Una panoramica critica e aggiornata dell'odierna condizione infantile, analizzata in tutte le sue connessioni e snodi decisivi (scuola ed extrascuola, famiglia e territorio, tecnologia ed etica). In costante dialogo con i pensatori di riferimento della pedagogia del Novecento, l'autore presenta a pedagogisti, studenti universitari e famiglie la possibilità, oggi, di fondare una solida e orientante cultura dell'infanzia. La scelta di affiancare agli strumenti interpretativi propri delle Scienze dell'educazione quelli antropologici, sociologici e psicologici - fino alle ricerche delle scienze biologiche - consente di rintracciare nel testo una pluralità di punti di vista indispensabile per cogliere la complessità degli ecosistemi formativi e gettare luce su "scelte, decisioni, modelli di sostenibilità che non possono che prospettarsi in termini di responsabilità, cura, amore pensoso di una generazione per quelle che la seguiranno".
Potrebbe trattarsi di un suicidio maturato nell'alta società torinese, ma l'intuito del sostituto procuratore della Repubblica Luca Fabiani lo porta a pensare che si tratti in realtà di un efferato omicidio. Un delitto con due possibili colpevoli, uno dei quali si autoaccusa. Ma chi dei due è il vero omicida? In un susseguirsi di vicende drammatiche, inizia così una vera e propria sfida processuale fra il Pubblico Ministero e gli avvocati difensori degli imputati. Una sfida appassionante e ricca di colpi di scena, che rappresenta un avvincente viaggio nei meandri della giustizia italiana. La verità risulterà ben diversa da quella che appare nelle aule di giustizia, e il magistrato Fabiani la scoprirà grazie all'aiuto del suo inseparabile amico, il cane Globo.
Di fronte a un evento straordinario come quello che stiamo vivendo in questi giorni - in un clamore informativo affollato di cifre, di paure, di previsioni - è necessaria una riflessione che ci aiuti a riconoscere le dimensioni di questa crisi, a comprenderne gli antecedenti e a immaginare i cambiamenti. Una riflessione urgente e necessaria perché l'epidemia ha messo in evidenza tanto la capacità di tenuta del nostro sistema sanitario quanto le sue gravi debolezze strutturali. Si è spesso dichiarato, con qualche retorica, che il sistema sanitario andava costruito intorno alle persone come un diritto di cittadinanza: forse è il momento di prendere queste enunciazioni al loro valore letterale. Oggi esistono gli strumenti per rendere questo diritto effettivo e sarebbe grave se, normalizzata (se non sconfitta) l'epidemia, si cercasse di tornare alle vecchie logiche.
Le cose che nascondiamo a noi stessi possono ucciderci. O salvarci. Il ritrovamento delle ossa di Claudia, bambina scomparsa ventidue anni fa, richiama a Borgo Cardo, nell'Appennino emiliano, Sara Romani, chirurgo oncologico di stanza a Bologna. Per lei il funerale è una pericolosa occasione di confronto con un passato da cui è fuggita appena ne ha avuto la possibilità. Al ritorno nella routine bolognese, il desiderio è quello di dimenticare. I segreti, gli amici d'infanzia rimasti inchiodati a una realtà carica di superstizioni e pregiudizi, le ossa di una compagna di giochi riemerse da un tempo lontano. Finché scompare un'altra bambina: Rebecca. Sara ha avuto giusto il tempo di conoscerla. Dopo il funerale Rebecca le ha curato una piccola ferita secondo l'antica tradizione della segnatura e adesso Sara è in debito con lei. Un legame che sa di promessa. Un filo rosso che unisce il passato di Sara, schiava della convinzione di dover salvare tutti, con un incubo appena riemerso dall'oblio. Mentre il paese si mobilita per ritrovare Rebecca, la donna è costretta a tornare. È l'inizio di una discesa negli inferi dell'Appennino, un viaggio doloroso nelle storie sepolte nel tempo attraverso strade, boschi, abitazioni e volti che lei aveva imparato a cancellare dalla memoria, e che ora diventano luoghi neri in cui cercare una bambina innocente. Quale oscuro mistero si cela dietro la secolare tradizione delle segnatrici? In una sfrenata corsa contro il tempo per scoprire chi ha rapito Rebecca e riuscire a salvarla prima che sia troppo tardi, Sara dovrà scendere a patti con una parte di sé messa a tacere ventidue anni prima. A costo di perdersi nel labirinto dei ricordi e non trovare più la via d'uscita.
