Destinato a coloro che, toccati da Cristo, hanno deciso nel loro cuore di intraprendere il santo viaggio lasciandolo entrare in ogni angolo dell'esistenza e spendendo con Lui ogni attimo del tempo. "Quaresima per i fannulloni... alla scuola dei santi" assicura il sostegno dato dalle parole dei grandi amici di Cristo, i maestri della vita spirituale, fonte di luce e di gioia. Entrando ogni settimana in una tematica legata al cammino quaresimale, il testo offre un programma semplice ma impegnativo, tratto dall'insegnamento di vita dei santi. Lettura, meditazione ed applicazione pratica sono gli strumenti proposti per aiutarci ad intraprendere il santo viaggio lasciandoci trasformare, alla sequela di Cristo, da Dio Amore.
Piccola icona in legno cm 8x6 cm. Con pratico gancio dietro per essere anche appesa.
Icona Sacra Natività in grotta con Angeli.
Piccola icona in legno cm 8x6 cm. Con pratico gancio dietro per essere anche appesa.
Icona Sacra Natività secondo l'iconografia classica.
A Felicittà i pompieri hanno sempre da fare. Certo, devono stare attenti agli incendi... ma c'è chi li chiama anche solo per spegnere le candeline della torta di compleanno o per fare una doccia! Età di lettura: da 3 anni.
«Il fiume simbolo della linea di confine fra una "libera Chiesa" e un "libero Stato" era ormai ridotto a una palude malsana in cui sguazzavano lietamente cardinali, vescovi e prelati di ogni ordine e specie assieme a esponenti politici, banchieri e industriali a piede libero nonostante le marcate caratteristiche delinquenziali». Se il Vaticano, a giudizio di una «insospettabile» commissione internazionale, non aveva colpe nel più grave dissesto bancario della storia d'Italia, perché ha accettato di risarcire i creditori del Banco Ambrosiano?
ALLEGATO
Porta Fidei
Lettera Apostolica di Benedetto XVI in forma di Motu Proprio
PAGINA UNO
La vita come vocazione
Gli appunti dagli interventi di Davide Prosperi e Julián Carrón alla Giornata d’inizio anno degli adulti e degli studenti universitari di Cl. Mediolanum Forum, Assago (Milano), 29 settembre 2012
EDITORIALE
Il dono più prezioso
PRIMO PIANO
Perché l'Anno
della Fede?
Si apre il tempo voluto dal Papa per «conoscere in modo più profondo le verità che sono la linfa della nostra vita». In queste pagine un’introduzione al lavoro
di Stefano Alberto
Storie
Con la loro stessa vita
di D. Perillo, A. Stoppa, P. Bergamini
STATI UNITI
Che faccia avrà l'America?
Il voto del 6 novembre si avvicina. Oggi si guarda a tutto, tranne che a ciò che Obama e Romney vogliono fare davvero. Ma come cambia il Paese se vince l’uno o l’altro?
di Mattia Ferraresi
SIRIA
Guerra e destino
di Gian Micalessin
EUROPA
O si rifà l'Unione...
di Ubaldo Casotto
CASO ILVA
Missione Taranto
di Alessandro Banfi
VITA DI CL
Il risveglio dei giganti
Perché vale la pena ritornare in classe? Duecento insegnanti si sono confrontati sulla sfida che li attende ogni giorno. Ecco i loro racconti
di Paolo Perego
MISSIONE
Un viaggio indelebile
di Paola Bergamini
Nono volume dell'Opera Omnia del primo Patriarca di Venezia. Conclusi i grandi temi della spiritualità monastica, San Lorenzo Giustiniani scrive una serie di piccoli opuscolli nei quali affronta problemi specifici: il conflitto interiore, la solitudine, il disprezzo e abbandono del mondo, la situazione di crisi della Chiesa, il peccato e la grazia.
Nel 9 d.C. Publio Quintilio Varo, legato imperiale in Germania, varcò il Reno con tre legioni e si addentrò nella Germania Magna, occupata oltre vent'anni prima dai soldati romani. Varo e i suoi uomini non sarebbero mai più tornati indietro: furono massacrati da guerrieri germanici nel Teutoburger Wald, l'area coperta da dense foreste in cui oggi sorge il centro di Kalkriese. Attirati in una trappola dal nobile cherusco Arminio, i legionari si trovarono attaccati su ogni lato da una coalizione di tribù germaniche, insorte contro il dominatore straniero. In seguito i Romani compirono varie spedizioni punitive contro i Germani e recuperarono le loro aquilae, ma la tragica fine di Varo e delle sue legioni li indusse ad abbandonare l'idea di trasformare la Germania Magna in una provincia romana e a stabilire lungo il fiume Reno il confine fra il mondo romano e quello delle tribù germaniche.
Quest’opera è il capolavoro dell’Aquinate.
Non solo, infatti, ci troviamo di fronte ad un saggio di esegesi di primo livello, ma nel giro complessivo delle idee che costellano le argomentazioni ci imbattiamo in una straordinaria ricchezza di tesi filosofiche, che spaziano dalla metafisica alla teoria della conoscenza, dalla psicologia razionale alla logica e alla grammatica. L’esercizio interpretativo allegorico e mistico, sulla scia di Agostino, apre orizzonti interessantissimi alla simbologia e al nutrimento meditativo.
