
Dopo una lunga gestazione è partita negli Stati Uniti ed è arrivata in Italia la serie TV "Il trono di spade", trasposizione televisiva del ciclo di romanzi fantasy "Cronache del ghiaccio e del fuoco" di George R. R. Martin. Dopo la prima stagione, basata sul primo romanzo, la seconda serie è già partita questa primavera e presto arriverà in Italia. Ambientato nei Sette Regni del Continente Occidentale, dove "l'estate va avanti decenni e l'inverno può durare una vita", "Il trono di spade" racconta le violente lotte dinastiche fra le famiglie che ambiscono al controllo del trono. In collaborazione con HBO, tutto quello che c'è da sapere e anche molto di più sulla serie, con interviste, foto di scena, illustrazioni degli scenari, bozzetti dei costumi e immagini degli oggetti. Prefazione di George R. R. Martin. Introduzione di David Benioff e D. B. Weiss.
Paul Gauguin, Claude Monet, Edgar Degas, Alfred Sisley, Camille Pissarro, Vincent van Gogh, Édouard Manet, Camille Corot, Georges Seurat, Paul Cézanne, Pierre-Auguste Renoir... Attraverso una selezione di straordinarie opere realizzate tra il 1848 e il 1914 dai grandi maestri francesi e appartenenti alle collezioni del Musée d'Orsay, il volume propone un percorso artistico che parte dalla pittura accademica dei Salon e attraversa la rivoluzione dello sguardo impressionista fino ad arrivare alle soluzioni formali dei nabis e dei simbolisti. Pubblicato in occasione dell'esposizione romana, il catalogo ripercorre, nella parte introduttiva, la storia del Museo, i progetti architettonici e allestitivi e le scelte museografiche e curatoriali che hanno guidato il suo allestimento attraverso i saggi di Guy Cogeval, Alice Thomine-Berrada e Xavier Rey (Capire la storia dell'arte raccontata al Musée d'Orsay).
Pittore, incisore, illustratore e scultore,Matisse è uno dei più noti artisti del XX secolo, esponente di maggior spicco della corrente fauvista.
Attraverso il rimando a oggetti di ricche e fastose culture figurative, tra motivi di ibridazione e commistioni di generi e stili, Arabesque documenta come il motivo della decorazione e dell'orientalismo diventi per l'artista francese la ragione prima di una radicale indagine sulla pittura. Di un'estetica fondata sulla sublimazione del colore, della linea, sull'idea stessa di superficie. Sull'identificazione di una purezza attraverso la semplificazione della forma, intuita nella sintesi cromatico- lineare dei crespi giapponesi che rivelano inizialmente aMatisse la forza espressiva degli elementi della pittura.
Facendo rivivere il fasto e insieme la delicatezza di un mondo antico e semplice, esaltato dallo sguardo profondo di Matisse volto a riportare l'emozione a un'essenzialità e a una sensibilità primitiva, Arabesque mostra la potenza creativa di un'idea che allude a una visione concettuale, cioè alla maniera di interpretare la superficie pittorica e al richiamo di tradizioni culturali che nell'ornamentazione racchiudono il senso stesso di una simbologia basata sugli archetipi di natura e cosmo.
Nel 1923, a 36 anni, Jean Cocteau pubblica il suo primo libro di disegni. Il poeta ha ritratto i suoi amici Raymond Radiguet, Pablo Picasso, Erik Satie, Francis Poulenc, ma anche numerose scene di vita quotidiana parigina, i balletti russi di Nijinski, allegorie, caricature, immagini poetiche. Cocteau si rivela un bozzettista pieno di talento, ma soprattutto un artista capace di cogliere l'essenza dei volti, dei comportamenti, delle debolezze umane, con la profondità spietata di Georg Grosz e Otto Dix, ma anche con tutta la sua infinita, morbida dolcezza.
Il 10 febbraio 2016 Carlo Conti chiama sul palco della sessantaseiesima edizione del Festival di Sanremo il maestro Ezio Bosso, pianista, contrabbassista, compositore e direttore d'orchestra di fama mondiale. È considerato dalla critica internazionale tra i maggiori esponenti della corrente musicale postminimalista e le sue composizioni sono arrivate dall'altra parte del pianeta, eppure al grande pubblico italiano questo nome dice poco. Quella sera, con le sue riflessioni e le sue note, l'artista piemontese conquista una delle platee più vaste del Paese, trovando così la meritata consacrazione anche in patria. Questo libro è un viaggio nel percorso artistico di Ezio Bosso, nell'approccio e nel pensiero che sta dietro le sue composizioni. Partendo dagli studi classici dell'infanzia fino al disco The 12th room, uscito nel 2015, in mezzo troviamo colonne sonore innovative per film e registi di grido, collaborazioni con grandi performer della danza e del teatro, sinfonie travolgenti, contaminazione tra linguaggi sonori, sperimentazione, ricerca, esibizioni nelle più importanti stagioni concertistiche. Il testo racconta anche del periodo mod a Torino, della sua vita londinese, della lotta contro la malattia, la risalita e la rinascita. Un percorso straordinario e coraggioso, quello di Bosso, basato da sempre sullo scambio reciproco con altri artisti e con il pubblico.
