Cosa succede nel cervello di un musicista o di un grande pittore quando lavorano alla loro creazione? Quali meccanismi consentono l'attività cerebrale che ci permette di valutare un quadro o una sinfonia? Qual è l'origine del piacere estetico, questa emozione così strana e così travolgente? L'autore vuole esplorare l'universo del piacere estetico e della creazione dell'opera d'arte, rovesciando secolari luoghi comuni e non avendo paura di cercare di spiegare ciò che filosofi e poeti, epistemologi e artisti hanno considerato troppo spesso inesplicabile.
Le due anime di Monaco.
La presente pubblicazione è dedicata ad Andrea Palladio (Padova 1508 Treviso 1580). Diviene in breve l'architetto dell'aristocrazia veneta, ma anche l'interprete più accreditato della tradizione artistica, rivisitata con originalità di spunti decorativi e novità di soluzioni urbanistiche. Il suo stile (la campagna veneta nel Cinquecento si popola di case patrizie dalla caratteristica facciata a colonne che ricorda il tempio classico, il cui artefice è Palladio), un'immagine di assoluta, olimpica serenità, è destinato ad una fortuna straordinaria, a sopravvivere nel tempo e a diffondersi in Europa.
La presente pubblicazione è dedicata al maestro del vedutismo: Giovanni Antonio Canal, detto il Canaletto (Venezia 1697-1768). Si dedicò interamente alla veduta, secondo un gusto diffuso a livello europeo. Le sue inquadrature di città, nitide e luminose, i capricci, le vivide scene di vita veneziana, diffuse anche in incisione, gli dettero fama presso un pubblico di colti committenti, soprattutto inglesi, e proprio a Londra ebbe occasione di vivere e lavorare per ben dieci anni.
La presente pubblicazione è dedicata a uno dei prototipi dell'artista romantico: Jean-Louis-Théodore-André Gericault (1791-1824). Una vita breve, trascorsa tra disgrazie e bizzarrie, una fama di ribelle, ma anche un attento studio dei classici. Nella sua pittura ricca e pastosa non mancano l'attenzione ai temi sociali e un rapporto diretto con la realtà, ma emerge prepotente soprattutto il desiderio di esprimere energia. La zattera della Medusa, un quadro di ben trentacinque metri, è uno dei più celebri dipinti dell'Ottocento francese ed è firmato Gericault.
"Questo volume è stato concepito come integrazione alla "Oxford History of the Classical World", per un pubblico interessato sia all'antichità classica in sé, sia a ciò che ha lasciato in eredità al mondo occidentale. L'intento non è stato quello di fornire un resoconto di tipo storico, né una categorizzazione delle arti, corredati da qualche riproduzione; piuttosto si è puntato a coinvolgere l'attenzione del lettore tramite un utilizzo più diretto di fotografie di oggetti e monumenti, sperando in tal modo di guidarlo a comprendere il significato e il rilievo che hanno avuto per lo sviluppo di un linguaggio la cui cifra ricorrente fu il cambiamento." (dalla Prefazione all'edizione inglese)