
Un contributo all'organizzazione della Cappella musicale antoniana di Padova, a partire dal XVI secolo fino all'epoca moderna.
Vol. I e II indivisibili. I testi raccolgono il Catalogo del Fondo Musicale della Biblioteca del Sacro Convento di S. Francesco di Assisi". Fondo del Maestro di Cappella. " il fondo musicale della basilica di s. Francesco di assisi si presenta diviso in due sezioni che, secondo la denominazione data da p. Giuseppe zaccaria, sono il fondo di cappella e il fondo del maestro di cappella. La prima, cataloga ta da claudio sartori negli anni '59-'61, contiene materia le relativo ai primi otto secoli della storia della cappella, dal xiii al xix secolo. In essa sono presenti 601 manoscritti, tra cui importantissimi codici del secolo xiii, 228 opere a stampa, che comprendono numerose cinquecentine e 58 volumi di letteratura musicale tra i quali preziose edizioni come la musurgia universali di athanasius kircher del 1650. La seconda edizione, desc ritta in questo catalogo, e`formata da 2353 manoscritti, che vanno dal secolo xvii alla meta del xx, e da 21 opere a stampa. L'opera e` in due volumi indivisibili.
Nel volume è ricostruita la storia di Erasmo da Narni, detto Gattamelata (1370-1447) titolare del celeberrimo monumento equestre innalzato da Donatello nella piazza del Santo a Padova. Erasmo da Narni, di cui da tempo è nota la vicenda quale capitano generale dell'esercito della Serenissima, fu al centro di una rete di relazioni familiari e amicali che coinvolsero nomi illustri dell'Umanesimo veneto e insieme uomo legato ai poteri veneziano e fiorentino. Della casa padovana dove abitò Gattamelata furono frequentatori docenti universitari, francescani del Santo, nobili veneziani. Questa cerchia di frequentazioni, e insieme i forti legami familiari della cerchia dei Gattamelata con i Lion padovani, rendono ragione dell'arrivo di Donatello a Padova, incaricato di eseguire il monumento. La rilettura dei documenti, anche in relazione con l'esecuzione contemporanea dell'altare maggiore nella basilica del Santo, ha permesso di evidenziare talune dinamiche chiarendone alcuni aspetti e rilevando la problematicità di altri. Il testo contiene il documento con l'inventario dei beni del condottiero padovano stilato nel 1467, pubblicato per la prima volta.