La Società italiana per la ricerca teologica (SIRT) ha deciso di concentrare i propri interessi di studio attorno al “simbolo di fede”. Al tema ha già dedicato i volumi curati da C. Dotolo, Il Credo oggi. Percorsi interdisciplinari (EDB, Bologna 2001) e da G. Giorgio, Dio Padre Creatore. L’inizio della fede (EDB, Bologna 2003). I saggi raccolti in questa sede rappresentano i contributi offerti al VII Simposio della SIRT sul tema Ridire il simbolo della fede oggi. Credo in Gesù Cristo suo unico figlio nostro Signore, in collaborazione con il Servizio nazionale per il progetto culturale della CEI (Foligno [PG] 22-25.8.2002): essi vertono attorno al secondo articolo del Simbolo apostolico, che specifica gli attributi divini di Gesù, Cristo/Messia, Figlio e Signore.
Note sui curatori
Vincenzo Battaglia, professore ordinario di cristologia al Pontificio Ateneo Antonianum, presidente della Pontificia Academia Mariana Internationalis, è socio ordinario della SIRT e direttore della rivista Ricerche Teologiche. Ha pubblicato: Gesù Crocifisso Figlio di Dio, Pontificium Athenaeum Antonianum, Roma 1991; Cristologia e contemplazione. Orientamenti generali, EDB, Bologna 1998; Il Signore Gesù Sposo della Chiesa. Cristologia e contemplazione 2, EDB, Bologna 2001. È tra gli autori di Contemplare Cristo con Maria, a cura di S.M. Cecchin, Pontificia Academia Mariana Internationalis, Città del Vaticano 2003.
Carmelo Dotolo, professore straordinario di teologia delle religioni alla Pontificia Università Urbaniana e invitato alla Pontificia Università Gregoriana, è socio ordinario della SIRT Tra le sue opere più recenti: La teologia fondamentale davanti alla sfide del “pensiero debole” di G. Vattimo, LAS, Roma 1999; La rivelazione cristiana. Parola, evento, mistero, Paoline Editoriale libri, Milano 2002. È tra gli autori della Storia della Teologia, 3, ED-EDB, Roma-Bologna 1996 e ha curato Il Credo oggi. Percorsi interdisciplinari, EDB, Bologna 2001; La Missione oggi. Problemi e prospettive, Urbaniana University Press, Città del Vaticano 2002.
Una lettura estetica della Rivelazione. L'intento del libro è quello di operare una lettura estetica a partire dalla luce, vista come il contesto in cui la bellezza si offre nella sua manifestazione eventica, ed anche come ciò che ci permette di cogliere la stessa bellezza...
a domanda che Gesù rivolge ai discepoli – «Voi chi dite che io sia?» – funge da filo conduttore. In che rapporto stanno l’identità del Nazareno, così come è stata mediata dalla testimonianza apostolica, e le successive precisazioni della medesima identità? Seguendo la riflessione del passato e dei decenni più vicini a noi, il trattato offre una risposta – «Gesù Cristo, Figlio di Dio, Salvatore» – che fonde cristologia e soteriologia. Il volume infatti, più del classico manuale, si propone come introduzione a un incontro con Colui che è oggetto ultimo dell’umana attesa.
Dalla quarta di copertina:
Il presente trattato ha il pregio della chiarezza espositiva, accompagnata dalla ricchezza delle informazioni: chi lo accosta trova tutto il necessario per comprendere luoghi, tempi, formule, visioni; nulla deve essere cercato in altri testi. Il percorso di apprendimento è pertanto facilitato: il lettore viene guidato alla conoscenza della riflessione dei secoli passati e degli ultimi decenni, sì da acquisire gli elementi per dare la sua risposta sia alla domanda originaria sia alle provocazioni che l’attuale congiuntura presenta, in particolare quelle che vengono dal pluralismo religioso.
