Il volume ripercorre in senso tematico e cronologico il percorso professionale e la formazione artistica di Russell Page (1906-1985), tra i maggiori progettisti di giardini dei nostri tempi. Dal suo esordio in Inghilterra e in Europa - lavora anche in Italia - fino al Medio Oriente e alle Americhe, Page viene chiamato da una clientela raffinata e altolocata per ridisegnare e adornare gli esterni di sontuose dimore.
Nel libro il testo corre affiancato da splendide immagini dei giardini realizzati dal maestro: distese e giochi d'acqua, fiori e piante sapientemente abbinati, ampi spazi e raccolti pertugi nel verde.
Una grande varietà compositiva e uno stile che hanno fatto la fortuna dell'artista: al lavoro di Page si ispirano tuttora scuole internazionali di architettura del paesaggio, ma la sua fama arriva anche ad ammiratori ed estimatori tra il pubblico non specializzato.
La prefazione è scritta da Paolo Pejrone, famoso paesaggista italiano che fu allievo e collaboratore di Page, cui Mondadori Electa ha già pubblicato due volumi.
"Talvolta, quando al crepuscolo passeggio da solo, mentre il vento di ponente mi investe il volto, e soprattutto quando chiudo gli occhi, mi accade di udire interi concerti, da cima a fondo, con tutti gli strumenti, dal suono delicato del flauto a quello frusciante e profondo del contrabbasso." (H. von Kleist) Musica e pittura: le due arti sono legate da un rapporto di complicità da sempre, sin dalle origini della civiltà. È questo il filo conduttore di questo volume che Electa pubblica a firma di Quirino Principe. Musicologo d'eccezione oltre che scrittore, traduttore, poeta e attore teatrale di fama internazionale, ha scelto e selezionato testi e immagini per il libro. Il risultato è un itinerario figurativo della storia dell'arte affiancato da citazioni letterarie, liriche, aforismi e frasi celebri: Ateneo, Dante Alighieri, Gabriele D'Annunzio, Giovanni Pascoli, Tarquinio Tasso, Thomas Mann, James Joyce, Friedrich Schiller e molti altri ancora.
Il catalogo getta una luce su una produzione artistica ancora poco nota in Italia e si distingue per un raffinatissimo corredo fotografico.
Centro focale della mostra è un nucleo di opere ancora poco note al grande pubblico, risalenti ai primissimi anni dell'attività artistica di Cindy Sherman; insieme ai lavori dell'artista, fotografa, e regista statunitense vi è un consistente gruppo di fotografie di Francesca Woodman la quale, malgrado la sua brevissima esistenza, viene considerata una delle più influenti artiste fotografiche degli ultimi anni del ventesimo secolo.
Altri nomi sono Eleanor Antin, Hannah Wilke, Birgit Jürgenssen, e Valie Export.
Sebbene la maggior parte di loro non consideri o non abbia definito il proprio lavoro propriamente femminista, molte delle loro opere richiamano l'attenzione su tematiche indubitabilmente 'femministe': il corpo, spesso proprio quello dell'artista, e lo stereotipo della donna come appare nella cinematografia, nella televisione e sui giornali.
La pittura di Michelangelo Merisi detto Caravaggio (Milano, 1571-Porto Ercole, 1610) ebbe una risonanza talmente vasta che determinò, nel giudizio della critica moderna, una vera e propria svolta epocale nella cultura artistica non solo italiana, ma anche europea. Il volume ripercorre la vita dell'artista tra luci e ombre, meraviglia e scandalo, proponendo le opere che la critica riconosce unanimemente come autografe, secondo scoperte documentarie emerse negli ultimi anni. Ne scaturisce sia un profilo eccezionalmente vivo e reale dell'"uomo" Caravaggio, del percorso che lo condusse dalla Lombardia a Roma, alla drammatica fuga da Napoli, a Malta, in Sicilia e di nuovo a Napoli, fino alla sua tragica morte, sia il racconto della sua capacità di innovazione nella pittura tra creatività e tecnica.
"Il rapido sviluppo delle città attuali, dovuto alla tecnica moderna, ci ha fatto quasi dimenticare cosa sia una civitas nell'autentico senso della parola, cioè una città edificata a misura umana e ordinata secondo le esigenze spirituali della comunità. Siena ha mantenuto fino ad oggi un tale aspetto e un tale ordine. Non si tratta dell'ordine razionale proprio di certe città barocche; l'universo di Siena è multiforme, è corpo, anima, intelletto, come l'uomo. La bellezza di Siena non è il risultato di uno sviluppo casuale, "naturale"; la città è stata costruita con piena consapevolezza dai suoi abitanti che volevano l'unità, ma che nel contempo, da veri aristocratici, conservavano quel rispetto per la vita privata delle famiglie e delle classi sociali tipico del Medioevo. È stato giustamente detto che nell'Italia del Medioevo il grande capolavoro della comunità è la città, mentre nell'Europa del Nord, in Francia e in Germania, il gioiello da essa creato è la cattedrale gotica. Siena, fra tutte le città italiane, ha conservato più intatta la sua unità gotica; in nessun'altra città esiste una piazza come il Campo, con la sua incomparabile armonia di misure; nessun'altra città testimonia in modo così unitario lo stile aspro e insieme nobile di quell'epoca. La storia di Siena si svolge limpida come una storia sacra: dapprima la vittoria nel segno della fede, poi la sfrenata ebbrezza del potere, le discordie interne, la decadenza, e l'umiliazione estrema, preceduta da innumerevoli moniti."
