Una delle devozioni della tradizione gesuitica e ignaziana è il pellegrinaggio alle sorgenti della fede; il pellegrinaggio in terra di Israele, per potersi figurare e fare una composizione di luogo precisa della vita di Gesù narrata nei Vangeli. In questo libro (cui seguirà un secondo volume, che completerà il cammino seguendo le tracce del Gesù pre e post pasquale), il lettore si troverà co-protagonista del pellegrinaggio che James Martin ha compiuto sulle strade della Palestina, trovandosi a sua volta a riscoprire tracce conosciute e inedite della storia e della spiritualità di Gesù, dall infanzia fino alle soglie dei giorni della Passione. Con lo stile profondo e, insieme, ironico che lo caratterizza e che i lettori avranno già apprezzato nella Guida del gesuita a quasi tutto l'autore ci sorprenderà con intuizioni spirituali, rimandi alla tradizione e interpretazioni del Vangelo originali. Un libro per credenti e non credenti, così che tutti possano farsi un idea di Gesù e dello straordinario annuncio che ha portato in mezzo agli uomini. Una delle devozioni della tradizione gesuitica e ignaziana è il "pellegrinaggio alle sorgenti" della fede; il pellegrinaggio in terra di Israele, per potersi figurare e fare una composizione di luogo precisa della vita di Gesù narrata nei Vangeli. In questo libro (cui seguirà un secondo volume, che completerà il cammino seguendo le tracce del Gesù pre e post pasquale), il lettore si troverà co-protagonista del pellegrinaggio che James Martin ha compiuto sulle strade della Palestina, trovandosi a sua volta a riscoprire tracce conosciute e inedite della storia e della spiritualità di Gesù, dall'infanzia fino alle soglie dei giorni della Passione. Con lo stile profondo e, insieme, ironico che lo caratterizza - e che i lettori avranno già apprezzato nella Guida del gesuita... a quasi tutto - l'autore ci sorprenderà con intuizioni spirituali, rimandi alla tradizione e interpretazioni del Vangelo originali. Un libro per credenti e non credenti, così che tutti possano "farsi un'idea" di Gesù e dello straordinario annuncio che ha portato in mezzo agli uomini.
Quattro percorsi per riscoprire la sfumatura squisitamente affettiva della relazione con Gesù. Il primo prende in esame la sua denominazione di «amico dei peccatori»: connivenza, complicità o cos'altro? Il secondo mostra come le dinamiche dell'eucaristia rendono i discepoli «non più servi ma amici». Nel terzo, dai testi della passione e risurrezione si risale al desiderio frustrato di compagnia di Gesù e alla ripresa dei rapporti a Pasqua. Il quarto s'interroga sul senso dell'attendere Gesù nella Parusia: cos'ha in serbo per i suoi amici?
Una introduzione coinvolgente a un tema classico della spiritualità: la pratica della preghiera contemplativa e del silenzio interiore. Laird ci libera dalle solite distrazioni e ci conduce a raggiungere quella terra spaziosa dove Dio ci sta aspettando. Ci svela, anzi: «La terra del silenzio sei tu!».
Scrivendo con grande chiarezza e profondità, l’autore esamina i metodi e le “scuole” di preghiera contemplativa, di ieri e di oggi. Esplora il ruolo che hanno, nella vita spirituale, sia il respiro, sia la postura fisica, sia la consapevolezza. Svela come, alla luce della tradizione contemplativa cristiana, silenzio e meditazione possano offrire un rimedio a molti dilemmi contemporanei e alle nostre lotte interiori.
Nella terra del silenzio nasce da una vita di studio, dalla pratica pastorale e dall’esperienza personale di Laird: grande maestro di vita interiore, egli mette in contatto diretto con le fonti, fornisce suggerimenti, racconta aneddoti, porta esempi reali. E, così facendo, offre nuovi spunti e ispirazioni al lettore non specializzato che, sentendosi attratto dal mondo della preghiera silenziosa, cerca una guida nella contemplazione cristiana.