«Voi chi dite che io sia?». La domanda rivolta da Gesù ai suoi discepoli nei pressi di Cesarea di Filippo è risuonata molte volte nel corso dei secoli e continua a risuonare anche oggi. La risposta è stata ed è, per molti versi, sempre la stessa, ma per altri, si è diversificata in dipendenza dalle congiunture storico-culturali. Il cristiano di oggi (ma anche chi cristiano non è) si trova di fronte a un interrogativo ineludibile: la risposta dei secoli passati ha ancora valore o se ne deve cercare una corrispondente alla situazione odierna? In questo secondo caso, come si può mantenere la continuità con la risposta della prima ora? Inoltre, c’è una risposta normativa, dalla quale, pur nella variazione dei luoghi e dei tempi, non si può prescindere, pena negarsi la possibilità di entrare in rapporto con Colui che ha posto per primo la domanda? E come fare, eventualmente, a cercare tale risposta?
Le questioni che una ricerca su Gesù deve porsi incrociano necessariamente la questione del rapporto tra l’identità del Nazareno mediata dalla testimonianza apostolica e le successive precisazioni della medesima identità. Si tratta della questione ermeneutica che sta a fondamento di ogni indagine teologica. Ed è la questione fondamentale sottesa a questo volume, pensato come manuale per la scuola, ma offerto a molteplici possibili lettori. La risposta qui presentata – «Gesù Cristo, Figlio di Dio, Salvatore» – mette insieme, come è doveroso, cristologia e soteriologia: l’identità di Gesù appare quando si fa, in lui e grazie a lui, esperienza della salvezza donata da Dio. In tal senso il volume si propone come introduzione a un incontro, pensato, con Colui che ogni persona umana, a volte inconsciamente, attende.
Chi è il Cristo per Teresa? A partire da questa domanda viene tentata una proposta di riflessione teologica, quale chiave di interpretazione del vissuto esperienziale di Teresa in cui il Cristo, Verbo incarnato glorioso, appare come unico protagonista. Dopo una ampia e articolata introduzione che mette in luce il percorso della mistica di Avila e la caratteristica peculiare della sua spiritualità, vengono presentati i brani significativi al riguardo, tratti da tutte le opere di Teresa. In otto capitoli (la ricerca di Dio, il cammino di Teresa, la sua esperienza, nell'eucaristia, cristologia riflessiva e sponsale eccetera), i testi di Teresa rivelano la sua aspirazione a conoscere Gesù Cristo, che percorre tutta la sua esistenza storica e teologica: attenzione concreta continua e contemplazione mistica, nel riconoscimento dei favori e delle rivelazioni di Gesù.
Il presente studio comprende il più ampio commento al mistero del concepimento del corpo di Cristo, con cui si avvia storicamen­te l’incarnazione del Figlio di Dio. Risalta l’impostazione teologica di san Tommaso, fondata sulla connessione tra il mistero dell’Incarnazione e i misteri della vita di Cristo, trascurata dalla riflessione teologica fin quasi ad oggi. Non solo, ma tale connes­sione s’inquadra all’interno della totale con­nexio mysteriorum, centrata sul Mistero dei misteri, quello della Trinità di Dio uno, per­so di vista da un riduttivo cristologismo ra­dicale. Da queste “novità” della teologia di Cristo tommasiana, ancor oggi “insuperata”, al dire di Papa Benedetto XVI, emerge come l’intera storia della salvezza, guidata dal my­sterion eterno della volontà di Dio, sia ordi­nata in senso eucaristico sul corpo vero di Cristo e sul suo corpo mistico che è la Chie­sa. Questa visione “summatica” del tutto di Dio, dell’uomo, del creato e della storia, è tutta fondata sulla Parola di Dio, trasmessa e insegnata dalla Chiesa. Si riscopre, così, un san Tommaso “biblico”, maestro in sacra Scrittura, dal quale dipende il sommo teolo­go, l’ardente mistico, il grande filosofo.
