La famiglia è il primo luogo di crescita umana e spirituale. Attraverso azioni quotidiane si possono sperimentare semplici "riti familiari" che lasciano tracce indelebili nel vissuto esistenziale e di fede, soprattutto dei bambini. Sono quegli appuntamenti ripetuti e fedeli in cui si intrecciano gesti, parole e sguardi, di cui è piena la vita familiare, un modo particolare di stare a tavola, di raccontarsi, di augurare la buona notte, di dirsi "grazie" e "scusa", oppure la preparazione del presepe e della ricorrenza dell'onomastico aiutano a far crescere la spiritualità e l'amicizia con Gesù. Il testo propone alcuni semplici ritualità da vivere nella propria "chiesa domestica".
Cosa hanno in comune il messaggio del Vangelo e l'esperienza della famiglia? Al centro sta il tema della gioia: il cammino quotidiano, fatto di relazioni affettive, di impegni e di cura reciproca, può essere interpretato, alla luce della Parola di Dio, come un itinerario spirituale verso la felicità. È questa la proposta offerta ai gruppi familiari parrocchiali: un aiuto per scoprire e vivere come coppia e come famiglia la "beatitudine", quella vera, indicata da Gesù. Una dimensione che non si può descrivere semplicemente come un "essere contenti", ma allude a qualcosa di più. Un "di più" suggerito appunto dal messaggio evangelico. Soffermarsi ad approfondire e confrontarsi sul tema della felicità è anche un'utile preparazione al prossimo incontro mondiale delle famiglie che si terrà a Roma dal 23 al 27 giugno 2021. Nel suo titolo, "L'amore familiare: vocazione e via di santità", è già contenuta infatti l'idea che la santità passa dalla felicità (beatitudine) interiore di ognuno.
Fratelli, sorelle! Vorrei raggiungere ogni casa per portare la benedizione di Natale. Vorrei visitare ogni famiglia per ascoltare una confidenza, per raccontare una storia, per stringere le mani. Pensavo che l'impresa fosse impossibile e me ne intristivo. C'era persino una voce che mi rimproverava: «Dunque vuoi lasciare i tuoi fratelli e le tue sorelle senza un augurio di Natale? Ma che fratello sei?». Per fortuna ho incontrato il signor Angelo, gli ho confidato la mia inadeguatezza e il mio rammarico. E il signor Angelo ha trovato subito una soluzione: «Ma non preoccuparti: ci vado io!». E così io vi raggiungo tramite l'Angelo: lui visita tutte le città, lui entra in tutte le case. Per tutti avrà una parola, per ogni casa avrà una benedizione, ha persino tempo per ascoltare le confidenze e consolare qualche lacrima. Ecco, viene a nome mio il signor Angelo: accoglietelo bene! Ha il volto del vostro prete, ha il volto del diacono, della suora, degli altri amici della parrocchia che bussano alle vostre porte mentre dappertutto si prepara il Natale: sono belli e buoni come l'esercito del cielo che la notte di quel Natale rallegrarono la terra con il loro inno festoso e avvolsero di luce la vita della gente. Non so come esprimere la mia gratitudine al signor Angelo e non so come dirvi il mio affetto e il mio augurio, fratelli e sorelle. Forse vi sembrerà poco conveniente che io mi metta a raccontare storie mentre dovrei fare discorsi più seri. Però la colpa, se è una colpa, è del signor Angelo che aveva tanta premura di venire a casa vostra che non mi ha lasciato il tempo per scrivere messaggi più elevati e parole più convenienti. Prendetelo com'è! È un angelo... E che sia un buon Natale, per voi e per tutti: pace in terra agli uomini amati dal Signore!
Parabole e miracoli, parole e opere con cui Gesù mostrò la sua potenza nell'amore, lo stesso amore del Padre suo e nostro. Dopo le "sette" parabole dello scorso anno ecco "sette" miracoli che accompagneranno il cammino dei gruppi familiari per imparare a vederli, sentirli e gustarli nella nostra miracolosa quotidianità. Perché il suo Regno è presente proprio così, nelle pieghe dei nostri giorni, e le allarga dolcemente e le trasforma in piccole culle in cui il bene infinito si fa piccolo e riempie di sé l'intera esistenza, mia, tua, dei nostri cari, della Chiesa, di tutta l'umanità. Miracoli di bene, miracoli di piccole cose dalla grande ricchezza di cui fare tesoro, bisogni soddisfatti che generano fede, speranza, carità... tutto il bene possibile in un frammento di vita umana, questo è il Regno di Dio. Il testo è articolato in sette schede per sette incontri, più uno di verifica e una breve introduzione alla lettura dei miracoli di Gesù. Ogni scheda prevede materiale per l'animazione delle attività dei figli. Il metodo di lavoro è quello della "lectio del noi".
Le parabole di Gesù parlano del Regno di Dio, ne fanno intuire la realtà e la logica, indicano come scoprirlo oggi nella nostra vita, muovono il desiderio di entrarvi, sollecitano la decisione. Esse prendono spunto dalla vita quotidiana, densa di tante cose che dicono la presenza del Signore; ogni frammento di bene è luogo del Regno, tesoro da saper vedere, custodire, accrescere. Questo vale anche per tutte le famiglie, piccole parabole del Regno, terreni pensati per far germinare il seme buono. Questo sussidio, il terzo dopo i precedenti proposti a cadenza annuale dall'Arcidiocesi di Milano, traccia un percorso alla scoperta del Regno entro le pieghe della vita di famiglia: sette parabole di Gesù, sette lampade sul quotidiano, sette perle di saggezza che ci fanno sentire sempre più da Lui amati e resi capaci del bene evangelico...
Cosa si intende per "soggettività sociale" della famiglia? Come si relaziona con la "soggettività ecclesiale"? Esistono forme esemplari di realizzazione? Il testo raccoglie relazioni, interventi, presentazioni di esperienze che cercano di dare risposta a queste domande e che lo rendono uno strumento utile per operatori pastorali, associazioni familiari, persone interessate a comprendere meglio il contributo della famiglia nella società e a sostenerlo efficacemente.