Vi siete mai chiesti che cosa succede ai vostri cibi nel microonde? Perché la carne rossa è rossa (non dipende dal sangue)? Se le pentole a pressione sono veramente a prova di esplosione? Come cavarsela con crostacei e ostriche vive? Perché l’acqua bolle? Leggere questo libro e le ricette che lo accompagnano sarà come mettersi ai fornelli con uno scienziato al vostro fianco, pronto a spiegare divertito tutti i fenomeni chimici e fisici nascosti nei vostri gesti e nei vostri piatti. Einstein probabilmente non ne parlava al suo cuoco, ma se avesse dovuto spiegargli la scienza che sta dietro ai cibi e alla loro preparazione avrebbe fatto così.
In questo libro Massimo Piattelli Palmarini, biofisico e scienziato cognitivo, e Jerry Fodor, filosofo del linguaggio e cognitivista, sostengono che il principio darwiniano di selezione naturale e di progressivo adattamento all’ambiente non è verificabile. Anzi, con grande probabilità, è sbagliato. Lo dimostrano i dati più recenti della ricerca genetica, embriologica e biomolecolare. E lo dimostra l’esame stringente della logica interna della teoria darwiniana. Sulla scia di Stephen J. Gould e Richard Lewontin, i primi evoluzionisti a mettere in seria discussione il principio di selezione naturale, Piattelli e Fodor processano Darwin e i suoi seguaci più ortodossi. Oggi, sostengono, possiamo affermare con certezza che i viventi evolvono. Quali siano però i meccanismi che innescano il cambiamento è questione controversa e non ancora del tutto chiara.
Atei, materialisti, non sospetti di derive creazioniste, i due autori credono che non esistano nella scienza discussioni “inopportune”. Al contrario, proprio nel nome della scienza occorre discutere con chiarezza e onestà i presupposti, i riscontri e le aporie di tutte le teorie scientifiche. Darwin e il darwinismo sono stati a lungo ritenuti fondamentali per comprendere la natura del vivente, ma non sono un feticcio che non possa essere messo sotto osservazione critica.
L'opera
Pubblicato per la prima volta nel 1955 e ristampato in numerose edizioni aggiornate, il volume nasconde sotto le spoglie di uno stile apparentemente semplice e di una struttura lineare, un testo che il lettore interessato sarà invogliato a rileggere e che, ad ogni rilettura, fornirà nuovi stimoli per approfondire i problemi trattati. In ogni capitolo, con il pretesto di spiegare le proprietà caratteristiche di un numero particolare, intero, irrazionale o trascendente, si approfondiscono numerosi argomenti matematici di grande interesse, presentando alcune scoperte fondamentali nella giusta prospettiva storica: la «biografia» del numero due, per esempio, introduce al tema dell’aritmetica binaria, fondamentale per i sistemi informatici, e il capitolo sul numero sei tratta la questione dei numeri perfetti, che sin dall’epoca dei Greci non hanno mai smesso di affascinare i matematici di ogni tempo.
Questa traduzione italiana è basata sull’ultima edizione aggiornata del 2006, che contiene il racconto dei principali risultati nella teoria dei numeri, tra cui il Teorema di Wilson, l’intrigante legge di reciprocità quadratica, i numeri di Mersenne e quelli di Fermat, e due capitoli aggiuntivi dedicati al numero «e» di Nepero e ad «aleph zero», il primo numero cardinale transfinito.
I lettori
Un libro pensato per il lettore curioso e privo di una formazione specifica che voglia comprendere meglio alcune questioni essenziali della matematica. Il testo è rivolto anche agli appassionati di enigmi matematici, insegnanti e studenti di materie scientifiche.
