L'opera, gli scritti e la vita di Marcel Duchamp, per risalire alle radici storiche di scelte e processi che sono ancora oggi al centro del dibattito teorico e critico sul significato dell'opera d'arte. Sotto la lente analitica dell'autrice ogni elemento della vita e dell'opera di Marcel Duchamp si rivela connesso e indispensabile per comporre una visione integrale del suo essere artista, dai disegni dei primi anni ai successivi dipinti, al ready-made, al Grande Vetro, all'Étant Donnés, passando per gli scritti, le numerose interviste, l'abbandono della pittura, il gioco degli scacchi. Muovendosi tra i temi duchampiani più noti - il possibile, l'oggetto 'già fatto', l'arte come atto mentale, l'erotismo, l'ironia, il caso - Carla Subrizi ne rilegge l'intera parabola artistica, dall'atto di nominare opera d'arte un oggetto qualsiasi alla realizzazione di un'opera ai confini tra immagine e parola, alla decisione estrema di mantenere segreta un'opera per più di venti anni e rivelarla al pubblico solo dopo la propria morte.
Un grande fuoco nel cuore è il racconto della vita di Van Gogh, quale risulta dallo studio delle lettere e dalla contemplazione di alcune tele. Due strade che portano all'incontro con la sua vibrante umanità. Emerge l'esperienza di un uomo bruciato da «un grande fuoco nel cuore», teso a scrutare e a rappresentare il mistero che sta al fondo di ogni persona e della realtà tutta: «Vorrei dipingere uomini e donne con un non so che di eterno, di cui un tempo era simbolo l'aureola».
De Chirico nel 1919 definì "Museo degli orrori" la Galleria nazionale d'arte moderna di Roma. Dopo quasi un secolo la Gnam dedica al padre della Metafisica una mostra incentrata sui rapporti con l'istituzione "museo". I saggi, curati da Renato Barilli, Mario Ursino e Maria Vittoria Marini Clarelli, restituiscono uno sguardo aggiornato sull'interessante tematica.
In mostra, un consistente corpus di opere provenienti dalla galleria stessa e dalla Fondazione Giorgio e Isa de Chirico, da sempre attenta alla valorizzazione e alla giusta comprensione dell'opera del maestro.
A cura di Tullio Kezich e Vittorio Boarini
con una nota di Vincenzo Mollica
Il Libro dei sogni è un diario, tenuto da Federico Fellini dalla fine degli anni Sessanta fino all’agosto 1990, in cui il grande regista ha riportato fedelmente i suoi sogni e incubi notturni sotto forma di disegni, o nella sua stessa definizione di “segnacci, appunti affrettati e sgrammaticati”.
Coloratissimo viaggio negli sterminati territori della fantasia di un genio, questo volume ha aggiunto un fondamentale tassello allo studio dell’esperienza creativa del grande cineasta.
Un libro unico, pubblicato in collaborazione con la Fondazione Fellini di Rimini, in cui le pagine illustrate sono precedute dall’introduzione di Tullio Kezich e seguite da una nota di Vincenzo Mollica, massimi esperti e amici personali del maestro scomparso.
Affascinante come le migliori pellicole del cineasta riminese, il Libro dei sogni è una proposta di circumnavigazione del Mistero, uno sterminato magazzino di reperti, ipotesi surreali, fantasie irrealizzabili, precognizioni.
— dall’Introduzione di Tullio Kezich
Così sognava Fellini e questi straripanti, meravigliosi, avvincenti, divertentissimi ma anche disperatissimi, finora blindati nel caveau di una banca, vedono finalmente la luce… Il Libro è bellissimo, lo definirei una Divina Commedia onirica.
— Antonio D’Orrico, “Corriere della Sera Magazine”
L'iconografia della Natività dalle origini ad oggi.
L'arte moderna ha utilizzato e assorbito l'intero assortimento dei colori messi in commercio dall'industria chimica, da quelli artificiali in tubetto ai coloranti industriali. Attraverso i colori si è misurata con gli oggetti, le materie e i materiali ordinari, tentando di darne una resa estetica. Negli anni centrali della seconda metà del Novecento sì è assistito a una significativa compresenza tra la nuova astrazione americana - e dunque la pittura pura in un'espressione assoluta - e l'arte povera italiana, ovvero la libera manipolazione dei materiali e degli elementi naturali. In entrambi i casi il risultato è stato quello di una vistosa inflazione coloristica, una vera 'pancromia' che riflette la chiassosità multicolore della metropoli, eletta a orizzonte di riferimento dall'arte odierna. Alberto Boatto rilegge le svolte e le rivoluzioni, il meglio dell'arte odierna in chiave coloristica e propone al lettore una serie di itinerari attraverso le opere dei più grandi artisti contemporanei.
