Un volume enciclopedico dedicato alle creature preistoriche, che da sempre esercitano un grande fascino sui ragazzi. I giovani lettori troveranno una quantità di aneddoti e curiosità sul mondo dei dinosauri, dei fossili e delle molte altre, spesso sconosciute, forme di vita che popolavano il pianeta in un tempo lontanissimo. Le dettagliate illustrazioni e la grafica, dinamica e colorata sapranno catturare l'attenzione dei più giovani alla scoperta di moltissime appassionanti notizie e informazioni, che li lasceranno a bocca aperta. Età di lettura: da 9 anni.
A cinquecento anni dalla sua morte, questo prestigioso volume di grande formato ripercorre la vita e l'opera di Raffaello, mettendo in luce non soltanto lo straordinario genio artistico, ma anche aspetti meno noti della personalità del grande maestro, che dimostrò nella sua carriera doti imprenditoriali sorprendentemente moderne: dalla gestione di una rete flessibile di collaboratori fino all'uso di antesignani strumenti di marketing. Un intero capitolo è infatti dedicato alle incisioni che Raffaello utilizzava per promuovere le sue opere. Un punto di vista originale su un genio indiscusso.
Il Codex Purpureus Rossanensis, conservato presso il Museo Diocesano e del Codex di Rossano Calabro, è stato riconosciuto nel 2015 dall'UNESCO Patrimonio universale dell'umanità nella categoria "Memory of the world". Il manoscritto, un evangeliario greco miniato, conserva il Vangelo di Matteo, quasi tutto il Vangelo di Marco e una parte della lettera di Eusebio a Carpiano sulla concordanza dei Vangeli. Perduti sono oggi i Vangeli di Luca e di Giovanni. I suoi 188 fogli membranacei purpurei, in scrittura maiuscola biblica, sono vergati con caratteri in oro e argento e, occasionalmente, in inchiostri neri. L'opera è impreziosita da 12 miniature che raffigurano eventi della vita di Gesù, e dalla raffigurazione a piena pagina dell'evangelista Marco con la Sophia. A queste si aggiungono le tavole dei canoni con i ritratti dei quattro evangelisti e una decorazione aurea che fa da cornice alla lettera di Eusebio a Carpiano. A partire dal 2012, presso i laboratori scientifici dell'ICRCPAL (oggi Istituto centrale per la patologia degli archivi e del libro), sono state svolte analisi e diagnostiche non distruttive al fine di verificare l'effettivo stato di conservazione del manoscritto, di caratterizzarne il supporto scrittorio membranaceo, di studiare la natura dei pigmenti delle decorazioni miniate e la natura dei materiali dei precedenti restauri attraverso l'impiego delle più moderne tecnologie. Il risultato di questo lungo percorso ha permesso una "rilettura" importante del codice stesso, fornendo alla comunità scientifica significative risposte sulla storia e sull'esecuzione del manoscritto, importanti indicazioni generali sulla fattura e lettura dei codici di analoga provenienza e periodo storico. Premesse di Giuseppe Satriano, Francesco Scoppola, Maria Cristina e introduzione di Nando Ciliberto.
In un tempo segnato da un forte ripiegamento nell'individualismo, che coinvolge anche l'ambito della spiritualità, è opportuno riscoprire la rilevanza della dimensione comunitaria. D'altro canto, è nella preghiera che un'assemblea cristiana prende coscienza di essere popolo redento dal Signore Gesù Cristo e si sente spronata a edificarsi nell'unità. Questa duplice convinzione ha ispirato l'autore nella riflessione sui testi che Luca, autore del terzo vangelo e degli Atti degli apostoli, dedica alla preghiera. La memoria delle origini è un'opportunità preziosa non solo per ricordare in che modo la cristianità antica lodava, ringraziava, supplicava il Signore, ma soprattutto per evidenziare la centralità della preghiera nella vita della comunità e nella sua attività missionaria. Nella prospettiva lucana, essa non è un pio esercizio di devozione né un obbligo in ossequio alle prescrizioni della tradizione giudaica: è vita. Per questo i cristiani primitivi come quelli contemporanei non ne possono fare a meno, perché non possono fare a meno di vivere.
Sommario
Editoriale
Coronavirus: il “cigno nero” del 2020?
