«I letterati... sono i creatori di luoghi aperti, dove emergono problemi fondamentali, si spalancano finestre, balenano luci» (H.U. von Balthasar). La verità di questa affermazione ispira il contenuto del libro, che si accosta ai classici «novissimi» attraverso il confronto con autori che nelle loro opere hanno parlato di ciò che la teologia cattolica fa rientrare sotto la denominazione di «realtà escatologiche». Il testo è costituito da due ampie parti ed è arricchito dalle note a margine di Franco Rella, il quale condivide con l'autore la convinzione secondo cui «la letteratura, e l'arte in genere, abbia un rapporto profondo con la verità, tale che da esso non è possibile prescindere, a meno che non ci si voglia chiudere in un recinto di aride certezze». Gli autori presi in considerazione sono molto diversi fra loro ma sono accomunati dalla medesima preoccupazione di comprendere l'uomo, il senso - nonsenso - della sua esistenza e del suo mondo. Brancato parte dall'assunto che con i loro scritti essi offrano degli apporti preziosi perché «la verità di sempre sia espressa in un linguaggio che consenta di riconoscere la sua permanente novità» (Francesco, "Evangelii Gaudium"). La teologia ha imparato che «tutte le cose contraddittorie e storte che gli uomini avvertono sono chiamate la schiena di Dio. La sua faccia, invece, dove tutto è armonia, nessun uomo la può vedere». Sono le parole di Martin Buber, da cui è tratto anche il titolo del volume.
Scopo di questo manuale è introdurre il lettore nel mistero della Trinità, concepito come cuore della fede cristiana attraverso la testimonianza delle Scritture, la tradizione ecclesiale e gli studi contemporanei.
Un'azione teodrammatica può esistere se ci sono dei soggetti in relazione, se ci sono dei personaggi che mettono in atto l'azione stessa. Chi vuole introdursi al dramma prima che si alzi il sipario scorre la lista dei personaggi. Questo secondo volume della Teodrammatica, così come lo sarà il terzo, è dedicato ai personaggi del dramma, cioè ai soggetti dell'azione. In queste pagine è nel rapporto uomo-Dio che Balthasar indica il fondamento di una creatura libera, elemento capitale per l'antropologia cristiana. Quanto descritto in questo volume, che ha un excursus topico nel paragrafo "Immagine e somiglianza di Dio", così come quanto descritto nel volume successivo avranno la piena esplicitazione nei volumi finali riguardanti la via della salvezza e la trinità.
L'opera di Panikkar conta una grande quantità di scritti, da lui spesso ripresi e rielaborati nel corso degli anni. Ma per questi tre testi di quarant'anni fa la scelta è stata di ripubblicarli senza sostanziali riscritture. Si tratta infatti di opere semplici che riprendono la gioia pasquale, la presenza di Dio, di Cristo, nella nostra vita e nella realtà che ci circonda, e la figura di Maria, la madre di Dio. Sono conferenze, a suo tempo puntualmente riscritte e riviste dall'autore, che hanno commosso una generazione. Riproposte oggi nella loro semplicità, nel linguaggio diretto e accessibile, offrono uno spunto importante di fronte alle persistenti domande dell'uomo in ricerca. Una postfazione dell'autore, scritta per l'Epifania del 2007, inserisce questi testi nel contesto della sua opera e delle sue più recenti pubblicazioni in particolare de "La pienezza dell'uomo" e "La realtà cosmoteandrica".
E' il decimo volume, in ordine di uscita, il terzo del piano di un'opera il cui scopo è realizzare un documentato strumento di studio per la teologia, nello spirito della produzione del XX secolo e del Concilio.
Il presente numero di 'Communio' si pone nel punto d'incontro ideale dei due orientamenti di pensiero: quello di provenienza greca che concepisce un Dio creatore e signore del tempo e della storia e quello più vicino alla sensibilità biblica che sottolinea la vicinanza di Dio alla storia, la sua attenzione al grido degli oppressi, la sua identificazione con la causa dei deboli e dei sofferenti. Ambedue gli orientamenti di pensiero sono ben presenti nella tradizione cristiana.