Il presente lavoro vuole fornire alcuni strumenti necessari per procedere ad una indagine che recuperi l'approccio alla realtà fondato sui principi ineliminabili del senso comune. Essi non possono essere dimostrati con la ragione discorsiva, ma sono tali che, se li neghiamo, cadiamo in contraddizioni insuperabili che renderebbero impossibile il nostro stesso esistere e ci farebbero perdere ogni fiducia nella possibilità di conoscere alcunché sul fondamento e sul significato della nostra vita e del mondo. Questo libro desidera, invece, condurre il lettore, che sia animato da autentica onestà intellettuale, a scoprire la possibilità, partendo dall'esperienza comune della realtà di cui siamo parte, di giungere alla certezza e alla comprensione di una dimensione metafisica, che ci consenta di scoprire il senso profondo di tutto ciò che ci è stato dato.
Il volume propone un percorso attraverso la storia della filosofia antica e medievale che pone al centro la questione antropologica. Dalla sapienza antica ai presocratici, passando per la grande riflessione platonica e aristotelica del IV secolo e giungendo infine al Medioevo, il percorso ricostruisce le principali concezioni filosofiche attorno all'umano, lette spesso da prospettive inedite o finora poco seguite. Anima, corpo e relazioni sono al centro di questo itinerario "nel" pensiero, che peraltro non trascura gli elementi qualificanti della riflessione dei vari autori in ordine ai grandi temi della filosofia: la questione cosmologica, il problema dell'Essere, la tensione alla verità. La trattazione di ogni autore e periodo è corredata da una sintetica e aggiornata bibliografia di riferimento che arricchisce ulteriormente questa Storia della filosofia intesa come luogo di relazioni con pensatori che ci hanno preceduto e che ci seguiranno: altri noi cui siamo legati in uno spazio dinamico di confronto, che è vita di un pensiero teso a riconoscere l'umano, consapevole della sua fragilità e impegnato a lasciare tracce, metaxy o ponti, tra gioie, dolori e aspirazioni che gli appartengono da sempre.
La funzione della storia della filosofia è proporre il pensiero dei filosofi perché costituisca un aiuto alla nostra ricerca della sapienza. Non è ammissibile, pertanto, una concezione classicista della storia della filosofia antica, che la ridurrebbe ad un insieme di teoremi e proposizioni rigidamente concatenati, ritenendoli il culmine del pensiero umano, la soluzione definitiva a tutti i problemi filosofici. Non è neppure corretto l'atteggiamento storicista, cioè la convinzione che nessuna verità sopravvive alla storia e che pertanto la filosofia greca, come espressione del pensiero umano in un determinato momento storico, sia stata irrimediabilmente superata, per cui è possibile soltanto darne una fedele ricostruzione. In contrasto con entrambi gli atteggiamenti, dobbiamo affrontare lo studio della storia della filosofia antica, convinti di potervi trovare numerose verità, che il passar del tempo non può invalidare, ma anche numerosi errori che ci sarà utile conoscere.
Vendere l'anima al diavolo significa rigettare la concretezza delle cose, scinderla dalla giustizia e dalla verità, cedere all'inganno del sopruso e del luogo comune. Questo libro intende recuperare parole essenziali della filosofia, spesso ormai dimenticate: genealogia, costruzione, fondamento, libertà, simbolo. Ma, soprattutto, verità: dopo millenni di pensiero, di fronte agli inganni e alla superficialità massmediatica, si deve ritrovare il coraggio di cercare la logica, i modi, le ragioni della verità, la sua metafisica e il rapporto con la nostra stessa vita. Confrontandosi con le maggiori tradizioni del pensiero moderno e contemporaneo (Hegel, Nietzsche, Husserl, Heidegger, Merleau-Ponty, Foucault), mettendo in opera dialoghi mai esplorati, in queste pagine si vogliono illustrarne i percorsi critici e gli snodi simbolici: quasi un manuale che rinnova il mito di Faust, rifiutando, non senza una vena di profanazione sovversiva, di firmare un nuovo patto con il diavolo.
In risposta ai tragici eventi della Seconda guerra mondiale, Gabriel Marcel si interroga sul ruolo del filosofo «chiamato a confrontarsi con l'ansia di un mondo in cui la possibilità di una distruzione totale non appare più come un'ipotesi remota». Questo scritto, presentato per la prima volta al lettore italiano, riconosce agli intellettuali il compito di "essere in situazione", di uscire dall'isolamento e riprendere contatto con la realtà, di indagare il mondo nella sua assurdità senza tentare di semplificarla. Il cuore della Filosofia non è l'astrazione dalla vita, ma il dialogo continuo con essa. Le riflessioni di Marcel si rivelano attuali di fronte alle sfide che oggi minacciano l'equilibrio globale, dal cambiamento climatico alla crisi delle democrazie, dalla disuguaglianza economica alle minacce dei nuovi conflitti. Si ripropone così la necessità, per il filosofo, di tornare a riflettere criticamente sulle radici della propria vocazione.
Il volume presenta in prima edizione italiana le tre celebri conferenze tenute nel 1968 dal filosofo John Niemeyer Findlay sul tema dell'Assoluto. Il nucleo della teoria qui esposta è che tutte le cose, dai corpi fisici agli oggetti dello spirito, sono unite da una rete di relazioni. Compito della filosofia è percorrere queste connessioni per ascendere all'essenza, indagare l'assurdo e il negativo dell'esistenza per cogliere in essi le tracce di un trascendente che dà loro significato e offre una possibilità di redenzione. I temi trattati - lo Spazio e il Tempo, la sostanza e la causalità, la vita interiore della mente, la conoscenza, i valori morali, il male - sono per Findlay passi verso la definizione di un Assoluto che sappia risolvere in una sfera oltremondana le contraddizioni di questo mondo.
