Molte persone oggi sono alla ricerca di una spiritualità libera da dogmi di fede e capace di condurre, in qualche modo, all'esperienza di Dio. Desiderano sperimentare un senso nel loro vivere quotidiano. In questo libro due teologi si confrontano e indicano una via percorribile: è possibile fare esperienza di Dio riconoscendolo nell'altro e nel creato perché in ogni singolo essere umano che si incontra e nel cosmo intero risplende qualcosa del mistero di Dio. Entrambi gli autori, quasi all'unisono, rivelano che tutto ciò è un immenso dono che diventa anche un'enorme responsabilità affidata alle donne e agli uomini di questo mondo.
Una raccolta degli scritti più significativi di don Luigi Giussani, curata dal suo successore alla guida di Comunione e Liberazione. Testi che continuano ad accompagnare e sostenere moltissime persone nella quotidiana vita di fede.
Uomini e donne che furono “voce dello Spirito”, pur nella diversità di tradizione religiosa o fede, di epoca o stato di vita. “Mistici” li definiamo, ma nella consapevolezza che lo sono non nella loro stravaganza e irraggiungibilità. Ma nell’aver accolto con gratitudine e impegno il dono di stare “faccia a faccia con Dio” giorno dopo giorno. Isacco il Siro apparteneva alla Chiesa siro-orientale, detta anche “nestoriana”. Rabi‘a è una mistica musulmana del IX secolo. Francesco d’Assisi è il santo che tutti conosciamo. Suor Kinga della Trasfigurazione è stata una carmelitana ungherese, morta nel 2009.
Autore
Sabino CHIALÀ è monaco della Comunità monastica di Bose, laureato in lettere classiche e dottore in filologia e lingue orientali presso l’Università di Louvain-la-Neuve, in Belgio. Caterina GREPPI, dopo la laurea in filosofia e gli studi di islamistica seguiti in Italia, si è perfezionata nella lingua araba soggiornando a Tunisi e a Damasco. Docente invitata di lingua araba al Pontificio Istituto Orientale a Roma, ha coltivato contatti personali con esponenti del sufismo. Iacopo IADAROLA è frate carmelitano scalzo, laureato in lettere classiche presso l’Università La Sapienza di Roma, ha conseguito la licenza in teologia spirituale presso la Facoltà teologica del Triveneto e attualmente è dottorando nella medesima disciplina presso la Facoltà teologica del Teresianum in Roma. Collabora a varie testate quali «Rivista di Vita Spirituale», «Il Santo», «La Stampa – Vatican insider». Con le Edizioni Messaggero ha pubblicato Cantare il creato. Con san Francesco e con san Giovanni della Croce (2019). Fabio SCARSATO è frate francescano conventuale, direttore editoriale del «Messaggero di sant’Antonio» e delle Edizioni Messaggero Padova.
Un breve saggio ricco di consigli pratici per un cristiano che desidera realizzarsi nel proprio ambiente di lavoro. Un resoconto di un grande dirigente bancario delle sue lotte personali contro ambizione, soldi, successo e fallimento.
Contenuto
Dio ci rivolge più di 350 domande attraverso la Scrittura. Ancora più elevato è il numero delle domande che gli esseri umani rivolgono a Dio e a Gesù. Il nostro quotidiano porre delle domande a Dio è un tentativo di dare delle risposte al mistero che invece è una realtà semplicemente troppo profonda per essere governata da noi. Le domande di Dio agli esseri umani invece sono degli inviti ad aprire il nostro cuore e la nostra mente a una comunicazione e a una relazione con lui; rispettano la dignità e la libertà umana. Dio pone le domande in modo da aprire nuove dimensioni di comprensione o evocare nuove intuizioni.
Destinatari
Per tutti
Autore
JEREMY HALL, OSB (1918-2008), è stata membro del monastero di St. Benedict a St. Joseph, nel Minnesota (USA). Conseguito il dottorato in teologia alla Marquette University, ha insegnato teologia al St. Benedict College, alla Creighton University, alla St. John University e Scuola di teologia. Ha scritto numerosi articoli e pubblicato alcuni libri, tra cui Spiritualità del deserto (Edizioni Messaggero Padova, 2009).
All'alba del suo venticinquesimo compleanno, Richard Leonard viene svegliato da una telefonata che gli annuncia l'incidente d'auto della sorella. La giovane rimane completamente paralizzata. Questa tragedia lancinante costringe l'autore ad affrontare radicalmente gli interrogativi che prima o poi ogni credente si pone. Come serbare, dinanzi al male, la fede nel Dio dell'amore? L'immenso mistero della sofferenza non si può liquidare con risposte banali, né tantomeno storpiando l'immagine di Dio a proprio uso e consumo, facendolo diventare indifferente e sadico, o considerando il dolore come grazia o punizione. Eppure la domanda resta sospesa nel dolore di molti: dov'è Dio? Con sapienza e sensibilità, l'autore si fa carico di questo grido di sfida, e diventa la guida compassionevole che ciascuno vorrebbe al suo fianco nei momenti di sofferenza.
Il testo accoglie l'invito che Benedetto XVI ha rivolto alla comunità ecclesiale con la proposta del cortile dei gentili: l'invito a prendersi a cuore la vicenda dei non credenti, degli atei e degli agnostici, a farsi cioè carico della mancata provocazione della questione Dio nella loro esistenza.
