Attraverso la biografia del ministro generale Federico Lauro Barbarico da Venezia (1718-1801) viene tracciata la storia dell'Ordine francescano conventuale nel corso del Settecento Attraverso la biografia di p. Federico Lauro Barbarico, l'Autore costruisce un grande affresco della storia culturale politica e religiosa in cui ebbe a vivere il protagonista nel corso del XVIII secolo. Una storia tracciata tra i due poli: quello con cui si apre il secolo con la dottrina giurisdizionalista statale che sottoponeva a stretto controllo la vita religiosa e, quello con cui si chiude il secolo, con i grandi mutamenti politici e culturali legati alla rivoluzione francese.
Il volume presenta i risultati di un'indagine sociologica condotta su un campione di circa 600 preti in attivita nella regione ecclesiastica del Triveneto.
Corso di formazione permanente rivolto ai sacerdoti, promosso dalla Congregazione per il Clero e realizzato mediante video-conferenze via internet.
La vita e il ministero del prete mostrano oggi un volto nuovo: spesso il sacerdote si trova a sperimentare e a testimoniare la fede in forme di radicalità diverse da quelle del passato. Riflettendo, in prima persona, su questo vissuto del presbitero, Severino Pagani illumina il percorso di maturazione che ogni sacerdote oggi è chiamato a intraprendere nella fedeltà al suo Signore. In questa lettura affiorano motivi di consolazione e nuove domande. Tutto conduce verso un itinerario non ingenuo di semplificazione: diventare semplici è un traguardo avanzato della vita spirituale. Il semplice è colui che attraversa la complessità con animo umile e intelligenza vigile; ricerca la verità e vive nel cuore la pace: il suo animo sereno riesce a sostenere la distanza che lo separa da ciò che è diverso da sé, dai suoi progetti, dalle sue aspettative. Non è un debole, o un uomo senza identità, ma un credente saldamente poggiato sulla fedeltà di Dio. In questo cammino, il sacerdote si alimenta alla fonte di un’intensa vita spirituale e di una preghiera che è abbandono e riconoscenza a Dio. Il suo ministero è un permanere nella fede, un continuo operare nella carità concreta tra la gente. Il suo stile è il desiderio sincero della comunione. Il prete di oggi, come quello di sempre, ricerca la gloria di Dio, innanzitutto, la sua santità personale e quella del popolo che gli è stato affidato.
Sono molti i preti che oggi, nelle nostre comunità, vivono così. E la lettura di questo libro invita sacerdoti e laici a riscoprire nel ministero presbiterale il senso di un’esperienza di fede e di dedizione pastorale tutt’altro che ordinaria: una testimonianza autentica, capace di infondere nuova linfa nel corpo vivo della comunità cristiana.
Severino Pagani è sacerdote della diocesi di Milano dal 1976. Nel suo ministero, oltre all'insegnamento di materie antropologiche e spirituali, si è sempre occupato del mondo giovanile nei vari contesti della vita ecclesiale, curando in modo particolare il discernimento vocazionale dei giovani. Docente di Filosofia e Rettore per diversi anni nel biennio teologico del Seminario arcivescovile di Milano, attualmente è Delegato arcivescovile per la Pastorale giovanile nella sua diocesi. Tra le sue pubblicazioni: L'accompagnamento spirituale dei giovani (Milano1996); Vogliamo vedere Gesù (Milano 2001); Farò la Pasqua da te (Milano 2003); Cerco il tuo volto (Milano 2003); Le parole dell’amore (Milano 2004); Il Dio che nasce (Milano 2004). Collabora inoltre a diverse riviste, tra cui «La Rivista del Clero Italiano», edita da Vita e Pensiero.
Nato dall’esperienza “sul campo”, il volume accompagna il lettore lungo un percorso di progressiva messa a fuoco di che cosa significa fare formazione, ovvero educare alla responsabilità e insieme alla libertà. L’autore introduce alla relazionalità come caratteristica costitutiva dell’uomo, mette a fuoco gli elementi principali di una buona formazione, individua nell’apprendimento cooperativo il metodo e il valore della formazione, per poi passare ad esemplificare alcuni ambiti che ne costituiscono il contesto. Egli quindi procede mostrando come il nucleo profondo di ogni buona formazione debba condurre alla conoscenza di sé e degli altri anche aprendosi alla trascendenza: la dimenticanza del cosiddetto “fattore umano” è infatti in gran parte dovuta alla dimenticanza di Dio. Il testo si chiude con alcune “storie di formazione”, testimonianze di persone note e meno note.
Sommario
Introduzione. 1. Diversi ma insieme. 2. Fare formazione. 3. Lavorare insieme. 4. Il lavoro di rete. 5. Valorizzare il «capitale umano». 6. Conoscere sé, gli altri, l’Altro. 7. Storie di formazione. 8. Riferimenti culturali. Per concludere: un tributo.