Il volume raccoglie, fuse in un unico testo, le meditazioni tenute dal Cardinal Martini in due distinti corsi di esercizi spirituali sulla seconda lettera a Timoteo. La figura di Timoteo, il giovane e fedelissimo discepolo di Paolo, che vive il servizio di episcopo nella chiesa di Efeso, in una comunità non più gioiosa e conquistatrice come agli inizi, ma affaticata e alle prese con un ambiente difficile e confuso, appare a Martini la più indicata per riflettere su che cosa voglia dire oggi evangelizzare. Una lectio continua di una delle più importanti Lettere pastorali di Paolo, in cui il Card. Martini, dall'esperienza della vita e del messaggio dell'Apostolo, trae insegnamenti fondamentali per la Chiesa e per la società di oggi: l'orizzonte cristiano di senso, la necessità di custodire il «buon deposito», di proclamare il vangelo del primato della grazia sulla legge, dell'essenziale sul relativo, del mistero della croce e dell'eucaristia, il rapporto tra le Lettere pastorali e la "pastorale" del nostro tempo.
In questo libro, il lettore continua la sua esperienza di comprotagonista del pellegrinaggio che James Martin ha compiuto sulle strade della Palestina, in particolare sui luoghi della Passione, morte e Resurrezione del Messia galileo.
Un libro perfetto per i credenti che sono alla ricerca delle radici e delle ragioni della loro fede; ma anche per i non credenti che cercano di comprendere chi sia quel Cristo predicato come morto e risorto che ha cambiato le sorti del mondo.
È necessario togliere dal dialogo con Dio ogni presunzione, tutto ciò che crediamo di aver imparato e di possedere. Dobbiamo entrare nella preghiera come poveri, non come possidenti. Ogni volta che ci presentiamo davanti a Dio, ci presentiamo come assolutamente poveri; credo che, tutte le volte che non lo facciamo, la nostra preghiera ne soffra, diventi più pesante, sia carica di cose che la disturbano. È necessario entrare davanti a Dio veramente in stato di povertà, di spogliazione, di assenza di pretese: Signore, non sono capace di pregare e se tu permetterai che io stia davanti a te in uno stato di aridità, di attesa, ebbene benedirò questa attesa, perché tu sei troppo grande perché io ti possa comprendere. Tu sei l'Immenso, l'Infinito, l'Eterno: come posso io parlare con te? (Carlo Maria Martini)
In questo libro il vescovo Martini dialoga con i suoi preti, ma si rivolge anche ai membri dei consigli pastorali, quindi ai laici, a tutti i credenti e persino a chi non crede. Si pone, infatti, domande urgenti e universali: in tutti gli ambiti della vita personale e sociale ciascuno di noi fa riferimento ai propri valori, alle proprie esperienze e alle proprie aspirazioni. È possibile, tuttavia, si domanda, elaborare un metodo e grazie a questo individuare una serie di scelte che possano orientare il nostro "fare" il meglio per il bene del mondo? Martini è stato un maestro di discernimento pratico: il credente, il biblista, il pastore e il protagonista del suo tempo ci offre con generosità la sua ampiezza di sguardo e la sua capacità di giungere alla concretezza, senza rinunciare alla profondità e alla bellezza della vita spirituale.
Per invitarci a riflettere come comunità cristiana sui tempi di grandi ostilità e di prova che ci troviamo a vivere, Martini riprende alcuni brani del Vangelo di Matteo e li traduce nell'oggi con lucidità di lettore della Parola e, insieme, di ascoltatore dell'umano: pagine come quelle della pecora perduta, del servo spietato, della correzione fraterna rivivono e ci conducono alla consapevolezza per la quale «quanto fa la comunità ha valore soltanto se tocca l'eternità». Nella parte seconda del volume il lettore ritrova una delle meditazioni forse più sentite della vicenda episcopale di Martini a Milano. Potremmo definirla una meditatio commossa e capace di commuovere. Dopo i capitoli sul "fare della Chiesa" e sul "giudizio" di Cristo sul mondo, essa si offre come un vero e proprio testamento spirituale, una confessio del pastore di fronte alla sua Chiesa.
