Visionario e carismatico, "innamorato della religione", Huston Smith ci conduce all'incontro con le grandi religioni dell'uomo con l'impatto emotivo di chi sa abbracciarle tutte. Figlio di missionari in Cina e grande viaggiatore, ha intuito prima di chiunque altro il nostro essere "cittadini del mondo" e dunque l'urgenza di conquistare un angolo di visuale più ampio grazie all'ascolto delle religioni altrui. La lettura di questo libro rappresenta un viaggio nel tempo e nello spazio, accompagnati da proverbi cinesi, racconti indiani, aforismi giapponesi, versetti biblici, citazioni shakespeariane e potenti immagini metaforiche. Un vero e proprio pellegrinaggio dell'anima da cui scaturisce una visione globale della vita. Nato come serie televisiva americana, "Le religioni del mondo" è un libro che spiega perché le grandi religioni del mondo sono nate e perché, soprattutto, continuano a esistere.
Lo scenario è uno dei più "contrastati" e smaglianti dell'Alta Asia, la storia quella di Temujin, meglio noto come Gengis Khan. Una storia che René Grousset ricostruisce risalendo alle sue remote scaturigini mitiche - l'accoppiamento tra il Lupo Grigio-Blu e la Cerbiatta Selvatica, capostipiti di quella che diventerà la "razza di ferro" dei Mongoli - e racconta con ritmo serrato, senza per questo tralasciare alcun dettaglio rivelatore. Assistiamo così alle vicende dell'avo di Temujin, Qutula, sorta di Eracle mongolo la cui voce rimbomba "come il tuono nelle gole delle montagne", e del padre, Yesugei il Coraggioso, già in lotta con quella Corte cinese che tratta i nemici con crudeltà esemplare, impalandoli o bollendoli in giganteschi pentoloni. Poi alla nascita e alla crescita di un bambino "dagli occhi di fuoco", "il viso acceso da un bagliore misterioso", che non esita a sbarazzarsi del giovane fratellastro prima di unirsi alla bellissima moglie Borte, "consigliera avveduta e autorevole". Poi ancora alla lunga teoria di scontri vittoriosi contro i Merkit e i principi mongoli avversari, fino alla conquista dell'egemonia indiscussa attraverso la "battaglia della Tempesta" (contro l'intrigante fratello di sangue Djamuqa) e quella "dei Settanta mantelli di feltro" (contro le ultime resistenze tatare). E infine all'espansione di un regno quasi senza limiti, esteso fino al Palazzo imperiale di Pechino e alla Via della Seta.
DESCRIZIONE: All’uscita, nel 1981, della prima edizione di quest’opera, Giovanni Arpino salutava l'evento scrivendo ad Artom: «... questo libro così nitido, impavido, fermo, che il filtro degli anni ti ha "dittato dentro"».
Ma non è solo un romanzo storico che narra le vicende della comunità ebraica di Asti, nel periodoche va dall’età napoleonica alla formazione dell’unità d’Italia: è anche, come scrive Paolo De Benedetti nella prefazione, una «voce autentica dell’ebraismo italiano, così peculiare e ricco nei suoi intrecci con il mondo non ebraico al quale tanto ha dato».
E nel racconto di Artom – nelle storie particolari di Raffaele, Zaccaria, Isacco, Dolcina... – la narrazione, salvando le tracce di ogni singolo passato, custodisce, con gesto proprio della memoria ebraica, schegge di futuro: «La sera del pranzo di Pasqua, in famiglia si auguravano a vicenda "quest’altr’anno aGerusalemme"... Ma in realtà ogni volta che Raffaele ritornava al Chiossetto... sentiva che la sua terra era quella, che il paesaggio di collina, tagliato dalle anse lente del fiume, era quello in cui avrebbe voluto trascorrere la sua vita, i giorni, le notti».
L'Autore, nato a Torino nel 1906 da famiglia astigiana, è morto a Milano nel 1982. Ha svolto attività giornalistica ed editoriale.