Note sull'autore
Elio Meloni, pedagogista e formatore, lavora alla Facoltà di scienze della formazione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e svolge formazione e consulenza per università, enti locali, scuole, aziende, agenzie educative e formative del privato sociale. È membro dell’associazione di volontariato Mondo di Comunità e Famiglia. Con le EDB ha pubblicato: Vivere con la porta aperta, 21999, in collaborazione con B. Volpi, e Costruire l’uomo, 2004, in collaborazione con V. Mariani.
Il volume presenta gli atti del seminario di studio «La figura del prete» (Roma, 17-18.6.2005), volto a dar conto della comprensione della figura del presbitero nella sua attualità storica e culturale. La prospettiva è anche quella di guardare al futuro, al fine di interpretare l’evoluzione che il ministero presbiterale sta compiendo in questi anni in Italia. Qual è la figura del prete in questa Chiesa italiana sospinta a rinnovarsi, a scegliere i modi più adeguati per svolgere il proprio ministero in una società profondamente cambiata?
L’esercizio del ministero del prete e particolarmente del parroco si articola oggi su tre diversi ‘livelli’: quello personale-quotidiano (il prete, la sua attività, le sue condizioni di vita, la sua spiritualità), quello istituzionale (il prete nella Chiesa, nella comunione col presbiterio, nel legame con il vescovo, nella pastorale integrata), quello socio-culturale (il prete in rapporto alla società e alla cultura odierne).
In un mondo dai tratti secolarizzati che pur manifesta una ricerca religiosa, in una società segnata dall’indifferenza che tuttavia pone al centro di molti dibattiti la religione, solo l’intreccio dei tre ‘livelli’ può consentire di tradurre in opportunità le obiettive difficoltà della situazione, superando l’intimismo, la rassegnazione, la riduzione della Chiesa a un piccolo gruppo, la cura elitaria del ‘vicini’.
Sommario
Introduzione (G. Ambrosio). Il profilo del prete nella cultura contemporanea (U. Folena). Il ruolo del prete nelle trasformazioni delle istituzioni e delle organizzazioni religiose. Temi di un’analisi sociologica (L. Diotallevi). I preti secondo i mass-media (D.-E. Viganò). Il prete nella Chiesa italiana della seconda metà del Novecento (A. Riccardi). Conclusioni (G. Ambrosio).
Note sull'autore
Il Servizio Nazionale per il Progetto Culturale della CEI ha pubblicato con EDB: L’Europa sfida e problema per i cattolici. II Forum del Progetto Culturale, 2000; Libertà della fede e mutamenti culturali. III Forum del Progetto Culturale, 2001; Il futuro dell’uomo. Fede cristiana e antropologia. IV Forum del Progetto Culturale, 2002; Di generazione in generazione. La difficile costruzione del futuro. V Forum del Progetto Culturale, 2003; Ripensare la parrocchia, 2004; A quarant’anni dal Concilio, 2005; assieme all’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali della CEI: Parabole mediatiche. Fare cultura nel tempo della comunicazione, 2003.
A 40 anni dall’emanazione della "Perfectae carititis", documento conciliare dedicato alla vita consacrata, l’autore, studioso e docente di formazione teologica, fa il punto sul rinnovamento della vita dei consacrati dal Vaticano II ai nostri giorni.
Il libro è strutturato in 4 capitoli, uno per decennio, ognuno dei quali esamina a grandi linee le vicende della vita consacrata dentro la situazione e i problemi della società e della Chiesa del momento storico.
Ben fondato scientificamente, articolato in modo completo, riesce a dare una valutazione seria e aggiornata della ricerca, delle posizioni teoretiche passate e presenti, e delle questioni più dibattute nel campo della psicologia della religione.
La prima parte è dedicata al passato, alla storia dei rapporti tra psicologia e religione. Vengono esaminati i modelli che sono stati usati per definire le competenze dell’una e dell’altra, da quello riduzionista o iconoclasta a quello apologetico, per arrivare a presentare la posizione che considera la religione oggetto di uno studio scientifico e disinteressato.
La seconda parte si occupa del futuro, cioè delle prospettive e dei problemi aperti. Il primo grande tema affrontato è quello del paradigma della complessità: la logica della complessità rende problematica sia la neutralità scientifica del ricercatore, sia la separazione rigida della disciplina rispetto alle altre e suggerisce l’opportunità di una ricerca realmente interdisciplinare. In questa prospettiva provocazioni nuove sono poste oggi alla psicologia della religione dai risultati sorprendenti delle scienze moderne, dall’interazione tra molteplici religioni e dalla riflessione teologica. A sua volta, la psicologia della religione aiuta a far emergere il livello psichico dell’esperienza religiosa e dunque contribuisce alla costruzione di un dialogo a tutto campo tra i vari saperi.