Conoscere se stessi attraverso una graduatoria di preferenza applicata ai colori è possibile solo se dei colori conosciamo fino in fondo i simboli, i significati, la storia, le corrispondenze. Perché diciamo «giornata nera, «restare al verde», «andare in bianco», «vedere rosso», «feeling blue» come malinconia? Studiati da sempre quasi con distacco, raccontati da letterati e «maghi» con la soggezione imposta da ogni dimensione «misteriosa», fin dai primi vagiti della psicanalisi i colori sono entrati scientificamente nell'indagine dell'individuo per aiutarci a scoprire chi siamo davvero. Attraverso le nostre preferenze o il nostro rifiuto di un colore emerge chiara una tendenza, una caratteristica del nostro carattere che forse non conoscevamo: ogni colore con la sua simbologia, con la sua storia racconta e ci racconta. Ma come si è arrivati ad assegnare ai colori un particolare significato, quella particolare corrispondenza? Quanto hanno influito la storia, le vicende politiche, le religioni, la superstizione, il mito, nella definizione intellettuale di un colore? Perché nell'immaginario popolare il giallo è il colore dell'indagine poliziesca, del delitto, della gelosia, il verde è associato alla speranza, il blu alla meditazione? E il rosso è ancora il colore del potere? Perché la superstizione assegna al viola messaggi di riservatezza e di mestizia? E il bianco è davvero il colore dell'innocenza o è anche..? A questi interrogativi intriganti e misteriosi si è rivolta la ricerca che fa di questo libro una sintesi di quanto è stato scritto da studiosi, scienziati, poeti e «cercatori d'anima» per arrivare con la scienza dei colori al ritratto di noi stessi, senza alibi. Rivolta esclusivamente alla cultura occidentale, questa «indagine sull'arcobaleno» di Luciana Boccardi si avvale delle immagini suggestive di Vittorio Pescatori e del messaggio di Ludovico De Luigi che affida il compito di «traghettatore», di guida ideale per ogni colore, a Pulcinella: «maschera napoletana che - afferma il pittore - interpreta tutta l'ironia del carattere veneziano».
L'Autore, per celebrare la fine del recente restauro dell'opera in stucco che rappresenta Gesù Crocifisso assieme alla Maddalena, ha voluto raccogliere una serie di meditazioni sulla Passione di Nostro Signore, corredandole con fotografie artistiche.
C'è un ampio e storico rapporto tra Carmelo ed arte. In questo volume gli autori, a partire da diverse prospettive, analizzano il rapporto tra spiritualità carmelitana e pittura, scultura, architettura, letteratura e cinema, a partire dalle opere degli stessi carmelitani e di artisti che si sono ispirati al Carmelo.
n breve
Un’intervista iniziata nel marzo 2006 e conclusa nel 2009. Maldonado e Obrist, con approccio transdisciplinare, parlano di arte e cultura, di nuove avanguardie e nuove tecnologie, di architettura e politica, di futuro e speranza.
Il libro
“La ricerca della trasversalità è stata sicuramente una costante in tutto il mio ormai lungo percorso intellettuale. Ogni volta che sono stato impegnato (praticamente o teoricamente) in un determinato campo di attività, mi sono sempre chiesto quali siano (o potrebbero essere) le possibili convergenze di questo campo con altri vicini o lontani. Il che mi ha portato spesso, nella mia riflessione, ad andare oltre l’attività che stavo svolgendo. Benché la mia formazione sia stata prevalentemente artistica, devo dire che fin dagli inizi i miei interessi sono andati ben oltre il campo specifico dell’arte. Quanto più forte era il mio impegno nella pratica artistica, tanto più si allargavano i miei interessi verso temi che avevano implicazioni filosofiche, scientifiche e sociologiche. E anche, e non per ultimo, politiche. Infatti, già da molto giovane, la mia preoccupazione (io direi quasi la mia ossessione) era quella di poter contribuire a una visione totale della cultura.”
Tomás Maldonado
In questa intervista Hans Ulrich Obrist, noto critico d’arte e curatore di mostre internazionali, discute con Tomás Maldonado di alcuni aspetti della sua poliedrica attività culturale. Maldonado esamina retrospettivamente e per certi versi in modo autocritico le questioni relative all’arte, al disegno industriale e all’architettura.
Catalogo di 29 splendide opere d'arte dedicate a Walter Bonatti, alpinista ineguagliabile ed esploratore indomabile. Il catalogo è disponibile in italino e in francese.