Aprendo solennemente il Concilio Vaticano II, Giovanni XXIII segnalava come l'oggetto dell'attesa ecclesiale fosse "un balzo innanzi verso una penetrazione dottrinale e una formazione delle coscienze" (Gaudet mater ecclesia, EV 1/55). Il "balzo innanzi" in quella direzione ha richiesto e richiede ancora un "balzo innanzi" della teologia stessa. L'Associazione Teologica Italiana, intende partecipare alle celebrazioni per i cinquant'anni dall'apertura del Concilio con la presente pubblicazione dedicata a ricostruire l'impatto del Vaticano II sul modo di fare teologia. La verifica del 'nuovo paradigma teologico' inaugurato dal Concilio è accompagnata da alcuni sondaggi relativi a temi particolari (il ritorno alle fonti, l'ecumenismo, la teologia della fede, la cristologia, il linguaggio, le reazioni nella teologia evangelica), proposti da teologi italiani che appartengono alla generazione successiva a quella di coloro che più direttamente hanno vissuto l'evento conciliare. Seguono poi alcuni saggi dedicati alla recezione del paradigma conciliare nella teologia italiana, nei paesi dell'Est-Europa dopo il 1989 e nell'area latinoamericana.
L’omosessualità è un peccato? La Chiesa condanna gli omosessuali? La sua posizione nei confronti dell’omosessualità è arbitraria e antiquata?
Esistono numerosi gruppi di gay credenti, talvolta ospitati da strutture ecclesiali: qual è l’atteggiamento della Chiesa nei loro confronti? Davvero essa rifiuta le persone con tendenze omosessuali, impone loro rinunce impossibili, negando diritti fondamentali? Qual è il reale insegnamento della Chiesa sull’omosessualità? Questo libro offre, per la prima volta, una panoramica ragionata e critica sul Magistero della Chiesa cattolica – spesso citato a sproposito, sicuramente poco conosciuto – circa il controverso e delicato tema dell’omosessualità, attingendo direttamente alle fonti, abbondantemente citate. I contenuti vengono proposti in forma semplice e divulgativa e sono analizzati i punti critici e problematici. L’analisi dei documenti originali permette di farsi un’opinione, di superare preconcetti e pregiudizi e capire cosa realmente insegna la Chiesa su questo argomento, e perché. Arricchiscono il volume la Prefazione di monsignor Tony Anatrella, l’Introduzione di Marco Invernizzi e l’articolo Con il papa contro l’omoeresia, di don Dariusz Oko, che ha suscitato notevole interesse dopo la sua pubblicazione in lingua tedesca.
Roberto Marchesini, psicologo e psicoterapeuta, lavora come consulente, formatore e terapeuta. È collaboratore de il Timone, per il quale ha tenuto corsi sull’identità di genere, sulla teologia del corpo di Giovanni Paolo II e sulla psicologia cattolica. Ha collaborato al fascicolo ABC per capire l’omosessualità (2005) e pubblicato i seguenti volumi: Come scegliere il proprio orientamento sessuale (o vivere felici) (2007); L’identità di genere (2007); Psicologia e cattolicesimo (2009); Il paese più straziato (2011); Martirio al Santuario (2011); Amore e sessualità. La teologia del corpo di Giovanni Paolo II (2011). È editorialista de La Bussola Quotidiana. Ha scritto per Cristianità, Il Domenicale, Il Settimanale di Padre Pio, Studi Cattolici, Famiglia Oggi. Per Sugarco ha pubblicato Quello che gli uomini non dicono. La crisi della virilità (2011).
Come ogni anno, il cardinale Angelo Scola rivolge il suo messaggio ai ragazzi della Cresima dedicando loro una letterina. "Decidere in prima persona", questo il titolo dell'edizione 2013, si presenta con una grafica elegante in un agile cartoncino colorato. Le parole dell'Arcivescovo fanno emergere il senso del sacramento della Confermazione che "prima di tutto" è un dono. Scritta con un linguaggio semplice, discorsivo e di immediata comprensione, la lettera dell'Arcivescovo si legge di un fiato e rappresenta l'"essenziale" del messaggio che i catechisti e le catechiste sono chiamati a trasmettere. Per questo può essere consegnata ai giovani all'interno del percorso di animazione dei "100 giorni Cresimandi", con l'intenzione di leggerla quando ci si ritrova insieme, suggerendo a ciascuno di riprenderla a casa, meditandoci su, magari insieme ai propri genitori, per capire tutto ciò che serve sapere prima di ricevere la Cresima. La consegna della lettera è legata anche all'invito a partecipare all'incontro diocesano allo stadio di San Siro di sabato 1 giugno 2013: in quella occasione il dialogo con l'Arcivescovo sarà più evidente, ma certamente sarà già iniziato, grazie al messaggio speciale che viene dalle parole della lettera ai ragazzi della Cresima di quest'anno.
