Quali elementi rendevano al tempo stesso peculiare e rappresentativo il più grande Stato dell’Italia centro-settentrionale del tardo medioevo, lo Stato della Chiesa, poco indagato nonostante dimensioni e importanza? Per comprenderne la storia, ricorrere alla chiave interpretativa dell’eccezionalità pontificia non basta.
Nel medioevo (e non solo), le specificità del potere temporale dei papi diedero vita ad istituzioni e meccanismi di governo talvolta del tutto unici. Lo mostrano bene l’uso papale dei giuramenti di vassallaggio e delle idee feudali di sovranità, le relazioni fra la Curia e le città grandi e piccole dello Stato, i rapporti con i regimi signorili e con le aristocrazie.
Tuttavia, se per questi aspetti lo Stato dei papi si distinse dagli altri Stati tardomedievali, alcuni importanti caratteri comuni assunsero proprio qui una particolare evidenza, rendendo lo Stato della Chiesa un punto di osservazione privilegiato: ripercorrerne le vicende permette così di meglio comprendere la storia di tutti gli Stati italiani del tempo.
Sandro Carocci insegna Storia medievale presso l’Università di Roma “Tor Vergata”. Tra le sue pubblicazioni: Baroni di Roma. Dominazioni signorili e lignaggi aristocratici nel Duecento e nel primo Trecento (Roma 1993); Il nepotismo nel medioevo. Papi, cardinali, famiglie nobili (Roma 1999). Ha progettato e curato i volumi relativi al medioevo della Storia d’Europa e del Mediterraneo (Roma 2006-2007).
Introduzione
1. Potere e debolezza: XI-XIII secolo. 2. Potere e debolezza: XIV-XV secolo. 3. Strutture di amministrazione. 4. Assetti territoriali. 5. La concezione del potere e dello stato. 6. Le peculiarità del sovrano pontefice. 7. Baroni e vicari apostolici. 8. Città e cives ecclesiastici.
1. Una storia della feudalità pontificia
1. Concetti e ambiti. 2. 1000-1150. 3. Da Adriano IV a Innocenzo III. 4. Da Innocenzo III all’Albornoz. 5. Dall’Albornoz alla «grande recupera» di metà Quattrocento. 6. Dalla metà del Quattrocento al tardo Cinquecento: l’eredità del passato.
2. Patrimonium beati Petri e fidelitas in Innocenzo III
1. Il Patrimonio di San Pietro, le Terre Ecclesie. 2. La concezione della sovranità.
3. Città e governo papale nel Quattrocento
1. Bonifacio IX. 2. Dalla riorganizzazione di Martino V alla crisi degli anni Trenta. 3. Il consolidamento di metà secolo. 4. Alcune fonti particolari. 5. Le città con governatore. 6. Il controllo sulle finanze comunali. 7. Altre forme di presenza statale. 8. Specificità regionali ed elementi comuni. 9. Oligarchie urbane e politica papale. 10. Considerazioni finali.
4. Signorie cittadine, statuti e governo papale (XIV e XV secolo)
1. Papato e signoria: alcuni elementi. 2. Il papato e la potestas condendi statuta. 3. Aspetti della legislazione papale e provinciale. 4. Esame degli statuti. 5. Conclusioni.
5. Bonifacio VIII e il comune romano
1. Roma arricchita e grata. 2. Roma assoggettata. 3. Roma anticolonnese. 4. Bonifacio VIII e Roma.
Opere citate
Indice dei nomi e dei luoghi
I privilegi concessi alla chiesa dal Concordato
La Democrazia Cristiana come partito dichiaratamente confessionale
L'elettorato cattolico, trasversale all'interno dello schieramento politico italiano
Saggio di Piero Bellini
Dibattito: Stefano Sicardi, Vittorio Villa
Caduto il regime temporale, in Italia la Chiesa cattolica romana ha convertito il condizionamento geopolitico - l'opposizione all'unione tra il Nord e il Sud, che ne avrebbe accerchiati i possedimenti - in condizionamento elettoralistico.
Ciò che sconcerta è però soprattutto il modo in cui il mondo politico - per come in concreto è congegnato e per come interpreta in concreto il proprio ufficio - è solito rispondere alle sollecitazioni prelatizie.
Ovvero sconcerta - e inquieta - l'incondizionata e quasi aprioristica adesione dei politici ai pronunciamenti della gerarchia sacerdotale su tematiche di generale interesse, di cui per dovere costituzionale dovrebbero invece farsi interpreti e curatori...
La presenza francescana in Libia ha avuto inizio nel lontano 1628 ed è stata documentata minuziosamente in alcuni volumi. In questo testo, scritto nel venticinquesimo anniversario di episcopato del Vicario Apostolico di Tripoli, mons. Giovanni Martinelli, francescano, viene presentato un excursus sintetico sui Vescovi che si sono succeduti a Tripoli, Misurata, Bengasi, Derna.
