
Gli scarti della frutta e della verdura più comuni sono di fatto uno scrigno che cela un intero arcobaleno di sfumature. Si possono creare colori dai ciuffi di carota così come dalle scorze di melagrana o dalle bucce di mandarini. Insomma, possiamo mangiare e avere nuovi colori allo stesso tempo! Ma anche passeggiare nel bosco, raccogliendo corteccia e foglie, o piantare un vaso di fiori sul balcone ci riservano sorprese. Le cromie che Sasha Duerr ci insegna a ricavare dalla natura che ci circonda sono un patrimonio inestimabile e, in alcuni casi, hanno anche un incredibile potere salutare: per esempio i verdi ottenuti da lavanda, menta e rosmarino donano tavolozze suggestive e riposanti per l'occhio che li guarda. Le tinture naturali non sono mai piatte, cambiano in base alla luce e rispondono alle mutazioni dell'ambiente. Diversamente dai colori sintetici di un'unica tonalità, usciti così come sono da un tubetto, quelli naturali sono pieni di energia, vividi e unici. L'autrice ha ricavato colori vegetali da oltre 100 piante e fiori e raccolto in questo libro tutte le palette che ha ottenuto, offrendo così una guida illustrata e completa alle tinture naturali. "Sviluppare colori ricavati dalle piante ci incoraggia a riflettere sui limiti di produzione e consumo - limiti essenziali per la sostenibilità ecologica. Limiti che spesso stimolano la creatività."
Il più amato dei nostri cantautori, artista che ha profondamente inciso nel costume e nella cultura italiana, figura ancora centrale a vent'anni dalla sua scomparsa (11 gennaio 1999) Fabrizio De André ha rispecchiato con i suoi dischi un pezzo di società e di storia del nostro paese, ha raccontato l'avventura umana dei più umili, ha fotografato il nostro tempo, ne ha espresso gli ideali e le sfumature della vita quotidiana con esemplare capacità di sintesi, spirito di denuncia e un'efficacia poetica tale da raccogliere i massimi riconoscimenti pubblici, di mercato, dei colleghi e degli addetti ai lavori. La produzione di De André è disseminata di capolavori, dalle crude ballate degli anni Sessanta fino alle composizioni più audaci e impegnative, come gli album Le nuvole e Anime salve, passando per l'affresco Creuza de ma, indicato tra i più importanti dischi di world music in assoluto. Nell'ampia letteratura che ne abbraccia la storia, "Amico Faber" si inserisce con la scelta originale, e mai proposta prima, di coinvolgere e chiamare a testimonianza centotrenta amici, collaboratori, partner di musica e non solo: figure note o del tutto sconosciute alle cronache che lo hanno accompagnato nella lunga parabola artistica o nei più significativi passaggi della sua esistenza. Il lavoro lascia affiorare aneddoti, rivelazioni, momenti d'intimità che mettono a fuoco il messaggio e definiscono l'uomo: un viaggio che va dalla Genova degli esordi agli ultimi giorni, inseguendo la trama dei ricordi, dei pensieri, delle tracce più autentiche di un artista immenso, colonna sonora di ogni generazione. Con un'intervista autografa, rilasciata all'autore nel 1985. Prefazione di Wim Wenders.
Nell'approfondire gli aspetti economici della produzione, del consumo e delle politiche culturali il volume traccia un profilo della materia considerando sempre come riferimento principale l'Italia, paese dove la rilevanza del patrimonio artistico e storico comporta un forte interesse verso le risorse culturali e gli aspetti economici collegati alla loro conservazione, gestione e valorizzazione. Il volume è rivolto agli studenti universitari di formazione differente, proprio per la natura trasversale della materia che è insegnata in facoltà diverse (Economia o Scienze politiche, ma anche Lettere, Lingue, Sociologia e altri indirizzi umanistici) e, grazie alla collaborazione di vari docenti, soddisfa le finalità didattiche specifiche dei singoli percorsi di studio.
La nascita, lo sviluppo e i diversi accenti della pittura italiana attraverso i protagonisti, le opere, i luoghi. La narrazione di tre secoli d'arte in 60 serrati capitoli, introdotti dalle parole dei testimoni dell'epoca: con un linguaggio piano, la storia della pittura italiana si intreccia con una geografia culturale in evoluzione. Si alternano sulla scena artisti e committenti, intellettuali e condottieri, nella cornice meravigliosa di città bellissime, di monumenti celebri, di cicli d'affreschi e di quadri indimenticabili. L'opera segue il percorso storico, dalle soglie del Trecento ai primi anni del Seicento, proponendo un orizzonte culturale che comprende tutta l'Italia. Il testo è corredato da una accurata selezione di immagini, da mappe storiche che documentano le variazioni dei poteri e da un apparato di brevi e incisive biografie dei principali artisti coinvolti.
