L’antica storia biblica di Naboth, l’uomo accusato ingiustamente e lapidato per essersi rifiutato di vendere la propria vigna ad Acab, re di Samaria, viene commentata in questo intenso testo di Ambrogio, composto nell’ultimo ventennio del IV secolo. La vicenda narrata nel primo libro dei Re, «antica per età» ma quotidiana nel costume, rappresenta l’avidità della ricchezza e la sorte che spetta ai poveri; essa è inoltre paradigmatica delle dinamiche della sopraffazione che il vescovo di Milano vedeva moltiplicarsi nella città del suo tempo, segnata dall’impoverimento generale e dalla prepotenza dei pochi proprietari di latifondi.
La difficoltà di dare alla storia di Naboth una precisa data di nascita, di riconoscerne il genere letterario (omelia o trattato?) e forse lo stesso contenuto dell’opera possono aver influito sulla scelta di una soluzione semplicistica, che ha riduttivamente catalogato questo testo tra le operette moraleggianti che prendono di mira le ricchezze ed esortano a una più equa distribuzione dei beni. In realtà si tratta di un testo forte e di straordinaria attualità nella Chiesa di Papa Francesco.
La diffusione del simbolismo vegetale, e in particolare dell.albero, non conosce confini spaziotemporali; ogni civiltà infatti ne ha conosciuto la presenza nei testi sacri, cosmologici, teologici, nel mito e nel folklore, e quindi nell'iconografia. Per gli uomini primitivi l'albero ha avuto un'importanza fondamentale: segnalava la presenza dell'acqua, offriva ombra, forniva il legno che serviva per la costruzione di utensili e abitazioni e per accendere il fuoco, era fonte di nutrimento con i suoi frutti. L'albero diventa sacro in virtù della sua potenza perché manifesta una realtà extra-umana, perché si presenta in una certa forma, porta frutti, si rigenera. E per questo può diventare simbolo dell'Universo, sino a divenire l'Albero Cosmico che si erge al centro dell'Universo e costituisce il punto di intersezione delle tre regioni cosmiche: Cielo, Terra, Inferno. Con queste caratteristiche troviamo il simbolo dell'albero presente in tutte le grandi civiltà, da quelle mesopotamiche all'Egitto, dall'India alla Cina, dalla Grecia a Roma, per assumere nella tradizione giudaico-cristiana la valenza salvifica legata alla Croce. Il volume presenta le testimonianze iconografiche dell'albero della vita nelle diverse civiltà, legandole alle fonti letterarie proprie delle stesse civiltà. La ricca galleria di immagini e testi offre un affascinante viaggio alle radici del senso religioso dell'uomo di ogni tempo.
Un disegno non è sempre solo un disegno, spesso rappresenta il bisogno che ognuno ha di normalizzare la sua realtà. Il disegno permette di uscire fuori dal foglio, di raccontare, di esprimere tutto quanto non ha parole. Anche la scelta del colore è rappresentativa di uno stato d'animo e se riempie il "quadro" è un ulteriore traccia da seguire.
La dimensione simbolica degli animali, un tempo corrente e universalmente accettata, ha lasciato traccia nel mondo moderno. Man mano che la fauna selvatica sparisce dal nostro habitat, sembra quasi che gli animali simbolici tornino sempre più a popolarlo: la colomba rappresenta i movimenti pacifisti, il cavallino rampante è l’emblema di una casa automobilistica orgoglio degli italiani, leoni leopardi lupi e aquile sono adottati dalle più agguerrite squadre di calcio. Ancora oggi additiamo negli animali lo stereotipo di vizi e virtù umani: il coraggioso è un leone, il vigliacco è un coniglio; la ragazza intraprendente fa la civetta e il maestro chiama asini gli studenti.
Alla ricerca delle radici remote da cui ha tratto alimento il simbolismo animale, scopriamo il ruolo centrale dell’esegesi biblica: non può sfuggire come, dalla Genesi all’Apocalisse, dal serpente al drago, la Bibbia si apra e si chiuda con una bestia-simbolo.
L’opera tratta degli animali menzionati nella Bibbia, che hanno quindi goduto dell’attenzione degli antichi esegeti. Il secondo volume ospita in ordine alfabetico gli animali dalla L alla Z. La curatrice, di cui è nota la sicura competenza in quest’ambito, propone una ricchissima e accurata antologia. Due i possibili livelli di lettura: per informazione e per consultazione. I capitoli possono essere letti l’uno di seguito all’altro o consultati come voci di un’enciclopedia; si può inoltre andare direttamente agli indici, alla ricerca di un autore o una citazione specifica.
