Il volume di Hugo Brandenburg, pubblicato per la prima volta da Jaca Book nel 2004, è diventato un'opera di riferimento internazionale sulle prime chiese di Roma, straordinario fenomeno edilizio che, a seguito dell'editto di Milano del 313 emanato da Costantino e dal coreggente Licinio, rese Roma il primo centro di espressione e diffusione di quella nuova arte che definiamo «paleocristiana». La lettura delle Scritture, la salmodia, l'omelia e il banchetto divino che caratterizzavano le riunioni e le pratiche di culto delle prime comunità - e anche dopo l'età apostolica - si svolgevano in ampi ambienti privati, o altri edifici messi a disposizione da un membro della comunità, non costituendo ancora un'associazione religiosa riconosciuta, dotata di proprio status giuridico, e non potendo possedere beni immobili. Diversamente dai templi o dagli edifici di culto pagano, sacralizzati dalla presenza del dio, il cui culto si svolgeva per lo più all'esterno, il servizio divino dei cristiani aveva sempre luogo in ambienti chiusi. Dalla fine del II secolo, con l'accrescersi delle comunità si rese necessario avere specifici spazi destinati al culto, luoghi che verranno definiti domus dei o domus ecclesiae, dal termine greco che in origine designava la comunità stessa, l'assemblea dei credenti, ai quali via via verrà attribuita la sacralità che ne farà il «tempio di Dio». Ma bisognerà attendere l'epoca costantiniana perché questi luoghi inizino a presentare una particolare fisionomia architettonica e acquisiscano nella Chiesa cristiana la fisionomia monumentale che possiamo ancora ammirare.
Se Roma ha costruito un impero durato oltre due millenni, gran parte del merito va agli uomini che l'hanno fatta crescere e l'hanno resa solida, e quindi alle grandi famiglie e alle gentes cui appartenevano. I Giuli, i Claudi, gli Aureli, i Corneli, gli Emili, i Valeri, i Semproni e tanti altri hanno tenuto nelle loro mani le sorti dell'Urbe, muovendo le trame della sua storia attraverso vincoli di parentela, tradizioni comuni, rituali ancestrali, conflitti e tradimenti. A loro spettavano quasi tutte le massime cariche militari e religiose, nonché le principali decisioni in Senato. Alcune gentes sono riuscite a detenere il potere per secoli, lottando spietatamente per la propria sopravvivenza politica, altre si sono estinte presto, ma ciascuna ha una storia che merita di essere raccontata. In questo libro gli autori narrano l'esaltante, spesso mitica, ascesa delle dinastie più importanti e longeve, ricordando le imprese dei loro esponenti più celebri, ma anche il loro declino tra proscrizioni e guerre civili, condanne all'esilio e la costante minaccia dei parvenu. Tra aneddoti e segreti di ogni stirpe, il lettore scoprirà protagonisti famosi o personaggi più in ombra, e ne seguirà le vicende che li hanno visti condottieri, statisti, consoli, imperatori, letterati e perfino santi e papi. Tra gli argomenti: Gens e familia: chi viene prima? Gli Acili: discendenti di Venere? Gli Antoni: da schiavi a sovrani ombra; I Corneli: otto secoli tra trionfatori e papi; I Claudi: dalla sabina con onore; I Valeri: eroi del popolo; Gli Emili: natali ancestrali; I Cecili: generati da Vulcano.
