Se ne parlava, ma nessuno l’aveva mai visto. L’ultima cosa che speravamo è che un giorno potesse scendere, e farci visita. Poi è successo quel che è successo: ai confini dell’Impero romano, in uno sperduto villaggio di Palestina, bussò alla porta di un’anonima coppia di fidanzatini. Stentammo a riconoscerlo. Però adesso è qui.
"Le pagine che state per leggere vi permetteranno di sperare nell'uomo, in tutti gli uomini, a dispetto di tutto. Leggendo queste testimonianze così concrete, ho ritrovato gli uomini e le donne che sono stati e sono ancora oggi miei compagni di strada: sono persone comuni, ricche di generosità e con una stupefacente capacità di condivisione. (...) Mostrandoci che le pagine di Vangelo scritte duemila anni fa sono ancora piene di attualità, gli autori di questo libro ci invitano a guardare alla vita con fiducia..." (dalla Prefazione dell'Abbé Pierre).
La corrispondenza di San Francesco di Sales è la storia più completa della sua vita e quella più fedele. E' soltanto là che si manifestano tutti gli aspetti della sua personalità così ricca di fascino. La tenerezza dell'amicizia, l'ardore patriottico, l'attaccamento alla Chiesa, lo zelo per le anime, l'amore per Dio: tutti i sentimenti più nobili, più puri, più elevati sgorgano dal suo cuore e vengono riversati nelle Lettere. In questo volume (e negli altri che compongono l'opera) l'autore presenta le Lettere facendo emergere i tratti salienti della vita di Francesco il suo cuore di uomo, sacerdote, vescovo, fondatore la sua straordinaria capacità di guida spirituale nei confronti di chi si affidava a lui.
Don Cocchi (1813-1895) è stato uno dei benefattori del Piemonte. Tra le innumerevoli iniziative in favore della gioventù povera avviate dal suo cuore e dal suo genio, il Collegio degli Artigianelli resta tutt'oggi il fiore all'occhiello.
Durante la persecuzione di Diocleziano, il Vescovo Gennaro fu arrestato e condannato a morte (305 d.C.). È uno dei santi più amati e invocati del mondo. Ogni anno, in tre diverse date, si rinnova il prodigio della liquefazione del suo sangue, davanti a una folla enorme di fedeli.
Questo libro scava nella vita, nelle parole e negli atteggiamenti di uno degli uomini più influenti della Terra. Il retroterra di Jorge Mario Bergoglio, il primo latinoamericano a essere eletto Papa, rivela le influenze che lo hanno forgiato nel corso della sua vita personale ed ecclesiale. La sua formazione da gesuita e la sua attenzione accademica al mondo della scienza e delle lettere, il suo orientamento ecumenico verso le altre confessioni, la sua volontà di dialogo con le altre religioni e il suo impegno verso i poveri vengono letti come distintivo che senza dubbio segnerà il terzo pontificato del nuovo millennio.
Nato a Roma nel 365, diffuse la luce del Vangelo nelle Alpi Tridentine, e fino a Brescia e Verona. Nel 405 testimoniò con il martirio la sua fede in Cristo.
Un instancabile e poliedrico operaio del Signore (1878-1957).
Può la vocazione nascere e crescere senza un punto di riferimento comunitario?
Tutti conosciamo la risposta a tale quesito per l’importanza che hanno la relazione interpersonale e il cammino condiviso nella crescita del singolo. In questa epoca ancora tendenzialmente egocentrata, nel lavoro di animazione e di formazione vocazionale si scopre palesemente l’importanza di uno studio approfondito delle leggi che regolano l’aggregazione, l’accoglienza, la crescita, la condivisione e l’interscambio. Il gruppo, strumento fondamentale nell’animazione e nella pastorale, è sempre e comunque una palestra vocazionale. Nei gruppi vocazionali, il reciproco aiuto psicologico, morale e spirituale, a certe condizioni, che sono studiate in questo volume, favorisce e riesce a garantire la crescita serena e matura di ognuno.
Quindi, la crescita del singolo individuo all’interno del gruppo non è scontata, anche quando la natura comunitaria della vocazione è una sua nota essenziale. Essa esige dialogo e conduzione pedagogica, aspetti che oggi sono approfonditi e offerti dagli studiosi del Counselling di Gruppo. L’abilitazione alla gestione dei principi e delle strategie proprie di questo settore, con i migliori contributi di ogni approccio teorico, aiuteranno educatori e pastori della vocazione nell’esperienza di orientare nel cammino vocazionale perché diventi stimolante ed efficace.
Il testo studia prima la natura e le forme di vita del gruppo e della sua evoluzione; riconosce, poi, i lineamenti teorici del Counselling Vocazionale di gruppo e conclude, in terzo luogo, con un’applicazione pedagogica al campo del Counselling nei gruppi vocazionali.
In appendice, l’autore propone una serie di tecniche di animazione facilitatrici del dialogo, della conoscenza reciproca e della maturazione personale e di gruppo. Il testo, in questo modo, rende esplicite e operative le ragioni che stanno a monte della sapienza popolare quando afferma: «L’unione fa la forza».
