Il primo di una serie di otto volumetti che Enzo Bianchi dedica alla lotta spirituale contro le tentazioni e i vizi capitali. Vale la pena lottare contro le tentazioni che si annidano nel nostro cuore, per ristabilire rapporti autentici con se stessi, con gli altri e con Dio. Vale la pena cambiare il nostro stile di vita guidati dal Priore di Bose Enzo Bianchi che, come un fratello anziano, ci addestra nell'arte della lotta spirituale.
Se è vero che noi oggi diamo poca importanza all’ingordigia, al punto che non la consideriamo più come un peccato, e altrettanto vero che, mai come oggi, sperimentiamo quanto essa sia dannosa per la nostra salute. È parados- sale eppure reale: siamo maggiormente disposti ad accettare i disagi prove- nienti dagli abusi nel nostro rapporto con il cibo che non quelli causati da un suo retto uso, cioè le moderate rinunce e il giusto rapporto con il cibo che ci consentirebbero di intrattenere un rapporto equilibrato con il nostro corpo.
enzo Bianchi (1943) è fondatore e priore della Comunità Monastica di Bose. È autore di numerosi testi, tradotti in molte lingue, sulla spiritualità cristiana e sulla grande tradizione della Chiesa, scritti tenendo sempre conto del vasto e multiforme mondo di oggi. Collabora con «La Stampa», «Avvenire», e, in Francia, con «La Croix», «Panorama» e «La Vie». Autore di diversi libri come Il pane di ieri (Einaudi, 2008), Ogni cosa alla sua stagione (Einaudi, 2011), per le Edizioni San Paolo ha pubblicato, tra gli altri: Il Padre nostro. Compendio di tutto il Vangelo (20082), L’amore vince la morte (20082), Ascoltate il figlio amato! (2008), Perché pregare, come pregare (2009), Il Padre Nostro spiegato da Enzo Bianchi (2010), Una lotta per la vita. Conoscere e combattere i peccati capitali (20112) e Le tentazioni di Gesù Cristo (2012).
Enzo Bianchi dedica questo volume della serie "Se questa vita ha un senso" alla lussuria, vizio dell'anima. La voracità di cibo e quella sessuale affondano le radici nello stesso terreno: "l'ingordigia è madre della lussuria"; significativamente Giovanni Climaco mette in bocca all'ingordigia personificata questa dichiarazione: "Mia figlia primogenita è la lussuria", perché l'eros è chiamato alla relazione, ma se quest'ultima è negata, il sesso si deforma in lussuria.
Enzo Bianchi dedica questo volume della serie "Se questa vita ha un senso" all'avarizia. L'avarizia è un vizio che si insinua lentamente nel cuore dell'uomo: si inizia con il trattenere per sé ciò che può essere condiviso con altri; si prosegue con l'accumulare senza mai essere soddisfatti; ciò provoca una crescente inquietudine, la quale a sua volta genera l'ossessione dell'aumento del possesso.
La collera, l'ira (orghé) è quella passione che ci assale come un vento impetuoso, emerge come un bollore improvviso dal nostro intimo e divampa come un fuoco divorante, avendo come bersaglio l'altro, gli altri. Essa è per eccellenza il vizio visibile, tanto da sfigurare chi ne è preda, producendo anche effetti psicosomatici: fa perdere il fato, genera una sensazione di soffocamento, e non è dunque casuale che la Bibbia per indicarla si serva dell'espressione "brevità di respiro" (qezor 'appajim: Pr 14,17).
Enzo Bianchi dedica questo volume della serie "Se questa vita ha un senso" alla tristezza. Vi è una tristezza buona, cioè quell'afflizione che consiste nella sofferenza per la propria lontananza da Dio e che può condurre fino alla compunzione, al sentire il proprio cuore trafitto da Dio stesso che ci invita a ritornare a lui. Il vizio di cui ci occupiamo è invece quella tristezza che non è secondo Dio, ossia quell'ombra che ci abita, ci paralizza e ci deprime, spegnendo poco per volta in noi la voglia di vivere. Il segno da cui si riconosce tale tristezza è l'incapacità di piangere: solo grazie al dono delle lacrime possiamo infatti sperimentare la tristezza quale giusta sofferenza per i nostri peccati.
