Il volume è la biografia di uno dei più importanti filosofi francesi (1922-2002) della seconda metà del '900, autore di opere ormai classiche sul cristianesimo, Gesù, la fenomenologia. Giuliano Sansonetti insegna filosofia morale alle Università di Urbino e Trento.
Il volume presenta l'edizione completa del ciclo di romanzi dedicati all'avventura coloniale italiana in Africa: il deserto, la guerra, la decolonizzazione. Romanzi e racconti storici che sono anche delle narrazioni, per scrittura e atmosfere, uniche nel panorama letterario italiano ed europeo. Con un'introduzione di Pietro Gibellini.
Ricercatrici in Storia contemporanea presso l'Università cattolica di Brescia, le due autrici ripercorrono la storia delle feste repubblicane del 25 aprile e del 2 giugno, lette come momenti simbolici di educazione alla democrazia. Un libro che diventa ancor più attuale per la ricorrenza del sessantesimo anniversario della nascita della Repubblica.
Il programma di questa pubblicazione si incentra intorno ai due punti focali dell'interesse di Augusto Del Noce: il rinnovamento delle categorie storiografiche in base a cui interpretare la storia della filosofia moderna e contemporanea con una particolare attenzione alla tanto trascurata filosofia italiana; il problema del rapporto filosofia-politica che si estende a quello fra storia della filosofia e storia etico-politica e mette in gioco l'idea della possibilità di una interpretazione filosofica della storia moderna e contemporanea. I "Quaderni" sono aperti a tutti quelli che condividono questa impostazione, nella convinzione che la convergenza su una problematica comune possa costituire un reale punto di incontro in cui mettere alla prova le proprie ricerche, quale che sia la divergenza di iniziali punti di partenza, aprendo così i partecipanti a un autentico "confilosofare".
DESCRIZIONE: Forse a nessun teologo del secolo XX può essere applicato, come a Hans Urs von Balthasar, l’appellativo di "cattolico" nel senso etimologico del termine. Chiunque, infatti, accosti la gigantesca produzione del teologo svizzero avverte che in essa convergono musica e poesia, letteratura e filosofia, riflessione teologica e mistica, passione "pastorale" e giudizio critico sulle mode, difesa e relativizzazione dell’istituzione ecclesiastica. Addentrarsi nella piena travolgente del suo pensiero comporta coraggio e produce smarrimento: si pensa di averlo afferrato e ci si trova portati altrove. Non è un caso che, di quando in quando, Balthasar abbia sentito il bisogno di tracciare il percorso del suo itinerario intellettuale, quasi a far ritrovare la strada a chi aveva la sensazione di essersi perduto nella sovrabbondanza del suo dire. Voleva farsi trovare, lui che vitalmente mostrava di seguire vie misteriose per la generalità degli osservatori. Biografia e teologia si intrecciavano, diventando coagulo di rivoli provenienti da lontane inattese sorgenti. Troppo complesso – o completo? – per essere afferrato e rinchiuso in schemi precostituiti, quasi specchio della realtà trascendente della quale voleva far percepire la forma, quella che appare agli occhi semplici, gli unici in grado di cogliere la bellezza dell’amore in Colui che non ha più bellezza né splendore.
(Giacomo Canobbio)
L'Autore, scrittore e teologo, è direttore della rivista «Communio» e curatore delle Opere di Hans Urs von Balthasar (Jaca Book).
Ernesto Balducci attraverso i suoi Diari. Aspetti di una formazione sacerdotale.
a cura di Daniele Menozzi
Introduzione (D. Menozzi)
Bocchini Camaiani B.,Il Diario Balducci e le carte del suo archivio
Paiano M., La «spiritualità» nei Diari Balducci del seminario romano
Marangon P., Letteratura e spiritualità nella formazione di Ernesto Balducci (1940-1950)
Martini L., La filosofia nei Diari di Ernesto Balducci studente
Margotti M., Il Diario di Balducci e gli scritti dei preti operai francesi
INEDITI
Balducci E., Diari (1945-1978) (a cura di M. Paiano)
NOTE E RASSEGNE
Arata C., A proposito di Ego Sum Qui Sum - La Gloria di Dio
Simonotti E., Paul Ludwig Landsberg. Filosofia dell'uomo e resistenza
Franchi A., Il dialogo del Presidente Ciampi
La voce di un filosofo, allievo di Pareyson, che si interroga attorno alle classiche domande della teodicea: problema del male e della relazione tra quest'ultimo e Dio.
In questo volume Enzo Bianchi ha accettato di raccontare e meditare sulla sua esperienza, su quella della vita in comune con i suoi fratelli e sorelle, sulla speranza che ripone nel fenomeno monastico. Ne parla non solo con la parresìa che è uno dei “compiti” più belli e più fruttuosi cui è tenuto il monaco, ma anche con la profonda capacità di sguardo e con l’intensa partecipazione alla vicenda umana che gli sono propri. Il percorso è quello che si muove tra la ricerca di un luogo separato e la comunione con il mondo; tra la sottomissione reciproca e la libertà che viene dall’ascolto della Parola di Dio; tra la solitudine e il riparo che sono necessari a una crescita anche nello spirito e il vivere insieme nella comunità; tra la fatica del lavoro con cui procurarsi da vivere e il ritmo quotidiano dello studio e delle preghiere; tra le tentazioni che inevitabilmente bussano alla soglia di ogni cella come alla soglia di ogni esistenza umana e la profezia, compito che nessuna vita “religiosa” può trascurare o dimenticare.
