La matematica governa la vita di tutti i giorni, ci accompagna da quando nasciamo fino a che non esaliamo l'ultimo respiro, si nasconde in ogni aspetto della nostra esistenza, anche il più impensabile, è al centro della nostra vita. Se cantiamo sotto la doccia è matematica anche quella.Se afferriamo una palla nella sua traiettoria parabolica, stiamo facendo sempre matematica. Dimentichiamoci quindi della scienza dura, esatta, che ci ha sfidato da studenti. Qui parliamo del mondo che ci circonda.
Attraverso un'infinità di storie, il matematico Kit Yates ci racconta com la salute, la ricchezza, la giustizia, le felicità umane dipendano da algoritmi, da calcoli più o meno riusciti. E, strada facendo, ci fornisce un kit di sopravvivenza di poche, semplici regole matematiche per prendere decisioni più efficaci, evitare errori di valutazione, in questa nostra società ogni giorno più quantitativa.
Per tutti quelli che credono che la matematica non sia pace per i propri denti, questo libro dimostra il contrario: è di tutti e per tutti, ma soprattutto può fare la differenza tra il successo e la catastrofe, tra la vita e la morte.
La progressiva specializzazione delle nostre conoscenze rende inevitabile il ricorso a forme rappresentative e non dirette di democrazia. È solo in una democrazia rappresentativa che, attraverso libere elezioni, si possono delegare rappresentanti più competenti dei cittadini a trovare i mezzi opportuni per realizzare l’interesse generale.
Malgrado inevitabili differenze, ci sono profonde analogie con i meccanismi che regolano la crescita della conoscenza scientifica. Quanto più cresce la conoscenza scientifica, tanto più si specializza e tanto più nascono linguaggi tecnici sempre meno accessibili al grande pubblico. La delega conoscitiva tipica delle comunità scientifiche si riflette nella necessità di affidare il compito di realizzare i nostri fini a rappresentanti più competenti di noi. Preservando la nostra autonomia di scelta, tale delega politica può al contempo impedire la formazione di tecnocrazie, in cui pochi tecnici decidano per tutti.
Alcune impressionanti innovazioni tecnologiche permettono oggi di analizzare il DNA antico, facendoci comprendere, grazie soprattutto ai contributi di David Reich, che la genomica è uno strumento importante per conoscere le popolazioni passate.
Reich spiega con chiarezza ed eleganza senza pari come il genoma umano contenga in sé la storia della nostra specie. Spiega inoltre come la rivoluzione del genoma e il DNA antico stiano trasformando la comprensione della genealogia degli esseri umani moderni e come gli studi sul DNA portino alla luce la storia remota della disuguaglianza, della diversità tra le differenti popolazioni, tra i sessi e tra i vari individui entro una popolazione. Il suo saggio smentisce il dogma in base al quale non ci sarebbero significative differenze biologiche tra le popolazioni umane, e al tempo stesso utilizza la prova definitiva fornita dalla genomica per dimostrare che molto probabilmente le differenze esistenti non si conformano agli stereotipi comuni.
Come funziona la nostra memoria? Come nascono i sogni? Cosa sono i neuroni specchio? In cosa differiscono i cervelli di uomini e donne? A che punto è l'intelligenza artificiale? Le neuroscienze hanno fatto in questi anni progressi straordinari e per comprenderli occorre una guida speciale, un grande neurochirurgo che ci accompagni in un viaggio attraverso i misteri della mente. In queste pagine Giulio Maira spiega in modo appassionante quanto sia complesso e prezioso il funzionamento del cervello e perché tutto ciò con cui entriamo in contatto ogni giorno - dal cellulare al computer, dai ricordi alle emozioni, dalla tv al senso del bello - non potrebbe esistere senza quella macchina perfetta che abbiamo in testa: una massa di atomi forgiati miliardi di anni fa nel cuore di stelle lontane che ci fa affermare che siamo tutti letteralmente «figli delle stelle». Attraverso metafore lampanti, citazioni e storie vere scopriamo la struttura e le funzioni dell'organo più articolato e importante dell'universo imparando come curarlo e mantenerlo «allenato» nel corso del tempo e mettendoci di fatto di fronte allo specchio della nostra anima. Perché è dai suoi meandri che scaturiscono la dolcezza della vita e la complessità del nostro destino.
La creatività: una delle doti peculiari dell'Homo sapiens, qualcosa che ci definisce come specie e come individui; la capacità, a lungo ritenuta unica, di realizzare opere d'arte o trovare soluzioni innovative ai problemi e agli stimoli del mondo. Grazie a essa abbiamo creato macchine sempre più avanzate, ormai in grado di superarci in molti ambiti. Ma se il sogno di riprodurre le caratteristiche della mente umana è antichissimo, lo sviluppo di una vera e propria intelligenza artificiale - in grado di apprendere dall'esperienza e migliorarsi - è un percorso ben più recente. Oggi che l'intelligenza artificiale è una realtà in via di affermazione, la domanda è: potrebbe a sua volta dimostrarsi creativa? Musica, arti visive, letteratura, matematica, persino l'elaborazione di una nuova lingua: i passi avanti in questi campi sono stati enormi, e tali da far ritenere che si sia sulla strada giusta per raggiungere traguardi un tempo impensabili. Possibile che, in un futuro prossimo, le macchine siano in grado di aiutarci a tener viva la nostra immaginazione? Marcus du Sautoy - studioso e divulgatore di fama internazionale - ripercorre in questo libro i progressi compiuti negli ultimi anni dal machine learning, oltre a esaminare la natura profonda della creatività umana e a descrivere i processi matematici che vi sono implicati. Il risultato è un volume ricco e affascinante, che offre un'analisi innovativa del mondo dell'IA e dell'essenza di ciò che chiamiamo «essere umano».