Questo volume è un'introduzione alla metafisica intesa come scienza dell'essere. Più precisamente, il testo vuole introdurre alla filosofia prima nella forma di un manuale di carattere fondamentale. Come pensare che l'uomo possa sul serio rinunciare ad impegnarsi in un'indagine sul significato complessivo della sua vita? E questo non implica inevitabilmente interrogarsi sul fondamento ultimo della vita, e del mondo in cui la vita è inserita? Questa indagine porta con sé, necessariamente, la riflessione sull'intero, sulla totalità dell'essere, e, con ciò, il pensamento dell'essere in quanto tale.
La vita di tutti, specialmente delle nuove generazioni, si svolge sempre più nella dimensione online, sulle piattaforme social e attraverso le chat. Gli ambienti online non sono una simulazione di realtà, sono la realtà stessa delle relazioni interpersonali e sociali. Per questo occorre rielaborare lo sguardo sulla vita e sulla società nella consapevolezza che «virtuale è reale». Ispirandosi al Manifesto per la Comunicazione non ostile, Giovanni Grandi invita a porre attenzione agli stili comunicativi da preferire - quelli non aggressivi e rispettosi dell'altro - per prendersi cura delle relazioni. Dieci spunti di riflessione e discussione per chi desidera affrontare con semplicità e profondità la sfida etica dell'integrazione tra virtuale e fisico nelle interazioni e nelle relazioni. Prefazione di Rosy Russo, fondatrice e presidente di Parole O_Stili
Evitando gli scogli della lettura ideologica dei filosofi, o, all'opposto, della mera riproduzione fotografica di alcune tesi di ciascuno di essi, questa Storia della filosofia si caratterizza per tre ragioni. Essa fa sorgere il pensiero dei singoli filosofi dal dialogo con le altre voci culturali, ivi comprese molte minori, non sempre adeguatamente considerate da opere analoghe; espone in modo serrato, eliminando decisamente ogni inessenzialità; si pone così, ad un tempo, come rigorosa esposizione ed interpretazione. Una storia della filosofia diventata un modello per la chiarezza e l'essenzialità nell'esposizione, il rigore nel riferimento costante alle fonti, la capacità di mettere a confronto il pensiero dei filosofi con le altre espressioni culturali della loro epoca. In questo volume, lo sviluppo del pensiero filosofico dell'età contemporanea, dal primo Ottocento alle grandi scuole del Novecento.
Questo volume raccoglie il ricco ventaglio di contributi che docenti di varie istituzioni hanno voluto offrire in occasione del seminario di ricerca dal titolo Per una lettura dei segni dei tempi. Epistemologia, fondamenti, percorsi, svoltosi a Molfetta presso l’Istituto “Regina Apuliae” della Facoltà Teologica Pugliese. L’occasione ha portato a mettere in circolo idee, fiducia reciproca, franchezza, rigore scientifico e umiltà tali da disporre i partecipanti, singolarmente e insieme, a discernere il tempo presente non solo attraverso il lume della propria o altrui ragione, ma anche alla luce dell’Evento pasquale che è al cuore del mondo e delle nostre relazioni
(Vincenzo Di Pilato).
La tesi dottorale di Luigi Giussani, pubblicata per la prima volta dal giorno in cui fu discussa al Seminario di Venegono il 23 giugno 1954, rappresenta un prezioso documento per inoltrarci non solo nella conoscenza di uno degli autori più sensibili e innovatori all'interno del protestantesimo americano, ma anche per cogliere gli snodi teologici che, in senso costruttivo e critico, hanno contribuito alla riflessione di Giussani sull'antropologia cristiana. La lettura attraversa tutte le tappe di un percorso umano alla propria autocoscienza, a partire dalla domanda sulla relazione tra natura e spirito, sul senso dell'auto-trascendenza umana, fino al significato e al ruolo della rivelazione cristiana. Giussani accompagna il lettore entrando nelle pieghe più recondite di tale percorso documentando, come non mai, il suo autentico spirito ecumenico, la sua ampia e profonda competenza teologica e la sua sensibile conoscenza dell'animo umano. Le pagine qui proposte sono l'invito a un'immedesimazione e a un confronto di grande attualità.
Com'è nata l'ideologia transumanista? Come si è passati dall'intenzione di migliorare le condizioni della vita umana al fantasticare su una natura umana radicalmente potenziata? Quella rappresentata dal transumanesimo è un'utopia realizzabile? Quali sono le sue basi intellettuali? Quali i pericoli insiti nell'impresa? Come riabilitare l'umanesimo oggi? Tre specialisti - un medico, un filosofo e un teologo - affrontano il tema da diverse prospettive, per rispondere alle domande poste oggi da questa tendenza sociale e culturale tanto decisiva quanto affascinante. Dopo aver contestualizzato il transumanesimo e avere decrittato i suoi fondamenti intellettuali, Folscheid, Lécu e de Malherbe sviluppano una proposta critica, che non manca però di sottolineare gli spunti positivi. Un'opera accessibile per conoscere e comprendere finalmente il transumanesimo, tema scottante di indubbia attualità che esige un saggio discernimento. Il transumanesimo chiama in causa la ragione filosofica, la ragione politica e la ragione teologica. Riconquistare ognuno di questi livelli aiuta a distinguere tra un uso buono e uno cattivo del "desiderio dell'uomo di superare l'uomo".