Un piccolo e utile strumento per la preghiera e la meditazione personale degli educatori che hanno a che fare soprattutto con preadolescenti e adolescenti. Dieci appuntamenti per testimoniare il fascino e la bellezza del messaggio del Concilio Vaticano II. L'"Anno della fede" impegna anche gli educatori "a favore di una nuova evangelizzazione per riscoprire la gioia nel credere e ritrovare l'entusiasmo nel comunicare la fede" (Benedetto XVI, Porta Fidei, n. 7). Spunti importanti per fermarsi in preghiera e lasciarci provocare da brevi citazioni tratte proprio dai documenti conciliari, a 50 anni dall'apertura del Concilio Vaticano II, così da spendersi con passione e coraggio nell'educazione dei ragazzi.
La vicenda del laicato cattolico degli ultimi cinquant'anni viene raccontata da chi l'ha vissuta dall'interno e in prima persona. La prima presidente donna dell'Azione cattolica italiana analizza gli elementi di novità e gli stimoli che il Concilio Vaticano II ha offerto e proposto per i laici. Spiega poi, con un approccio analitico e puntuale ma anche ricco di passione e amore per la Chiesa, come è cambiato il ruolo dei laici nella Chiesa dal Vaticano II. Per arrivare alla situazione di oggi, tra laicizzazione della società e laici "invisibili", e tracciare con speranza alcune linee di impegno possibile per il futuro della fede in Italia.
Dopo la descrizione della complessità del contesto storico e religioso nel quale si colloca l’annuncio del Concilio Vaticano II (lo scenario geopolitico internazionale, il cambio di pontificato tra Pio XII e Giovanni XXIII, il cambio delle politiche tra i due blocchi, USA-URRS, e l’esperienza italiana del governo di centro sinistra), l’Autore fa rilevare come il Concilio si avvia con uno stile di pontificato assolutamente nuovo e in un’epoca in cui, in Europa e in Italia, si registra un cambio sociale reso evidente dai consumi culturali e dal processo di sviluppo del sistema dei media. Proprio lo sviluppo dei media porterà il Concilio a fare i conti con un modello di comunicazione a cui la Curia romana era poco abituata. Se l’iter di approvazione dell’Inter mirifica risulta faticoso e con una recezione piuttosto negativa, i documenti successivi – grazie alla maturità della discussione – proprio in riferimento alla cultura e alla comunicazione, conterranno sviluppi decisamente più interessanti: basti pensare alla Gaudium et spes.
Il volume si chiude evidenziando l’eredità del Concilio, in particolare per quanto riguarda la teologia della comunicazione (soprattutto per impulso dell’Istruzione pastorale Communio et progressio). È proprio dall’eredità che scaturiscono le prospettive e il senso di una storia che continua.
La fede è un dono di Dio. È la risposta a una Parola che interpella personalmente, a un Tu che chiama per nome. Così Papa Francesco nell'Enciclica "Lumen fidei". E qui torna in mente Blaise Pascal: "La fede è un dono di Dio. Non crediate che diciamo che è un dono del ragionamento. La fede è differente dalla dimostrazione: questa è umana, quella è un dono di Dio". Tra "credere" e "cercare" non c'è un aut-aut, c'è piuttosto un et-et. La scienza non risponde, per principio, alle domande più importanti per l'uomo; la filosofia non salva; e il "senso" è sempre religioso. "Chi crede, vede; vede con una luce che illumina tutto il percorso della strada" - di una strada liberata, innanzitutto, da "assoluti terrestri", a cominciare dall'idolatria dello Stato: Kaysar non è Kyrios. È l'intera esistenza umana che Papa Francesco vede illuminata dal faro della luce della fede: l'origine e la fine della vita; l'inviolabile dignità di ogni singolo essere umano; il valore della famiglia fondata sul matrimonio tra uomo e donna, la ricerca di "modelli di sviluppo che non si basino solo sull'utilità e sul profitto"; il rispetto della natura quale "dimora a noi affidata perchè sia coltivata e curata"; un concreto e mai distratto impegno per la giustizia, per il diritto e per la pace; il senso della sofferenza quale "tappa di crescita della fede e dell'amore". Una fede "non intransigente", ma che "cresce nella convivenza che rispetta l'altro"; non può essere "un rifugio per gente senza coraggio".
Descrizione dell'opera
Mons. Bruno Forte sceglie l'educazione come tema della sua lettera pastorale, perché la sfida della trasmissione ai più giovani da parte degli adulti di quanto veramente conta nella vita appare oggi più che mai ardua. «È come se la distanza fra le generazioni si fosse improvvisamente accresciuta, sia per l'accelerazione dei cambiamenti in atto, sia per la novità dei linguaggi che il mondo del computer e della Rete ci va imponendo». Ciò nondimeno, la sfida va colta, perché per un cristiano «educare non è clonare, ma accendere la vita col dono della vita, suscitando i cammini di libertà di un'esistenza significativa e piena, spesa al servizio della verità che sola rende e renderà liberi».