Questo è il primo testo in Italia ad affrontare in modo sistematico il legame tra scienza e diritti umani. Il terreno più importante su cui Giovanni Sabato incentra la sua ricostruzione è quello della diretta partecipazione degli scienziati a risolvere, o cercare di risolvere, questioni importanti in cui la messa in discussione dei diritti si manifesta o si è già consumata. Marcello Flores
Statistici che hanno provato il genocidio in Guatemala, scienziati che con foto satellitari hanno svelato i massacri del Darfur, antropologi forensi che dall’Argentina a Srebrenica hanno rivelato il destino degli scomparsi, sbugiardando i loro assassini. Giovanni Sabato racconta come scienziati di varie discipline aiutino a chiarire le violazioni dei diritti fondamentali e quanto il loro lavoro abbia inciso nelle scelte politiche, nei tribunali e nella vita di chi ha subìto gli abusi.
Indice
Prefazione di Marcello Flores - 1. I bambini rubati - 2. I sei di Tripoli - 3. La storia scritta dalle ossa - 4. Estrarre le verità nascoste fra i numeri - 5. I volti imprevisti della tortura - 6. Sentinelle dal cielo - Note - Ringraziamenti - Indice analitico
Quanto è grande l'universo? C'è stato un inizio e ci sarà una fine? Come si è fatta strada l'ipotesi del Big Bang? Come si fa a scoprire il passato dell'universo e a prevederne l'evoluzione futura? Domande antiche e in parte ancora irrisolte. Nel volume i passi più importanti del lungo cammino scientifico dall'età moderna fino alle scoperte più recenti, riguardanti la gerarchia di strutture cosmiche, l'espansione dell'universo, lo stato iniziale ultracaldo e ultradenso, che oggi i cosmologi possono osservare direttamente grazie a sofisticati telescopi e strumenti spaziali.
Paolo de Bernardis insegna Astrofisica e Cosmologia Osservativa nella Sapienza - Università di Roma. Accademico dei Lincei, è stato coordinatore dell'esperimento Boomerang e co-investigator della missione Planck dell'Esa, dedicati alla realizzazione dell'immagine dell'universo primordiale. Ha ricevuto premi internazionali tra cui il Balzan (2006) e il Dan David (2009).
Nessuna scienza quanto la fisica ci spiega come funziona il mondo. Ci svegliamo al mattino e, in un breve intervallo di tempo, abbiamo contatti, più o meno marginali, con tutte le branche della fisica. La meccanica (blocchiamo la suoneria della sveglia, scendiamo dal letto, andiamo in cucina), la termodinamica (riscaldiamo il latte), l'acustica (abbiamo sentito la sveglia, ascoltiamo la radio), l'ottica (da subito, aprendo gli occhi), l'elettricità (accendiamo la luce), l'elettromagnetismo (mettiamo in funzione la radio) e l'astrofisica (osserviamo il sole, la luna e le stelle). Questi e tanti altri esempi pratici per capire come funzionano le leggi fisiche nella vita di tutti i giorni in un'opera al tempo stesso didattica e divulgativa. Semplicità, chiarezza e ironia sono gli ingredienti di questo manuale originale, divertente e, al tempo stesso, serissimo. La grande sfida: far rinascere nel lettore quel senso di stupore nei confronti dei fenomeni naturali che ha sempre rappresentato la molla fondamentale per giungere alle più importanti scoperte scientifiche.
Ai filosofi che hanno fatto una virtù del parlar con se stessi, ai monologhi che passano per filosofia, ai rituali magici dei tecnicismi logici che caratterizzano "quest'età postrazionalistica", Popper oppone il concetto di una scienza come cosmologia, e di una filosofia come metodo critico che tenta di comprendere "noi stessi e la conoscenza, in quanto parte del mondo". Ma la scienza a cui fa appello Popper non è "un sistema di asserzioni certe o stabilite una volta per tutte", bensì un insieme di tentativi, "di ipotesi azzardate, di anticipazioni affrettate e premature, di pregiudizi", che l'uomo tenta di cogliere in fallo cercando di farli collidere con la realtà, mediante l'osservazione e l'esperimento. E la scienza si differenzia dalla metafisica che pretende di fornirci un quadro coerente e definitivo del mondo - perché le sue asserzioni sono in linea di principio falsificabili; perché tende a falsificarle con tutte le armi del suo arsenale logico, matematico e tecnico.