Nella cultura e nella spiritualità cristiana Satana è un personaggio storico, presente in ogni momento della vita dei singoli e dei popoli. Non è solo il tentatore che induce gli uomini al peccato con le sue proteiformi manifestazioni. È propriamente "il signore di questo mondo", è colui che guida la storia nella lotta continua fra la Città di Dio e la Città del Diavolo. È Satana che promuove le persecuzioni dei primi secoli, le eresie medioevali, suscita i grandi nemici della Chiesa, da Nerone a Maometto, a Federico II. Satana con il suo esercito di demoni occupa uno spazio amplissimo in tutti gli scrittori fin dai primi secoli. Spezzata l'unità cristiana, è Satana - secondo le diverse prospettive - a ispirare Lutero o il papa che si accuseranno reciprocamente di essere l'Anticristo. Alle origini della modernità, sarà ancora Satana a suscitare ideologie laiche, ateistiche e libertine e sarà impersonato da Niccolò Machiavelli. Anche la filosofia moderna deve confrontarsi con Satana: per Cartesio è il "genio maligno", il diavolo, a rendere dubbia l'esistenza stessa del mondo fisico. La presenza di Satana con tutto il mondo di streghe e indemoniati che l'accompagna alle origini della civiltà moderna - andrà declinando lungo il Seicento: già alla metà del secolo, Cyrano de Bergerac collocherà tutte le dottrine demonologiche nella "Gazzetta degli sciocchi".
Nel "Lutherjahrbuch" 2017 Oswald Bayer, autore recentemente tradotto anche dalla Claudiana, ha indicato l'ontologia come uno dei principali temi da studiare negli anni a venire. Lo studio delle basi fondamentali infatti promette una comprensione migliore della teologia tutta del Riformatore, la rivalutazione di Lutero nel campo della filosofia, nuovi stimoli per il dialogo ecumenico e un contributo alla visione del mondo contemporaneo. La presente monografia vuole informare sullo stato della discussione internazionale e dare un proprio contributo, ponendosi soprattutto la domanda di come Lutero concepisca la presenza di Dio nel mondo, quindi l'incontro di realtà terrena e realtà divina, e, non per ultimo, la costituzione dell'individuo all'interno di questo sistema teologico. Il volume offre inoltre, a cura di F. Buzzi, la traduzione con testo originale a fronte della prima predica natalizia conservata del Lutero giovane e di due serie di tesi del Lutero maturo, Verbum caro factum est e De divinitate et humanitate Christi, di fondamentale importanza non solo per il nostro tema.
Quattro testi di Raimon Panikkar ci portano in un cammino di salutare riorientamento per l'uomo in un mondo frastornato dalla divisione del sapere e della vita. Il primo testo affronta il tema stesso della conversione a cui le religioni sono chiamate. Le religioni non hanno il monopolio della dimensione religiosa dell'uomo, che riemerge nonostante le sclerosi culturali e delle religioni stesse. Il secondo testo riguarda lo studio delle religioni. Tale studio non le deve separare dal mondo, come spesso accade. E, perciò, uno studio che non può sfuggire alle domande con cui il mondo interpella le religioni. Il terzo testo concerne il corpo dell'uomo, oggi massacrato sia da chi lo rende idolo sia da chi lo disprezza o lo considera fugace presenza. Senza il corpo, la dimensione religiosa evapora o diviene violenza. Infine, il quarto testo riguarda medicina e religione. Salute e salvezza non vanno confuse, ma vivono solo in un'armonica interdipendenza. Panikkar è un critico radicale dell'abuso della terra e dell'uomo che stiamo attraversando, ma la sua è una visione di pace possibile, sperimentata, ineludibile.
Presagi, presentimenti, intuizioni e delusioni: indovinare il futuro è una pretesa impossibile o è una facoltà reale, capace di sorprenderci e turbarci? Divinità classiche, eroine della tragedia greca, indovini di antiche dinastie cinesi, saggi dalla millenaria sapienza indiana, visionari dell'Israele antico o contemporaneo, ma anche personaggi della storia recente o del nostro quotidiano, saranno i nostri compagni di viaggio, protagonisti enigmatici di vere e proprie sedute divinatorie, di misteriosi incontri con l'inesplicabile. Certo, di ciarlatani è pieno il mondo e la nostra età disillusa è abituata ad avvicinarsi al destino senza grandi pretese; ma dietro a una profezia, anche una sola, che si avvera, c'è unicamente il caso oppure si spalanca una dimensione insondata dell'animo umano?