Venticinque parole chiave e venticinque progetti per "utilizzare" l'arte come un immenso giacimento di conoscenze, narrazioni ed esperienze. Utilizzare l'arte come risorsa educativa significa cercare di immettere nei processi intellettuali, immaginativi e visivi dei giovanissimi, idee, paradigmi, metafore e repertori simbolici desunti e suggeriti dall'esperienza artistica. Costruito come un lemmario, è strumento utile per educatori e genitori.
Tra i tanti interessi di d'Annunzio dobbiamo annoverare anche quello di pittore; e, a dimostrare sino a che punto si dedicò a questa attività artistica, vi è questo libro, il quale ci mostra l'entità della sua inclinazione e le opere da lui realizzate. L'autore di questa ricerca è il biografo dannunziano Costanzo Gatta, figlio di Alfredo, che fu giornalista, critico musicale e teatrale del "Giornale di Brescia". Costanzo ha seguito le orme paterne e, ancora oggi, dedica in maniera assidua le sue energie al giornalismo. Nel 1972, inviato a Monaco dal quotidiano "La Notte" per seguire le Olimpiadi, fu uno dei due giornalisti italiani ad annunciare il blitz dei fedayn contro gli atleti israeliani. Per molti anni, infatti, Gatta è stato cronista del famoso quotidiano milanese "La Notte", diretto dal 1952 al 1979 da Nino Nutrizio.
Lo studio di Paolo Bedogni e la documentazione che esso offre, presenta un quadro completo e ragionato dell'evoluzione del luogo della penitenza sacramentale lungo la storia, esplicita le esigenze architettoniche e artistiche del nuovo rito, offre linee feconde di riflessione per l'attuazione, e presenta alcuni tra gli esempi più significativi di tale ricerca dopo il Vaticano II.
Chi percorre la storia della liturgia, in più occasioni si è trovato di fronte a documenti che testimoniano la vitalità dell'antica Chiesa di Aquileia, il cui più noto esponente è senza dubbio il vescovo Cromazio, vissuto tra il IV a il V secolo. Aquileia è stata una di quelle Chiese locali che ha saputo esprimere la fede anche attraverso un proprio linguaggio liturgico. Il rito aquileiese, con la testimonianza di forme liturgiche peculiari, costituisce un segno eloquente di una vitalità che ad un certo punto ha cessato di esistere, confluendo nel rito romano. Il grande patriarcato aquileiese, che si estendeva fino in Baviera, in Austria, nella Slovenia e in Croazia, già nel sec. XV era stato smembrato, e progressivamente aveva perduto quella vivacità a vantaggio di un nuovo ordinamento territoriale delle Chiese, in particolare del ruolo di Venezia. Presentazione di Manlio Sodi e postfazione di Giuseppe Cuscito.
Il testo analizza tredici icone mariane, fra le più antiche e venerate nella Chiesa orientale e occidentale. Le icone sono descritte dall'autrice in chiave teologico-artistico-spirituale per proporne una lettura che guidi a scoprirne il profondo significato dottrinale e, nello stesso tempo, la bellezza iconografica. Tale bellezza è quella che conduce, gradualmente, coloro che guardano queste icone, a entrare in una dimensione "altra", spirituale, ovvero pervasa dalla stessa pienezza di relazione nello Spirito Santo che ha guidato gli iconografi a "scrivere" ciascuna icona. E quindi a poter iniziare quel dialogo interiore con il Dio uno e trino, la preghiera contemplativa, cui l'immagine rimanda.
L'arte cristiana è un grande "libro" dove possiamo leggere la comprensione che le comunità cristiane e civili hanno avuto nella storia del Mistero di Dio e del mistero dell'uomo; un "libro" che coinvolge non solo la nostra componente razionale ma anche, forse soprattutto, quella emotiva, dei sentimenti. La bellezza creata dall'umanità si unisce alla bellezza del grande "libro" del creato e delle creature: l'arte e il creato si uniscono al libro scritto della rivelazione, della Sacra Scrittura e insieme ci propongono grandi orizzonti per crescere nella comprensione del Mistero di Dio e del mistero nostro, rivelato dall'Incarnazione, dalla vita, passione, morte e risurrezione del Signore Gesù.