Sommario
1.Perché l'educazione? 2. In cammino sulla via di Emmaus: la posta in gioco. 3. Le condizioni del cammino educativo. 4. La compagnia di Gesù. 5. La memoria di quanto veramente conta per noi. 6. La profezia della vita nuova e piena. 7. Contagiati dal Risorto, educare come lui.
Note sull'autore
BRUNO FORTE (Napoli, 1949) ha conseguito il dottorato in Teologia presso la Facoltà Teologica di Napoli; dopo aver approfondito gli studi a Tubinga e a Parigi, si è laureato in Filosofia presso l'Università di Napoli. Docente di Teologia dogmatica alla Facoltà Teologica di Napoli, Sezione San Tommaso, di cui è stato decano per tre mandati, è stato preside della Pontificia Facoltà Teologica dell'Italia Meridionale per tre anni e membro della Commissione Teologica Internazionale per due quinquenni. Nel 2004 è stato nominato arcivescovo della diocesi di Chieti-Vasto. È autore di numerose pubblicazioni di contenuto teologico e filosofico, assai note anche a livello internazionale, oltre che di libri di spiritualità e di pastorale.
Descrizione dell'opera
Quante parole servono per dire il cristianesimo? Al termine del suo Vangelo, Giovanni afferma che la descrizione delle moltissime opere compiute da Gesù riempirebbe tanti libri che il mondo non potrebbe contenerli.
Eppure una parola c'è: è la Parola fatta carne, che ha il volto e il nome di Gesù di Nazaret.
Come in un abbecedario della fede, l'autore propone 21 parole del vocabolario cristiano, una per ogni lettera dell'alfabeto. Con stile agile e colloquiale, egli tratteggia attraverso termini di uso comune alcuni concetti chiave del cristianesimo.
Adatto anche a un pubblico giovanile, il volume bene si colloca tra i validi strumenti per l'anno della Fede indetto da Benedetto XVI.
Sommario
Presentazione. A come agápe, cioè amore. B come Battesimo, ossia full immersion. C come Conversione, uguale: inversione ad u. D come Domenica, non come weekend. E come Eucaristia, cioè… tutto! F come Fede, altrimenti «io-latria». G come Grazia: vedi Maria. H come Hallelujah, uguale: viva il Signore! I come Incarnazione: ecco Gesù. L come Libertà: non fa rima con «voglia». M come Missione: no al blackout. N come Natale: o admirabile commercium?. O come Obbedienza: in somma libertà. P come Pasqua, altrimenti il nulla. Q come Quotidiano: il sentiero sicuro della santità. R come Riconciliazione o come redenzione. S come Spirito che è Signore e dà la vita. T come Tradizione, ma con la T maiuscola. U come Uomo: vedi alla voce «Dio». V come Verità: questione di cuore. Z come Amen: finale senza fine.
Note sull'autore
FRANCESCO LAMBIASI,vescovo di Rimini, già assistente ecclesiastico generale dell'Azione Cattolica Italiana, ha insegnato teologia alla Pontificia Università Gregoriana. Presso le EDB ha pubblicato: L'autenticità storica dei Vangeli. Studio di criteriologia (21986); Lo Spirito Santo: mistero e presenza. Per una sintesi di pneumatologia,con Dario Vitali (2005); Vorrei pregare con la Bibbia. Lettera a Cristiana sulla lectio divina(32009); Mi presenti Gesù? Intervista a Marco primo narratore del Vangelo (22011); ABC della fede (22008), Figli nel Figlio. Novena di Natale (22007), Fare i cristiani. Alcuni aspetti della formazione alla vita cristiana (2011) e Sorpresi dalla gioia. I vangeli delle domeniche e delle feste. Anno C (2012).
Il volume aiuta non solo a formulare un giudizio storicamente piu' fondato ed obiettivo sul grande Pontefice, ma consente anche, secondo la prospettiva di Benedetto XVI, di inquadrare meglio l'ultimo Concilio nell'ambito della ininterrotta tradizione della Chiesa.
Le importanti norme varate dalla Congregazione per la Dottrina della Fede sui delitti di sua competenza.
Questo volume contiene una raccolta di scritti inediti su temi legati alla realtà cattolica, quali la fede, la tradizione, la storia e la missione nella Chiesa, la vita consacrata, la catechesi. Nella stesura di questo corposo lavoro l'intento dell'Autore è stato quello di congiungere la profondità dottrinale della riflessione teologica con una comunicazione diretta e chiara, adatta a tutti coloro, sia laici che consacrati, che valorizzano la tradizione della Chiesa, ma anche all'uomo moderno, proiettato sul futuro e sul continuo progresso della società.