Scrittori e uomini, letteratura e amicizia: sono questi i temi che si rincorrono negli scritti di Luigi Santucci raccolti in questo volume e che costituiscono un'ampia selezione dei suoi articoli, saggi e racconti comparsi sul mensile "Il Ragguaglio librario" nell'arco di poco più di quarant'anni. Scritti nei quali, come scrive Ermanno Paccagnini nell'introduzione, è "il calore dell'amicizia e dell'affetto a riverberarsi sulla scrittura: è il vivere con pienezza il proprio essere uomini, persone, che dà pienezza alla parola". Articoli che, siano essi suggeriti da un testo da recensire, dal ricordo di un amico o un maestro appena scomparso, dal richiamo di un anniversario, di una recensione o altro ancora, portano tutti il segno del binomio "scrittore uomo": ne emergono alcuni commoventi ritratti di figure di altissimo spessore artistico e morale, da Primo Mazzolari a David Maria Turoldo, da Mario Apollonio a Nazareno Fabbretti. Così come la sentita rievocazione di quella stagione letteraria e spirituale a cavallo del concilio Vaticano II (1962-1965) caratterizzata da vivacissimi fermenti e altrettanto singolari contraddizioni. Una stagione in cui l'esperienza artistica e umana di Santucci spicca, a un tempo, per la sua coerenza e la sua libertà interiore.
Inizio del Duecento, una schiera di fanciulli si avvia alla volta della Terra Santa per liberare il sepolcro di Cristo. È una follia collettiva che guida gli innocenti verso la guerra e il sangue.
I due protagonisti, Ugo e Agnes, vivranno vicende piene di imprevisti e incontreranno personaggi singolari che li aiuteranno a costruire il loro viatico dall’odio all’amore, dall’intolleranza alla fratellanza, portando allo scoperto l’assurdità di una religione che, come un arma potente, è usata per colpire e uccidere.
Ne Il ballo della sposa, Santucci riflette con grande forza sul vero messaggio delle religioni e, in particolare, del cristianesimo, una parola di riappacificazione e rispetto che ancora stenta a essere compresa.
L'Autore
Luigi Santucci nacque a Milano nel 1918. Oppositore del regime fascista, partecipò alla Resistenza collaborando, tra gli altri, con David Maria Turoldo. Di professione insegnante, incontrò successi fulminanti già con le sue opere giovanili che meritarono numerose pubblicazioni in Italia e all’estero: tra queste richiamiamo In Australia con mio nonno (1947), Lo zio prete (1951) e Il velocifero (1963). Nel 1967 ottenne il Premio campiello con il romanzo Orfeo in paradiso. I suoi numerosissimi scritti affrontano spesso temi cari alle religioni a partire da un punto di vista acuto e disincantato. Il ballo della sposa, pubblicato per la prima volta nel 1985, è un perfetto esempio di questa leggera ma profonda capacità di riflessione.