Enzo Bianchi dedica questo volume della serie "Se questa vita ha un senso" all'acedia. Questa tentazione, che l'essere umano ha sempre conosciuto, forse oggi si fa più frequente e intensa, soprattutto nel mondo occidentale: là dove non si è più assillati dalla fame e dalla lotta quotidiana per la sopravvivenza, ecco aprirsi lo spazio per desideri e bisogni che vanno al di là di quelli primari e che, proprio per questo, hanno in sé una vena di insaziabilità. Quando oggi si cerca di capire l'aumento di suicidi in tutte le fasce di età, la rivendicazione sempre più insistente ed esplicita di essere aiutati a morire senza sofferenza, la rimozione della morte per l'insostenibile pesantezza della sua realtà, allora bisognerebbe avere il coraggio di fare una diagnosi nella società e nella cultura e riconoscere che siamo in una società depressa, viziata dall'acedia, da questo "male oscuro" che impedisce il dinamismo dell'amare e dell'essere amati.
Se l’acedia è atonìa, la vanagloria provoca una sorta di iper-tonìa: in noi si risvegliano il vigore e la forza, e tutto in vista della lode, dell’applauso altrui. Eppure, paradossalmente, la vanagloria e l’acedia sono probabilmente i vizi più diffusi nella nostra società: certo, l’acedia scaccia la vanagloria e la vanagloria l’acedia, ma entrambi questi vizi saturano l’aria che respiriamo. La vanagloria è davvero una tentazione sottilissima e assai difficile da discernere, un vizio multiforme che ci attacca da ogni parte: «facilmente si mescola a ogni opera virtuosa».
L’orgoglio, strettamente legato alla vanagloria, è invece il vertice e il più sottile di ogni peccato e, nel contempo, si cela in ognuno di essi.
Enzo Bianchi (1943) è fondatore e priore della Comunità Monastica di Bose. È autore di numerosi testi, tradotti in molte lingue, sulla spiritualità cristiana e sulla grande tradizione della Chiesa, scritti tenendo sempre conto del vasto e multiforme mondo di oggi. Collabora con «La Stampa», «Avvenire», e, in Francia, con «La Croix», «Panorama» e «La Vie». Autore di diversi libri come Il pane di ieri (Einaudi, 2008), Ogni cosa alla sua stagione (Einaudi, 2011), per le Edizioni San Paolo ha pubblicato, tra gli altri: Il Padre nostro. Compendio di tutto il Vangelo (20082), L’amore vince la morte (20082), Ascoltate il figlio amato! (2008), Perché pregare, come pregare (2009), Il Padre Nostro spiegato da Enzo Bianchi (2010), Una lotta per la vita. Conoscere e combattere i peccati capitali (20112) e Le tentazioni di Gesù Cristo (2012).
‘’Esiste, esisteva, esisterà, a questo mondo, uno stranissimo paese chiamato il paese delle coccole’’.
Così inizia il racconto di don Antonio Mazzi che ci descrive un paese di fantasia, gemellato con il paradiso, i cui abitanti vivono senza televisione e senza negozi e supermercati. Ma cosa rende felici gli abitanti? Le coccole, che tutti si scambiano in continuazione; sono le coccole a preservarli dalla noia e dalle malattie e, quando qualcuno muore, vola direttamente in paradiso. Ma la maga del paese, invidiosa perché nessuno la considera, insinua il dubbio che le coccole possano prima o poi esaurirsi. Spaventati, gli abitanti cominciano a risparmiare le coccole, con risultati disastrosi. Ora sono costretti a rivolgersi alla maga per curare la tristezza e i mali che li affliggono. Ben presto le pozioni della maga si rivelano inutili e vengono sostituite dalla televisione, che invade le case del paese rendendo gli abitanti ancora più soli e infelici. Saranno i bambini e un misterioso barbone apparso improvvisamente a salvare la situazione e a riportare la felicità nel paese delle coccole.
Antonio Mazzi è sacerdote, pedagogista e presidente della Fondazione Exodus Onlus. Spesso ospite in qualità di educatore nelle principali trasmissioni televisive, collabora con numerosi giornali e riviste.Tre lauree ad honorem in Pedagogia, Don Mazzi lavora al progetto ‘’Un’idea’’, struttura sperimentale alternativa al carcere minorile. Per le Edizioni San Paolo ha pubblicato: Preghiere di un prete di strada (20042), La tv in mano. Riflessioni in punta di dita (20082, con Giovanni Anversa), Come rovinare un figlio in dieci mosse (201010), Come salvare un figlio dopo averlo rovinato (2010), Di squola, si muore?! (20102) e Il mondo e l’infradito (2011).
Simona zampa è nata a Milano. Dopo aver conseguito la laurea in economia aziendale all’Università Bocconi,ha lavorato presso banche di investimento americane e la Banca d’Italia. Spinta dalla passione per l’arte e la letteratura, ereditata dalla nonna poetessa, frequenta corsi serali di disegno e, infine, il corso di Modern Art presso Sotheby’s a Londra. Da allora si dedica all’illustrazione. Sposata con cinque figli, vive e lavora in Svizzera. Tra i suoi lavori più recenti la serie di libri de Il signor Krapiz (Francesco Brioschi Editore) e le illustrazioni per il libro di don Antonio Mazzi Le beatitudini del marciapiede (Monti Editore). Per le Edizioni San Paolo ha illustrato Il paese delle coccole, un racconto di don Antonio Mazzi (2013).
