La presenza di stranieri ha posto l'Italia davanti a molteplici sfide, soprattutto nella congiuntura economica attuale, foriera di una diminuzione delle chance occupazionali, delle opportunità di crescita e della mobilità sociale, che ha interessato tutta la popolazione, sia autoctona che immigrata. La Fondazione Leone Moressa, con questo volume giunto alla sua terza edizione, propone l'analisi di una serie di questioni inerenti alla sfera economica e finanziaria, con l'intenzione di promuovere una conoscenza maggiormente approfondita del comportamento della popolazione straniera nel mercato del lavoro e nelle attività finanziarie. Il volume accoglie inoltre diversi approfondimenti di esperti in varie materie, che propongono delle riflessioni su settori specifici, quali la gestione dei flussi, le rimesse, la formazione professionale, la spesa pubblica e il welfare. Senza dimenticare il legame intrinseco che la dimensione economica e finanziaria ha con i percorsi migratori più in generale, questo lavoro, tramite un approccio scientifico, evidenzia, da una parte, le risorse e il contributo della popolazione straniera all'economia italiana, e dall'altra, le difficoltà, le contraddizioni e i nodi irrisolti nella crescita economica e professionale di questa popolazione.
La ricerca condotta su documenti originali della Banca Mondiale, messi a disposizione degli studiosi di recente, affronta il tema dell'intervento straordinario in una prospettiva internazionale. Il filo conduttore del lavoro è una visione aggiornata dei problemi del Mezzogiorno e delle soluzioni proposte per la "questione meridionale" negli anni successivi alla ricostruzione postbellica, dando luogo all'unico periodo di convergenza - in tutta la storia unitaria - del Sud con il Nord dell'Italia, durante la golden age. Nella fase iniziale, che apriva le porte al miracolo economico italiano, si verificò una singolare triangolazione di interessi tra il governo italiano, la Banca Mondiale e la Cassa per il Mezzogiorno, costruendo un modello inedito di sviluppo. Il sistema dei prestiti internazionali contribuì a realizzare un circuito virtuoso, con l'industrializzazione del Sud e la modernizzazione produttiva del Paese. Solo quando prevalse una pressione politica impropria, in seguito anche all'avvento delle Regioni, l'azione della Cassa per il Mezzogiorno mutò il suo carattere originario. Il volume contribuisce alla comprensione di questa fase decisiva della storia economica italiana e internazionale, non mancando di fornire elementi di notevole utilità per l'analisi delle vicende attuali del Mezzogiorno e dell'Italia.
"In questo mondo è il denaro che vince le guerre, è il denaro che piega la politica: ma per trasmettere all'umanità la parola e la salvezza di Dio altri mezzi ha scelto il Signore; e la Chiesa, continuando l'opera del suo Fondatore e Sposo, porterà frutto solo se agirà in sintonia con Lui". Le parole del gesuita padre Adolfo Bachelet, economo della Compagnia di Gesù e poi presidente onorario del Centro nazionale economi di comunità, suonano come un invito forte per tutti i cristiani di oggi impegnati nel mondo e nell'amministrazione economica, nella Chiesa ma non solo. Il libro raccoglie gli articoli che padre Bachelet scrisse per il Bollettino del Cnec tra il 1974 e il 1980. Episodi della Bibbia, l'esempio dei santi, eventi di attualità sono l'occasione per affrontare in chiave spirituale temi di economia e amministrazione economica. Le riflessioni offerte, a tanti anni dalla stesura, risultano particolarmente - e sorprendentemente - attuali. Non manca una riflessione sull'esempio civile e cristiano di Vittorio Bachelet, fratello di padre Adolfo e storico presidente nazionale dell'Azione cattolica italiana, ucciso dalle Brigate Rosse nel 1980. Questa nuova edizione riprende il testo originale di "Economia e fede", edito dall'Ave nel 1980, con nuovi contributi e una nuova veste grafica.
Cosa distingue il neo-lusso dal lusso? Il fatto che l'eccellenza dei prodotti non sia più appannaggio dei soli consumatori abbienti. L'accessibilità del lusso è un fenomeno estremamente attuale e proprio per questo di interesse per studiosi e manager. Lo è in quanto mette in luce la figura di un consumatore con tratti sempre più evidenti di discontinuità rispetto al passato: attento nello spendere bene il proprio denaro e interessato al meglio che il mondo delle merci può offrire. Ma soprattutto spinto dalla condizione di crisi economica a combinare nella propria shopping bag beni e servizi di prezzo e qualità differenziati, con uno spirito selettivo e aspettative elevate. Un tale approccio variamente combinato di alternative obbliga a ripensare schemi relazionali e logiche di marketing. Le aziende che occupano la fascia premium dell'offerta hanno pertanto la necessità di comprendere motivazioni e comportamenti di questi nuovi consumatori. Questo libro intende contribuire alla conoscenza del neo-lusso con un approccio scientificamente rigoroso, offrendo spunti e implicazioni manageriali che possano risultare utili a chi si occupa di accrescere continuamente la proposta di valore dei prodotti premium.
