Dal 1980 il periodico Parola Spirito e Vita si è affermato come prezioso strumento di lettura spirituale della Bibbia. Ogni sei mesi un numero monografico di Parola Spirito e Vita conduce all'incontro con le Scritture, non solo come libro di riferimento per i fedeli, ma come parola viva capace di portare l'uomo contemporaneo alla scoperta di Dio: un appuntamento di riflessione essenziale per gruppi biblici, comunità, operatori pastorali e per tutti coloro che aspirano a una conoscenza più intima e profonda della Parola.
Struttura dell'opera: introduzioni delle 11 sezioni o discipline scientifiche; seguono, in ordine alfabetico, i 74 lemmi (per es. Amore) e al loro interno, sempre in ordine alfabetico, le voci ad essi pertinenti (per es. Carità è voce all'interno del lemma Amore, e appartiene alla sezione Teologia spirituale) infine, tre indici (dei lemmi, delle voci, delle sezioni). Va ricordato che ogni voce è corredata da una bibliografia essenziale utile per gli approfondimenti del lettore/ricercatore.
Eletto al soglio pontificio all'età di 68 anni, Vincenzo Gioacchino Pecci capovolse le ragionevoli aspettative di un pontificato breve, portando la chiesa fin dentro il nuovo secolo e lasciando una profonda traccia con ben 53 encicliche.
La lotta di Giacobbe con l'angelo, narrata in Genesi 32,23-34, è contrassegnata dall'interrogazione e dal combattimento nel suo svolgersi, dalla ferita e dalla benedizione nell'esito conclusivo. È una suggestiva metafora dell'esperienza dei mistici: tensione irrisolta e lancinante, che scava nella carne e nello spirito, trova la sua traduzione nella preghiera di invocazione e di richiesta, di adorazione e di appello. E in due abbandoni: quello del Dio, che sembra continuare a nascondere il suo volto alla casa di Giacobbe (Is 8,17) e che genera desiderio e nostalgia, fatica ed esasperazione, e quello dell'orante, che dice affidamento e riconsegna nelle mani dell'Altro. Addentrarsi nella mistica e nella preghiera nel '900 significa incontrare alcune grandi figure di donne: Simone Weil, Adrienne von Speyr, Edith Stein; significa incrociare teologia e filosofia, preghiera e bellezza, preghiera e poesia. Significa anche interrogarsi su una via che l'ecumenismo ha poco frequentato, perché la mistica testimonia "l'esistenza di una Ecclesia spiritualis che riunisce tutti i suoi, nella forza e nel trionfo di uno stesso paradosso" (H. Corbin); "i mistici di quasi tutte le tradizioni religiose si assomigliano quasi fino all'identità" (S. Weil).
Il mistero della presenza umana di Gesù Cristo, del suo "volto", viene qui analizzato da diversi punti prospettici. L'incarnazione come storicità e trascendenza: il rapporto tra le testimonianze storiche e il "salto" della fede: il profilo di Gesù nei sinottici; umanità e divinità del Cristo giovanneo; figlio di Dio con potenza: Paolo e Cristo; i mille volti di Cristo nell'unica realtà della sua persona.
I passi evangelici delle domeniche e principali festività infrasettimanali dell'anno liturgico sono accostati prima a un livello di commento secondo l'ottica cristiana, successivamente secondo quella dello Zen. Ma gli autori non hanno inteso proporre un percorso omiletico vero e proprio, quanto piuttosto testi di meditazione esclusivamente su Luca: infatti a volte hanno sostituito passi del vangelo di Luca ad altri diversi previsti dal calendario liturgico. Il volume è corredato da un indice dei testi evangelici titolati secondo il contenuto, da un calendario liturgico delle domeniche e feste degli anni in cui si legge il vangelo di Luca.
Primo Mazzolari entra in seminario nel 1902, a 12 anni, in un periodo di tensioni interne alla Chiesa. Il giovane seminarista, affascinato dalle Confessioni di S. Agostino dichiara di voler consacrare il suo diario allo studio di se stesso e del suo cuore. Si trovano così annotazioni intimistiche, ma c'è anche testimoninza di una costante partecipazione ai movimenti della cultura e della vita nazionale e internazionale. In questa nuova edizione, il curatore ha inserito ampi inediti trovati nell'archivio Mazzolari, in fase di riordino.
Questo volume dedicato agli Atti degli apostoli tiene conto dell'unità dell'opera lucana (Vangelo e Atti) ormai riconosciuta dalla critica biblica. Il parallelismo e la complementarietà delle due opere si fonda sulla continuità naturale tra il messaggio di Gesù e la testimonianza della Parola resa dagli apostoli, continuità sorretta dall'azione dello Spirito. Il lettore si troverà quindi di fronte a rimandi incrociati.
Dopo il concilio la vita religiosa ha conosciuto mutamenti profondi, come lo svuotamento delle grandi case di formazione, la fragilità volitiva e la conseguente inconsistenza vocazionale tra coloro che rispondono, la presenza sempre più numerosa di professi/e da paesi del teso mondo, mentre la società consumistica e sempre più secolarizzata sembra relegare i consacrati in un quadro di vita emarginato ed estraneo rispetto all'ambiente circostante. Tutto ciò pone una sfida diretta al processo formativo dei religiosi e delle religiose. Il volume affronta questi temi in due parti: delinea anzitutto i principi pedagogici e gli elementi comuni a ogni tappa della formazione; esamina poi il processo formativo nelle sue varie fasi. Scritto con un intento pratico, tocca i contenuti della formazione (verginità, povertà, obbedienza, vita comune, missione) e i mezzi - periodi formativi (postulato, noviziato, iuniorato, formazione permanente fino alla terza età).
La formazione permanente è tema insistito nei documenti della chiesa sulla vita consacrata e in quelli che i vari istituti religiosi si sono dati nel loro cammino di rinnovamento dopo il Vaticano II. Essa deve essere personale e tenere conto dei diversi momenti o stadi della vita umana per risultare di grande utilità "affinché la vita consacrata sappia essere nella società di quest'epoca un autentico e stabile dono per Dio, e promuova un'efficace evangelizzazione" (Sinodo sulla vita consacrata).
Il volume contiene la prima parte del lungo viaggio cristologico che Ravasi intende condurre dall'Antico al Nuovo Testamento. L'attenzione è qui puntata sulla speranza messianica biblica e sul rapporto tra ebraismo e cristianesimo rispetto ad essa. In via preliminare l'autore indica alcuni percorsi metodologici con cui affrontare la lettura dell'Antico Testamento in chiave cristologica, applicando i principi del documento della Pontificia Commissione biblica "L'interpretazione della Bibbia nella Chiesa". Il viaggio biblico-teologico è punteggiato di riferimenti filosofici, letterari e artistici alle interpretazioni cristiane ed ebraiche del "volto di Dio".