
È giovane don Tonino Bello. Innamorato della vita. Ha un’anima senza confini. La bellezza scritta nel nome. Parla ai cuori. Accarezza con tenerezza. Grida aneliti di speranza, di pace, di libertà. Annuncia Cristo senza mezze misure. Profetizza cieli nuovi e terre nuove. Un evento dello Spirito. Un incanto di primavera! Ed ecco che La Pastorale Giovanile della diocesi di San Severo coedita con ED INSIEME un CD musicale su di lui, nel ventesimo ‘dies natalis’, riproponendone la testimonianza. Dieci brani di diverso genere, “con le sue parole al ritmo di oggi”: la presenza di don Tonino non tramonta, la sua figura è ricercata e accolta, la sua testimonianza sempre più efficace. È una “musica” che introduce all’impegno. È vent’anni che ha vent’anni.
Una nuova raccolta di canti, pensati espressamente per le celebrazioni liturgiche e per gli incontri con ragazzi, giovani, adulti e tutta la comunità cristiana. Quattordici proposte, con musiche originali e testi semplici, che possono essere eseguiti da ogni coro parrocchiale e che prendono spunto da salmi e pagine bibliche ma anche dalle parole di papa Francesco. L’originalità della proposta nasce proprio dal desiderio di portare una ventata di novità nelle assemblee liturgiche, con grande attenzione alla qualità dei testi e alle armonizzazioni. Si tratta di canti dal forte impatto, con una sonorità molto orecchiabile e destinati a ridare vitalità al repertorio liturgico ormai fermo da diversi anni.
Al libretto – che contiene una introduzione per ciascun canto e le indicazioni per l’uso liturgico – è allegato anche il CD con le esecuzione dei canti e con il file pdf degli spartiti musicali.
Per realizzarlo sono stati coinvolti autori già noti per le loro composizioni musicali religiose e altri giovanissimi talenti, che hanno comunque maturato una lunga e significativa esperienza di accompagnamento e formazione di giovani e ragazzi in ambito ecclesiale.
Realizzando un'opera per sola orchestra, al fine di esaltare la forza espressiva che ogni strumento sa trasmettere, l'autore, ispirato dalle famose melodie e dai loro testi, usa per gli arrangiamenti una particolare tecnica compositiva che ne sottolinea il carattere figurativo, portando l'ascoltatore ad immaginare il brano stesso. L'armonia si basa sui principi della polifonia: ogni voce (strumento) segue una melodia autonoma. Tra i diversi principi polifonici il "canone" rappresenta la forma più rigorosa: un'unica melodia appare in tutte le altre voci a distanze successive ben definite.
Il drammatico evento della Settimana Santa viene trasfigurato dalla musica sublimando la sofferenza la sofferenza di Cristo. Lo scenario della Passione viene "illuminato" dalla promessa salvifica che ne stempera la drammaticità. La musica diviene la chiave soprannaturale per leggere la morte come vittoria, la povertà come ricchezza, l'amore come potenza.
Christus Dominus è il terzo di una collezione di CD nata con l’intento di accompagnare musicalmente l’anno liturgico. Della stessa serie e dello stesso interprete fanno parte “Christus Natus - Melodie di Natale” ( CDNCS 0142) e “Christus Crucifixus - Melodie della Passione” (CDNCS 0149).
Il presente ciclo di brani comprende le feste di Pasqua, Ascensione, Pentecoste seguendo una rigorosa simmetria: il pezzo numero 1: "Cristo risusciti" si relaziona alla Pasqua, il numero 5: "Nei cieli un grido risuonò" all' Ascensione ed il 9: "Veni Creator Spiritus" alla Pentecoste.
Essi rappresentano figurativamente le 3 colonne portanti delle solennità pasquali.
In questa architettura musicale le citazioni di "Veni Creator Spiritus" e "Cristo Risusciti" appaiono come arcate di collegamento e così "Cristo risusciti" si interseca sottilmente ed in svariati modi nei brani 2, 3, 4, mentre in modo analogo "Veni Creator Spiritus" viene ripreso nei pezzi 6, 7, 8.