La gravità governa l'Universo. Tiene unite le centinaia di miliardi di stelle della nostra galassia, la Via Lattea; fa girare la Terra intorno al Sole e la Luna intorno alla Terra; fa cadere al suolo le mele mature. In questo volume, pubblicato per la prima volta nel 1962, George Gamow ripercorre la storia della fisica della gravitazione attraverso l'opera dei tre personaggi che più hanno contribuito a plasmarla: Galileo, il primo a studiare in dettaglio la caduta dei corpi; Newton, che colse la natura universale della forza di gravità; ed Einstein, che interpretò la gravità come la curvatura del continuum spazio-temporale a quattro dimensioni. I lettori ostili alle equazioni potranno comunque saltare la parte più tecnica senza perdere l'essenza del racconto, grazie al talento narrativo di Gamow. Il libro è arricchito dai disegni originali dell'autore.
Che si parli di Ogm, cellule staminali o situazioni di fine vita, il dibattito pubblico sembra prigioniero di uno schema consolidato. Da un lato i fautori di uno sviluppo illimitato della tecnoscienza; dall'altro, coloro che invocano un argine all'invasione di campo della ricerca in ambiti tradizionalmente appannaggio di scelte e pratiche sociali, politiche o religiose. Paradossalmente i due fronti condividono un medesimo pregiudizio. Entrambi considerano scienza e società come entità internamente compatte, rigidamente separate e reciprocamente impermeabili. Alla scienza spetta di mettere continuamente sul tavolo nuove proposte, che la società attende al varco per boicottarle. In realtà i frequenti cortocircuiti tra discorso scientifico e opinione pubblica, tra le priorità della ricerca e le aspettative di cittadini e consumatori erodono i confini tra scienza e società evidenziando le divisioni entro i rispettivi fronti: si pensi ad esempio alle discussioni su temi quali il clima, l'energia nucleare o la biomedicina. E' questo intreccio - qui illustrato in una stringente argomentazione - ad alimentare l'antagonismo fra scientisti e antiscientisti, in un illusorio gioco delle parti che impedisce di cogliere e di valorizzare pienamente le sfide della tecnoscienza.
Massimiliano Bucchi insegna Scienza, Tecnologia e Società all'Università di Trento. Tra i suoi libri: "Scegliere il mondo che vogliamo. Cittadini, politica, tecnoscienza" (Il Mulino, 2006, tradotto anche in inglese); "Handbook of Public Communication of Science and Technology" (con B. Trench, Routledge, 2008); ha ideato e curato l'"Annuario Scienza e Società" (con F. Neresini, Il Mulino, 2010).
L’espressione «divulgazione chimica» ha spesso avuto il sapore di un ossimoro, anche se «divulgazione» e «chimica» non sono termini concettualmente opposti. Con Joe Schwarcz le cose sono cambiate radicalmente, al punto che Roald Hoffmann, premio Nobel per la chimica nel 1981, ha scritto che «la magia di Joe Schwarcz sta nel convincerci che la chimica è divertente e utile». Questo libro spazia con soave leggerezza dalle qualità più curiose dell’acqua ossigenata all’influenza dell’acetone nel corso dei secoli, passando attraverso ritratti non convenzionali di giganti come Lavoisier e Mendeleev (chi ha mai sentito parlare della storia d’amore di quest’ultimo con una sua studentessa?).
