
Si può discutere in eterno su Mussolini: su come sia pervenuto al potere, sulla sua politica, sulla sua ingenuità, sulla sua follia. Una cosa è però indiscutibile: egli fu uno dei più grandi giornalisti del suo tempo e il primo a servirsi della stampa come un'arma di propaganda micidiale. In questo volume, l'ultima opera curata da Renzo De Felice, potremo vedere Mussolini, direttore di due giornali, preparare la sua ascesa al potere, passare dal socialismo all'interventismo, scatenare le camicie nere, esaltare le masse. Il suo fiuto per la notizia, il saperla raccontare (anche distorcendola), l'attaccare gli avversari e il non concedere loro tregua. Con una prefazione di Indro Montanelli.
Il 10 dicembre 1812, una gelida giornata d'inverno, Napoleone giunge in slitta a Varsavia. Sparsi tra la capitale polacca e il fiume Niemen si aggirano esausti, con le divise lacere, in preda alla fame, 30000 uomini. Sono tutto ciò che resta della Grande Armée che nel mese di giugno aveva invaso la Russia, forte di 500000 soldati. In questo libro Nigel Nicolson ripercorre le tappe di questa disfatta.
Dormire non è soltanto una necessità fisiologica, ma è anche piacere, tenerezza, gioia suprema. Non a caso gli antichi Greci dedicarono alla camera da letto due divinità: il dolce Hipnos, il sonno che fa dimenticare ai mortali ogni dolore, e il malizioso Eros, figlio di Afrodite. In questo libro, l'etnologo Dibie dà vita e immagine alle fogge, agli usi, alle metamorfosi e perfino alle eccentricità di questo luogo "sacro" all'individuo. Inoltre ci parla delle consuetudini erotiche dei vari popoli, e ci illustra i diversi tipi di letto, dal lussurioso sofà al lieve tatami giapponese.
1944. Due ebrei slovacchi in fuga da Auschwitz portano con se' appunti dettagliati di quello che hanno visto. Era la prima prova concreta dell'esistenza dei Lager. Con saggio introduttivo di Alberto Melloni.
La storia ricostruita da Arnold comincia a Parigi nell'agosto 1623, quando i misteriosi fratelli Rosa-Croce affissero manifesti che invitavano ad aderire alla Confraternita, promettendo in cambio cose meravigliose tra le quali il dono dell'invisibilità. Da allora fu appunto l'invisibilità a caratterizzare i Rosa-Croce, ed è forse per questo che la verità su di loro è sempre stata difficilmente raggiungibile. Il libro di Arnold permette di prendere confidenza su uno dei 'luoghi' più affascinanti e misteriosi della storia delle idee, del pensiero religioso e politico e delle società segrete.
Tutankhamon salì al trono a otto anni circa e regnò fino alla morte: queste erano le uniche notizie certe che si avevano di lui fino al 1922 quando, nella Valle dei Re, fu scoperta la sua tomba quasi intatta contenente più di 5000 oggetti di enorme pregio aristico. Questo ritrovamento fece letteralmente esplodere i mass-media dell'epoca e diede origine a fantasie e illazioni che ancora oggi, di tanto in tanto, riaffiorano. Questo libro non intende reinterpretare in forma originale la scarsa documentazione esistente su Tutankhamon, e tantomeno si propone di assegnargli un ruolo storico che non ebbe; l'obiettivo è di presentare nella giusta evidenzia i fatti come si svolsero.
Questo breve scritto, ormai considerato un classico della letteratura post-clandestina, racconta della retata nazista nel Ghetto di Roma, che nel volgere di una mattina si concluse con la deportazione di mille ebrei. Lettori e critici lo hanno giustamente accostato ai primi capitoli della "Storia della Colonna Infame" per la qualità dello stile che si accompagna al valore documentario. Con una prefazione di Natalia Ginzburg.
Perché il più grande campo di sterminio del Reich fu costruito proprio in quella cittadina a circa 60 chilometri a ovest della città di Cracovia? Perché venne a dirigerlo Rudolf Höss? Il libro di Sybille Steinbacher - integralmente dedicato al campo di concentramento dove morirono oltre un milione di persone - risponde a queste e ad altre domande, sessant'anni dopo la liberazione di Auschwitz. L'autrice racconta l'evoluzione del campo, da complesso di baracche per lavoratori stagionali di inizio XX secolo a impianto con forni crematori e docce letali allo Zyklon B. Viene offerto al lettore un resoconto di tutti gli elementi legati a questo luogo di morte: dalla macabra organizzazione dello sterminio fino alle vicende processuali dei responsabili.
Il periodo tra il 1943 e il 1948 è stato uno dei più convulsi della storia italiana e internazionale, e ha sollevato molte questioni nel dibattito storiografico e pubblicistico. Novacco ritiene che il passaggio cruciale si sia verificato tra settembre e novembre 1947, allorché una commissione elaborò il progettto costituzionale poi approvato dall'Assemblea costituente nel dicembre 1947. La Costituzione italiana in ragione della scarsa chiarezza di principi e della natura ibrida di alcuni istituti generali avrebbe finito per frenare la vita democratica del paese. L'auspicio dell'autore per il futuro non è altro che uno stato di diritto, dove il parlamento legiferi, il governo emani i decreti, la magistratura pronunci le sentenze.
Il saggio ripercorre, alla luce degli studi più recenti, la vita e le opere dello storico Flavio Giuseppe, mettendo a fuoco un tema che ha a lungo appassionato gli studiosi: fu un traditore della sua patria o un eroe? Diversi fattori hanno influenzato la risposta a questa domanda, non ultimo l'uso che in chiave anti-giudaica fecero della sua opera i primi cristiani. Una lettura equilibrata dei suoi scritti consente di giungere a una soluzione per certi versi paradossale: la sua condotta, non sempre trasparente nelle prime fasi della guerra giudaico-romana, rende fondata l'accusa di tradimento verso i suoi connazionali, tuttavia il suo odio contro i ribelli, una volta passato nel campo romano, rivela un amore profondo e incompreso per il suo popolo.
Il duce, solo di fronte all'immagine di se stesso, sceglie, per confessarsi, un estraneo e un laico: il medico che per caso gli era accanto, e con lui si sfoga, parla senza reticenze del suo passato, dei suoi amori, dei suoi rimpianti, gli racconta aneddoti curiosi, trancia giudizi sui contemporanei. Una preziosa testimonianza che rivela un Mussolini intimo e inedito, esitante dinanzi alle decisioni più gravi, che non si atteggia più a "infallibile", che parla con franchezza dei protagonisti del suo tempo: odiava Badoglio, era scettico sulla funzione della Chiesa, provava stima e ammirazione per Churchill, frustrante sentimento di dipendenza nei confronti di Hitler, alta considerazione per Goebbels, disprezzo per Goering.