Gli elementi compositivi, dalla quale nascono forma e configurazione, seguono lo stesso principio apparso nei CD precedenti e sono: la melodia principale, un canone a 4 voci e un contro-tema.
Nella pratica devozionale Cristiana, il culto Mariano è paradossalmente anche il più giovane. La piccola corona di perle di legno di rosa, introdotta in occidente con le crociate diventa, a partire da quell’epoca, un oggetto simbolico ma al tempo stesso tangibile, ricco di una forte carica mistica. Curiosamente anche le parole Corona e Corano sembrano bisticciare tra loro linguisticamente sulla comune radice ma, alla fine, si ritrovano unite sulla strada della memoria intesa nel senso più profondo del termine. La storiografia tradizionale riteneva dunque che questo tipo di preghiere in sequenza fosse di origine orientale ma è a S. Domenico di Guzman (1171-1221) che viene attribuita la recitazione “Meditata” del Santo Rosario e la sua diffusione attraverso le prime confraternite. La corona del Rosario diventa dunque Memoria e come tale evocazione e tangibilità, essa si fa parola e ritmo quindi musica indirizzata verso la pratica dell’ ascesi.
Quest’opera si presenta con molteplici intenti, primo fra tutti quello di vivificare una pratica devozionale attraverso il rapporto tra Musica, Canto e Parola che si fondono così in un ritmo ancestrale. Ma oltre a rappresentare un supporto pratico alla preghiera, essa è anche “oggetto” d’arte che porta con se, proprio sul filo sottile della memoria, l’invito a entrare intimamente in contatto con il cuore dell’Eletta, la donna Dea, lo specchio divino, lo iato che unisce la terra al cielo. Numerosi gli artisti che hanno preso parte alla realizzazione di questo lavoro, dal noto attore Francesco Carnelutti, voce recitante dei misteri del Rosario in lingua Latina, al compositore Roberto Caravella che per l’occasione propone qui. oltre ad alcune sue composizioni eseguite dall'ensemble il Cantiere delle Muse.tre toccanti meditazioni per voci soliste, viola d’amore, violoncello concertante, archi e organo. Accanto ad essi tributano autori noti e meno noti del panorama storico-musicale: dal Gregoriano a Francesco da Milano, da P. Bruna a J.S. Bach fino a H.I.F von Biber che nel secolo XVII scrive una raccolta di Sonate espressamente dedicate ai Misteri del S.Rosario. Introduce l’opera una meditazione letteraria dello scrittore Arnaldo Colasanti.
Cofanetto 3 CD in versione elegante
Il Maestro Mario Duella, virtuoso d’organo e ricercatore dei suoni degli organi storici restaurati, esegue all'Organo Bianchi una raccolta di brani, versetti e sonate per messa composte da autori del XVIII e XIX secolo.
L’organo della Chiesa di San Sebastiano a Bulliana di Trivero è l’opus 52 della produzione di Camillo Guglielmo Bianchi, lodigiano, allievo dei Serassi. Viene progettato nel 1875 e collaudato da Giuseppe Capitani l’11 e 12 giugno dell’anno successivo. Concepito come “grande” stante il numero dei registri, è mantenuto in piena attività stipulando regolari contratti con gli organisti fino al 1888. Nel febbraio di tale anno un’eccezionale nevicata rende inagibile l’edificio e nei lavori di restauro deve essere coinvolto anche l’organo, che viene ricomposto, pur con disposizione invariata, dai Successori Bianchi e collaudato dal maestro di cappella della Cattedrale di Biella Giuseppe Gurgo Salice il 6 settembre 1891.
La disposizione dell’organo rispetta pienamente i criteri estetici degli organi italiani dell’epoca, ossia: un Ripieno che si spinge sino alle Trigesime con un doppio Principale alla base; i Registri da Concerto che comprendono un numero adeguato di ance, di flauti, di cornetti. Come di consueto la pedaliera, intesa come “prolungamento” degli amalgami della tastiera piuttosto che corpo a sé, prevede i soli Contrabbasso e Rinforzi e i Timpani. Con tutto ciò, rimane un esempio altamente significativo dell’arte di Camillo Guglielmo Bianchi che gli interventi dei Successori Bianchi e di altri organari nel Novecento ci hanno tramandata in tutta la sua essenza.