In questo libro Lucy Vincent, neurobiologa, ci mostra come funziona il nostro cervello e come possiamo allenarlo non solo in biblioteca ma anche in discoteca. Contiene tanti esercizi pratici e passi di danza da imparare per divertirsi e vivere meglio.
Micromega è una rivista di cultura, politica, scienza e filosofia fondata nel 1986 da Giorgio Ruffolo e Paolo Flores d'Arcais. In allegato due reprint: Giorgio Prodi e Antonio Tabucchi.
La storia della scienza ricorda due anni memorabili: il 1666, durante il quale l'attività scientifica di Isaac Newton pose le fondamenta della rivoluzione fisica e matematica del XVII secolo, e il 1905, anno in cui Albert Einstein tracciò un nuovo orizzonte che avrebbe trasformato radicalmente le prospettive scientifiche del XX secolo. Nel 1905 il geniale scienziato scrisse cinque articoli riguardanti la teoria della relatività ristretta, la teoria corpuscolare della luce, il moto browniano e una nuova determinazione delle dimensioni molecolari. Da allora in poi, la fisica non sarebbe mai più stata la stessa! Einstein mandò in frantumi molte convinzioni scientifiche radicate e si impose come il massimo fisico teorico del suo tempo. Ognuno di questi cinque articoli è presentato qui in versione integrale, con un'introduzione in cui John Stachel, uno dei più autorevoli studiosi di Einstein, ne traccia lo sviluppo all'interno del panorama scientifico dell'epoca e ne evidenzia l'importanza storica. Il volume ha una prefazione di Roger Penrose e una premessa di Silvio Bergia.
“L’ombra di Einstein” di Seth Fletcher narra della scoperta che ha entusiasmato i media di tutto il mondo, dimostrando che il grande fisico tedesco aveva sempre avuto ragione.
Il 10 aprile scorso - alle 15:00 ora italiana - Sheperd S. Doeleman, detto Shep, ha mostrato al mondo la prima immagine di un buco nero. L’evento è stato seguito in diretta internazionale, destando meraviglia e diventando in breve tempo uno dei post più virali di sempre nei social media. Per arrivare a ottenere quell’immagine, per quanto sfocata e, per alcuni, deludente, un gruppo di decine di scienziati ha tuttavia lavorato quasi quindici anni. Seth Fletcher ha seguito il lavoro di questo gruppo di visionari dall’interno condividendo insieme a loro le delusioni per gli insuccessi incontrati lungo il cammino e, soprattutto, la gioia infinita del risultato finale. Perché dentro a quell’immagine sfocata, già diventata un’icona nell’immaginario collettivo, si coglie forse un vero e proprio miracolo della scienza contemporanea. I buchi neri, oggetti teorici risultati dai calcoli matematici di Einstein, fino a ieri erano una possibilità, ma non una certezza. Dal 10 aprile sappiamo che esistono davvero: li abbiamo letteralmente visti.
Questo libro è la storia di questa scoperta epocale, la storia di come una teoria di cento anni fa – quella della relatività di Einstein – possa ancora dare frutti, meravigliosi e inaspettati, dalla profondità del cosmo. Con una prosa in presa diretta, Seth Fletcher ci racconta in "L'ombra di Einstein" tutta l’emozione di questa scoperta, giorno per giorno, nel suo compiersi, e ci regala la gioia di vivere in prima persona uno dei momenti più eccitanti della scienza dell'ultimo secolo.
Il libro di Giovanni Lo Presti, l'ultimo di una lunga serie dedicata al tema dell'evoluzionismo, ha il pregio di affrontare questioni complesse con un linguaggio sì scientifico ma alla portata di un pubblico più ampio. Qual è stato il processo che ha portato alla comparsa della prima cellula con capacità di autoriprodursi? Perché le fondamentali acquisizioni della genetica di oggi mettono in crisi le ormai datate intuizioni di Darwin?
Il racconto della scoperta, alla Royal Society di Londra, della lettera originale di Galileo all'allievo Benedetto Castelli su cui si basa la condanna del copernicanesimo da parte della Chiesa. La lettera, che si credeva perduta, rappresenta uno snodo nella nascita della cultura moderna: per la prima volta Galileo, nel difendere la teoria eliocentrica, rivendica la necessità di distinguere l'ambito della scienza da quello della Sacra Scrittura. Con la trascrizione del manoscritto, dove si possono vedere le correzioni apportate da Galileo alla lettera quando fu avvertito di essere stato denunciato alle autorità ecclesiastiche.
Le neuroscienze stanno oggi offrendo nuove prospettive di ricerca in un campo fino ad ora ritenuto di competenza esclusiva delle religioni. Questo saggio affronta l’analisi dell’esperienza spirituale, vissuta e studiata in contesti diversi, in tono semplice e divulgativo, e spiega il funzionamento delle tecnologie e degli strumenti utilizzati nella ricerca. Nel rapporto tra spiritualità e strutture cerebrali, tra preghiera e neuroteologia, si aprono nuovi orizzonti di indagine scientifica in sintonia con le riflessioni del gesuita Teilhard de Chardin, che già nel primo Novecento immaginava una convergenza di religione e scienza.