Il presente volume indaga i segreti che si celano dietro la scelta di Papa Bergoglio nell'assumere il nome di Francesco. Dentro quel nome c'è una sfida, l'intera idea della Chiesa che il Santo Padre vorrebbe proporre all'umanità del terzo millennio. Luigi Accattoli, all'interno della Presentazione del volume, individua in padre Grieco - francescano conventuale che la vita ha chiamato a farsi interprete dei Papi - la sua capacità di passare in rassegna "le "parole francescane" del Papa argentino, le sue parlate "scalze", i "gesti "che non sono mai separati dalle parole"". Padre Grieco infatti descrive il Pontefice, capitolo dopo capitolo, "con la sua semplicità di vita basata sull'essenziale, sulla povertà, sulla discrezione, sull'umiltà, sulla capacità di parlar chiaro".
L'autore spiega come la Chiesa cattolica è alle soglie di una nuova era. Man mano che il sipario cala sulla Chiesa definita dalla Controriforma del XVI secolo, il velo si solleva sul Cattolicesimo evangelico del terzo millennio: un modo di essere cattolici e un rinnovamento incentrato sulla pastoralità, come espresso dal Concilio Vaticano II, da Giovanni Paolo II e da Benedetto XVI. Fondato sul Vangelo, il Cattolicesimo evangelico del futuro invierà ogni giorno il popolo della Chiesa in territori di missione - territori oggi identificati più che mai nell'Occidente spiritualmente assopito e segnato da un secolarismo aggressivo. Una controcultura capace di dare vita a una rivoluzione culturale e offrire agli uomini e alle donne un'alternativa profondamente umana al soffocante egocentrismo della modernità.
Il volume raccoglie gli atti della XXVII Assemblea Plenaria del Pontificio Consiglio per i Laici. Il tema appare di grande utilità e le vare relazioni tenute nel corso dell'Assemblea possono essere di valido aiuto per chi ha a cuore la cura spirituale delle aree urbane in genere ed in particolare delle grandi città. La pubblicazione - che è aperta dal Discorso del Santo Padre Francesco ai partecipanti all'Assemblea plenaria ricevuti in udienza - si avvale dei contributi di: Stanislaw Rylko, Sergio Belardinelli, Donatella Scaiola, Luis Antonio Tagle, Pierpaolo Donati, Massimo Introvigne, Monica Ruffa, Giovanni Paolo Ramonda, Marko Ivan Rupnik, S.I., Chiara Amirante, Salvatore Martinez ed altri ancora.
Il compito di comunicare il Vangelo efficacemente risulta essere particolarmente urgente nel nostro tempo. Iuvenescit Ecclesia, è la lettera ai Vescovi della Chiesa Cattolica sulla relazione tra doni gerarchici e carismatici per la vita e la missione della Chiesa. La Congregazione per la Dottrina della Fede, con il presente documento, intende richiamare alla luce della relazione tra doni gerarchici e carismatici, quegli elementi teologici ed ecclesiologici la cui comprensione può favorire una feconda ed ordinata partecipazione delle nuove aggregazioni alla comunione ed alla missione della Chiesa. A tal proposito vengono presentati alcuni elementi chiave sia della dottrina sui carismi esposta nel Nuovo Testamento che della riflessione magisteriale su queste nuove realtà. Successivamente, partendo da alcuni principi di ordine teologico sistematico, si offrono elementi identitari dei doni gerarchici e carismatici, insieme ad alcuni criteri per il discernimento delle nuove aggregazioni ecclesiali.
In questo volume si presentano le due relazioni che hanno aperto il seminario (quella di p. Miguel Yáñez e di don Luca Bressan) cui è seguito il dibattito di circa venti esperti. Le conclusioni del dibattito sono state raccolte nell'articolo di don Pierangelo Sequeri. Si premette un testo di mons. Vincenzo Paglia che, mentre illustra sinteticamente l'Esortazione Apostolica, presenta alcune linee di approfondimento ecclesiologico e pastorale.
Quale importanza si può attribuire oggi al concilio Vaticano II? Che rilievo hanno assunto temi allora avvertiti come urgenti, quali l'espressione della dottrina in una forma pastorale, la riforma della Chiesa e l'unità dei cristiani? E che mutamenti sono intervenuti sul piano dell'annuncio della fede e sui compiti della teologia? Una vasta consultazione, che nell'arco di alcuni anni ha coinvolto circa duecento persone e si è svolta sotto il patrocinio della Federazione internazionale delle Università Cattoliche, che ha sede a Parigi e rappresenta una rete di 215 università nei cinque continenti, ha cercato una risposta a queste domande. Tra le varie cose è emerso chiaramente, per esempio, che per un numero non irrilevante di teologhe e teologi dell'emisfero sud, il Vaticano II appare come l'ultimo concilio euro-atlantico, il che implica un rapporto diverso e originale con il concilio stesso e il suo corpus testuale.
L'opera fa il punto sull'ecclesiologia contemporanea a partire dalle istanze conciliari, scegliendo come prospettiva di osservazione privilegiata il lavoro di riflessione sviluppato da Cettina Militello. Analizzando le diverse articolazioni ecclesiologiche, presenti nella produzione della Militello, l'opera si propone l'obiettivo di offrire ragioni teologiche e metodologiche per la strutturazione di un trattato di ecclesiologia dal Vaticano II, proprio nel pieno 50° anniversario dalla firma delle maggiori Costituzioni Conciliari.
Esiste un legame molto stretto fra il riconoscimento dei propri peccati e la capacità di "fare misericordia": solo una chiesa che, riconoscendosi peccatrice, confessa di vivere del perdono di Dio diviene ministra di misericordia. Con gesto profetico Giovanni Paolo II nel 2000 aveva chiesto perdono per le colpe della chiesa, primo passo del cammino sul quale papa Francesco ha voluto reindirizzare i discepoli del Signore perché siano sempre più fedeli al vangelo. Rileggere le parole dei padri della chiesa, che tanto hanno riflettuto sulla casta meretrix, ci sprona a vivere la misericordia nella nostra prassi quotidiana, con le donne e gli uomini sofferenti ed emarginati che incontriamo, come singoli e come comunità.