di Roberto de Mattei
2
Attualità, politica e società
La psicosi ambientalista – Intervista al principe Dom Bertrand d’Orléans e Bragança
di Chiara Chiessi
4
Amazzonia: nessuna emergenza – Intervista al prof. Luiz Carlos Molion
di Chiara Chiessi
8
Notizie
LGBT – Basta Drag Queen o zero fondi
di Corrispondenza Romana
13
Massoneria – Il “caso Weninger”
di Corrispondenza Romana
13
Aborto – Svezia, niente lavoro per le ostretriche obiettrici
di Corrispondenza Romana
13
Aborto – Argentina, ha salvato madre e figlio, medico condannato
di Corrispondenza Romana
14
Vita – Crollo delle nascite: le responsabilità della legge 194
di Corrispondenza Romana
14
Sinistra – Bandiera “rossa” in Irlanda
di Corrispondenza Romana
14
Dossier
Trnava, la “Piccola Roma”
di Branislav Michalka
16
I molti nomi di Bratislava
di Lorenzo Benedetti
21
Sorvegliato speciale
di Eugen Novak
26
Negli archivi dell’orrore – Intervista a Ján Pálffy
di Mikulas Hucko
31
«La fine della battaglia è lontana» – Intervista a Vladimir Palko
di Mikulas Hucko
35
Arte e Cultura
Il piccolo intenditore d’arte
di Francesca Bonadonna
40
Anna d’Este e Caterina de’ Medici
di Elena Bianchini Braglia
56
Istituzione dell’Eucarestia
di Sara Magister
70
Dio, il male e il nulla del cosmo
di Pierluigi Pavone
74
Fede, Morale e Teologia
Il Santo Sepolcro di Gesù
di card. Raymond Leo Burke
42
Affermarsi o adeguarsi?
di fr. René Stockman
46
Storia
Quegli stendardi a Lepanto…
di Mauro Faverzani
50
Tesori d'Italia
Aosta, Domus Ecclesiae
di Mauro Faverzani
60
Pitture “vive”
di Luigi Bertoldi
66
Recensioni
Eminente dottrina. La procedura per il conferimento del titolo di Dottore della Chiesa
di Gianandrea de Antonellis
78
Rivelazioni profetiche di Suor Maria Natalia Magdolna, mistica del XX secolo
di Gianandrea de Antonellis
78
Il Divino Sacrificio. Spiegazione delle Preghiere e delle Cerimonie della Santa Messa
di Gianandrea de Antonellis
79
San Marco. Il leone e l’evangelista
di Gianandrea de Antonellis
79
Lettere
L’abito della domenica
80
Agenda
Processione del Venerdì Santo
81
Celebrazioni per Settimana Santa
81
Riti dei Vattiendi
Fin dall'antichità esiste una tensione tra il modo in cui le città sono costruite e quello in cui le persone le abitano. E oggi la maggior parte della popolazione mondiale abita in città. In uno studio urbanistico che chiude la trilogia dell'Homo faber nella società, dopo "L'uomo artigiano" e "Insieme", Richard Sennett mostra come Parigi, Barcellona e New York hanno assunto la loro forma moderna e ci guida nei luoghi che sono l'emblema della contemporaneità, dalle periferie di Medellín in Colombia al quartier generale di Google a Manhattan. E denuncia la diffusione globale della "città chiusa" - segregata, irreggimentata e sottoposta a un controllo antidemocratico -, che dal Nord del mondo ha conquistato il Sud del mondo e i suoi agglomerati urbani in mostruosa espansione. Secondo Sennett, esiste un altro modo di costruire e abitare le città. Nella "città aperta" i cittadini mettono in gioco attivamente le proprie differenze e creano un'interazione virtuosa con le forme urbane. Per costruire e abitare questa città, occorre "praticare un certo tipo di modestia: vivere uno tra molti, coinvolto in un mondo che non rispecchia soltanto se stesso. Questa è l'etica della città aperta".
12 aprile 1929. È la volta buona. Capita di rado, ma quando è il momento l'appuntato Misfatti si fa trovare sempre pronto. Dipende dall'uzzolo della moglie, che stasera va per il verso giusto. E così, nel piatto del carabiniere cala una porzione abbondante di frittata di cipolle. Poi un'altra, e una fetta ancora, e della frittata resta solo l'odore. Che non è buona cosa, soprattutto perché ha impregnato la divisa, e chi ci va adesso a fare rapporto al maresciallo Ernesto Maccadò diffondendo folate di soffritto? Per dirgli cosa poi?, che durante la notte appena trascorsa è stato trovato il povero Salvatore Chitantolo mentre vagava per le contrade mezzo sanguinante e intontito, dicendo di aver visto un uomo in mutande correre via per di là? Sì, va be', un'altra delle sue fantasie. In ogni caso la divisa ha bisogno di una ripulita. Ma proprio energica. Come quella di cui avrebbero bisogno certe malelingue, che non perderebbero l'occasione di infierire sullo sfortunato Salvatore ventilando l'idea di rinchiuderlo in un manicomio. Anche il Comune, guarda un po', sta progettando una grande operazione di pulizia, una «redenzione igienica» che doti Bellano delle stesse infrastrutture che vantano già altri paesi del lago, più progrediti nella civiltà e nel decoro. Ma, un momento, che ci faceva esattamente un uomo in mutande, in piena notte, per le vie del paese? E perché correva? In "Un uomo in mutande" il maresciallo Ernesto Maccadò si trova per le mani un caso che forse non lo è, o forse sì. Andrea Vitali gioca con il suo personaggio preferito, stuzzicando la sua curiosità e mettendo alla prova le sue doti di buon senso. Una specie di trappola alla quale chissà se il maresciallo saprà sfuggire.
