In occasione dei suoi 25 anni professione religiosa (1982) l'autore aveva pubblicato un commento sulla Regola Carmelitana nel quale proponeva una "nuova interpretazione", in prospettiva di "fraternità". In questi anni ha pubblicato ancora altre proposte di commento. Ora al compiersi dei 50 anni dalla sua prima professione religiosa ha voluto ritornare ancora sul tema con questo commento, che riprende molte delle nuove prospettive da lui introdotte, e che sono diventate anche patrimonio comune in tutta la famiglia carmelitana. Il libro si divide in 6 capitoli, attraverso i quali in un linguaggio non complicato, ma dallo stile colloquiale propone un'interpretazione "globale e unificatrice", che renda ragione di ogni elemento del testo. Nel commento si trovano anche molti spunti di attualizzazione, in sintonia con la nostra sensibilità spirituale ed ecclesiale. La sapienza teologica e spirituale del p. Bruno Secondin, maturata in tanti anni di insegnamento alla PUG e mostrata in una trentina di libri pubblicati, garantisce la serietà del commento e la forza ispiratrice della sua rilettura della Regola Carmelitana.
Il volume parte dall'analisi del concetto di discrezione, che è alla base dell'istituto della direzione spirituale, per individuare caratteri e forme di una pratica dalle complesse implicazioni teoriche, che nel periodo dell'età moderna esce dai confini dei chiostri e delle confraternite e raggiunge progressivamente i singoli fedeli, fino a divenire nel corso dei secoli XVIII e XIX esercizio così generalizzato da sovrapporsi al sacramento della confessione. Nella letteratura spirituale il termine latino "discretio" ha valenza di categoria cognitiva e di categoria etica, e assume tanto il significato di discernimento tra il vero e il falso quanto quello di virtù regia, o mediana, che conduce alla perfezione; essa ha quindi rilievo non soltanto in rapporto alla coscienza individuale, ma anche in relazione alle attività interpersonali e di governo. Nella cultura religiosa della fine del medioevo la discretio spirituum diviene elemento fondante del percorso mistico e la prudenza che l'accompagna rappresenta la virtù privilegiata per acquisire un comportamento devoto; allo stesso modo nella cultura moderna la discrezione è virtù emblematica della civiltà di corte e della civiltà delle buone maniere, così come la simulazione e la dissimulazione sono comportamenti etici che hanno valenze molteplici tanto sul piano religioso che su quello sociale.
Tema del libro è la complessa e importante dialettica del rapporto tra eucaristia e vita consacrata. Quattro le parti nelle quali è ripartito il ricco contenuto: la prima guarda al mistero dell'eucaristia in se stesso e nel suo rapporto privilegiato con la vita consacrata; la seconda sezione è dedicata all'analisi della celebrazione eucaristica nelle sue diverse scansioni; la terza ha come oggetto la devozione personale all'eucaristia, nella sua consistenza psicologica e nelle sue specifiche manifestazioni; l'ultima parte del libro passa in rassegna il vissuto cristiano, e quello delle persone consacrate in particolare, scandito secondo alcune delle principali virtù che lo caratterizzano, viste alla luce dell'eucaristia.
L’obiettivo di questo lavoro è quello di andare ad indagare in che modo i tre consigli evangelici (povertà, castità, obbedienza) interagiscono con l’identità personale del religioso o della religiosa.
La nostra personalità è un “guazzabuglio di tratti”, ma l’identità non pretende di mettere ordine, ma di dare armonia:
“Il dono di se stessi in una scelta di vita all’insegna dei tre consigli evangelici si armonizza in qualcosa di simile a un bel canto, se a cantare è realmente tutta la persona”.
In un ambiente secolarizzato e pluralista, i cristiani di oggi sperimentano un intenso bisogno di luce e di orientamento e si mettono quindi alla ricerca di autentiche guide spirituali, per raggiungere la pienezza del battesimo. A tale aspettativa corrisponde tuttavia grande scarsità di simili figure e altrettanta urgenza di preparare adeguatamente nuovi accompagnatori.
Dopo aver pubblicato un manuale sui principi generali della direzione spirituale, volto all’indispensabile formazione teorica, l’autore consegna ora, quale complemento, una iniziazione pratica. Essa fornisce gli strumenti atti ad approfondire la conoscenza individuale delle persone dirette, a scoprire le loro ferite emozionali per aiutarne la guarigione, ad orientare nella difficoltà della preghiera, ad accompagnare i giovani, specialmente nel momento decisivo della scelta dello stato di vita.