Dallo sfarzo dei Cesari ai maestri del Rinascimento, dallo splendore del Barocco ai rigori urbanistici della Capitale d'Italia, fino alle contraddizioni della modernità: una rassegna inimitabile di mondi, epoche, culture che da duemila anni alimentano il mito della Città Eterna. Fra le succose novità di questa nuova edizione della Guida Verde: Le tracce della città coloniale e le porte dell'accoglienza negli appassionati reportage della scrittrice Igiaba Scego; La Grande Bellezza da Federico Fellini a Paolo Sorrentino: la città di Cinecittà nei racconti dello scrittore Paolo Di Paolo; Le icone del patrimonio archeologico vs la gloria effimera dell'arte di strada: Pigneto, Torpignattara, Tor Marancia, una rassegna del grande Museo all'aperto di Urban Art romana; Sotto le stelle dell'Antica Roma: manifestazioni, iniziative, percorsi serali tra le magnetiche rovine; Osterie, trattorie, vinerie, mercati: il culto del cibo alla romana e il meticciato gastronomico dei sapori dal mondo; In bicicletta sull'Appia Antica: accessi, percorsi, punti noleggio sulla regina viarum delle ciclabili; Una ricca sezione di Indirizzi utili e le tavole cartografiche della città riunite in un pratico Atlantino interno alla guida, corredato da un indice delle vie e delle strade.
I palazzi che costellavano il colle Palatino a Roma erano una delle meraviglie del mondo antico. Decorati con il giallo della Numidia, il viola frigio, il grigio greco, il granito egizio, il bianco marmo italiano, non potevano che affascinare e meravigliare i loro visitatori per la ricchezza e la bellezza unica. Da queste stanze, per secoli, gli imperatori governarono quello che chiamavano il mondo, un enorme regno che nel momento della sua massima espansione si estendeva dalla Britannia all'Iraq. Fu una sfida imponente per tutti coloro che furono a capo dell'impero e che si trovarono ad affrontare invasioni e rivolte, guerre, congiure di palazzo, relazioni con popoli lontani e sconosciuti, nuove religioni rivoluzionarie, disastri naturali ed epidemie. Essere l'imperatore di Roma fu un compito così gravoso che soltanto in pochissimi si rivelarono all'altezza. La storia di Roma e del suo impero raccontata attraverso la vita di dieci uomini e del loro tempo: da Augusto, il fondatore, a Costantino, il cristiano, fino a Romolo Augustolo, ultimo simulacro del potere imperiale.
Tra il 1817 e il 1837 il mondo fu flagellato da una pandemia di colera, malattia fino a quel momento sconosciuta, che la scienza medica si rivelò impreparata ad affrontare. Morbo implacabile, dal decorso velocissimo, la sua diffusione fu favorita dall'organizzazione della società dell'epoca, caratterizzata da infrastrutture arretrate (servizi igienici, fognature, acquedotti) e dallo sviluppo dei traffici a livello mondiale. Subito interpretato come una nuova peste, il colera riaccese quella psicosi fatta di disperata volontà di resistenza, rassegnazione, rabbia e angoscia di fronte all'inesorabile aggressività della morte, che si era radicata nell'inconscio collettivo durante le pestilenze dei secoli precedenti, e che nell'Ottocento sembrava del tutto rimossa. Il libro ricostruisce gli eventi dell'epidemia che colpì violentemente Roma nel 1837, facendo ricorso ad autentici documenti del tempo: lettere, memorie, atti ufficiali delle istituzioni, cronache, articoli e testi letterari.
Questa lunga intervista è un interessante spaccato delle vicende legate a Roma Capitale. Dal commissariamento del Prefetto Francesco Paolo Tronca alla amministrazione Raggi, dal parere di Raffaele Cantone al “caso Palamara”.
È un piacevole racconto, quasi un romanzo, denso di episodi — anche personali — narrati con un rigore non scevro da critiche pungenti, ma anche costellato di amabili ricordi rivisitati con una punta di nostalgia.Le storie raccontate in questo volume si inseriscono nel contesto del ’500 friulano, legandosi non solo al fenomeno dell’eresia e dell’Inquisizione, ma anche ai più ampi cambiamenti culturali dell’epoca. Sono tutte realmente accadute e documentate, sebbene su ognuna l’Autore sia intervenuto colmando con l’immaginazione i vuoti delle testimonianze storiche disponbili, aggiunendo particolari utili a renderle più vive e complete nella loro dimensione umana. La narrazione resta comunque sempre fedele alla realtà, senza alterare in alcun modo lo svolgimento dei fatti, che trovano riscontro nei documenti accuratamente citati in appendice.
