Gesù rivela a Catalina Rivas la grandezza del sacramento del battesimo e ci chiede di viverlo testimoniando ogni giorno di essere figli del Padre e fratelli di Cristo.
"... Se usi la terra per creare un angelo, egli non sarà una creatura celeste, ma un uomo. Egli salirà sul monte della vita e guarderà lontano, oltre l'orizzonte e mai ricorderà la sua origine, ma una cosa sola lo renderà elevato e al di sopra di ogni altra creatura: le ali dell'anima" (Parola di Dio Onnipotente).
"Sono efficaci anche le preghiere di guarigione e di liberazione a distanza anche quando sono dette per persone che non accettano che si preghi per loro. Purtroppo tante persone, fra cui molti sacerdoti, non nutrono una fede così grande da crederci e, di conseguenza, finiscono per non dirle. Nel Vangelo, Gesù guarì il servo del centurione a distanza. Poi disse: 'Torna a casa tua; poiché tu hai creduto, così sarà'. Gesù guarì il servo per la fede del centurione in Lui."
Questo libro, Dio lo ha chiesto particolarmente come una Raccolta che parlerà del Piano di Dio e della Sua Bontà, per guidarci verso la Nuova Terra, come un tempo Mosè guidò il Popolo di Dio fino a Canaan, Terra Promessa. Tutte le difficoltà che incontreremo, saranno appianate dal Signore che ci darà, poco a poco, la Sua Conoscenza. Questo libro, come la Santa Bibbia, sarà letto e riletto dai figli di Dio, dai nostri figli e dalle generazioni future, affinché il Santo Nome di Gesù non sia più dimenticato...
La testimonianza personale di Catalina Rivas trasmette al lettore una profonda prospettiva sull'adorazione eucaristica e invita a meditare sull'infinità di grazie che l'anima riceve davanti alla sola presenza di Gesù Sacramentato.
LA PASSIONE DEL FIGLIO DI DIO, VERO DIO E VERO UOMO, RIVELATA DA GESÙ STESSO
A CATALINA
Gesù a Catalina: "Oggi il mondo dovrà conoscere più di quello che fino ad ora gli ho concesso, perché così vuole il Padre mio. Per questo, nella mia Chiesa fiorisce un raggio d'amore per tutto l'insieme delle vicissitudini che dall'Orto mi portarono al Calvario. Manifesto la mia Passione agli amati che furono con me nell'Orto, più che a chiunque altro. Loro possono riferire qualcosa che si adatti alla mente degli attuali viandanti. E se possono, debbono farlo.
Per questa ragione, piccola, scrivi tutto ciò che Io ti dico, per te e per molti altri, a conforto delle anime e per la gloria della Trinità, che vuole siano conosciute le mie sofferenze nel Getsemani".
DAL TESTO:
GESÙ VA IN CERCA DEI SUOI DISCEPOLI, CHE SONO ADDORMENTATI
Malgrado tutto, l'enorme peso e la terribile fatica, unitamente al sudore di sangue, mi avevano colpito talmente che, nell'andare a cercare i miei Apostoli, mi sono sentito tremendamente affaticato.
Pietro, Giovanni, Giacomo! Dove sono, che non li vedo vigilanti? Svegliatevi, guardate il mio volto, vedete come trema il mio corpo per questo turbamento che provo! Perché dormite? Svegliatevi e pregate con Me, perché Io ho sudato sangue per voi!
Pietro, discepolo eletto, non ti importa della mia Passione?... Giacomo, a te ho dato la mia predilezione: guardami e ricordati di Me! E tu, Giovanni? Perché ti lasci prendere dal sonno insieme agli altri? Tu puoi capire più di loro... Non dormire, veglia e prega con Me!
Ecco ciò che ho ottenuto: mentre cercavo conforto, ho trovato un amaro sconforto. Neppure loro sono con Me. Da chi mai potrò andare?...
È vero, il Padre mio mi dà soltanto ciò che Io ho saputo chiedergli: che il Giudizio di tutta l'umanità cada sopra di Me.
Padre mio, aiutami! Tu che puoi tutto, aiutami!
Sono tornato a pregare come un uomo a cui sono state tolte tutte le speranze e che cerca dall'alto comprensione e consolazione. Ma che cosa poteva fare il Padre mio, se Io avevo liberamente scelto di pagare per tutti?