Sommario
Presentazione. 1. Iniziazione alla direzione spirituale. 2. La guida e l’incontro di aiuto. 3. Le funzioni dell’incontro di aiuto. 4. Direzione spirituale differenziata. 5. Sanzione interiore. 6. Guarigione delle ferite affettive. 7. Accompagnamento nella crescita iniziale. 8. Accompagnare gli inizi della vita di preghiera. 9. Illuminare i giovani. 10. L’accompagnamento nella scelta dello stato di vita. 11. Supervisione nella direzione spirituale. Conclusione. Bibliografia generale.
Note sull'autore
Benito Goya, religioso del Carmelo teresiano e vicepreside del Teresianum, è professore di psicologia applicata alla vita spirituale e alla vita consacrata al Teresianum, all’Università Salesiana e al Claretianum. Ha una lunga esperienza di orientamento psicologico e spirituale. Ha pubblicato: Psicología y vida espiritual, Madrid 1983; Psicologia dinamica e vita spirituale, Roma 1985; Psicologia e vita consacrata, Roma 1996; e presso le EDB: Formazione integrale alla vita consacrata, 22000; Psicologia e vita spirituale,22001; Vita spirituale tra psicologia e grazia, 2002; Luce e guida nel cammino. Manuale di direzione spirituale, 2004.
In un ambiente secolarizzato e pluralista, i cristiani di oggi sperimentano un intenso bisogno di luce e di orientamento e si mettono quindi alla ricerca di autentiche guide spirituali, per raggiungere la pienezza del battesimo. A tale aspettativa corrisponde tuttavia grande scarsità di simili figure e altrettanta urgenza di preparare adeguatamente nuovi accompagnatori.
Dopo aver pubblicato un manuale sui principi generali della direzione spirituale, volto all’indispensabile formazione teorica, l’autore consegna ora, quale complemento, una iniziazione pratica. Essa fornisce gli strumenti atti ad approfondire la conoscenza individuale delle persone dirette, a scoprire le loro ferite emozionali per aiutarne la guarigione, ad orientare nella difficoltà della preghiera, ad accompagnare i giovani, specialmente nel momento decisivo della scelta dello stato di vita.
Sommario
Presentazione. 1. Iniziazione alla direzione spirituale. 2. La guida e l’incontro di aiuto. 3. Le funzioni dell’incontro di aiuto. 4. Direzione spirituale differenziata. 5. Sanzione interiore. 6. Guarigione delle ferite affettive. 7. Accompagnamento nella crescita iniziale. 8. Accompagnare gli inizi della vita di preghiera. 9. Illuminare i giovani. 10. L’accompagnamento nella scelta dello stato di vita. 11. Supervisione nella direzione spirituale. Conclusione. Bibliografia generale.
Note sull'autore
Benito Goya, religioso del Carmelo teresiano e vicepreside del Teresianum, è professore di psicologia applicata alla vita spirituale e alla vita consacrata al Teresianum, all’Università Salesiana e al Claretianum. Ha una lunga esperienza di orientamento psicologico e spirituale. Ha pubblicato: Psicología y vida espiritual, Madrid 1983; Psicologia dinamica e vita spirituale, Roma 1985; Psicologia e vita consacrata, Roma 1996; e presso le EDB: Formazione integrale alla vita consacrata, 22000; Psicologia e vita spirituale,22001; Vita spirituale tra psicologia e grazia, 2002; Luce e guida nel cammino. Manuale di direzione spirituale, 2004.
Il testo inaugura una nuova collana di itinerari di riflessione per accompagnare giovani ed educatori ad approfondire la dimensione vocazionale, in cui l'Autore, A. Cencini, offre tutta la propria collaudata esperienza nel campo della pastorale giovanile e vocazionale. Il cuore del mondo nasce dal XX Seminario di formazione alla direzione spirituale al servizio dell'orientamento vocazionale, svoltosi a Bocca di Magra nell'aprile 2005, che ha affrontato la riflessione del pellegrinaggio interiore verso il centro di sé, a partire dalla spiritualità della "piccola via" di Teresa di Lisieux. Essa risulta l'unica via, praticabile da tutti, in grado di integrare tutta la nostra storia attorno al Signore crocifisso e risorto. Il centro per il credente è infatti il mistero pasquale. Il testo si sviluppa su tre versanti: il significato del centro della vita sul piano psicopedagogico e a livello credente, come si pone il giovane d'oggi di fronte alla ricerca del proprio centro, e infine alcuni cenni riguardo al cammino di accompagnamento del giovane stesso. Un aiuto offerto agli educatori che accompagnano un giovane alla ricerca del suo centro, e anche al giovane stesso in questo percorso da compiere in tutto l'arco della propria esistenza, per non correre il rischio di vivere lontano da sé.