Andy Warhol (1928-1987) è una delle figure più significative dell'arte e della cultura del Novecento. A partire dagli anni Sessanta è stato tra i maggiori interpreti di una nuova visione del mondo e della vita, una visione estetica che è stata denominata pop. Ma, a differenza di altri protagonisti della Pop Art, l'opera di Warhol ha espresso una straordinaria capacità di penetrare nei tessuti della comunicazione contemporanea attraverso svariate modalità operative, creando un'inedita rete multimediale. Analizzando i vari linguaggi artistici utilizzati da Warhol (in particolare la pittura e il cinema) e le riflessioni disseminate nei suoi scritti e nelle interviste, questa introduzione tratteggia un profilo che evidenzia la singolarità della proposta estetica di Warhol, che sconfina continuamente nella cultura dei mass-media e del costume. Dai feticci industriali all'indagine sul divismo hollywoodiano, dal tema della morte al travestitismo, dal cinema underground all'arte commerciale, l'estetica warholiana rivela una continua sovrapposizione mimetica con la sua fonte iconica principale, l'America, metafora assoluta di una contemporaneità ridotta a superficie.
Il libro mostra un ciclo di affreschi rinascimentali difficilmente visibili nella realtà, poiché si trova nel palazzo Farnese di Roma, oggi sede dell'Ambasciata di Francia, chiuso al pubblico.
Silvia Ginzburg, indiscussa studiosa della galleria affrescata da Annibale Carracci, ha costruito una sorta di visita virtuale, in cui ogni porzione della volta è riprodotta attraverso avvicinamenti progressivi fino ai dettagli in primo piano. Tutte le tavole sono puntualmente commentate e analizzate nelle loro caratteristiche iconografiche, artistiche, tecniche.
Un'infografica semplice e immediata consente al lettore di sapere sempre dove si trova il dettaglio che sta osservando all'interno del ciclo.
La visione ravvicinata mette a fuoco particolari unici, talvolta addirittura inediti. Mai, infatti, nella realtà l'osservatore avrebbe la possibilità di confrontarsi con l'opera così da vicino.
Le pagine della Sacra Scrittura rilette attraverso una selezione di capolavori d'arte.
Come definire l'arte romana e, soprattutto, quando fissarne l'inizio? Possono considerarsi romane le opere create a Roma e per Roma dal VI al IV secolo a.C., o sono ancora espressioni dell'arte etrusca, riferibili a una generale arte italica? E come comportarsi con la stragrande maggioranza dei generi artistici romani, che perlopiù copiano o adattano analoghi generi greci? "Dell'arte romana ci interessano soprattutto il contesto storico e i messaggi delle immagini: non più l'arte come una dimensione autarchica, quanto piuttosto come medium della comunicazione sociale. Con un approccio di questo tipo, le immagini vengono intese come elemento integrato di una cultura definita in senso antropologico". Secondo questa prospettiva diventa naturale fissare un inizio orientativo dell'arte romana nel momento in cui essa sviluppa le sue caratteristiche specifiche, in risposta a una meglio definita organizzazione sociale e politica. Tale momento coincide con la trasformazione dello Stato al sorgere dell'Imperium romanum. L'ellenizzazione che andò di pari passo con la conquista delle città e delle monarchie greche modificò radicalmente le strutture politiche e sociali.
Un appassionato tributo alla natura in una stagione che, per varietà e ricchezza dei colori, rivaleggia con la primavera. Dal Giappone agli Stati Uniti, dal Canada all'Europa, Jean Mulatier ci accompagna in un viaggio alla scoperta dell'oro dei boschi giapponesi, delle infuocate foreste canadesi, dei gialli e degli aranci delle querce e delle infinite striature e sfumature di ogni singola foglia. Accompagnate da citazioni sull'autunno.tratte dai più grandi autori di tutto il mondo, le immagini di questo volume superano le divisioni geografiche e culturali per celebrare la stagione dai colori più vivaci e affascinanti.
Il libro si pone come obiettivo di mostrare tutte le opere importanti del movimento che rivoluzionò la pittura nella seconda metà dell'Ottocento. Riunisce 450 illustrazioni di dipinti: i capolavori di fama universale e i quelli di artisti minori, le opere esposte nelle otto mostre impressioniste a Parigi e quelle di derivazione impressionista in Italia, America, Germania, Russia, fino a includere artisti postimpressionisti come Van Gogh e Gauguin. Un percorso completo, arricchito da approfondimenti con letture d'opera, analisi di dettagli ingranditi dei dipinti e le biografie di tutti gli artisti.