(dalla Premessa di Gabriella Caramore)
Mircea Eliade (Bucarest 1907-Chicago 1986) è fra i rappresentanti più noti della storia delle religioni del Ventesimo secolo e fra gli storici delle religioni che hanno più influito sulla cultura del nostro tempo. A vent'anni dalla sua morte continua a far discutere, al punto da essere stato oggetto, in tempi recentissimi, di diversi volumi - riguardanti soprattutto il tema delle sue attività politiche giovanili e la sua idea della storia delle religioni come disciplina autonoma -, ciascuno dei quali ha dato luogo a dibattiti e polemiche giornalistiche. Eppure, una ricostruzione puntuale e completa delle opere, della vita, del pensiero di Eliade, che ne metta in luce il progressivo formarsi chiarendone la rete culturale di riferimento, non è ancora stata effettuata. Questo lavoro propone una ricostruzione delle fasi salienti della biografia intellettuale dello studioso romeno, un'analisi dei concetti chiave del suo pensiero (la comparazione, l'archetipo, l'ermeneutica, il simbolo) e di due componenti basilari della sua formazione: la relazione con il "maestro" Raffaele Pettazzoni e il rapporto con gli esponenti del cosiddetto "pensiero tradizionale". In appendice si trovano la trascrizione, la traduzione e il commento delle lettere scambiate da Eliade con un altro protagonista degli studi religiosi del suo tempo: Károly Kerényi (1897-1973).
DESCRIZIONE: Pubblicato nel 1946, ma risalente a una conferenza tenuta a Stuttgart nel 1944, il testo di Romano Guardini che qui presentiamo per la prima volta in lingua italiana va ad affiancarsi e a completare idealmente il suo ben più ampio Hölderlin: Immagine del mondo e religiosità, del 1939. E, tuttavia, questo Hölderlin e il paesaggio possiede la felice e spontanea esemplarità che caratterizza una conferenza-saggio: è in grado di far vedere al lettore quel che Hölderlin stesso potrebbe aver visto, la natura. Come infatti scrive il Curatore del volume, "ciò che noi siamo soliti chiamare paesaggio, per Hölderlin è più spesso semplicemente natura. Di questa semplicità prova a farsi carico il saggio di Guardini; lentamente il lettore scopre che semplice è la nu-dità dell’esistenza".
Quello di Guardini è dunque un delicato ragionare attorno all’essenza della poesia di Hölderlin, della quale, nell’Epilogo al suo scritto, egli dice che "viene determinata in modo più esatto se diciamo che in essa parla il mondo stesso, e che nel poetare di Hölderlin sembra quasi che sia l’esistenza stessa a parlare".
Al testo di Guardini vengono fatte seguire alcune tra le più belle e luminose poesie dell’ultimo periodo della vita di Hölderlin (Paesaggi. Le stagioni).
Una essenziale ma precipua introduzione al pensiero, alla vita e alle opere di Gregorio Nazianzeno, uno dei Padri Cappadoci, da parte di un importante studioso di patristica.
DESCRIZIONE: Quattrocento anni fa, da un piccolo paese, Olera, remotissima frazione bergamasca e tuttavia importante nodo di comunicazione con la Svizzera e la mittel-Europa, da umile famiglia, e da una condizione di inesistente istruzione e cultura, ricevette i natali Tommaso Acerbis: tanto semplice la sua origine quanto acuta la sua intelligenza, egli riuscì a infrangere ogni regola consuetudinaria del tempo e accedere a un minimo di istruzione. Il frate cappuccino bergamasco, quasi sconosciuto ai più, fu una "guida di anime", prova vissuta di amore cristiano fattivo: un temperamento singolare e contagioso nel patire ed agire condividendo il destino del suo prossimo, povero o ricco che fosse, con l’idea che ciascuno si rendesse veicolo di un progetto insostituibile, quello di Dio. Un uomo che, spinto da tanto ardore proprio "sulle strade", viaggiò molto e incontrò Papi e Imperatori, realizzando con la sua esperienza concreta il senso autentico della Riforma cattolica. Un paradigma del cristiano che vive ogni attimo come dono e memoria di un Altro, e il proprio sforzo come debole riflesso di una chiamata più alta.
In questo libro, con linguaggio piano, si tenta di restituire integralmente la personalità multiforme, l’impegno, la devozione e l’acume che ne resero l’opera Fuoco d’amore una delle letture preferite del Papa suo conterraneo, Giovanni XXIII.
Ambrogio Amati, giornalista professionista, è autore di Grazie, Papa Giovanni! (Editrice Ancora) e Maddalena, Maddalena (Edizioni San Paolo).
Laila Nyaguy ha pubblicato la favola Chi ha rapito Gesù Bambino (Edizioni Villadiseriane) e Quel treno da Fiume (Versiliana Editrice). Per le edizioni Kolbe, insieme a Paolo Mazzoleni, ha scritto Albano e il suo Santuario - un paese, un prodigio e la storia e Santuario Madonna delle Rose.