Partendo dalla considerazione della necessità di avere una linea-guida nella formazione, tenendo conto delle priorità istituzionali e dei soggetti che chiedono l’accompagnamento per la loro crescita, questo testo insiste sulla necessità di programmare con saggezza i cammini formativi, con l’uso di tutti i mezzi e di tutte le risorse che la pedagogia mette oggi a disposizione delle persone. Esso offre una riflessione ed elementi fondamentali sui concetti di “progetto formativo”, di “itinerario formativo”, di “programmazione”, di “realizzazione dell’itinerario formativo”, e di “valutazione dell’azione formativa”.
Il volume offre anche delle indicazioni su come programmare: determinare o meglio cercare di capire le finalità istituzionali (l’ideale d’uomo da formare); individuare gli obiettivi intermedi sulle varie tappe dell’itinerario e formularli correttamente; analizzare la situazione di partenza (il quadro di riferimento teorico e quello della situazione); selezionare i contenuti e le attività, i metodi, gli strumenti e le strategie da impiegare per raggiungere gli obiettivi educativi.
Il terreno di applicazione dei concetti qui esposti è la comunità formativa del seminario e di una casa di formazione consacrata. L’intenzione di questa riflessione e ricerca è di fornire alle case di formazione presbiterale e religiosa uno strumento pratico per l’elaborazione di progetti e la programmazione d’itinerari formativi realistici ed efficaci. Tuttavia, la proposta rimane valida per tutti i cammini possibili nel campo della formazione. La presentazione semplice degli argomenti, e lo schema pratico e chiaro delle proposte, vogliono rispondere a questa esigenza di strumento per la elaborazione dei piani formativi su vari livelli di formazione.
Cristina, eremita e poi badessa del monastero di Markyate, visse nell’Inghilterra del XII secolo. La sua vita la colloca sicuramente tra una delle più determinate e coraggiose donne della sua epoca se si prende in considerazione il concetto e il ruolo che la donna aveva nel Medioevo. Conoscerla fa ammirare la sua forza. Grazie alla sua determinazione riuscì a contraddire lo stile di vita che i suoi familiari le volevano imporre scegliendo, per volontà propria, il suo personale destino: vivere cioè una vita consacrata alla preghiera e all’ascesi nel monastero.
Nata a Huntingdon nell’anno 1100 ca., fatta sposare con inganno con Burtredo, malgrado l’ostilità dei suoi familiari porta a compimento il suo desiderio di diventare una sponsa Christi. Per ottenere questo fugge dalla casa paterna dove viveva anche dopo il suo non desiderato e mai compiuto matrimonio e dove subì moltissime persecuzioni e umiliazioni dalle persone a lei più care.
Dopo la fuga, per non essere ritrovata dal marito e dai parenti, che non smettevano di ricercarla, si nascose per diversi anni a Flamstead dall’anacoreta Alfwena, e poi a Markyate dall’eremita Ruggero. Soltanto dopo la morte del vescovo di Lincoln Roberto Bloet, che apparteneva al gruppo dei suoi detrattori, Cristina finalmente poté uscire dal suo nascondiglio e pronunciare i voti solenni nel 1131.
Il volume è diviso in due parti: la prima, che ha una funzione introduttiva, prende in esame i dati biografici di Cristina (Teodora) di Markyate. Sono analizzati i personaggi importanti che svolsero un ruolo determinante nella sua vita, tra i quali si trovano il vescovo di Durham, Ranulfo Flambard, il vescovo di Lincoln, Roberto Bloet, l’eremita Ruggero e l’abate Goffredo di St. Albans.
Inoltre si presenta la complicata e, allo stesso tempo, affascinante storia del manoscritto, conosciuto oggi con il nome di Cotton Tiberius E1, custodito nella British Library di Londra, nel quale si trova la Vita de Sancta Theodora, que Christina dicitur. Si tratta anche della questione del committente e dell’autore dell’opuscolo.
La seconda parte, invece, contiene l’edizione critica con il testo italiano a fronte.
Attraverso queste pagine desidero condividere con amici che conosco e con molti che ancora non conosco la mia esperienza personale a proposito della fede in Gesù di Nazaret, che riconosco il Signore di ogni vita e di tutta la storia. Lo faccio con la pretesa – certo non piccola – di sollecitare altre persone verso questa stessa esperienza.
Spero che risulti subito evidente l’urgenza di fare tutto questo in un gioco, forte e impegnativo, di libertà: una esperienza di libertà che vuole suscitare nuove esperienze di libertà e di responsabilità. Non mi convince l’idea, che invece convince altre persone, di avere il diritto di dire certe cose solo perché sono vere… La convinzione può valere per le formule di matematica e per le leggi fisiche; ho qualche dubbio, invece, sulla possibilità di estenderla alla vita e al suo senso.
Questo piccolo libro è dedicato, dunque, alla fede in Gesù il Signore: al suo contenuto, al suo significato, alle esigenze che suscita e alle parole che la possono raccontare.