Gesù: il Logos nella sua orig inaria sensualità Il volume schizza i contorni di un'estetica cristologica della fede, sottolineando la dimensione affettiva e sensibile dell'evento fondatore cristiano. Il tema e' sviluppato mediante un attraversamento critico della tradizione spirituale legata alla simbolica del cuore di Gesu', che permette di recuperare lo spessore corporeo della verita' cristiana di Dio nel suo con-tatto con la corporeita' della fede. La figura fondamentale del Logos cristiano ritrova cosi, oltre che la sua accezione di razionalita', anche quella altrettanto originaria di sensualita'.
Un valido strumento per l'approfondimento dell'Enciclica di Benedetto XVI Deus Caritas est". "
La teologia degli ultimi decenni ha ripetutamente evidenziato l'eccellenza dei tratti squisitamente umani di Gesù di Nazaret, ma per affermare la vera e straordinaria umanità di Gesù è necessario scendere più in profondità fino a cogliere la sua misteriosa identità di Figlio di Dio. Gesù è «vero uomo» perché non solo «perfettamente uomo», ma anche perché «Uomo perfetto», come ha insegnato il concilio Vaticano II, sulla scia della dottrina dei Padri della Chiesa. La confessione di fede e il riconoscimento di Gesù Cristo, Figlio di Dio, rappresenta il tornante decisivo e la questione capitale del cristianesimo: l'identità messianica di Gesù va infatti oltre l'umano perché ci troviamo davanti a Dio stesso.
Con il presente volume si presentano le difficolta che ha incontrato il lettore, le critiche mosse e le idee che l'opera di MOltmann Il Dio crocifisso" ha suscitato. "
Nei primi secoli del cristianesimo, la riflessione degli scrittori cristiani e dei padri della Chiesa ha interpretato in maniera non sempre univoca la figura di Gesù Cristo e il suo rapporto con Dio padre. Fino a che punto la natura umana e la natura divina co esiste va no nella persona di Gesù? Se Gesù era figlio di Dio, c’è stato un momento in cui c’era solo Dio padre? E qual era il rapporto tra Gesù e lo spirito Santo? Questo volume prova a tracciare un percorso storico interpretazione di Gesù da parte degli autori cristiani nei primi tre secoli. Si tratta di un prezioso strumento dedicato agli studenti di cristologia, di patristica, di storia del cristianesimo. L’opera prevede la pubblicazione di altri due volumi, che prenderanno in esame i secoli successivi fino alle soglie del Medioevo.
L'intento di questa antologia di testi cristologici teresiani è quello di mettere in luce la dimensione fondamentale dell'esperienza di Cristo negli scritti di Teresa, che si fanno eco della sua preoccupazione principale: l'incontro con Gesù Cristo, Verbo incarnato, Parola vivente e presente fra noi nel mistero della sua umanità.
In continuità con le istanze espresse dal Concilio Vaticano II e in ascolto delle sollecitazioni di Papa Francesco, i docenti della Sezione San Luigi della Pontificia Facoltà Teologica dell'Italia Meridionale si interrogano sulla rilevanza dell'umano come luogo di incontro con Dio in Gesù Cristo, in vista del prossimo Convegno Ecclesiale di Firenze sul nuovo umanesimo. Filosofia e Teologia costituiscono vie privilegiate per la comprensione dell'umano nella misura in cui non pretendono di partire da definizioni statiche e astratte, ma interrogano l'esperienza e la storia in cui Dio stesso ha posto la sua dimora. Intenzionalità della coscienza, esercizio del discernimento, riconoscimento della presenza di Dio nelle ferite dell'umano, ascolto e interpretazione dei dialoghi di Gesù, scoperta del volto divino-umano della Chiesa costituiscono piste di riflessione per riconoscere in Gesù Cristo la pienezza dell'umano e nell'uomo l'efficacia della presenza di Gesù Cristo. Un invito a leggere in modo non ingenuo la complessità del presente e al tempo stesso una provocazione a riconoscere i segni dei tempi senza cedere a fughe collaterali o letture dimissionarie.