«Smettiamola di affamare la sanità pubblica e cominciamo, invece, a nutrirla come mai è stato fatto. Serve non già un ordinario piano di misure straordinarie, ma uno straordinario piano di misure ordinarie. Ecco cosa ci ha insegnato la terribile esperienza della pandemia.» La salute è un diritto supremo e inviolabile: basterà la catastrofe del Covid-19 per ricordarcelo? Con una nuova introduzione incentrata sull'emergenza coronavirus, Carraro e Quezel aggiungono un capitolo cruciale al racconto di una sanità schiacciata fra il tornaconto politico e gli interessi dei padroni della salute. Per la prima volta vengono svelati i meccanismi occulti che hanno reso tale lobby così potente in questi ultimi vent'anni, a danno dei cittadini. La white economy si garantisce utili milionari attraverso polizze irte di cavilli; rifiuta di assicurare medici e strutture ospedaliere perché non rendono abbastanza; lucra sull'eldorado della sanità integrativa. Tutto ciò mentre milioni di italiani rinunciano alle visite specialistiche per mancanza di risorse. E adesso? Dobbiamo fare un passo indietro finché siamo in tempo, tornando alla Costituzione. Solo rendendo la salute il primo obiettivo di ogni politica economica si potranno fronteggiare con efficacia le emergenze future.
Come accade nei libri nati da un amore - e l'amore di Valeri per Venezia è amore di tutta una vita - la qualità del libro è indicata subito nel titolo: guida, cioè la conoscenza della città, esposta senza alcuna erudita pesantezza, e sentimentale, l'attributo più adatto a suggerire il tono col quale l'autore la guarda e la descrive ma soprattutto l'ama e la rievoca. Infatti, gli otto capitoli - Rialto, San Marco, Il palazzo, Piazza Piazzetta Molo e Riva, Canal Grande, L'altra Venezia, Pittura, Laguna - aperti da un «invito» e chiusi da un «congedo», ci danno la più poetica e al tempo stesso precisa immagine di Venezia: la sua verità storica, con la mirabile leggenda delle sue origini e lo splendore della sua civile grandezza, e il fascino incomparabile della sua bellezza, con gli innumerevoli capolavori dell'arte che ne fanno una città «unica al mondo». La prosa di Diego Valeri che fonde qui in un grande e animatissimo affresco storia, arte e paesaggio, con la sua felice efficacia descrittiva e interpretativa costituisce una guida degli occhi e del cuore, ma anche una illuminata guida della mente per chi voglia penetrare nei tanti segreti e misteri della «indicibile città»: la città, come scrive, che «sveglia nei ben vivi tutte le potenze vitali».
"Un giorno saprò senza dubbio chi sono, ma non saperlo non m'impedirebbe di dormire tranquillo né di risvegliami allegro e contento. Perdinci! Se ignoro il mio vero nome, nobile o plebeo che sia, non ignoro chi voglio essere, il più abile arciere che abbia mai scoccato una freccia contro i daini della foresta di Sherwood." Età di lettura: da 8 anni.
Il coordinatore svolge un ruolo essenziale per le prestazioni di welfare alla persona (sociali, sociosanitarie e socioeducative), ponendosi fra vertici organizzativi, operatori e utenti e assumendo una funzione di cerniera fondamentale per la buona riuscita dei servizi stessi. È una figura che per lo più si è formata "sul campo", da autodidatta, senza avere mai sistematizzato e condiviso competenze, approcci, impostazioni, metodi e tecniche e senza pertanto essersi mai pienamente legittimata in modo autorevole. Il volume si propone di definire questo profilo, fino ad oggi "nascosto", e di evidenziarne le potenzialità. Si rivolge ai professionisti del sociale (assistenti sociali, psicologi, educatori, sociologi, infermieri, pedagogisti) che sono coordinatori, a chi ne svolge di fatto le funzioni anche se non viene chiamato tale e a chi desidera diventarlo.
Il ricorso gerarchico è un'impugnazione mite, modesta; non gli appartengono tutte le formalità e le opposizioni di un processo giudiziale; è fondato sulla fiducia che il Superiore, di fronte alle ragioni addotte, può riconsiderare la decisione già presa. Solo dopo aver esperito il ricorso gerarchico si apre la via al processo giudiziale, al contenzioso amministrativo presso il Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica. Lo scopo del testo è innanzitutto pratico: illustrare come nella Chiesa il ricorso gerarchico si propone, come si evolve nel procedimento e come si conclude con la decisione del Superiore. La trentennale esperienza dell'Autore presso la Segnatura Apostolica ha mostrato quanta distanza si crei in molti canonisti tra il richiamo ai principi supremi del diritto canonico e la mancata conoscenza delle più elementari procedure per agire nell'ordinamento della Chiesa. Il testo conserva il carattere di appunti per le lezioni che l'autore tiene da anni alla Facoltà di Diritto Canonico della Pontificia Università Gregoriana.