Alberto Galazzo
Questo CD è una raccolta di canti per la Santa Messa, dalle melodie semplici e coinvolgenti appositamente composte per essere cantate in coro. Anche i testi, creati nel rispetto delle norme liturgiche, possono essere un valido aiuto per le celebrazioni Eucaristiche, soprattutto dei giovani. I canti sono stati sperimentati in varie comunità parrocchiali con grande riscontro.
Ora vengono proposti in un CD per dare l’opportunità ad un numero sempre maggiore di comunità di pregare cantando attraverso melodie musicale e testi che sprigionano la gioia di una comunità che vive nella luce del Cristo risorto.
Roberto Caravella
Voce recitante Piera degli Esposti
L’Oratorio “ANGELUS AD VIRGINEM ” - per Soli, Coro, Orchestra d’archi Organo e Voce recitante - origina da una visione teologica dalle proporzioni monumentali: Il mistero della figura Mariana. Il senso profondo ed eterno che essa ha rappresentato nell’intera storia umana quale soglia tra i mondi umano e divino è reso appieno dalla musica straordinaria ed ispirata di Roberto Caravella. Il testo dell’Oratorio è tratto dalla versione latina dell’Akatisthos - il più antico Inno liturgico dedicato alla Theotokos - Genitrice di Dio. Esso è suddiviso in quattro Stanze musicali che ripercorrono i momenti fondamentali della vita di Maria: l’Annunciazione, la Natività, la Passione e l’Assunzione, cui si aggiungono altrettanti monologhi scritti dallo stesso autore per la figura del Creator e qui affidati emblematicamente alla magistrale interpretazione di Piera degli Esposti. La musica degli Apekémata (ovvero preludi per santur, violoncello e pianoforte) di cui si riveste la recitazione, generano così una potenza emozionale e narrativa capace di evocare nell’ascoltatore suggestioni arcaiche e rivelatrici.
Un supporto digitale, pensato per una "navigazione" semplice, per avere la possibilità di elaborare velocemente, con grande risparmio di tempo, con ricchezza e varietà: il calendario murale settimanale in formato A4 verticale: nella prima colonna esso presenta le indicazioni relative alla celebrazione liturgica del giorno, mentre nella seconda si possono scrivere gli avvenimenti, gli incontri, le intenzioni delle sante Messe; il foglio liturgico in formato A4 orizzontale pensato in quattro facciate: la prima presenta una riflessione sul tempo o sulla liturgia della settimana, nella parte centrale sono presentati i testi celebrativi e uno spazio libero consente di segnare intenzioni di preghiera, di sante Messe, l'orario di catechismo..., mentre nella quarta pagina si trova una preghiera per ogni settimana; un'agenda parrocchiale per gli animatori, dove possono essere segnati incontri e attività di gruppo e parrocchiali, avendo contemporaneamente sottomano la liturgia quotidiana per la preghiera.
Questo repertorio ufficiale per la Chiesa italiana raccoglie 384 canti, mettendo a disposizione delle comunità un consistente numero di composizioni che rispondono alle esigenze liturgiche, con l'obiettivo di coniugare la dignità dei testi e delle musiche con la cantabilità, al fine di sostenere e promuovere la partecipazione attiva dell'assemblea. Senza sostituirsi ai repertori esistenti e approvati, intende assumere un carattere di esemplarità, favorendo la diffusione di un patrimonio ricco e unico. Oltre a questo cd con la registrazione dei canti in formato Mp3 è disponibile il libro con i testi e le melodie musicali.
Contiene anche testi e spartiti.
Il cd propone undici canti della tradizione natalizia eseguiti dal Coro Interuniversitario di Roma, istituzione che ha come finalità la tutela, la ricerca e la fruizione del patrimonio classico della "Scuola Romana" (la polifonia del XVI secolo) e del grande patrimonio operistico italiano. Il Coro è diretto dal Maestro Massimo Palombella. All'organo, il Maestro Juan Paradell Solé.