
Angkor, nell’attuale Cambogia, è uno dei luoghi più straordinari che un turista, o uno studioso, possa visitare in Asia e meritava un grande e completo libro d'arte. Dopo il lungo periodo di guerra civile che in Cambogia ha bloccato ogni attività archeologica e di ricerca nel grande complesso di Angkor, non si hanno a disposizione opere capaci di dare un quadro completo dei monumenti. E' così che a cura di G. Béguin si è deciso di rieditare il testo dell'ultimo grande lavoro su Angkor fatto da M. Glaize, direttore degli scavi fino al '45. L'opera originale, mai tradotta in italiano, era uscita con pochi documenti in bianco e nero, è, oggi, accompagnata da grandiose e puntualissime tavole a colori decise dal curatore a partire dalle campagne fotografiche svolte negli ultimi anni da S. Held.
Contestualmente al rigoroso restauro della chiesa di San Francesco Saverio a Mondovì, il volume, con i contributi di eminenti studiosi, mostra il successo di quest'ultima impresa con stupende tavole a colori e descrive la prima opera di Andrea Pozzo, poi divenuto famoso con le sue opere romane.
La Storia dell'Archeologia della Mesoamerica si fonde con la storia stessa del Messico. Dopo lo scontro coloniale che ha distrutto le antiche civiltà, dagli Aztechi ai Maya, i nuovi arrivati, mescolandosi agli indigeni, hanno lentamente cercato di ricostituire il mondo pre-colombiano.
Il grande antropologo ed archeologo Eduardo Matos Moctezuma da anni lavorava a questo progetto che va dai primi codici fatti rifare dai missionari agli indigeni nel '500, all'archeologia scientifica ed ai musei e siti archeologici dei giorni nostri. Il Messico durante 500 anni ha cercato, tramite l'Archeologia, di ritrovare la sua identità meticcia.
L'opera ha un corredo illustrativo che va da documenti antichi ed inediti sino al presente ed esce nel bicentenario dell'indipendenza e nel centenario della Rivoluzione Messicana.
L'arte romana ha soppiantato quella greca guidando la storia della creazione artistica verso una direzione nuova. Sfida, questa, storicamente difficilissima, dal momento che l'arte era intesa dai contemporanei come fenomeno propriamente greco, il che espose i Romani all'accusa di imitazione. Contrariamente ai Greci, gli artisti dell'Impero romano non cercarono di ricreare in maniera perfetta modelli presi dal mondo naturale, ma furono piuttosto interessati a rappresentare il mandato del sovrano, rappresentato dai filosofi romani come parte stessa del fato. Lo sviluppo graduale nel tempo dell'arte romana, di cui ogni passaggio resta per noi perfettamente tracciabile, condusse infine al grado di astrazione tipico dell'arte bizantina. Quando, dopo la morte di Cesare, il futuro Augusto, suo figlio adottivo, trionfò nella lotta per il potere sconfiggendo Marco Antonio nella battaglia di Azio il 2 settembre del 31 a.C, e successivamente diede una nuova costituzione allo Stato unificato (sotto l'influenza del suo consigliere Mecenate), l'arte romana trovò finalmente il proprio fondamento. Il Principato, nuova istituzione statale che si , rivelò decisiva per la nascita dell'arte di Roma, fu una felice combinazione di due forme di governo a prima vista incompatibili: repubblica e monarchia. Impulso fondamentale, in questo, è stata la scoperta del profilo di Mecenate (65-8 a.C), il quale recitò un ruolo fondamentale nella formazione dell'arte romana.
Come è noto, la nozione di romanico "lombardo" supera largamente i confini amministrativi dell'attuale Lombardia, a marcare uno dei centri propulsori a raggio europeo del rinnovamento architettonico e artistico dopo l'Anno Mille. Al punto che quasi un secolo fa un grande storico dell'arte americano, Arthur Kingsley Porter, tentando con una monumentale catalogazione sinora insuperata di censirne i monumenti conosciuti, inglobava nel concetto l'intera Italia centro-settentrionale. Per non parlare della diffusione di formule architettoniche e soluzioni decorative, come quella degli archetti pensili, che ne proiettano anche a grande distanza i presunti effetti. Essa ne individua comunque il baricentro, che nella triangolazione tra Milano, Como e Pavia segna i raggiungimenti più alti del fenomeno, oltre a registrare la fitta trama di esperienze diffuse nel territorio, con densità e coerenza non comuni. Quale sia la ragione di tale situazione privilegiata è difficile dire. Si è fatto appello, non impropriamente, alla lunga tradizione di maestranze specializzate nella lavorazione della pietra (estratta dalle vicine cave prealpine) che si è voluta far risalire ai "magistri comacini" di età longobarda (ma si discute ancora sulla corretta etimologia del nome), o meglio ai maestri intelvesi e poi campionesi, che percorsero le strade dell'Italia centro-settentrionale tra il XII e il XIV secolo.