In questo libro sono uniti due testi: una riflessione sul valore della Dei Verbum (il documento conciliare sulla Parola di Dio) per la vita del credente e la proposta di una Regola di vita per il cristiano, attuabile nell'oggi. In realtà, questi due testi apparentemente distanti fra loro compongono una sorta di viatico, un vero e proprio dittico di "accompagnamento" per chiunque voglia comprendere il lavoro quotidiano che, da un lato, Martini ha compiuto e proposto in ascolto del testo biblico e, dall'altro, l'attenzione al popolo che gli è stato affidato. La meditazione sulla Dei Verbum, infatti, permette di comprendere "il modo di stare di fronte alla Parola", decisivo per ogni vita di fede; e la Regola di vita offre una guida etica e spirituale per orientarsi nella nostra quotidianità.
Quelle ripresentate in queste pagine sono due "serie" delle Scuole della Parola, che furono una delle molte e grandi intuizioni del Martini pastore ed educatore. Esse vanno a comporre un dittico su ciò che lo Spirito muove nei nostri cuori non solo dal punto di vista della vita cristiana, ma della vita tout court, delle virtù umane che, però, alla luce di Dio e della sua Grazia, si trasformano in qualcosa di più alto: «La morale dello Spirito, su cui meditiamo nelle nostre catechesi» dice il Cardinale «non mira semplicemente a una società ordinata, bensì a una società cordiale, calorosa, entusiasmante». A partire dalla lettera di Paolo ai Galati (nella prima parte del volume) e da pagine bibliche che hanno al centro Maria e altre figure femminili (nella seconda parte), Martini ci accompagna in una riflessione sul bene che, riletta a distanza di anni, ancora oggi non lascia indifferenti e, anzi, appare di una contemporaneità sorprendente.
Di cosa ha bisogno un giovane per realizzare se stesso al meglio? Di autostima, di fiducia nel mondo come luogo di opportunità, di educazione dei sentimenti e di autonomia. Queste virtù umane si rafforzano, secondo il cardinale Martini, percorrendo la via tracciata dal Padre di tutti al seguito di Gesù. In questo libro, in dialogo con i giovani e introducendoli alla frequentazione liberante della Parola, l'uomo di Dio rivela a loro e a tutti il segreto della gioia spirituale: quella che nessun "incidente di percorso" può oscurare. Lo fa mostrando le tappe di una progressiva liberazione dalla paura, dalla timidezza, dal sospetto e dall'egoismo, per guadagnare coraggio, franchezza, curiosità e spirito di servizio. È il potere liberante della Lectio divina e del servizio come identificazione con gli stessi sentimenti di Cristo per il bene del mondo.
Se nel suo libro d'esordio Guida dei gesuiti a (quasi) tutto, James Martin ha incluso un capitolo sulla comunicazione con Dio, in questo libro approfondisce l'argomento fino a toccarne il cuore. Insegnaci a pregare è un'introduzione alla preghiera: cos'è la preghiera? Come pregare? Si può ancora pregare oggi? Come può cambiare noi e la nostra vita? Martin chiarisce da subito che non esiste una formula segreta per pregare, ma, come in ogni relazione, ciascuno di noi può scoprire lo stile migliore per costruire un intimo legame con Dio, indipendentemente dalla religione o dalla confessione. Come sempre, Martin attinge alla sua formazione gesuitica e alla saggezza di sant'Ignazio di Loyola, soffermandosi però anche sulle varie forme dell'orazione personale e comunitaria. La preghiera, ci insegna Martin, è aperta e accessibile a chiunque voglia aprire il proprio cuore.