DESCRIZIONE: La filosofia, fin dalle sue origini greche, s’è articolata come una riflessione sulla vita. Riflettere su di essa, andando oltre le credenze immediate, per illuminarne i significati e orientare lo stare degli uomini nel mondo. Questo era il significato della parola filo\sofo: amico della sapienza.
Può la filosofia dimenticare questa sua origine? Intendendo per origine un nucleo di significati da interrogare, sempre di nuovo, per comprendere il presente? Partendo da queste domande l’autore disegna le tappe di una ideale formazione del carattere, di costruzione e cura del sé: l’essere al mondo come corpo e mente, il desiderio e la nascita del soggetto morale, la relazione con l’altro\gli altri, l’intrecciarsi delle esperienze vissute nella storia tra etica e politica.
Un cammino, appunto, di formazione, dove in gioco è il carattere, quell’ethos che Eraclito designava come il destino proprio dell’uomo. Un modello di pratica filosofica che invita il lettore a ripercorrere i sensi possibili della propria esistenza.
L'Autore è ordinario di filosofia teoretica all'Università degli studi di Milano-Bicocca. Presso la Morcelliana ha pubblicato: Dio e il divino. Confronto con il cristianesimo; Libertà e destino nella tragedia greca.
DESCRIZIONE: Questo volume intende offrire un primo bilancio delle ricerche promosse dalla Fondazione Ernesto Balducci per costruire una memoria critica. Per questo motivo si è voluto dedicare ampio spazio ai giovani, che talvolta non hanno nemmeno conosciuto Ernesto Balducci, ma che si sono confrontati con materiali inediti, lavori di archivio e ricerche originali; d’altro canto queste ricerche sono complementari a quelle degli studiosi che evidenziano i rapporti tra la vicenda balducciana e la realtà della Chiesa e della società italiana, per sottolineare le profonde relazioni e l’apporto conoscitivo e problematico che ne deriva. Ma, per una reale comprensione dei molti aspetti e risvolti di una realtà così complessa, a soli tredici anni dalla scomparsa di Ernesto Balducci, non si è voluto separare in modo assoluto la ricostruzione storica dalle testimonianze, che costituiscono anch’esse una fonte da comprendere e valorizzare storicamente.
DESCRIZIONE: L’opera principale di Luigi Bazoli (1931-1996) è l’attività svolta come Assessore all’Urbanistica al Comune di Brescia, dal 1965 al 1980. In quindici anni di mandato ha ottenuto risultati straordinari. Ha rimodellato in tre riprese il piano regolatore di Brescia; ha cancellato la gran maggioranza delle precedenti previsioni edificatorie sui terreni privati; ha attivato in pareggio economico un’offerta di aree pubbliche che ha mandato fuori mercato anche le aree private residue; ha rotto l’alleanza tradizionale fra costruttori e mercanti di aree, e attivato un’alleanza alternativa fra costruttori e utenti, isolando gli interessi parassitari; ha trasformato l’urbanistica in un fattore di concordia sociale, politicamente vincente. Ha salvaguardato nei confini comunali il quadro storico e naturale, che ancora in parte sopravvive per suo merito. In più, ha offerto alla nuova cultura urbanistica italiana un contributo culturale e politico eccezionale, decisivo in quegli anni e prezioso anche oggi per un possibile rilancio di questo settore.
Questo volume consente ai lettori di sentir parlare ancora Luigi Bazoli, con gli scritti di urbanistica dal 1962 al 1994 e i discorsi pronunciati in Consiglio comunale come responsabile del governo urbanistico cittadino. Il tono delle dichiarazioni, la pregnanza culturale delle scelte e la semplicità del linguaggio comprensibile a ciascun cittadino, propongono un modello culturale valevole ancor oggi.
Il libro è inoltre arricchito dalla raccolta di tutti gli scritti di natura politica e culturale, quasi per intero pubblicati da «Città e Dintorni», la rivista fondata da Luigi Bazoli nel 1987 con l’intento che fosse strumento di riflessione e dialogo tra la politica e la società civile, in piena sintonia con il suo modo di concepire l’impegno da «uomo più della società che della politica, tanto meno della politica professionale».
