
Pur presentandosi relativamente unitario, il pensiero illuminista, e non meno l'atteggiamento, si espresse non solo in formule ideologiche e letterarie, ma vi si coglieva in forme e suoni, insomma nell'arte dell'epoca. Oltrepassando la generale portata definitoria in cui è stato indicato in molti modi, esso non si prospettava con omogeneità poiché non vi si rintracciava un sistema, sicché consentiva l'assunto secondo cui esso pervenne ad essere soprattutto un atteggiamento spirituale e culturale, non esclusivo dei filosofi, ma anche di parte della società intellettuale e borghese, sinanco di alcuni regnanti del tempo, a cui corrispose comunque un ampio clima d'opinione in cui si s'avvertirono, adiunte alle idee predominanti, le più varie accezioni ed originalità, sia ideali che geografiche o cronologiche.
In Italia gli emblemi dei valori nazionali sono tornati di moda. Non più confinati agli eventi sportivi e alle missioni militari, il tricolore e l'inno di Mameli sono diventati protagonisti di un vero e proprio revival. Ha cominciato Carlo Azeglio Ciampi a richiamare l'attenzione di noi tutti sul prestigio della bandiera - "una in ogni casa" -, sulla forza evocativa del Canto degli italiani, sull'importanza di celebrare degnamente la festa della Repubblica, reintrodotta nel 2001. Ha raccolto il testimone il presidente Giorgio Napolitano che, nel centocinquantesimo anniversario dell'unificazione italiana, commentando la crisi ha chiesto che "ognuno faccia più che mai la sua parte" operando nell'interesse, unico e unitario, del Paese. Gli autori di questo libro ripercorrono la genesi dei due simboli nazionali per eccellenza e raccontano la storia del tricolore, fatta di momenti di clandestinità ma anche di gloria, dalla nascita a Reggio Emilia nel 1797 alla sua adozione da parte della Repubblica italiana un secolo e mezzo dopo. E narrano anche la vicenda, in parte sconosciuta, del nostro inno, Fratelli d'Italia, ricostruendo la figura suggestiva del suo autore, Goffredo Mameli, che perse la vita a soli ventidue anni nella difesa della Repubblica romana.
A oltre sessantacinque anni dalla tragedia della Shoah, manca ancora una riflessione esauriente sulle responsabilità italiane per lo sterminio degli ebrei, sulle colpe del cattolicesimo e del fascismo. Il volume dà un contributo a questa indagine analizzando in profondità due pagine inedite. Innanzitutto indaga sul ruolo che svolse il cattolicesimo italiano, attraverso la figura chiave dell'intellettuale Mario Bendiscioli, nella gestazione delle leggi antisemite del 1938. Documenta poi come i fascisti della repubblica sociale furono protagonisti di primo piano, spesso in competizione con gli stessi tedeschi, nella caccia agli ebrei da avviare allo sterminio. Da questo studio emerge un radicamento tutt'altro che marginale del razzismo in molti settori della società italiana, che tante ricostruzioni storiografiche hanno preferito sminuire o lasciare nell'ombra.
Prosegue la pubblicazione delle agende di Benito Mussolini. Il 1935 è un anno denso di avvenimenti cruciali per l'Italia, con il paese che cerca di organizzare la propria crescita industriale mentre insegue un ruolo da protagonista in politica estera. È infatti l'anno in cui si concretizza l'avventura coloniale, con l'invasione dell'Africa orientale e la Guerra di Etiopia, ma sono anche i mesi di una cruciale partita a scacchi all'interno della Società delle Nazioni. Il tutto mentre il paese è alle prese con scelte difficili per ricostruire la propria economia. Un documento inedito che racconta i retroscena degli anni che hanno segnato la storia moderna dell'Italia. Con la riproduzione del manoscritto "Diario 1935".
Giuseppe Garibaldi, eroe dei due mondi per le sue imprese compiute sia in Europa, sia in America meridionale, è la figura più romantica del Risorgimento ed uno dei personaggi storici italiani più celebri nel mondo. È considerato, insieme a Giuseppe Mazzini, Vittorio Emanuele II e Camillo Benso, conte di Cavour, uno dei padri della Patria. La guida vuole ripercorrere i luoghi importanti della sua leggenda in Italia, la Bergamo città dei Mille, le Valli di Comacchio e la morte di Anita, Genova e la partenza dallo scoglio di Quarto, lo sbarco a Marsala, le battaglie di Calatafimi e Palermo, l'esilio voluto a Caprera... Ed ancora, musei, sacrari e luoghi curiosi e particolari in Italia e nel Mondo. Completano l'opera luoghi "sicuri" dove soggiornare, assaggiare le tipicità del territorio o fermarsi con il proprio camper
Fra la prima metà dell'Ottocento e gli inizi del Novecento in Europa si afferma una cultura che procede sicura nella razzizzazione della figura dell'ebreo. È il caso di dire che la cultura "alta" - espressa da scrittori, scienziati sociali, medici e famosi pubblicisti - legittima gli atteggiamenti dell'antisemitismo militante, impegnati nelle agitazioni di piazza. Ecco perché, vista dall'angolazione delle rampe di selezione di Auschwitz-Birkenau, la cultura europea non può rivendicare patenti di immunità o di innocenza. La cultura politica antisemita ha agito semmai da amplificatore di giudizi e atteggiamenti antiebraici, che settori consistenti di intellettuali europei avevano elaborato al chiuso dei loro studi. Sul piano storiografico bisogna allora chiedersi se il nazismo non potesse presentarsi quale erede di determinati filoni e atteggiamenti culturali e "scientifici", ampiamente diffusi nella cultura europea dei decenni precedenti.