Il testo, della versione ufficiale CEI, è arricchito, oltre che dalle illustrazioni: da una introduzione generale, dalle risposte ai perché dei bambini e dagli approfondimenti per le curiosità dei grandi e da note introduttive a ogni sezione del testo. Tutte le note in carattere grande sono adatte ai bambini, quelle in corpo più piccolo si rivolgono a genitori e catechisti. Età di lettura: da 7 anni.
Un volume che raccoglie i brani più incisivi della Vita di Gesù Cristo e si offre come stimolo per i cristiani che desiderano meditare sulla vita di Gesù dal momento della sua incarnazione nel grembo di Maria fino alla sua dolorosa passione e alla gloriosa risurrezione.
La Vita di Gesù Cristo è un’opera di grande valore, annoverata con pieno merito fra i classici spirituali del Medioevo. Fu letta e molto apprezzata, tra gli altri, da Bernardino da Siena, Ignazio di Loyola, Teresa d’Ávila, Francesco di Sales, Alfonso de Liguori. Il testo originale latino, che consta di oltre mille pagine, fu stampato la prima volta a Strasburgo nel 1474.
Ludolfo di Sassonia, monaco certosino, nacque tra la fine del XIII e l’inizio del XIV secolo. Entrò giovanissimo nell’Ordine dei domenicani, dove rimase ventisei anni e compì gli studi di teologia, divenendo “magister theologiae”. Nel 1340 la sua indole fortemente contemplativa ed eremitica lo spinse nell’Ordine certosino, dove entrò come novizio nella Certosa di Monte Santa Maria di Strasburgo; qui fece la sua professione. Nel 1343 fu priore della Certosa di San Beato di Coblenza, richiesto fortemente dai monaci di quella comunità, ma dopo cinque anni chiese di essere ridotto monaco semplice per dedicarsi alla preghiera e alla contemplazione nella sua cella. Ottenuto il permesso dal Capitolo Generale del suo Ordine si ritirò nella Certosa di San Michele di Magonza, ma dopo alcuni anni fece ritorno a Strasburgo nella casa della sua professione, dove morì il 10 aprile 1377 in fama di santità.
Tenerezza di Parola è Parola che illumina, custodisce, protegge. È conforto nell’ora della prova, è compagnia nel cammino della vita. È tenerezza di un Padre che ama i suoi figli.
In questo mondo in cui le parole volgari, arroganti, menzognere mettono a tacere le parole del cuore, c’è bisogno di una Parola Alta che sovrasti la terra e annulli ogni limite, ogni confine.
In questo mondo diviso dalla smania del potere, da interessi personali in cui la corruzione, la violenza, l’individualismo hanno preso il sopravvento su ogni valore etico, Tenerezza di Parola è l’unica risposta alla sofferenza, alle inquietudini, alle contraddizioni che interpellano il nostro tempo.
Il volume è arricchito dalle illustrazioni di Blasco Pisapia.
Gennaro Matino (1956), Moderatore della Curia arcivescovile di Napoli, è docente di Teologia pastorale. Insegna Storia del cristianesimo presso l’Università Suor Orsola Benincasa. Editorialista di «Avvenire» e de «Il Mattino», cura ‘’Speciale domenica: il Vangelo della speranza’’ su «Famiglia Cristiana». Tra le sue ultime pubblicazioni ricordiamo: La tenerezza di un Dio diverso (20043); Nostalgia di cielo (2003); Raccontami di Lui. Una sera sulla spiaggia di Mumbai (20072); Il Pastore della meraviglia (20073), L’ultimo dei Magi (2008); Buon Natale Gentilezza (2009); La culla vuota. Lettera a Gesù (2010). Insieme a Erri De Luca, Mestieri all’aria aperta (2004); Sottosopra (20072); Almeno 5 (2008). Con Angelo per un giorno (Feltrinelli) ha vinto il ‘’Premio Elsa Morante’’ ragazzi 2007. Blasco pisapia, architetto, vive tra Napoli e Milano. Collabora come illustratore, fumettista e sceneggiatore con varie case editrici italiane e straniere. In particolare, ha scritto e disegnato diverse storie per la Disney Italia, e ha creato graficamente il personaggio di Bat Pat per Piemme Battello a Vapore. Per le Edizioni San Paolo ha pubblicato Il pastore della meraviglia, graphic novel tratta dal romanzo omonimo del suo grande amico padre Gennaro Matino.