La mia scelta non era mutata. Certamente, però, la mia resistenza naturale era arrivata ad un tale eccesso che la mia umanità ne era soverchiata.
Di nuovo, mi sono gettato con il volto a terra, per la vergogna di tutti i vostri peccati; di nuovo, ho chiesto al Padre mio di allontanare da Me quel calice. Ma Egli mi rispose che se non lo avessi bevuto, sarebbe stato come se non fossi venuto al mondo; che mi consolassi perché molte creature avrebbero partecipato alla mia agonia nell'Orto.
Risposi: Padre, non si faccia la mia Volontà ma la tua. Questo Angelo mi ha rassicurato del tuo amore, e la breve gioia che mi hai inviato ha compiuto la sua buona opera anche nella mia naturale riluttanza.
Dammi le mie creature, quelle che Io ho redento.
Prendile Tu stesso perché è per Te che Io ho accettato. Voglio vederti contento: Ti offro tutte le mie sofferenze e la mia immutabile Volontà che, in verità, non è in disaccordo con la tua, perché siamo sempre stati una cosa sola... In questo modo il nostro amore sarà conosciuto. Si faccia la tua Volontà, non la mia!
Sono ritornato a svegliare i discepoli, ma i raggi della divina Giustizia avevano lasciato in Me dei segni indelebili...
[...] Avevo preso con Me i miei tre amici perché mi aiutassero, condividendo la mia angoscia; perché pregassero con Me, per aver riposo in loro, nel loro amore... come posso descrivere ciò che provai, quando li vidi addormentati?
Quanto soffre, ancora oggi, il mio Cuore; e, volendo trovare sollievo nelle mie anime, vado da loro e le trovo addormentate. Più di una volta, quando voglio svegliarle e farle uscire da se stesse, dalle loro preoccupazioni, mi rispondono, con le opere se non con le parole: "Adesso non posso, sono troppo stanca, ho molto da fare, questo nuoce alla mia salute, ho bisogno di un po' di tempo, voglio stare un po' in pace".
Io insisto e dico soavemente a quell'anima: Non temere; se per Me tralasci questo riposo, Io ti ricompenserò. Vieni a pregare con Me, anche soltanto per un'ora! Guarda, in questo momento ho bisogno proprio di quanto ti chiedo!
[...] Oh uomini, se Io ho sofferto non è stato certamente senza frutto, nemmeno senza motivo. Il frutto che ho ottenuto è stato la gloria e l'amore.
Venite a Me! Venite da Colui che vibra d'amore per voi, il solo che può darvi il vero amore, l'amore che regna nel Cielo e che vi trasforma sulla terra.
Questo scritto è desunto dalle "Memorie" inedite di Clotilde Bersone, che fu, a Parigi, dal 1877 al 1880, l'amante di I.A. Garfield, futuro Presidente degli Stati Uniti e capo dell'Alta Loggia degli Illuminati di Francia e Clotilde Bersone di questa loggia massonica fu Affiliata, poi Iniziata e, infine, l'Ispirata (del Dragone). L'"Osservatore Romano" del primo ottobre 1893 scriveva: "La Frammassoneria è satanica in tutto: nella sua origine, nel suo organismo, nella sua azione, nel suo scopo, nei suoi mezzi, nel suo codice e nel suo governo". Il presente libro dimostra la verità di queste parole.
Se amiamo veramente i nostri cari che non sono più tra noi, il più grande regalo che possiamo donare è cercare di liberare le loro anime dalle pene del purgatorio: le loro Anime care sono lontane dai nostri occhi, ma non lo sono certo dai nostri cuori! L’offerta della Santa Messa e dell’Eucaristia, la recita del Santo Rosario e ogni preghiera per loro, dona ad esse sollievo e avvicina il momento della liberazione definitiva. Le Anime dei nostri cari desiderano ardentemente e solamente la completa purificazione e la visione del Regno dei Cieli, rivedere il volto di Gesù Cristo; le Anime che si trovano in purgatorio non possono però ridurre le proprie sofferenze da sole perché la loro prova terrena è ormai conclusa. Solo noi possiamo aiutarle e questo libro è un mezzo per farlo! Esse, dal canto loro, possono aiutarci e ricompensarci ottenendoci grazie indicibili!