Note sull'autore
Roberto Iacovissi, nato a Gemona del Friuli nel 1945, giornalista pubblicista e critico d’arte, ha scritto recensioni e saggi – in lingua italiana e friulana – su diversi giornali e riviste locali con le quali collabora. Si è occupato soprattutto degli aspetti culturali della realtà linguistica friulana, in particolare di cinema, di critica letteraria e storia locale, pubblicando diversi libri su questi argomenti.
Quali sono i momenti più importanti che hanno fatto di Roma la capitale di uno degli imperi più longevi di sempre? In quali anni hanno avuto luogo gli episodi chiave della nostra Storia? E quali ne furono i protagonisti? Il fascino dell'antica Roma incanta da secoli i lettori di tutte le età. Questo libro ci guida alla scoperta degli snodi fondamentali della sua storia, non sempre noti, offrendo uno sguardo d'insieme e una panoramica completa, in un viaggio indimenticabile. Massimo Blasi, senza rinunciare alla bellezza delle fonti antiche (opportunamente citate) e alla piacevolezza del racconto, ci accompagna lungo la storia millenaria di Roma. Uno straordinario viaggio in dieci tappe per conoscere ed esplorare la millenaria storia di Roma I dieci avvenimenti contenuti nel libro: Un salto, la fondazione di Roma; Una cacciata, la fine di Tarquinio il Superbo; Una raccolta, le Dodici Tavole; Un pianto, la distruzione di Cartagine; Un tradimento, il cesaricidio; Un gioco di prestigio, il principato; Una missione, la predicazione di Paolo; Una cattura, la sorte di Valeriano; Un sogno, l'impero cristiano; Un saccheggio, il tramonto di Roma antica.
La lingua madre della Città Eterna è il latino, ma davvero gli antichi romani parlavano solo quello? E come siamo passati dal latino al romanesco? Si può dire che Roma non abbia un vero dialetto ma una parlata? Luca Serianni risponde a queste domande partendo dai primi insediamenti etruschi e latini per arrivare alle lingue contemporanee della capitale, passando per la fase cruciale dei Papi medicei del Cinquecento, la cui corte è principale artefice della "toscanizzazione" del volgare parlato a Roma. Ma sono tante le incursioni linguistiche che hanno modificato il romanesco arcaico. "Le mille lingue di Roma" è una mappa che segue le sorti alterne di una lingua forgiata da dinamiche costanti di integrazione e che ha per risultato l'essenziale e originario plurilinguismo della nostra capitale.
Roma è sotto assedio. Un lungo assedio criminale che comincia già dopo la breccia di Porta Pia, con l'imponente lottizzazione e con gli scandali della Banca Romana; si rafforza con la presenza di mafiosi di caratura internazionale dediti allo spaccio di droga dopo la fine della Seconda guerra mondiale; si organizza con la comparsa della banda della Magliana e infine dilaga con l'inchiesta Mafia Capitale, che ha puntato i riflettori su un'associazione a delinquere arrivata al cuore della politica e dell'amministrazione capitolina, e che tuttavia la Corte di cassazione non ha ritenuto di qualificare come mafia. Solo a Roma convivono forme tanto eterogenee di malavita, dalla violenza di strada alla criminalità locale evoluta in organizzazione mafiosa, o che agisce con modalità mafiose, alle mafie storiche come cosa nostra, camorra e, soprattutto, 'ndrangheta. Sotto attacco continuo, la città non è stata mai definitivamente espugnata da un solo potere criminale. Per la prima volta, questo libro, a firma di uno fra i massimi esperti di criminalità organizzata, fa luce sul groviglio di interessi e sull'anima oscura della città, lì dove traggono forza i poteri che per conquistarla si sono di volta in volta alternati, combattuti e alleati.
