Da un luogo dove si è volontariamente ritirata, una donna scrive a un'altra donna lettere che forse non arriveranno mai a destinazione o non saranno neppure spedite, nelle quali racconta se stessa, l'amore per il padre, le tentazioni d'incesto con la madre, gli amori segreti, la vita di collegio, i sogni e gli incubi, le tristi esperienze d'amore, se stessa.
La marchesa Eleonora Pimentel de Fonseca, poetessa, scrittrice e una delle prime giornaliste europee è la protagonista di questo romanzo. L'autore la segue dall'infanzia a Roma all'adolescenza a Napoli e quindi per tutta la sua breve vita sino alla morte per impiccagione. Morte avvenuta in quella piazza del Mercato dove la borghesia napoletana più illuminata concluse sotto le mani del boia il suo generoso tentativo di rivoluzione. Questo romanzo è stato pubblicato per la prima volta nel 1986.
Due culture diverse poste a confronto attraverso il cibo. Un'estesa famiglia indiana, composta di zie strambe e cugini inetti, ha i suoi opposti nelle sorelle Uma e Aruna. La prima, più anziana, oppressa dal devoto stuolo di parenti, ancora non riesce a lasciare il nido e guarda con disappunto la minore che, impalmato il rampollo giusto, va costruendo una famiglia perfetta. La scena si sposta in Massachusetts: là il figlio di Aruna osserva, pieno d'incredula nostalgia, la sconcertante vita della famiglia Patton dove gli uomini si abbuffano di carne e le donne sono tutte anoressiche. A confronto due diversi mondi: il cuore compatto e soffocante di una famiglia indiana e la gelida, indifferente libertà di un nucleo familiare americano.
Luca ama il cinema ed è un critico, per così dire, dilettante, inesorabile, soprattutto nei riguardi dei film francesi. Un giorno, per qualche strano sortilegio, si trova a vivere proprio in un film, francese s'intende. Pur di sottrarsi agli odiati cliché cinematografici d'oltralpe, non esita a compiere soppressioni e a creare colpi di scena per alterare la trama e liberarsi dei personaggi. In fuga dopo le sue malefatte, attraversa un film di Bergman e, passando fra le scene di Woody Allen e le atmosfere felliniane, approda in una specie di studio cinematografico abbandonato e divenuto rifugio per altri sette transfughi cinematografici. Alleatisi, gli intrepidi partono alla sfida del mitico Filmondo, impantanandosi però in un film di gangster...
Fine anni Sessanta. Toscana. Il pretore Nicolai, poeta in incognito, dopo un timido corteggiamento sposa Giulia, la figlia del presidente del Tribunale di Lucca, ma presto il matrimonio risulta un fallimento: Giulia, che non amava Nicolai, si sente soffocare dal suo affetto e ben presto lo tradisce apertamente. Nicolai, addolorato e disamorato si rinchiude nella poesia e nel suo lavoro, fino a quando, sul suo treno di pendolare da Pescia a Lucca, incontra una donna sposata, Adriana, della quale diventa devoto confidente, pur struggendosi di una passione divorante. Il marito di Adriana morirà, ma non si apriranno speranze per Nicolai. Solo Ilaria, la figlia di Adriana, lo riconcilierà con la vita e lo amerà teneramente.
Per Savinio, l'infanzia non è un tempo ma un tempio come scrive lui stesso in un lapsus; cioè un luogo, una dimensione dello spirito. Un luogo, anzitutto fisico e geografico: una Grecia d'inizio secolo dalla luminosità abbagliante in cui scintillano i ricordi. E un Luogo, inoltre, metafisico e doloroso, in cui la mente del bambino da un lato vede e percepisce cose completamente interdette a quella dell'adulto e dall'altro sente irrompere domande estreme che potranno in seguito essere sedate ma non risolte. Scritto nei primi anni Venti ma apparso a stampa nel 1937, viene qui riproposto insieme alla sua seconda parte inedita, scoperta tra le carte dell'autore.