Ogni capitolo ha la medesima struttura tripartita: un’introduzione traccia brevemente la storia del simbolo animale, seguono i passi antologici suddivisi per simbologie, il corredo di note accorpate a fine capitolo fornisce il necessario complemento di passi paralleli e le spiegazioni più essenziali.
Il rigore scientifico che contraddistingue il volume e il prestigio della collana che lo accoglie non traggano in inganno: scritto con uno stile agile e accessibile a tutti, corredato sempre di traduzione per quanti non conoscono (o più non ricordano) il greco e il latino, il testo è veramente “godibile” dal più ampio pubblico.
Sommario
23. Leone. 24. Lepre. 25. Locusta. 26. Lupo. 27. Mosca. 28. Pantera/leopardo. 29. Passero. 30. Pecora. 31. Pellicano. 32. Pernice. 33. Pesce. 34. Porco/cinghiale. 35. Riccio. 36. Serpente. 37. Toro (e altri bovini). 38. Tortora. 39. Unicorno/rinoceronte. 40. Verme. 41. Vipera. 42. Volpe. 43. Zanzara. Al lettore. Bibliografia. Indici.
Note sulla curatrice
Maria Pia Ciccarese è professore ordinario di letteratura cristiana antica nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università La Sapienza di Roma, dove dirige il Dipartimento di studi storico-religiosi; dal 1998 al 2004 è stata presidente della Consulta universitaria di letteratura cristiana antica. Si occupa di esegesi biblica, di escatologia e visioni dell’aldilà, di edizioni critiche di testi cristiani; da oltre dieci anni pubblica contributi sul simbolismo cristiano degli animali. Ha curato i volumi: Il «Contra adversarium legis et prophetarum» di Agostino, Atti dell’Accademia Nazionale dei Lincei, Roma 1981; Visioni dell’aldilà in Occidente. Fonti modelli testi, Biblioteca patristica n. 8, Firenze 1987; La Letteratura cristiana antica nell’Università italiana, Letture patristiche n. 5, Fiesole 1998; presso le EDB ha curato Animali simbolici. Alle origini del Bestiario cristiano. I (Agnello - Gufo), Biblioteca patristica n. 39, 2005.
Il volume contiene tre approfonditi studi sulle problematiche di marketing e comunicazione inerenti il sempre più travagliato settore culturale.
«Le religioni possono fare molto per la pace e per questo debbono conoscersi, aiutarsi, fermentarsi a vicenda per scoprire sempre meglio il grande mistero che è nascosto nel cuore dell’uomo da Colui che lo ha fatto a sua immagine» Cardinale C. M. Martini.
Ricardo conosce la "ragazza cattiva" da adolescente, a Lima, e per trent'anni la rincorre in lungo e in largo per il mondo, colpito da un amore folle e sconsiderato. Lei ama nascondersi sotto false identità, è sempre in fuga da qualcosa, irretita da ideali politici, alla ricerca di libertà, ma anche di patrimoni da depredare. La rincontra a Parigi, dove lei è di passaggio, guerrigliera della MIR destinata all'addestramento a Cuba: sull'isola seduce un capo castrista, poi un diplomatico francese che la riporta con sé in Europa. Seduce poi un benestante inglese, per poi finire con un mafioso giapponese, che la devasta nel morale e nel fisico con ripetute, terribili violenze sessuali. Ogni volta Ricardo è lì a proteggerla. E ogni volta lei riprende la sua via di fuga.
Una giovane docente di teologia ottiene una cattedra in un'università cattolica della Pennsylvania e, cercando casa nella cittadina sede del campus, finisce in un quartiere abitato da una numerosa comunità di ebrei ultraortodossi. Tra la famiglia cattolica e i vicini ebrei si stabiliscono in breve ottimi rapporti, che per l'autrice sono l'occasione per assistere e partecipare a una vita religiosa lontana ed estranea, ma anche per cercare di comprenderla, di commisurarla alla propria. Nasce così questo libro singolare, diario di esperienze di vicinato che si fa riflessione sull'ebraismo, sul senso vero dei suoi rigidi riti (dalle prescrizioni alimentari a quelle del sabato, alle feste, alle norme severe che regolano le relazioni fra i sessi) e insieme sulle somiglianze e differenze con il cristianesimo.