Lo sviluppo della ricerca storiografica e dell'archeologia hanno permesso di smontare il pregiudizio accademico che vedeva nell'arte romana il prolungamento decadente di quella greca. La cultura romana delle origini viene analizzata come koinè, comunità in gran parte omogenea che ha il suo fulcro nell'italia tirrenica Con un metodo originale Filippo Coarelli ha saputo realizzare una storia dell'arte romana che raccoglie in una visione complessiva la ricerca archeologica e storica svolta da studiosi di diversi Paesi, basando la propria indagine sul dialogo continuo tra i dati archeologici e la tradizione classica sulle origini di Roma. Nei secoli più antichi, quelli della Roma dei re, la città si trovava all'incontro di due mondi artistici ricchi e vivaci - quello etrusco a nord e quello greco-italico a sud - e costituiva una periferia artistica dove influenze e modalità espressive variegate si intrecciavano e interagivano con la sensibilità locale. Nell'età dei re, Roma apparteneva a un territorio relativamente omogeneo, quello dell'Italia tirrenica, i cui segni si colgono nell'urbanesimo, nella celebrazione del sovrano, nei templi e nell'introduzione della scrittura. Nella prima parte dell'età repubblicana - il volume giunge fino al III secolo a.C. - iniziano a prender forma componenti proprie, in un continuo scambio di somiglianza e differenza rispetto ai mondi circostanti. Il quadro politico è cambiato, con l'espansione nel Lazio e la creazione di colonie, ed è così che gradualmente inizia a delinearsi una cultura artistica riconoscibile come «romana».
Questa guida illustrata aiuterà ad acquisire i fondamentali per realizzare degli scatti autentici e memorabili che catturino l'essenza del momento. Argomenti trattati: conoscere le tecniche e i consigli degli esperti per immortalare ogni fase della giornata; apprendere i suggerimenti per preparare l'attrezzatura necessaria, scegliere gli obiettivi, le opzioni di illuminazione, e per lavorare in bianco e nero o a colori; saper riconoscere quali sono i momenti salienti da osservare con attenzione e come dare espressione artistica al proprio lavoro; imparare come condurre l'esplorazione dei luoghi prima dell'evento, come organizzare un programma di lavoro che copra l'intera giornata e come utilizzare in modo efficace il tempo limitato a vostra disposizione; padroneggiare le tecniche per organizzare e presentare le fotografie, includendo la rielaborazione, la classificazione delle immagini e l'utilizzo di presentazioni on-line anziché copie stampate.
Per il cinquecentenario della scomparsa di Leonardo da Vinci (1452-1519) e della mostra dei suoi disegni organizzata dal Royal Collection Trust, Martin Clayton racconta la vita di Leonardo attraverso le sue principali opere.
Nessuno come lui ha infatti saputo esercitare attraverso il disegno la sua vena artistica. Ancor più che i suoi dipinti, i numerosi schizzi mostrano quanto ampiamente e in modo vario Leonardo si sia esercitato nella professione di pittore, scultore, architetto, ma anche di ingegnere, costumista, anatomista, botanico, cartografo, inventore di macchinari e strumenti di guerra e molto altro ancora.
A guardarli attentamente, però, i disegni sono ben più della testimonianza dei suoi progetti: ci offrono la sua percezione del mondo, le esplorazioni della sua mente, la sua immaginazione, il suo modo di pensare. Insomma, pongono in risalto un universo straordinario, dalla prospettiva di un genio.
E a ogni sguardo, ci insegna Clayton, si possono cogliere sempre nuove e inaspettate connessioni.
Per gli artisti del modernismo dipingere significava incontrare la Storia, accompagnare (o persino determinare) le sorti del mondo. Ma gli ideali dell'Utopia modernista vennero presto smentiti dagli accadimenti reali. Timothy J. Clark, uno dei più importanti storici dell'arte contemporanei, ripercorre questa avventura di intrecci fra arte, politica e società attraverso alcuni episodi chiave del modernismo e illustrando capolavori riconosciuti dell'arte contemporanea.
In questa autobiografia onesta e commovente, Eric Clapton racconta con impressionante candore l'avvincente storia della sua vita. Eric Clapton è universalmente riconosciuto come il chitarrista più talentuoso e influente nella storia del rock. Vincitore di ben diciassette Grammy, è l'unico artista ad essere stato introdotto nella Rock and Roll Hall of Fame per tre volte (sia come membro degli Yardbirds e dei Cream che come artista solista). Ma più che una rockstar, Eric Clapton è un'icona, l'incarnazione vivente della storia della musica rock. Ben noto per la sua riservatezza in una professione contraddistinta da apparenza ed eccentricità, Eric Clapton ci racconta, per la prima volta, le sue straordinarie avventure, sia professionali che personali. Eric Clapton è la storia travolgente di un sopravvissuto, di un uomo che ha raggiunto l'apice del successo nonostante i suoi particolari demoni ed è, per questo, una delle biografie più avvincenti del nostro tempo.
Henri Cartier-Bresson (1908-2004) viene unanimemente considerato uno dei più grandi fotografi del Novecento. Negli ultimi dieci anni della sua lunga vita smise di fotografare, dedicandosi al disegno e alla pittura: "Ho così ritrovato" scrisse "la mia vocazione originaria e chiuso definitivamente la "parentesi" della fotografia". Una parentesi che è durata cinquant'anni e i cui risultati, nel campo del reportage e della ritrattistica, gli hanno valso una straordinaria fama mondiale. Il patrimonio delle sue immagini rappresenta ormai una pietra miliare: dopo Cartier-Bresson non si può essere fotografi senza rapportarsi - per imitazione o contrapposizione - alla sua opera. Questi tre saggi del critico Jean Clair, suo amico e ammiratore, sono un omaggio all'uomo e all'artista. Nel secondo di essi, Clair approfondisce il rapporto tra la grande opera fotografica di Cartier-Bresson e la sua produzione di disegni a cui consacrò gli ultimi anni della propria vita, e in tal modo affronta e illumina il grande e controverso problema del rapporto tra fotografia e pittura. Il libro è corredato dalle riproduzioni delle fotografie di Cartier-Bresson - alcuni dei suoi capolavori -, che Jean Clair analizza.