Questo libro presenta gli atti del convegno 2005 promosso – come ogni anno – dal prestigioso Istituto di Teologia della Vita Consacrata “Claretianum” di Roma.
Il tema del convegno era il tentativo di fare un bilancio di un quarantennio di ripensamento e rinnovamento della vita consacrata, a partire dal documento Perfectae caritatis del Concilio Vaticano II.
Una antologia di testi che offre brani stimolanti sulla vita e la spiritualità delle suore, queste persone "particolari" guardate a volte con simpatia, altre volte con diffidenza e leggerezza, considerandole quasi fuori dal mondo. Riportando il pensiero di molti autori antichi e moderni - da sant'Ambrogio a Manzoni, da Caterina da Siena a Kierkegaard, da Erasmo da Rotterdam a Bernanos, da Giovanni Verga a Erich Fromm, fino ai moderni scrittori di spiritualità e cose religiose - il libro racconta il variegato mondo delle suore in un caleidoscopio di temi che restituiscono un'immagine vera e reale di questo affascinante e poco conosciuto continente che sono le suore. Così, accanto alle voci più comuni che ci si può aspettare a riguardo delle suore, cene sono altre: cinema, contro corrente, fantasia, illusioni, musica, provocazioni, scandalo, sport, teatro, umorismo e molte altre, che rendono godibile e proficua la lettura di questa antologia.
Descrizione dell'opera
Da trentacinque anni la Caritas Italiana è impegnata nell’accompagnamento delle Chiese locali affinché, nel progettare la pastorale, non perdano di vista l’obiettivo di formare comunità che annunciano, celebrano e testimoniano in modo organico il vangelo della carità. A tale fine diviene sempre più importante la formazione dei presbiteri e dei diaconi permanenti: questi ultimi sono infatti i primi destinatari del volume, il cui contributo originale consiste nel presentare la centralità della carità nella proposta di vita cristiana attraverso una fondazione teologica che fa sintesi del lavoro di ricerca degli ultimi decenni.
I contenuti sono organizzati in tre parti: la prima tratteggia una panoramica della società civile e della Chiesa italiana, al fine di contestualizzare la necessità di ripensare la formazione alla carità dei presbiteri e degli operatori pastorali; la seconda raccoglie una serie di documenti della Chiesa universale e della Chiesa italiana, riletti ed esaminati ricercando gli aspetti educativi e formativi del clero nella prospettiva della carità; l’ultima parte è il cuore dell’opera: partendo dall’ecclesiologia di comunione del Vaticano II, evidenzia gli interrogativi su cui riflettere per dare centralità alla carità nella comunità ecclesiale.
Sommario
Presentazione (V. Nozza). Introduzione. I. Società civile e Chiesa italiana: cambiamenti e prospettive negli ultimi quarant’anni. 1. Una società in rapida evoluzione. 2. L’evento del concilio Vaticano II: verso un nuovo modello ecclesiale. 3. Il cammino della Chiesa in Italia negli anni postconciliari. II. La formazione dei presbiteri alla pastorale della carità nei documenti magisteriali. 4. Il magistero universale dal concilio Vaticano II alla Deus caritas est. 5. I documenti della Chiesa italiana riguardo alla formazione dei presbiteri dal concilio Vaticano II ad oggi. III. Teologia della carità nell’ecclesiologia di comunione. Per una formazione alla pastorale della carità. 6. Ecclesiologia di comunione e carità. 7. Centralità della carità nella proposta di vita cristiana. 8. La Caritas, organismo pastorale per promuovere la testimonianza della carità. 9. Per una più adeguata formazione sacerdotale alla pastorale della carità. Conclusione. Fonti. Postfazione (G. Pasini).
Note sull'autore
Salvatore Ferdinandi, sacerdote della diocesi di Terni-Narni-Amelia, dal 1982 al 2001 è stato direttore della Caritas diocesana, esperienza pastorale riversata poi in Caritas Italiana, ove è responsabile per gli ambiti della formazione e promozione delle Caritas diocesane e parrocchiali, della documentazione e della sussidiazione. Ha conseguito la laurea in teologia morale presso l’Istituto Teologico di Assisi e la specializzazione all’Accademia Alfonsiana di Roma. È docente di dottrina sociale della Chiesa presso la Pontificia Università Urbaniana e teologia pastorale presso il Pontificio Collegio Leonino di Anagni. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo Pace a te, Chiesa sorella, Caritas Italiana, Roma 1995 e Per una carità aperta al mondo, EDB, Bologna 2003.