Sommario
Presentazione. Introduzione. Psicologia e religione oggi: la psicologia della religione. I. Psicologia e religione a confronto: evoluzione e problemi. 1. Relazioni tra psicologia e religione: tre tipologie. 2. Il problema dell’oggetto: che cos’è la religione? II. Prospettive per la psicologia della religione. 1. Dal paradigma della complessità a una nuova consapevolezza epistemologica. 2. La psicologia della religione tra le scienze, le religioni e la teologia: un approccio interdisciplinare. Bibliografia.
Note sugli autori
Paolo Ciotti, presbitero della diocesi di Milano, ha affiancato alcuni percorsi di studio al ministero pastorale con particolare attenzione all’accompagnamento spirituale, ai fidanzati e alle famiglie. È laureato in scienze dell'educazione presso l’Università Cattolica di Milano e diplomato presso l’Istituto superiore per formatori; insegna psicologia della religione presso l’Istituto superiore di Scienze religiose di Milano ed è cultore della stessa disciplina presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore. È socio ordinario della Società italiana di psicologia della religione.
Massimo Diana, laureato in filosofia e scienze dell’educazione, è cultore di psicologia della religione presso l’Università Cattolica di Milano e Brescia. Ha pubblicato diversi contributi sul tema dei rapporti tra la psicologia, la filosofia e la teologia in riviste specializzate, il volume Angoscia e libertà. Psicologia del profondo e religione nell’opera di Eugen Drewermann, Centro Scientifico, Torino 2002 e Ciclo di vita ed esperienza religiosa. Aspetti psicologici e psicodinamici, EDB, Bologna 2004. È segretario della Società italiana di psicologia della religione.
Il volume raccoglie i contributi di alcuni diretti protagonisti d’un binomio assai importante, ma che spesso sfugge all’osservazione di molti: la vita consacrata nella Chiesa cattolica e la cultura della comunicazione. Questi interventi, proposti al Convegno tenutosi a Roma il 26-27 marzo 2004 presso l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum dei Legionari di Cristo, rispondono alla richiesta di Giovanni Paolo II espressa nel documento Ripartire da Cristo, che esprimeva la necessità di «promuovere all’interno della vita consacrata un rinnovato impegno culturale che consenta di elevare il livello della preparazione personale e prepari al dialogo fra mentalità contemporanea e fede, per favorire, anche attraverso proprie istituzioni accademiche, un’evangelizzazione della cultura intesa come servizio alla verità. In tale prospettiva risulta quanto mai opportuna la presenza dei mezzi della comunicazione sociale».
Albanese padre Giulio, direttore dell’agenzia missionaria Misna
Bru Alonso don Manuel María, delegato vescovile di MCS dell’Arcivescovato di Madrid, consulente religioso della catena COPE e di Popular TV
Boschi suor Maria Teresa(suor Maria Teresa della Croce), o.carm., superiora del monastero carmelitano Janua Coeli
Castelli suor Myriam, fsp, conduttrice di programmi televisivi
Clemens mons. Josef, segretario del Pontificio Consiglio per le Comunicazioni sociali
Colina dott. Jesús, direttore dell’agenzia cattolica di notizie Zenit
Corcuera padre Álvaro, lc, superiore e formatore
Curti suor Graziella, fma, consigliera generale e formatrice
Foley mons. John Patrick, presidente del Pontificio Consiglio per le Comunicazioni sociali
Garlasché dott. Emilio, condirettore di Albacom Italia
Gatto Trocchi prof. Cecilia, docente di antropologia culturale presso l’Università di Roma Tre e la Sapienza
Giuliodori mons. Claudio, direttore dell’Ufficio nazionale per le Comunicazioni sociali della Conferenza Episcopale Italiana (CEI)
Lever don Franco, sdb, della Facoltà di Scienze della comunicazione della Pontificia Università Salesiana
Meehan padre Timothy, lc, formatore e animatore vocazionale
Ortega padre Juan Carlos, lc, preside dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum
Pitette dott. Yves, vicedirettore di La Croix
Ricceri prof. Marco, del Link Campus of Malta; segretario generale dell’agenzia Eurispes
Roveran don Roberto, ssp, formatore e animatore vocazionale
Sassi don Silvio, ssp, superiore generale della Società San Paolo
Scarafoni padre Paolo, lc, rettore magnifico dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum
Sciortino don Antonio, ssp, direttore di Famiglia Cristiana
Zordan suor Emma, asc, responsabile Usmi diocesana, superiora e formatrice