"Il mercato del cristianesimo" applica gli strumenti della teoria economica per analizzare lo sviluppo del cristianesimo e gli eventi che ne caratterizzano l'evoluzione: diffusione della dottrina, scismi, movimenti riformatori, eresie. Paradigmatico è il caso del protestantesimo, studiato e approfondito quale competitor in un mercato religioso fino ad allora dominato da un'impresa monopolista, la chiesa cattolica. Le 95 tesi affisse nel 1517 al portale della chiesa di Wittemberg alzarono il livello della concorrenza nella cristianità sino a un punto di rottura. La reazione cattolica, con la controriforma, fu la continuazione del processo competitivo, fino a includere una "differenziazione di prodotto", nella forma di innovazioni dottrinarie e organizzative. La teoria economica ci aiuta a capire come il cristianesimo si sia evoluto non solo approfondendo la dottrina, ma anche in funzione della domanda di fedeli/consumatori, della società nel suo insieme, della cultura del tempo. Gli autori evitano di dare giudizi di valore sulla religione: la loro attenzione sui temi più scottanti - scienza e religione, posizioni liberali e conservatrici, il celibato del clero, il sacerdozio delle donne, il matrimonio fra persone dello stesso sesso - offre un'illustrazione vivida delle potenzialità dell'analisi economica per comprendere il fenomeno religioso.
Il volume ricostruisce e analizza in profondità l'evoluzione della finanza decentrata in Italia dal 1970 ad oggi. Una vicenda caratterizzata da una instabilità del sistema che non ha avuto molti eguali nei principali paesi del mondo sviluppato. In riferimento ai tre principali livelli di governo (Regioni, Province e Comuni), sono illustrati evoluzione, caratteristiche strutturali, nodi problematici, cause delle disfunzioni di tale sistema. L'autore non manca infine di avanzare utili indicazioni di policy per una "buona" decentralizzazione fiscale.
In Italia i ricchi sono non soltanto molto più ricchi dei poveri ma anche, in generale, figli di ricchi. Le disuguaglianze si ereditano, come le opportunità, che troppo spesso sono distribuite per nascita piuttosto che per merito. Per la maggioranza dei giovani italiani la "scalata" sociale ed economica è impossibile e ampie distanze la separeranno sempre dal ristretto gruppo dei "più fortunati". Per ridare mobilità economica e sociale all'Italia, per intraprendere una battaglia di modernizzazione, per fare in modo che le "scalate" tornino a essere possibili, occorre agire su quelle manifestazioni della disuguaglianza nei redditi e nelle ricchezze che oltre a essere inaccettabili sono ostacoli alla vera eguaglianza delle opportunità. Come è accaduto in altre epoche storiche, potrebbe essere che partendo dalla disuguaglianza si vada molto lontano. Forse più lontano di dove si può andare parlando in modo ossessivo e a ore alterne di austerità e di crescita.
Il volume tratta i principi e la metodologia contabile di rilevazione delle operazioni di gestione ai fini della determinazione periodica del capitale e del reddito di esercizio e per il controllo "continuo" dei movimenti finanziari ed economici a livello complessivo aziendale. Nel primo capitolo del volume, su "obiettivi e strumenti della contabilità d'impresa", vengono introdotti gli schemi-base di analisi dei valori economico-finanziari e di rappresentazione del capitale e del reddito in chiave economico-aziendale. Nei capitoli successivi, le diverse classi di operazioni sono distintamente considerate nei loro contenuti economici e schemi di rilevazione contabile secondo una sequenza di analisi che va dall'economico al finanziario, prima, dalle operazioni di gestione esterna a quelle di periodica correlazione costi-ricavi per la determinazione del reddito di esercizio e del capitale di funzionamento, poi. La trattazione è ampliata ai sistemi supplementari di scritture ed ai collegamenti tra la contabilità e il bilancio di esercizio.
"Crescita, crescita": è la parola magica pronunciata a sazietà per salvarci da crisi che non cessano di succedersi... Questo per la pretesa dell'uomo di credere di poter sfruttare senza limiti i suoi simili e il pianeta e di aver creato un modello destinato a generare sempre maggior ricchezza, sempre maggiore felicità. Tuttavia, a partire dalle tesi di Nicholas Georgescu-Roegen, noi sappiamo che ciò non è possibile, mentre Ivan Illich e André Gorz ci hanno insegnato che è possibile un altro schema di società, capace di rispettare insieme l'ambiente e l'uomo. Gli "incontri" di Latouche sono con gli indios latinoamericani, con l'autarchia italiana tra le due guerre, con i precursori della decrescita, con la mercificazione dei viaggi alle Seychelles, con l'Africa, con la Cina e con i dibattiti e le esperienze in corso in Europa. L'opera ha un andamento quasi biografico con il susseguirsi di avvenimenti, esperienze e riflessioni. Prefazione di Patrick Piro.
Questo libro arriva nel pieno della crisi finanziaria globale, ed è un testo che nasce come risposta alla dilagante incertezza e alla caduta dei mercati. In queste pagine Pierre Rabhi, personaggio di grande carisma e fascino, sottolinea come lo stile di vita del benessere e dell'opulenza non sia più praticabile e sia quindi arrivato il momento di fare spazio a una "decrescita sostenibile" e, dunque, a una sobrietà che sappia essere felice. Quelle di Rabhi non sono solo parole, ma una scelta di vita che ha messo in pratica sin dal 1961 nell'Ardèche, una presa di posizione politica, una dichiarazione di resistenza contro la società dei consumi. Con una lucidità poetica e visionaria Rabhi descrive il presente in cui l'uomo sopravvive in un costante stato di alienazione, ossessionato dal tempo e dalla produttività, e in cui il progresso sta distruggendo l'intero pianeta e le sue fonti di sostentamento. Dopo il successo di "Manifesto per la terra e per l'uomo", Rabhi ritorna con la sua esperienza di "contadino-poeta" e la sua armonica convivenza con la natura.