Silenzio, Polifonia di Dio è la sfida paradossale di un Convegno nato in risposta ad un appello intimo e profondo insito nel cuore della Chiesa, quello di dar voce alla preghiera tacita, all'ascolto di Dio, in un mondo sommerso dal fragore delle mode e dalla prevaricazione del rumore. Parlare, pensare, guardare, pregare il silenzio sono state le "sezioni" in cui si è articolato il pensiero e il dibattito degli incontri, disegnati secondo il metodo delineato dalla Veritatis Gaudium all'insegna della transdisciplinarietà. Il grande tema del silenzio è stato avvicinato dal punto di vista teologico, biblico, museale, storico-artistico, iconografico, musicale, poetico, spirituale. Diciannove autori, undici saggi, tre meditazioni, cinque testimonianze, corredate da sorprendenti contenuti multimediali (tra cui una lezione concerto di Mario Brunello e una conferenza nella lingua dei segni delle Guide dei Musei Vaticani), delineano qui, negli Atti del Convegno, una vera e propria mappa del silenzio all'interno della quale il lettore può perdersi e ritrovarsi, tracciando una propria via che è poi quella non solo della riflessione intellettuale, ma anche dell'incontro personale con Dio.
Un aiuto per la meditazione e la preghiera di ogni giorno. Per quanti amano San Francesco d'Assisi ritorna anche quest'anno la presenza ormai familiare di questo volume che offre a ciascuno una quotidiana riflessione spirituale. Il volume, di maneggevole formato, riporta, per ogni giorno dell'anno, una riflessione sulle letture della Messa e una breve meditazione ispirata al messaggio francescano. Oltre che per la propria lettura personale, può essere una idea "francescana" per un regalo per il nuovo anno, che offre un aiuto duraturo alle persone cui viene donato.
Sono passati esattamente 800 anni da quando, nel 1221, vedeva la luce una prima redazione della Regola di san Francesco, in cui il santo cercava di tradurre in scelte e comportamenti concreti il modo di vivere che il Signore gli aveva rivelato. Questa «Regola e vita», come la definisce Francesco, costituisce il filo conduttore che ci accompagnerà lungo quest'anno. Ogni mese troveremo una frase di quel testo. Sarà come entrare in un cantiere sempre all'opera, nato dal genio di Francesco che ha voluto condividere il dono ricevuto. Un cantiere nel quale si costruisce una dimora accogliente per tutti, anzitutto per Dio, e poi per ciascuno di noi, così che ognuno possa trovare il suo posto, sentirsi accolto e condividere a sua volta i doni ricevuti. Ci aiuterà anche quest'anno la fantasia di sr. Chiara Amata, le sue tavole coloratissime e sempre attraenti, che ci parlano di un mondo possibile, in cui la scoperta del vangelo si trasforma in sorriso e in pace del cuore. Dio solo sa quanto ne abbiamo bisogno, di sorrisi e di pace: affidiamo a lui questo nostro desiderio e tutto quel che ci sta a cuore, mentre accogliamo questo nuovo anno che il Signore affida alle nostre mani.
San Francesco e l’arte dell’incontro
Quest’anno ci facciamo accompagnare dagli incantevoli e vivacissimi disegni della clarissa sr. Chiara Amata pensando ai tanti incontri che hanno segnato la vita di Francesco e attraverso i quali il Signore lo ha guidato ad una sempre maggiore somiglianza con lui.
San Francesco e l’arte dell’incontro
Quest’anno ci facciamo accompagnare dagli incantevoli e vivacissimi disegni della clarissa sr. Chiara Amata pensando ai tanti incontri che hanno segnato la vita di Francesco e attraverso i quali il Signore lo ha guidato ad una sempre maggiore somiglianza con lui.
Con Dante in esilio rende testimonianza di una realtà storica che ha dell'incredibile: nei più terribili luoghi di sofferenza gli internati si sono ripetutamente e con vivissimo impegno rivolti all'arte, ma soprattutto alla poesia e in particolare alla Divina Commedia, autentica luce poetica che ha squarciato il buio di una prigionia asfissiante e che è stata letta con grande accanimento e conforto allo stesso tempo. Oggi, alla vigilia del settimo centenario della morte del Sommo poeta, Nicola Bultrini, poeta italiano tra i più raffinati e colti, ha messo insieme le testimonianze di quanti, italiani e no, letterati famosi (Guareschi o Gadda) o semplici prigionieri, si sono affidati a Dante per non vivere come bruti l'esperienza atroce della reclusione. Ne è scaturito un libro che contestualizza storicamente e materialmente le circostanze della frequentazione con la straordinaria ricchezza della Commedia in un percorso di testimonianze dirette su un testo capace di attualizzarsi qualunque sia l'inferno in cui venga letta.