L’autore ha la virtù innata di raccontare in modo divertente argomenti non di rado complessi, ma non solo: a una conoscenza profonda della materia unisce la capacità di trasformare un particolare apparentemente trascurabile in un’occasione per andare al di là della chimica ed entrare nella storia (scientifica, biografica, anche economica). Il lettore, insomma, trova qui modo di scoprire, talora mediante un aneddoto, l’utilità di conoscere la chimica per affrontare vari problemi quotidiani riguardanti la salute e i farmaci, i cibi e i pregiudizi che spesso ci accompagnano: per esempio quello secondo cui le cose naturali sono buone mentre i prodotti della chimica sarebbero nocivi.
L'avventura della scienza: i suoi limiti, le sue condizioni
Considerata di volta in volta scoperta o creazione, dono divino o appropriazione prometeica, la scienza ha segnato l’inizio e lo svolgersi della storia umana. Prodotto di aristocrazie intellettuali, ma sempre e coerentemente assorbita dalle diverse culture, alimentata dalla fruizione comune delle sue applicazioni, la scienza ci appare oggi come un mundus perfetto e concluso, le cui leggi tendono a dominare l’intero operare umano. Eppure, oggi come ieri, rimane aperta la domanda su che cosa si regga la sua autorità. Una domanda che implica una serie di inquietanti interrogativi che l’uomo avverte davanti alla scienza moderna, la quale non sembra più tendere a una conoscenza pacificante e rassicurante, ma a un sempre maggiore potere sugli uomini e sulle cose che lo circondano.
Il lettore è condotto a percorrere rapidamente la storia della scienza, con lo sguardo diretto ai problemi inerenti al suo linguaggio logico-matematico e ai suoi metodi di riprova e di convalida, per poi volgerlo verso il futuro, dove si aprono due diverse prospettive, in cui, rispettivamente, la scienza può preordinare, passo dopo passo, la fine dell’era dell’Homo sapiens, o aiutarlo a cercare il suo bene in un’avventura di cui però nessuno può prevedere la fine.
Nel 1859 L'origine delle specie di Charles Darwin scosse il mondo dalle fondamenta. Darwin sapeva benissimo che la sua teoria dell'evoluzione avrebbe provocato un terremoto, ma non avrebbe mai potuto immaginare che, un secolo e mezzo dopo, la controversia avrebbe continuato a infuriare. L'evoluzione è considerata un «fatto» da tutti gli scienziati autorevoli, e per la verità anche dai teologi più illuminati, eppure milioni di persone continuano a negarla o per ignoranza o per obbedienza a una religione, con risultati inquietanti.
Richard Dawkins si inserisce nel dibattito in corso e fornisce un'esauriente panoramica delle prove scientifiche dell'evoluzionismo, prendendo in esame le varie discipline, dalla chimica alla biologia, dall'embriologia alla paleontologia, e le moderne strumentazioni che contribuiscono a confermare sotto molteplici profili la realtà dell'evoluzione e, dopo aver sfatato la leggenda degli anelli mancanti (in realtà ne mancano sempre meno...), conduce il lettore lungo l'affascinante itinerario di studi aperto da Darwin.
E lo fa scavando in una miniera di evidenze scientifiche: analizza gli esempi viventi di selezione naturale e i reperti fossili, gli orologi naturali che hanno segnato le tappe del lungo processo evolutivo e le complesse fasi di sviluppo dell'embrione, le dinamiche della tettonica a placche e i meccanismi della genetica molecolare. Per giungere a una conclusione incontrovertibile: «Non è un caso che ci ritroviamo appollaiati su un ramoscello sottile in mezzo al rigoglioso, fiorente albero della vita. Non è un caso, bensì la diretta conseguenza dell'evoluzione per selezione naturale non casuale».
Mentre in tutto il mondo è in atto il tentativo di minare alla radice l'autorevolezza della scienza, con Il più grande spettacolo della Terra Dawkins sceglie di partecipare alla battaglia contro ogni vecchia e nuova forma di oscurantismo riproponendo la lucida visione delle leggi della vita che porta il nome di uno dei più grandi scienziati di ogni tempo.