
È possibile designare con una formula sintetica il carattere specifico della musica - in altri termini: che cos'è la musica? E che cos'è l'extramusicale? I quesiti di fondo legati alla definizione concettuale della musica, e al variare di questa concezione nella tradizione culturale dell'Occidente dall'antichità ai nostri giorni, vengono discussi qui in una trattazione che assume volta per volta la forma del contraddittorio o della riflessione monografica. Se l'antichità (da Pitagora in poi) associò la musica ai rapporti numerici in cui si manifestava l'armonia dell'universo, se S. Agostino parla di "scientia bene modulandi", la pratica musicale che emerge all'inizio dell'età moderna rimanda alla "teoria degli affetti" e alla sfera delle emozioni; tra razionalismo settecentesco e irrazionalismo romantico si arriva poi alla rivendicazione, da un lato, dell'"asemanticità" dell'espressione musicale, e dall'altro alla concezione della musica come "linguaggio" che dà forma a "pensieri musicali" (Webern).
Questo volume presenta una panoramica di una stagione del teatro italiano per molti versi sottovalutata, ovvero ridotta ai suoi massimi protagonisti: il mezzo secolo che va da d'Annunzio alla fine del fascismo. Bottoni dedica al teatro un'attenzione centrata più sui testi che sulla macchina spettacolare: copioni, trame dunque, ma anche vicende e prese di posizione di autori, attori, critici che contribuiscono a definire un capitolo di storia del teatro fervido e avventuroso.
Il volume, opera di sedici tra i migliori studiosi di teatro di lingua inglese, intende offrire a un pubblico non specialista, un'esposizione in linea con le più aggiornate tendenze della storiografia teatrale d'oggi.
Il volume fa parte di una serie suddivisa in tre sezioni, dedicate alle diverse arti, alla storia dell'estetica e ai suoi concetti chiave. L'autore di questo volume prende le mosse dagli albori della civiltà per mettere poi in luce come nel mondo greco si elabori un'idea del bello architettonico legato alla razionalità, e come con Vitruvio venga nobilitata e sistematizzata un'arte in cui si devono fondere stabilità, unità e bellezza. Dopo aver mostrato come nel Medioevo l'architettura rientri in un universo intensamente simbolico, l'autore esamina il risorgere dei canoni classici con l'Umanesimo e il Rinascimento e segue poi la riflessione filosofica sull'architettura nel Barocco e nel Settecento.
Esperienza religiosa, speculazione metafisica, fermento politico: è dal concorso di tutte queste forze che ha origine nel XII secolo la forma gotica. A partire dai grandi capolavori architettonici del primo gotico, Saint-Denis e Chartres, l'autore illustra il senso simbolico che gli antichi costruttori di cattedrali attribuivano all'architettura, allargando via via l'indagine all'intero sistema di valori dell'età medievale e ai modi in cui questi erano rappresentati. Un grande studio sull'architettura come linguaggio che esprime una civiltà: dalla cultura e dalla spiritualità all'alfabeto mentale, alle tensioni morali e civili dell'uomo medievale.
Nuova edizione aggiornata.
Considerato a buon diritto l'arte emblematica della modernità, fino alla metà del Novecento il cinema ha avuto tra le diverse forme di spettacolo di massa un chiaro ruolo egemone. La sua storia è divisa fra gli stereotipi del puro intrattenimento, che stimola l'identificazione e lo stupore passivo dello spettatore, e le forme critico-espressive, che vorrebbero indurlo ad approfondire ed elaborare consapevolmente il fluire delle immagini. Nel delineare un'estetica del cinema, il volume da un lato analizza i diversi linguaggi cinematografici sperimentati nel corso del tempo, dall'altro identifica i tratti costitutivi dell'arte cinematografica: la mimesi della realtà, la narrazione, l'immagine, il montaggio. Questa nuova edizione contiene, oltre ad importanti aggiornamenti sullo stato degli studi sul cinema, una utile filmografia.
Mario Pezzella insegna Estetica nella Scuola Normale Superiore di Pisa. Tra le sue pubblicazioni: "La concezione tragica di Hölderlin" (Il Mulino, 1993), "Narcisismo e società dello spettacolo" (Manifestolibri, 1996), "Il volto di Marilyn" (Manifestolibri, 1999), "La memoria del possibile" (Jaca Book, 2009).
Perché siamo ancora così sensibili al linguaggio dei musei? Perché edifici pieni di reperti, sono ancora, dopo secoli, una "specie" vitale e in espansione? Il libro osserva queste affascinanti "macchine culturali" e racconta a chi e a cosa servono, come funzionano, come si promuovono. Di fronte a correnti profonde di trasformazione, demografiche, tecnologiche, economiche, i musei hanno reagito come un organismo culturale collettivo e si sono evoluti. Nell'era di Internet, mentre si rischia di sapere tutto senza capire niente, essi conservano e trasmettono la memoria, insegnano e sono fonte di ispirazione.
L'estetizzazione della merce, il rapporto del design con l'arte, l'industria e la tecnica, il design di massa: il libro introduce alle principali teorie estetiche del design, dai primi accenni ottocenteschi di Baudelaire e Marx alle prospettive contemporanee aperte da Adorno, Baudrillard e Flusser.