Come si scrive un bestseller internazionale? Risponde a questa domanda Elizabeth George, per la stampa «la regina incontrastata del mystery», che grazie ai suoi thriller e gialli è riuscita a rivoluzionare un genere letterario. In queste pagine condivide con aspiranti scrittori e non le sue preziose conoscenze relative al processo creativo. Qui, la scrittrice che ha inventato l'ispettore Lynley diventa la professionista che non si limita a fare luce sui procedimenti tecnici e narrativi che stanno alla base di uno dei suoi romanzi polizieschi, ma propone anche consigli esperti, chiari, intelligenti e funzionali tutti da sottolineare e ricordare. Moltissimi sono gli esempi celebri e le indicazioni specifiche sul lavoro dei colleghi romanzieri più venduti al mondo, insieme a veri e propri esercizi guidati e incoraggiamenti. Se da un lato «L'arte di costruire un romanzo» rappresenta un giubbetto di salvataggio per chi ha un'idea ma non sa come svilupparla e ha un evidente risvolto pratico e informativo, dall'altro questo libro diventa anche un viaggio all'interno di un mestiere difficilissimo, che, come risulta evidente, Elizabeth George ama e comprende benissimo.
Questo libro non è un altro rigido manuale di scrittura creativa. Non è l'ennesima guida piena di precetti su come impostare la trama, gestire i colpi di scena, sviluppare i personaggi, creare empatia. Qui non si danno norme (dall'efficacia molto dubbia), tantomeno si promettono scorciatoie (che non esistono) per scrivere bene. Vanni Santoni dice al lettore, ovvero all'aspirante scrittore a cui è destinato questo pamphlet: la scrittura non si insegna. E «il motivo è uno, semplice e perentorio: la vastità infinita delle possibilità di un testo narrativo implica che infinite cose si possano scrivere in infiniti modi». Non esistono regole assolute e non esistono ricette che funzionano sempre. La grande letteratura non è una sequenza di mosse che si susseguono in maniera predeterminata per ottenere un effetto, non è un freddo algoritmo, ma al contrario è un campo di possibilità, tensioni e persino contraddizioni. Dunque, nella pratica quotidiana, dobbiamo lasciare l'aspirante scrittore solo davanti alla famigerata pagina bianca? Non gli si può dire proprio nulla di utile, non gli si può dare alcun aiuto? Neanche questo è vero, perché se non è possibile insegnare a scrivere, «si può insegnare a pensare come uno scrittore». E si impara a pensare da scrittore prima di tutto attraverso i libri dei grandi autori che incontriamo, in un processo continuo di formazione del gusto e di raffinamento della riflessione.
Un professore di filosofia in scadenza di contratto riceve una proposta irrinunciabile: dovrà tenere sette lezioni nel prestigioso ateneo della Rocca di Monteferro per aspirare all'assegnazione di un seggio vacante, la tredicesima cattedra del Collegio. La sede è molto ambita perché Monteferro è un'oasi intellettuale votata allo studio e alla ricerca, un paradiso per i selezionati docenti che vi vengono ammessi. Per ottenere la cattedra, il professore dovrà conquistare la fiducia dei colleghi e vincere l'opposizione di una misteriosa società che vuole imporre il proprio controllo sull'ateneo. Nel tempo libero che gli concedono la scrittura del suo romanzo storico e la frequentazione degli altri accademici - ciascuno una pedina fondamentale sulla scacchiera di Monteferro - il professore si rilassa nella libreria di Tibaldo, dove può appagare la sua bibliofilia. Tra gli scaffali di un sapere universale che abbraccia la storia dei Templari e quella del Terzo Reich, l'Apocalisse di Giovanni e la biografia di Edgar Allan Poe, sotto lo sguardo mite di un libraio artista, il professore metterà a punto la sua strategia per conquistare la tredicesima cattedra.
A più di cento anni dalla promulgazione della costituzione di Querétaro (5 febbraio 1917), considerata una delle più anticlericali di tutto il Novecento, l'ostilità verso la libertà delle fedi religiose di agire come tali nello spazio pubblico continua a rappresentare un tratto distintivo della società messicana, nonostante le riforme costituzionali che nel 1992 e nel 2013 hanno cercato di adeguare la disciplina interna del diritto di libertà religiosa agli standard riconosciuti a livello internazionale. Ancora oggi il Messico, come ai tempi della guerra cristera del 1926-1929, è uno dei luoghi più pericolosi al mondo dove esercitare il ministero sacerdotale, in particolare nelle regioni più colpite dalla piaga del narcotraffico. A ciò si aggiunge l'ostracismo a cui tendenzialmente va incontro chi, spinto dalla propria appartenenza religiosa, sostiene pubblicamente rivendicazioni di natura sociale o civica. L'eccezionalità del caso messicano sul piano della tutela del diritto di libertà religiosa continua dunque a suscitare domande, per rispondere alle quali non si può prescindere dalla complessa (e talora drammatica) storia dei rapporti tra lo Stato e la Chiesa cattolica nel paese. Riflettere sul valore paradigmatico dell'esperienza messicana, a partire da una prospettiva al tempo stesso storica e giuridica, è l'obiettivo che si propone il presente volume.