Il saggio si propone di fornire la collocazione della Magistratura nel suo percorso evolutivo dal pensiero illuministico sino alle costruzioni liberali europee. Dalla dottrina della "divisione dei poterti", l'indagine perviene all'attualità costituzionale italiana, ma non mancano, attraverso un'esposizione agile ma non priva di spunti riflessivi, le analisi sulla funzione "politica" della magistratura, né delle sue correlazioni con l'opinione pubblica e il sistema massmediale. Appuntandone gli aspetti istituzionali sia nella "imparzialità" giudiziaria, sia nei "contrappesi" su quanto viene ad essere individuato come un "potere-ordine", si insiste e, anzi, ne costituisce il "leit motiv" sulla sua "indipendenza", quale fondante valore della dignità dei singoli e della libertà collettiva, l'argine che la preserva dalla potenziale invadenza dell'esecutivo.
Questo libro, dice l'autore nella sua Introduzione, è un omaggio affettuoso e riconoscente al grande Aquinate, di cui abbiamo voluto mettere in risalto soprattutto il suo magistero dottrinale, sollecitati in questo da alcune affinità: il condividere lo stesso ideale di vita religiosa (l'ordine domenicano) che ha come programma apostolico la predicazione della verità; il fatto di svolgere la stessa attività di docenza e di ricerca teologica di cui egli è esemplare e sommo maestro; il trovare in lui una consonanza di metodo, di princìpi, di dottrina vivamente raccomandati dalla Chiesa, maestra di verità (p. 7).
Marzia Sabella studiava per diventare notaio, senza però "immaginare che avrebbero sventrato autostrade e quartieri, senza prevedere - racconta - che il suo treno sarebbe stato colpito dallo stesso esplosivo per deragliare su un altro binario". Non era un tempo qualunque. Era il 1993, quando, dopo le stragi, lo Stato reagiva alla mafia. Ed era impossibile sottrarsi alla chiamata: magistrato, dunque. Alla procura di Palermo. Cosi, i primi processi: gli 'scecchi morti', le indagini di routine, quindi la pedofilia. Poi Cosa nostra: dall'arresto di Bernardo Provenzano alle indagini per la ricerca di Matteo Messina Denaro, l'ultimo capo latitante. E, nel frattempo, il cambiamento del sentire comune verso la magistratura e la trasformazione del suo stesso ufficio, fino a non riconoscerlo più come il proprio posto. Con una narrazione vibrante, ma priva di enfasi e che sa cedere all'ironia, "Nostro Onore" ci conduce nella realtà della mafia siciliana e, al contempo, nel quotidiano di chi lotta contro di essa dal "palazzaccio" di piazza Vittorio Emanuele Orlando. Ma, soprattutto, ci restituisce un ritratto antieroico dei magistrati, anche quando vivono eventi straordinari e imparano a ripararsi dalla seduzione degli "abbagli da telecamera sempre accesa". Perché, l'onore, quello vero, è dato dalla "sacralità del Codice e di chi, di quel Codice, difende le ragioni".
“Alcuni Magi giunsero da Oriente a Gerusalemme e domandavano: “Dov’è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo venuti per adorarlo” (Mt 2, 1-2).
Monumenti enigmatici, spesso di ignota funzione, furono scolpiti nelle gole vulcaniche tosco-laziali, lì dove sorse la civiltà etrusca: vie semi sotterranee "tagliate" nella roccia, cunicoli, labirinti, tumuli e sepolcri di ciclopiche dimensioni. Ma esiste un altro 'mistero' etrusco: quello delle remote origini, oggi riscoperte, e di un'arcaica religiosità dove, al centro di tutto, era la sacralità della terra e della grande dea che ne tutelava la prosperità.
El pontificado de Pío XII (1939-1958) estuvo marcado por difíciles y dramáticas circunstancias externas, tales como la Segunda Guerra Mundial y los inicios de la Guerra Fría, la amenaza nacionalsocialista y comunista y un Occidente en crisis espiritual. En medio de este panorama, el Papa encomendó la causa de la Iglesia y de la humanidad a la Virgen María y promovió intensamente la devoción y los estudios marianos. Fiel a ella desde niño, le dedicó numerosos documentos y la honró con la definición del dogma de su Asunción gloriosa y la institución de la fiesta de su Realeza, además de hablar con cierta profusión de sus otros misterios y privilegios y de proponerla como modelo en todos los ámbitos eclesiales y sociales. Su doctrina mariológica revela al teólogo, al pastor, al devoto y al siervo de Dios que fue indudablemente Pío XII.
Santiago Cantera Montenegro (Madrid, 1972) es monje benedictino en el Valle de los Caídos y doctor en Historia por la Universidad Complutense de Madrid. Ha sido profesor en la Universidad San Pablo-CEU y ha investigado diversos temas históricos y religiosos.
Ritorna in libreria un'opera capitale della filosofia italiana. Risultato di una disputa con Giovan Battista della Porta, "Del senso delle cose e della magia" è una sintesi straordinaria dell'enciclopedia cinquecentesca dei saperi, nella quale la visione del mondo come un'organismo vivente viene difesa intrecciando mirabilmente scienza e credenza, rigore argomentativo e forza retorica. Scritta in una prima versione in latino, ed inviata in questa forma al Sant'Uffizio, è l'opera che è costata le prime persecuzioni al suo autore. Ad esse Campanella controbatterà riscrivendo l'opera, per lui ormai perduta, in italiano. Di questa versione italiana si restituisce un'edizione moderna, curata da una delle maggiori esperte del pensiero di Campanella, Germana Ernst.
Giovanni XXIII traendo ispirazione dall'enciclica Rerum novarum di Leone XIII e dai documenti dei pontefici succeduti, precisa e sviluppa i loro insegnamenti e delinea aspetti nuovi circa la questione sociale.