(Mino Martinazzoli)
Nelle pagine di Dobraczynski si dipanano intricate vicende, dense di passioni politiche, di orgogli e cupidigie di potere, nel teatro inquieto di una Polonia sempre vigile sui suoi mobili confini, tra Moscoviti, Cosacchi, Tartari, Lituani, Ungheresi. Superbi etmani, vescovi e primati dai costumi principeschi, custodi bensì della religione cristiana ma insieme profondamente implicati in trame e congiure, la patetica apparizione di un re senza vigore e senza conforto di stima da parte di incostanti elettori come Michele Wisniowiecki, formano lo sfondo dai colori violenti su cui si staglia la figura di colui che l'Europa intera acclamerà come suo salvatore alla liberazione di Vienna dall'assedio dei Turchi (1683).Il contrappunto alla tumultuosa peripezia pubblica è costituito dall'amore veemente e tormentato di Sobieski per colei ch'egli chiamava familiarmente Marysienka, l'affascinante e capricciosa francese Maria Casimira de la Grange d'Arquien; egli tuttavia, con una lotta assidua per superare le remore del sentimento privato, entra nell'alone fumante e corrusco dell'epopea divenendo eroe della cristianità, oltreché del suo paese, e sconfiggendo con gli eserciti polacco e imperiale l'immensa armata di Kara Mustafà, attendata ai piedi del Wienerwald: capolavoro di strategia e di spericolato ardimento.
Gli scritti di Guardini su Socrate e Platone, con la pubblicazione in prima mondiale di vari inediti del pensatore. Un libro che rivela Guardini interprete tra i massimi dei padri della filosofia occidentale. L'Autore è tra i più importanti teologi del XX secolo. L'introduzione è firmata da E. Berti.
DESCRIZIONE: La politica della censura costituisce uno snodo fondamentale tra crisi religiosa, creazione della monarchia pontificia e cultura italiana, vale a dire tra processi politici e processi culturali nella formazione dell’Italia moderna, e la ricerca ha cominciato a sondarne le potenzialità. La censura ecclesiastica in Italia è stata principalmente una forma di governo e un mezzo di riforma. Il dibattito storiografico, dunque, deve essere spostato sulla natura e sulle caratteristiche della riforma religiosa avvenuta in Italia. La documentazione presente nell’Archivio del Sant’Uffizio, in seguito alla progressiva apertura avvenuta tra il 1996 e il 2000, è stata oggetto di innumerevoli ricerche e la conoscenza di queste fonti è rapidamente cresciuta. Si è cercato qui di proporre uno studio che, alla presentazione dei risultati della ricerca d’archivio, unisca la riconsiderazione degli strumenti per comprenderli, ossia dalla ricostruzione dei fatti, assolutamente necessaria e preliminare, passi a discutere il problema storico complessivo della Controriforma italiana. Le prime due parti del libro analizzano pressoché esclusivamente le scelte dei vertici del governo romano esponendole secondo l’ordine del tempo, l’ultima si propone invece di analizzare il modo nel quale il sistema funzionava ed organizzava la società e la politica. Conoscere in modo anche abbastanza approfondito le scelte compiute al vertice degli organi di governo della Chiesa costituisce però solo una parte, talvolta non la più rilevante, delle notizie e delle interpretazioni sull’esercizio della censura. Questo infatti aveva il suo passaggio decisivo nel modo con il quale le scelte di governo incontravano gli individui. Di questa ardua problematica qui si indicano le tracce che occorrerà seguire.
Un'introduzione al concetto e alla esperienza del divenire persona, nei suoi significati morali, educativi e religiosi.
Il volume è la raccolta organica degli scritti di uno dei maestri della storia del cristianesimo. In particolare i saggi sono dedicati alla Riforma e Controriforma, alle missioni in età moderna e contemporanea, alla spiritualità tra Italia, Francia, Spagna e Germania, con una sezione di studi di storia religiosa nel '900.