Pubblicato nel 1528, dopo una tormentata storia di riscrittura, Il Cortigiano diventa subito uno dei libri più letti e amati nell'Europa delle corti. In questa edizione, in cofanetto, viene presentato il testo e un volume di guida alla lettura curato da Amedeo Quondam.
Con grazia e ironia, Luciano De Crescenzo racconta i miti greci, storie che parlano di dei, eroi, ninfe, sirene ma anche di uomini comuni con le loro grandezze e le loro miserie, vicende d'amore, imprese avventurose, imprevedibili metamorfosi, eroiche epopee.
In cofanetto vengono riproposti i tre volumi dell'epopea di Alessandro Magno raccontata da Valerio Massimo Manfredi: "Il figlio del sogno", "Le sabbie di Amon" e "Il confine del mondo".
"Con un gusto ardimentoso ed enciclopedico Ripellino passa in rassegna una folla di persone, luoghi, libri, ombre, edifici, relitti, echi e bagliori della civiltà praghese: sepolcrali ossessioni alchemiche di Rodolfo II e passeggiate notturne di Kafka, taverne picaresche del soldato S'vejk e antri del Golem, caffè letterari e chiese spettrali, tutti travolti dalla continua sopraffazione politica-etnica-religiosa che ha visto il calvario boemo sotto il tallone della Controriforma, di Hitler, di Stalin e dei suoi successori." Claudio Magris. Il libro, a metà tra saggio e romanzo, è stato pubblicato per la prima volta nel 1973.
Laura Mancinelli, germanista e scrittrice, torna con questo romanzo ai temi medievali. Nella Svizzera del XIII secolo un giovane poeta di belle speranze, su incarico del suo signore, viaggia da Zurigo a Passau per scoprire e trascrivere quante più possibili poesie d'amore. Ogni tappa del viaggio assume presto una valenza quasi simbolica che celebra i valori della convivialità, della vita in armonia con sé e con la natura, stemperando l'abbandono alla poesia grazie a un costante richiamo al contatto con la realtà.
Questo volume comprende il racconto autobiografico del "Porto di Toledo" e il dittico che lo integra, "Poveri e semplici" e "Il cappello piumato". Le note ai testi ricostruiscono, anche sulla scorta di documenti inediti, l'iter di formazione dei testi, mentre l'introduzione segue e documenta lo sviluppo del sistema narrativo ortesiano.
Il volume raccoglie i racconti "dispersi" scritti dall'autore di "Se questo è un uomo" tra il 1977 e il 1987. A testi che rimandano a opere precedenti (dal "Sistema periodico" alle "Storie naturali") se ne intrecciano altri che segnano due direzioni di scrittura nuove, quella "fantastica" e quella umoristico-naturalistica. La raccolta era stata pubblicata per la prima volta nel 2000, nei "Supercoralli".
Nel 1998 Giuseppe Caliceti e Giulio Mozzi avevano raccolto in "Quello che ho da dirvi" le lettere di ragazzi e ragazze italiani ai loro genitori. Ora gli stessi curatori hanno costruito un secondo libro-collage raccogliendo le lettere di tanti genitori che, rivolgendosi ai figli, rivelano aspettative e speranze, motivano le ragioni dei conflitti, cercando di dire con le parole scritte - quindi meditate e lente - ciò che nelle parole parlate non si riesce a dire.
Alberto Boatto, saggista e storico dell'arte, firma questo ritratto di Giacomo Casanova, l'avventuriero, seduttore, giocatore di professione, baro, viaggiatore, scrittore, traduttore e spia. La vita di Casanova non può essere però scissa da quella di Venezia: la città in cui nacque, in cui visse, che lo fece imprigionare con l'accusa di ateismo, libertinaggio, e pratiche magiche. E anche quando sarà lontano dalla città lagunare Casanova ritornerà lì con la mente, rendendo Venezia la città della memoria. Con una nota di Massimo Cacciari.
Un po' pellegrinaggio e un po' seduta spiritica, questo libro porta dalla Sardegna di Grazia Deledda all'America di Marguerite Yourcenar, dalla Francia di Colette all'Oriente di Alexandra David-Néel, dall'Africa alla Danimarca di Karen Blixen, all'Inghilterra di Virginia Woolf. Un lungo viaggio in case-museo che, attraverso mobili e suppellettili, stanze e giardini raccontano la storia sentimentale delle più significative scrittrici del Novecento. Da Parigi alla Provenza, dal Kenya al Maine, da Copenhagen al Tibet, Sandra Petrignani le cerca nei loro oggetti, interroga i loro diari, la poltrona in cui si sedevano, il portafortuna da cui non si separavano, ma anche le persone che ancora conservano un ricordo vivo di loro. Così il viaggio, concretissimo, diventa favoloso, un giro del mondo dove a ogni tappa è come se le protagoniste in persona aprissero la porta e svelassero sottovoce i segreti della loro vita. Le mele nel tinello della Yourcenar e il suo cane ancora vivo, il tempio tibetano ricreato a Digne dalla David-Néel o la stanza chiusa che fu sua nel monastero del Sikkim dove si ritirò in meditazione, la Barbagia della Deledda con le fate e i folletti che influenzarono la sua fantasia, il grammofono della Blixen portato con sé dalla sua Africa in ricordo dell'uomo che aveva amato e perduto per sempre: Sandra Petrignani ascolta "la voce delle cose" e la traduce nelle affascinanti storie di questo libro.
L'autore del "rapporto" è una spia innamorata, il gobbo Nikita, che sorveglia Majakovskij prima per conto della polizia zarista, poi per quella sovietica. Ma testimone è anche Ljuda, sorella di Majakovskij, gelosissima di ogni altra donna. La gelosia è il tema del libro: tutti sono gelosi di tutto, in arte e in amore. Il "gigante" Majakovskij incontra Pasternak, la Cvetaeva, Lenin, ma soprattutto Puskin, avanguardia dell'avanguardia, morto alla sua stessa età e come lui tradito dalle donne. E si scontra con il suo rivale, il poeta contadino Sergej Esenin, suicida a trent'anni (un falso clamoroso). Incontra anche (sono i tempi del dottor Zivago) il modello di Lara, Larisa Rejsner, la dea ventenne che guidava gli eserciti. E molti altri, sino alla fine.