Un libro al bivio: al bivio di una fede che si è misurata, in carcere e non solo, con il Covid e di una speranza che ha accettato il rischio della "culla vuota". Attraverso i momenti della professione di fede cristiana (che spesso solo i non cristiani sanno ancora apprezzare nella sua capacità di provocazione), don Marco provoca, approfondisce, scalfisce con parole che, nel tempo, si sono fatte acute come la sua persona e ci obbliga a rifare i conti con un "credo" che dobbiamo riascoltare come se fosse la prima volta, ora che, dopo la pandemia, credere non può essere più un optional, ma una messa in gioco nella nostra (e altrui) storia.