L'altare contemporaneo continua a interrogare il complesso rapporto fra ricerca artistica, funzionalità pratica e interazione con l'insieme dello spazio liturgico. Quello dell'altare resta un cantiere aperto, alla costante ricerca di un equilibrio fra letture teologiche, secolari trasformazioni artistico-architettoniche, necessità di adattamenti e ricerche di nuove interpretazioni. Il XVII Convegno liturgico internazionale di Bose rappresenta un originale contributo a tale cantiere.
Il "Paliotto o Antependium" della Cattedrale di Teramo è una tavola con numerosi riquadri e rilievi d'argento, realizzata dal Maestro orafo e argentiere Nicola da Guardiagrele (1433-1448). Opere come questa, molti secoli fa, venivano chiamate Biblia Pauperum, ossia la Bibbia dei poveri. Perché? Gli artisti, con diverse modalità (disegni, pitture, mosaici o sculture in miniature), raccontavano la Storia Sacra o alcuni episodi di essa, tratti dall'Antico o dal Nuovo Testamento. Un album con giochi, quiz e tavole da colorare per conoscere la vita di Gesù. Età di lettura: da 6 anni.
“I cristiani non abitano città loro proprie,
abitano la città nella quale è stato dato loro in sorte di vivere”
(A Diogneto)
“Si edifica una chiesa in una città affinché essa sia Chiesa per quella città, perché la città è sempre la destinataria della presenza della chiesa e mai un semplice mezzo né un mero strumento. Non c’è chiesa senza città perché la salvezza di Dio in Cristo è sempre propter nos homines. Il messaggio biblico sulla città ci invita a pensare che progettare ed edificare una chiesa non è semplicemente dotare la comunità cristiana di un luogo di culto, ma significa trasformare in realtà l’idea che ogni chiesa è metafora della presenza della Chiesa di Dio nella città degli uomini” (Enzo Bianchi).
La Chiesa di fronte alle grandi trasformazioni oggi in atto nelle città è chiamata a non subire questo cambiamento ma a interpretarlo e valutarlo criticamente, rivelando lo stile della presenza dei cristiani nella società che è di vicinanza nella differenza e di presenza nella diaconia. È questo contesto sociale ed ecclesiale a fare da sfondo e da orizzonte al VII Convegno liturgico internazionale di Bose, di cui questo volume raccoglie i contributi, che ha affrontato dal punto di vista sociologico, storico, liturgico, teologico, architettonico e urbanistico il tema del rapporto tra Chiesa e città.
“L’ars celebrandi è un’arte della celebrazione, per ottenere una partecipazione adeguata da parte dell’assemblea a ciò che si celebra: actuosa participatio, ‘partecipazione attiva’ di tutti i credenti, che nell’ecclesia devono mostrare di mettere in atto la qualità di popolo scelto, chiamato da Dio quale sacerdozio regale e gente santa... Vari sono i registri della comunicazione, che devono coinvolgere il credente in tutte le sue dimensioni e farlo uscire dalla sua individualità, per condurlo ad aprirsi all’identità comunitaria dell’intero corpo di Cristo, di cui egli è membro” (Enzo Bianchi).
Il presente volume vuole essere una vera e propria guida per l’“arte di celebrare”, in cui il lettore può trovare indicazioni e suggerimenti per mettere in buon ordine tutti gli elementi che compongono le celebrazioni liturgiche: gesti, parole, canti, atteggiamenti, posture. L’“arte di celebrare” consiste nel celebrare con arte, l’arte di mettere in opera con una “nobile semplicità”, secondo la terminologia del concilio Vaticano II, quel tesoro che la chiesa ci offre e la cui finalità è la celebrazione del mistero pasquale di Cristo.