Questo libro, grazie ad un perfetto intreccio tra la storia del manifesto con la storia dell'aviazione, ha il pregio di raccontare "con le immagini" uno spaccato del percorso compiuto dall'uomo contemporaneo, fatto di scoperte e di guerre, di competizioni e di riconoscimenti, il tutto filtrato attraverso la lente dell'arte. Indiscutibile è il potere evocativo da sempre suscitato dalle immagini e dalle rappresentazioni. Dopo un capitolo di apertura dedicato alle imprese pionieristiche dei padri dell'aviazione - primi fra tutti i fratelli Wright -, Manifesti aerei documenta il crescente interesse della stampa e delle nazioni per gli aerei attraverso manifesti che annunciano meeting europei e statunitensi, esposizioni, premi e addirittura intere settimane dedicate alla nuova disciplina, insegnata persino alla Sorbona.
Numerose opere sono state consacrate, parzialmente o totalmente, alla scultura romanica; tuttavia è difficoltoso fornire un quadro cronologico coerente di un’arte la cui evoluzione, in un periodo relativamente breve, non ha nulla di lineare. L’approccio scelto fino ad ora è stato essenzialmente regionale e ha posto l’accento sulla reale diversità che caratterizza le principali «province» dell’arte romanica. Questo libro tenta un altro metodo: mettere in rilievo, attraverso un’analisi maggiormente tipologica, ciò che costituisce l’unità della scultura romanica, ossia le fonti di ispirazione comune, il ricorso agli stessi modelli (anche se l’interpretazione non è univoca), l’adattamento ai medesimi schemi iconografici; soluzioni parallele adottate per rispondere alle stesse necessità.
I Cisterciensi hanno avuto un ruolo chiave nella riforma del monachesimo europeo e nella storia della cultura occidentale. L'evoluzione artistica dal Romanico al Gotico in Europa non sarebbe stata possibile senza comprendere la "rivoluzione cisterciense" del XII secolo, il cui protagonista fu san Bernardo di Chiaravalle: dalla sobrietà estetica promossa da san Bernardo, critica rispetto ai suoi stessi eccessi di decorazione e ricchezza, è nata un'architettura elegante e dallo stile incomparabile. Sotto la direzione di Terryl N. Kinder e Roberto Cassanelli, il mondo cisterciense è scandagliato sia sul piano dell'apporto teologico, intellettuale e spirituale (una ripresa del monachesimo secondo le sue più profonde radici), sia su quello della cultura materiale: l'oreficeria, la miniatura, la musica, ma anche gli aspetti legati alla vita monastica quotidiana, che hanno visto nei monaci degli straordinari innovatori, quali l'agricoltura, la siderurgia, il governo delle acque, le Grange (stupende costruzioni per il lavorò contadino). L'Ordine si è propagato non solo in Europa, ma anche in Cina, nelle Americhe, in Australia e in Africa, e recentemente in Norvegia si è insediato in un sito del XII secolo. Ha dovuto adattarsi alle condizioni dettate dal tempo, creando soluzioni inimmaginabili alle origini, pur rimanendo fedele alla sua Regola. La presente opera, contestualizza il fenomeno artistico dentro la storia del fenomeno cisterciense, dal XII secolo a oggi.
Un resoconto diretto e vivace dell’evoluzione di una straordinaria selezione di poster e fotogrammi di film vintage, accompagnati dalle descrizioni delle star e dei film rappresentati. Su quattro decadi della storia del cinema, Ira M. Resnick ha organizzato una superba collezione composta da 2000 locandine di film vintage e 1500 fotogrammi, sino ad oggi inedita. Hollywood: i manifesti del cinema nell’età dell’oro presenta il meglio della ricerca di Resnick, con vivide riproduzioni di 258 manifesti tratti dall’età dell’oro di Hollywood, dal 1912 al 1962. Guidando il lettore attraverso celeberrime locandine e fotogrammi della sua collezione, Resnick lo accompagna in un viaggio attraverso la storia del cinema, che ha inizio nell’età del cinema muto e continua sino a "Colazione da Tiffany" (1961). Un libro imperdibile per ogni collezionista e cinefilo, per i grafici e per il mondo della comunicazione.
Si può capire il Medioevo senza la musica? Davvero l'arte, l'architettura, la cultura, la filosofia, la poesia e la letteratura medievali sono comprensibili amputando da esse l'universo sonoro che le ha attraversate? La musica è la grande assente, in genere, dalle ricostruzioni storiografiche del Medioevo, sebbene essa sia profondamente radicata nelle matrici dell'Occidente. L'assenza della musica dalle abituali pubblicazioni storiche e di storia dell'arte medievale è peraltro ben comprensibile se si pensa alla rarità delle fonti e alla difficoltà di ricostruire realmente il "suono" medievale. Sul versante musicologico, gli specialisti si trovano di fronte al compito non facile di integrare il fenomeno sonoro con le altre espressioni artistiche e con la vita medievale in generale. Lo scopo di questo atlante è quello di proporre tale integrazione e di fornire al lettore, anche non musicologo, una immagine articolata, piana, godibile, e tuttavia scientificamente rigorosa, della musica nel contesto della vita medievale. Per realizzarla, sono stati coinvolti in un'ottica multidisciplinare molti dei più importanti musicologi, noti internazionalmente, insieme con archeologi, studiosi dell'acustica e dell'architettura, filosofi e storici del pensiero medievale. Quarantacinque autori per comporre un atlante storico complesso ma di facile lettura, anche perché ogni capitolo può essere consultato direttamente, senza aver letto i precedenti.