Nel quadro preciso del Quarto Vangelo, Tommaso ci dà anche un saggio di sintesi teologica straordinaria: non trascura nulla della profondità e della estensione del mistero cristiano. A ben guardare, questa Lettura del Vangelo di Giovanni può rappresentare la vera Somma Teologica di Tommaso d’Aquino, non quella per i principianti, cioè i teologi in erba, ma per le intelligenze che vogliono pascolare nel rigoglioso prato della Parola di Dio.
A livello mondiale è la prima edizione con testo latino e traduzione italiana a fronte.
Ecco la Guida per gli educatori dei ragazzi dai 9 agli 11 anni, la proposta che l'Acr fa a tutti i gruppi per il 2011-2012. Tra queste pagine si trovano esplicitati i punti fondamentali dell'itinerario formativo Acr attraverso quattro passaggi: il perché, che dice il cuore della proposta formativa; il come, che evidenzia le scelte di fondo alla base del cammino; il metodo, che spiega la metodologia propria del cammino ACR; il cammino dell'anno, che contiene i contenuti della proposta formativa. Il sussidio è riconosciuto come mediazione al Catechismo CEI per l'Iniziazione Cristiana dei bambini e dei ragazzi. La Guida è in vendita insieme all'Agenda dell'Educatore "Gambe in spalla" e a "Punta in alto - Formato Famiglia".
A volte è facile darlo per scontato. Soprattutto se ci si va da un po’ di tempo, se è diventato un appuntamento fisso immergersi per qualche giorno d’agosto nella bellezza intensa e caotica del Meeting di Rimini.
E dato che la kermesse ha appena compiuto quarant’anni, restando fedele a se stessa nella sua formula efficacissima fatta di dialoghi, mostre, spettacoli e di un popolo vivo, si rischia di abituarsi, di non rendersi più conto della sua eccezionalità.
Invece il Meeting è davvero fuori dall’ordinario. Per quello che succede, ovvero per come continua a incontrare tutti e a far parlare tra loro mondi che altrove fanno fatica persino a guardarsi, cosa sempre più urgente in una società lacerata (qui «l’incontro è tra persone diverse che raccontano la propria esperienza di vita, e più diverse sono, più è sincero l’interesse che suscitano», ha scritto acutamente Antonio Polito, vicedirettore del Corriere, su 7). E per come succede, aspetto che colpisce nel profondo chi arriva “da fuori”: i volontari, la gratuità, le migliaia di presenze, i giovani... «Non ho mai visto un cristianesimo così», ha detto uno degli ospiti durante una cena. Cogliendo, di colpo, la radice, il punto sorgivo che da sempre – mentre tutto, intorno, cambia fisionomia o sparisce – continua ad alimentare questa bellezza, con un’imponenza tale che è impossibile ricondurla alle capacità di chi ci lavora.
Nello “speciale” che abbiamo regalato ai nostri abbonati a Rimini, Julián Carrón, guida di CL, ricordava come nel Meeting emerga con chiarezza la preoccupazione di fondo di don Giussani: «La generazione del soggetto, di un adulto appassionato alla vita. Tutto il resto è conseguenza». E per questo se si vuole capire davvero un avvenimento così fuori dall’ordinario, e la sua sorprendente «presenza carica di proposta» per tutti, bisogna arrivare fin lì, alla fede: «Solo l’avvenimento cristiano, vissuto come sorgente di un ideale, è in grado di creare amicizia, cioè uno spazio dove incontrare “una persona con un messaggio dentro”». All’origine di questa bellezza c’è Cristo. E il Meeting è un’occasione per incontrarlo, con qualsiasi background si arrivi.
È per non perdere questa occasione che vi offriamo una piccola antologia delle cose accadute a Rimini. Fatti, episodi, incontri – la vita, che al Meeting ha il sapore inconfondibile di un’intensità lieta. E le parole dette sul palco, i contenuti di alcuni incontri. Hanno uno spessore e una ricchezza tali che vale la pena di riprenderli. Lo facciamo pubblicandone dei brani, oltre al testo integrale dell’intervento principale. È una scelta, chiaro. Risente dei limiti di spazi e di tempi e, per sua natura, è arbitraria. Deve lasciare fuori cose altrettanto significative (potete riprenderle dal web, su www.clonline.org o dal sito del Meeting) e fili che contiamo di recuperare più avanti (si pensi ai bellissimi dialoghi su diritti e doveri o sull’intelligenza artificiale). Ma è un modo per non smarrire spunti che, paradossalmente, rischiano di perdersi proprio per la ricchezza di tutto ciò che li circondava a Rimini. E per stupirsi, di nuovo, di quella origine.
È la stessa ricchezza che trovate nel resto del giornale: dalle lettere, alle testimonianze dai Balcani, al focus sull’Amazzonia, protagonista del prossimo Sinodo. Storie diverse, ma con una sola sorgente: quell’«avvenimento cristiano» che, vissuto, genera uomini. E amicizia.
Con la collaborazione di Primo Gironi, Vincenzo Marras, Giacomo Perego