È possibile che il Dio raccontato agli uomini da Gesù sia diventato oggi «sconosciuto» agli stessi credenti, oltre che a quelli che si ritengono non credenti? Cosa succede se questo Dio diviene, per tutti, poco più che un semplice affare di Chiesa? E la stessa Chiesa, al mistero di quale Dio si pone a servizio? Per parlare di Gesù a credenti e non, atei e agnostici, l’autore sceglie un leitmotiv intrigante, vale a dire la presentazione del Figlio come uomo «infinitamente contento di stare al mondo». Gesù rivela un Dio desideroso di servire l’umano e un uomo bisognoso degli occhi di Dio per non smarrirsi nei sentieri dell’esistenza. La grande scoperta è che il cristianesimo non vuole imbrigliare e mortificare l’energia vitale dell’uomo, non si lascia rinchiudere in un passato remoto da replicare, non illude nessuno con promesse di benessere a buon mercato, ma invita l’uomo a conquistare il mondo senza perdere l’anima.
Destinatari
Tutti coloro che sono interessati al dialogo tra credenti e non credenti.
Autore
ARMANDO MATTEO, nato a Catanzaro nel 1970, è docente di teologia presso la Pontificia Università Urbaniana in Roma e l’Istituto Teologico Calabro «S. Pio X» in Catanzaro. Dal 2005 è assistente ecclesiastico nazionale della FUCI. Ha pubblicato numerosi testi sul destino del cristianesimo nel nostro tempo, alcuni tradotti anche all’estero. Sul «Messaggero di sant’Antonio» cura la rubrica «Giovani e...».
Contenuto
A una persona che vuole imparare a pregare, non serve un lungo discorso, infarcito di teologia; serve piuttosto incontrare un volto trasformato dalla preghiera. Un volto che la familiarità con Dio rende bello, perché abituato a leggere in chiave provvidenziale le gioie e i dolori di questa umanità. La preghiera infatti è contemporaneamente lotta e contemplazione. L'aspetto del combattimento pone in evidenza che, nella quotidiana fatica di vivere, dobbiamo essere perseveranti nella preghiera: la stanchezza e la sfiducia non devono avere il sopravvento. Come la cerva urla al cielo la sua disperazione, quando allo wadi non trova l'acqua, così la nostra anima grida a Dio, con la certezza che quanto più atroce è stata l'arsura, tanto più ci ristorerà l'acqua; quanto più nera è stata la notte, tanto più fulgida sarà l'aurora; quanto più difficile è stata la lotta, tanto più bella sarà la contemplazione faccia a faccia con il Signore della vita. Superata la notte, dopo aver lottato corpo a corpo con Dio, al guado del fiume, egli ci tenderà le braccia.
Destinatari
Tutti
Autore
Valentino Salvoldi, sacerdote, già docente di filosofia e teologia morale all’Accademia Alfonsiana in Roma e in varie facoltà teologiche dell’Africa, America Latina e Asia, è incaricato dalla Santa Sede (Propaganda Fide) per la formazione del clero delle giovani chiese. Ha creato attorno a sé un vasto movimento di solidarietà con i popoli del sud del mondo. I suoi numerosi libri, tradotti in molte lingue, nascono dalla vita e tornano tra la gente per dare speranza, per rendere il mondo più giusto e fraterno, più vicino al regno del Dio fatto Uomo.
Questo libro offre al lettore un aiuto per realizzare un dialogo personale con Dio, scrutando le Scritture e immergendosi nella sua Parola. Il tema scelto dall'autore è il tempo, ma anche la vita umana intesa come attesa gioiosa e operosa. Prefazione del Card. P.J. Cordes.
Divenuto papa nell'agosto 1978, Albino Luciani ha voluto dedicare le sue catechesi del mercoledì al tema delle virtù teologali (fede, speranza, carità). A partire dalla terza di queste catechesi e dalla metafora dei due gemelli (amore di Dio e amore del prossimo), ripresa da san Francesco di Sales, il libro ripercorre la vita di Luciani rintracciando il filo rosso di una testimonianza concreta di povertà e di un insegnamento costante della virtù della carità.
Tutti, credenti e non-credenti, subiscono l’influenza di proiezioni inconsce che condizionano convinzioni personali e la spontanea rappresentazione di Dio: paure consce o inconsce, transfert e proiezioni, immagine riduttrice di Dio inculcata nella giovinezza o alimentata da caricature culturali. Smascherando queste barriere, l’autore rivela i principali ostacoli che si frappongono a un’autentica esperienza spirituale e offre, a chi è in ricerca del senso ultimo dell’amore, un aiuto le cui conseguenze si ripercuotono anche nel vivere quotidiano, nelle parole e nei gesti d’amore.
Destinatari
Tutti.
Autore
FRERE EMMANUEL di Taizé nel 1989 entra nella comunità ecumenica di Taizé, importante centro di spiritualità cristiana, che accoglie ogni anno decine di migliaia di giovani provenienti da tutto il mondo. Sensibile al prezioso aiuto che può offrire un fruttuoso incontro tra psicologia e teologia, affida a queste pagine «le riflessioni più importanti e le coperte interiori più sconvolgenti» che hanno costellato gli anni della sua vita monastica.
Esercizi spirituali sul quarto capitolo del vangelo di Giovanni: l'incontro di Gesù con la Samaritana al pozzo di Sicar. Una donna si reca al pozzo ad attingere l'acqua. Il racconto parla di una persona concreta con storie e relazioni proprie; al tempo stesso, però, la donna rappresenta il popolo dei Samaritani, di cui rispecchia la mentalità. Di più, l'assenza del nome dell'interlocutrice fa assumere alla donna un ruolo universale, la personificazione dell'umanità alla ricerca del rapporto con il divino. E Gesù, la fonte, è lì che aspetta al pozzo profondo della sapienza che ha dissetato molti ricercatori del senso vero dell'esistenza.