Una città cresce solo se lo fa insieme, senza separazioni tra centro e periferie: è la profonda convinzione di Walter Veltroni, che in questo libro racconta la "sua" Roma, quando subentrò come sindaco a Francesco Rutelli, la cui amministrazione aveva rilanciato le sorti della capitale. Tra momenti di gioia e di dolore, esperienze esaltanti ed episodi commoventi, il diario di un luogo che non c'è più, un resoconto dal vivo di una stagione in cui si parlava di "rinascimento" della città, che cresceva in Pil e occupazione tre volte più del resto del Paese. Per merito di idee inedite, mezzi nuovi e un senso di comunità che emerge da ogni riga, insieme all'amore dell'autore per Roma e la sua gente. Prefazioni di Renzo Piano, Gigi Proietti e Matteo Zuppi.
"Oggi Roma è prigioniera. Prigioniera della cattiva politica e della pessima amministrazione, che l'hanno abbandonata a un declino (apparentemente) inesorabile. Prigioniera dello stesso ruolo di Capitale, senza lo status e i finanziamenti delle altre Capitali europee. Prigioniera dell'inerzia della sua classe dirigente economica, sociale e culturale che, per convenienza o pavidità, ha scelto di disinteressarsi del bene comune. Prigioniera - soprattutto - di un sistema di rendite unico a livello globale che rassicura e stordisce i romani, ne raffredda gli animal spirits e blocca gli ascensori sociali. Per far rinascere Roma, dunque, occorre passare da una terribile strettoia: trasformare la Capitale nel terreno della "battaglia finale" della produzione, dell'innovazione e delle competenze contro le rendite. Non è una missione impossibile: incrociando le caratteristiche della Capitale con i macrotrend a livello globale, è possibile costruire un grande progetto che la posizioni "in vantaggio" nella sfida per lo sviluppo che si giocherà nei prossimi anni tra metropoli globali e città internazionali. Non c'è più alternativa. La meravigliosa e fragile bellezza della Città Eterna è in grave pericolo: come Andromeda sullo scoglio, sta per finire nelle fauci del mostro che avanza tra i marosi. Ma stavolta la liberazione non potrà arrivare dal coraggio d'un eroe solitario: il mitologico Perseo potrà e avrà soltanto le sembianze della voglia di riscatto di un'intera comunità. La politica romana ha fallito troppe volte per poterci riprovare da sola: l'unica speranza è chiamare a raccolta le forze migliori della società. Perché quello che si è aperto con l'annus horribilis della pandemia potrebbe diventare, a sorpresa, il "decennio di Roma". Sempre che i romani - dai cittadini alle élite - lo vogliano davvero e inizino a pretenderlo da chi li governa. E anche da se stessi".
Arnold Esch ricostruisce uno degli snodi più importanti della storia di Roma: il passaggio dalla città del tardo Medioevo a quella, affascinante, del Rinascimento. Il secolo che inizia con il Grande Scisma (1378) e si chiude, in pieno Rinascimento, alla fine del pontificato di Sisto IV (1484) è un secolo decisivo: il papa diventa padrone della città ribelle e la vita sociale ed economica ruota sempre più intorno alla sua corte. Gli umanisti diffondono uno sguardo nuovo sull'antichità. La vita religiosa acquista sfumature inedite grazie ai pellegrini che accorrono in città negli anni santi e alla crescente pietà laica femminile. La vivace attività edilizia e l'intensa committenza artistica di papi e cardinali rinnovano l'aspetto di Roma e la sua attrattiva. La storia di Roma, in quanto capitale della cristianità, assume una dimensione ulteriore: è storia di una città e allo stesso tempo storia mondiale. Continuando la lunga tradizione della storiografia tedesca su Roma, Arnold Esch ripercorre con maestria questa trasformazione, che è insieme ecclesiastica, sociale, economica e culturale.