Il libretto illustra con suggestive foto a colori la Carta d'Assisi, il decalogo della comunicazione che si propone di raccontare la realtà per quella che è, al fine di ridurre la distanza che intercorre tra i dati reali e il percepito del la gente. Giornalisti, teologi, artisti, insegnanti, studenti, donne e uomini di ogni ispirazione politica civile e religiosa hanno sottoscritto questa Carta con la volontà di prendersi cura (comun-I-care) di una nuova comunicazione che si apre sulle moderne piazze digitali.
Una riflessione sul mistero del peccato per comprendere ancora meglio la misericordia di Dio e il suo perdono.
Chi o che cos'è il peccato oggi? Che cosa c'entra con la mia vita di fede? E quale ruolo occupa nel mio rapporto con Dio?
L'autore propone una riflessione sul mistero del peccato affrontando temi quali l'attuale oblio del peccato, il suo mistero a partire dai testi biblici., la liberazione dai peccati per opera di Gesù Cristo e il sacramento della Riconciliazione. Per concludere, il libro chiarisce che la misericordia di Dio e il peccato dell'uomo sono strettamente legati tra loro.
Un saggio che tocca una delle questioni più importanti nella vita della fede, perché, prendendo a prestito le parole di Paolo, "io trovo in me questa legge: quando voglio fare il bene, il male è accanto a me" (Rm 7,21).
Padre Raffaele Ruffo (Genova 1966)appartiene all'Ordine dei Frati MinoriCappuccini. Ha studiato teologia a Genova e a Roma e conseguito mil dottorato di ricerca in teologia spirituale presso la Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale nel 2011. Ha insegnato Storia e Teologia della vita consacrata presso lo studentato intercongregazionale di St. Laurent (Bouar, RCA). Attualmente risiede in Francia, nel convento del Clermont-Ferrarnd. Fra le sue numerose pubblicazioni si possono ricordare: Francesco uomo della lode (2011); Le virtù francescane. Un itinerario di gioia per un nuovo stile di vita (2013); Perché Dio è amore. Piccolo trattato di teologia dell'amore (2013); Francesco d'Assisi. Un santo dai mille volti (2014); Capire per credere. Una fede da ri-pensare (2014); Non voglio essere ladro. Francesco d'Assisi e la restituzione dei beni (2015).
La storia di due famiglie del Sud, tra il 1860 e il 1929 connotate da una solida volontà di affermazione, che ha consentito di superare difficoltà e disgrazie, sullo sfondo del Risorgimento, la nascita della ferrovia tra Battipaglia e Reggio Calabria, l'emigrazione in Argentina, la Grande Guerra. Un paese, Polla, in provincia di Salerno, tra il Cilento e la Lucania occidentale, dove tutto ebbe inizio e dove tutto ritorna, come i personaggi che si muovono nella Galleria di ricordi d'infanzia dell'autore, che costituisce la seconda parte del Carme famigliare.
Perché ci muoviamo
Perché si muovono loro
Perché arrivano in questo modo
Perché proprio qui? E per fare cosa?
Perché la diversità ci fa paura. E ci attrae
Una cosa da fare (da cui discendono tutte le altre)
L'obiettivo di questo libro è presentare i processi centrali della terapia cognitivo-comportamentale (CBT) in modo di evidenziarne gli aspetti comportamentali, cognitivi e di accettazione e mindfulness. Il libro si basa ampiamente sui nuovi standard di formazione per insegnare le competenze cliniche sviluppate dalla Inter-Organizational Task Force on Cognitive and Behavioral Psychology Doctoral Education.
L'uomo deve essere libero di esprimersi, anche nell'opinione più minoritaria e deve essere in grado di ascoltare e tollerare anche l'unica opinione divergente; deve essere libero di scegliere il suo progetto di vita secondo il proprio gusto e le proprie inclinazioni e capacità naturali, anche quando queste dovessero risultare "immorali" per il senso comune; infine deve essere sempre garantita la libera associazione tra persone. La libertà è, quindi, una componente fondamentale del cammino dell'uomo verso la felicità. Qui, però non si parla solo della felicità personale. Anzi, la libertà di ogni individuo funge da contributo alla felicità collettiva. Per questo motivo la Società e lo Stato devono intromettersi il meno possibile sulla libertà dei singoli. Unica eccezione è data dal diritto sociale di proteggersi dal male altrui. L'azione dell'uomo deve essere quindi libera ma non deve fare male agli altri. Il saggio sulla libertà di Mill è un testo che guarda ancora oggi al futuro, segno che la libertà è purtroppo spesso limitata o addirittura negata in modo ingiustificato.