Dopo decenni di silenzi e nonostante l’omertà delle gerarchie ecclesiastiche, è esploso in tutta la sua virulenza lo scandalo della pedofilia nel clero cattolico. Centinaia di migliaia di vittime accertate in tutto il mondo testimoniano un fenomeno dalle dimensioni inquietanti, paragonabile a uno sterminio. Un crimine, quello degli abusi del clero sui bambini che non ci fa trascurare il fatto che le violenze pedofile avvengono spesso nell’ambito della cerchia familiare. Senza dimenticare qui anche la dimensione internazionale che hanno assunto il cosiddetto “turismo sessuale” e la pedopornografia on-line. Reati disumani che a loro volta alimentano altri reati disumani, a cominciare dalla tratta dei minori. Che non risparmia nessuna popolazione nel globo. Ma riguardo al fenomeno pedofilia nella Chiesa si segnala un fatto nuovo: dal modo in cui i media stranieri hanno trattato la vicenda della Santa sede, alla reazione dell’opinione pubblica sembra infatti trapelare un nuovo atteggiamento. Che è di totale indignazione. Cosa è cambiato? Per dare una risposta a questa domanda, il libro indaga la storia del pensiero che ha fatto da matrice all’azione e ha garantito l’impunità dei pedofili. Si parte dall’analisi delle radici culturali della pedofilia, un crimine che in Occidente si consuma da 2500 anni sotto la copertura culturale che comincia con Platone, Socrate e Aristotele. Una cultura e un modo di pensare il bambino che segna 20 secoli di cattolicesimo e che nel Novecento ha trovato nuova velenosa linfa in Freud, padre di quell’idea violenta e assolutamente infondata che il bambino abbia già una sessualità. Sino ad arrivare al pensiero, anche sessantottino, per cui in fondo al bimbo piacerebbe essere violentato fisicamente e psichicamente dall’adulto. Lo sosteneva Foucault, proprio negli anni in cui la Chiesa emanava il testo segreto Crimen sollicitationis. E d’accordo con questo pensiero criminale del filosofo francese si sono detti intellettuali e politici, italiani e stranieri. Da Cohn-Bendit fino a Vendola.
Autore:
Federico Tulli è giornalista professionista, frequenta da anni il settore scientifico. È autore di numerose inchieste sul mercato dei farmaci, sui finanziamenti pubblici alla ricerca scientifica, sulla tratta delle schiave del terzo millennio, solo per citarne alcune. Ha lavorato con diverse testate giornalistiche, tra cui l’agenzia stampa Il Velino e il mensile della cooperazione Ilaria. Collaboratore del settimanale Avvenimenti e di Left che ne ha raccolto e rinnovato l’eredità, è redattore del quotidiano Terra.
Come ha potuto la predicazione di un oscuro falegname della Galilea suscitare un movimento che oggi conta oltre due miliardi di fedeli? Chi prestò ascolto alla «Buona Novella» e chi invece la ignorò? Come riuscì il cristianesimo primitivo a svilupparsi fino a diventare la religione più diffusa nelle trentuno maggiori città dell’Impero romano?
Basandosi su dati quantitativi e sui risultati degli studi più recenti, in ambito sia storico sia archeologico, Rodney Stark propone una ricostruzione dei fatti largamente inedita e rovescia molti luoghi comuni.
Per esempio, dimostra che:
1) Diversamente da quanto sostengono diversi studiosi, lo gnosticismo non fu una forma di cristianesimo più sofisticata o autentica, ma soltanto un tentativo infelice di paganizzare la cristianità.
2) Paolo è stato chiamato l’apostolo dei Gentili, ma per lo più convertì dei giudei.
3) Il paganesimo non fu rapidamente cancellato dalla repressione statale seguita alla conversione di Costantino nel 312, ma scomparì gradualmente perché la gente cominciò ad abbandonare i templi subendo il fascino del cristianesimo.
4) I culti «orientali» – come quelli dedicati a Iside, la dea egizia dell’amore e della magia, e a Cibele, la dea della fertilità dell’Asia Minore – prepararono in realtà la strada per la rapida diffusione della cristianità nei territori dell’Impero romano.
5) Contrariamente a quanto affermato da generazioni di storici, il culto misterico di Mitra non costituì affatto una sfida al cristianesimo quale nuova fede dell’Impero, poiché non ammetteva le donne e attraeva solo i soldati.
Ancora una volta non è esagerato affermare che l’intero quadro delle interpretazioni ormai consolidate riguardo ai primi secoli del cristianesimo e a come esso sia diventato nel tempo la più importante religione al mondo deve essere profondamente rivisto.
L'AUTORE
Rodney Stark è sociologo della religione e docente di Scienze sociali presso la Baylor University, in Texas. Tra le sue numerose pubblicazioni, ricordiamo: La vittoria della Ragione, Ascesa e affermazione del cristianesimo, La scoperta di Dio, Un unico vero Dio e Gli eserciti di Dio, tutte edite dalla nostra casa editrice.
Di recente il tema del sacrificio umano è stato al centro del dibattito sulle principali pagine dei giornali, con la polemica che ha punto nel vivo la comunità ebraica italiana, e non solo. In questo libro Brelich, noto docente di storia delle religioni, affronta il tema spaziando da una civiltà antica all'altra, con l'intento di mappare con assoluta precisione il fenomeno delle uccisioni rituali. Scopriamo così che questo rito era praticato tanto nell'antico Egitto che in Mesopotamia, ma anche in Africa, nelle Americhe, in Cina, ecc.; e che aveva un valore simbolico altissimo, che l'autore ci aiuterà a scoprire pagina dopo pagina, con un linguaggio semplice, lo stesso che ha usato, a suo tempo, per spiegare questo misterioso fenomeno ai suoi numerosi studenti.
Si tratta di un prodotto utile e originalissimo: uno schema in eleganti tavole a colori. Il libro è formato da otto pagine ma ogni pagina si spiega e si apre come una porta a soffietto, verso destra e verso sinistra, per una larghezza di 80 cm. Abbiamo così davanti agli occhi un diagramma che ci mostra lo sviluppo di questi 2000 anni di Cristianesimo, indicando parallelamente gli avvenimenti storici, politici, culturali e artistici che hanno caratterizzato la nostra civiltà, avvenimenti nei quali il messaggio di Gesù Cristo ha avuto un ruolo chiaramente imprescindibile.