
Un'opera che segue il cammino dell'uomo dai primi albori della civiltà fino ai giorni nostri, grazie a numerose illustrazioni e quadri cronologici per efficaci visioni sintetiche. Le carte tematiche permettono di focalizzare gli avvenimenti nei loro contesti politici, economici e sociali. L'atlante è suddiviso in diverse sezioni, dalla preistoria al XXI secolo, è aggiornato con gli ultimi fatti salienti di attualità, dal nuovo corso americano ai fronti caldi dell'Asia centrale fino ai temi globali relativi alla crisi economica internazionale.
Sul finire dell'ottobre 2001, una telefonata da Padova conduce Giampaolo Pansa a conoscere una signora quasi ottantenne: Alba M., pediatra in pensione. Dall'incontro nasce questo libro, la storia di uno dei giovani che, nell'autunno 1943, scelsero di combattere nell'esercito della Repubblica sociale. L'autore racconta le vicende di Bruno A., uno studente di Parma scaraventato nel mattatoio della guerra civile, seguendo, giorno dopo giorno, il suo viaggio dentro l'incendio italiano.
La cornice in cui si inserisce la ricostruzione dei tanti eventi ripercorsi nel volume vede Giampaolo Pansa confrontarsi con Livia, una brillante funzionaria della Biblioteca Nazionale di Firenze, che a suo tempo aveva svolto ricerche sui fatti sanguinosi dell'immediato dopoguerra. Assieme a lei, l'autore si avventura su un terreno minato, socchiudendo porte che ancora oggi molti vorrebbero tenere sbarrate: l'accusa di revisionismo è sempre in agguato per chi, pur condividendo le stesse posizioni dei vincitori, vuole scrivere tutta intera la storia. Pansa non se ne cura e indaga nelle pieghe di episodi e circostanze che videro migliaia di italiani vittime delle persecuzioni e delle vendette di partigiani e antifascisti.
L'antenato Jean all'alba della domenica 16 agosto del 1716 s'incamminò in compagnia del cugino Étienne e della di lui moglie dal suo villaggio, alto sopra Fenestrelle, portando con sé il primogenito nato due giorni innanzi.
Marina Jarre
Basato su rigorose fonti documentarie anche inedite, il nuovo libro di Marina Jarre - ultimo della trilogia valdese che comprende Ascanio e Margherita e Neve in Val d'Angrogna - racconta degli abitanti dell'alta Val Chisone del Piemonte, che con la revoca dell'editto di Nantes dovettero farsi cattolici per non essere costretti a emigrare, come invece decisero altri, verso paesi di fede protestante.
La storia del vano tentativo di ritornare alla fede valdese di parte della popolazione locale è la testimonianza di una coraggiosa e disarmata resistenza civile, unica nella storia italiana. Al piccolo Gioele Orcellet, inconsapevole discendente di questi montanari, è dedicato il libro.
Nel 1538 l'immagine della Madonna, venerata in una cappelletta appena fuori dal borgo di Rho, cominciò a lacrimare sangue. Ora l'immagine è conservata sull'altare maggiore del santuario dedicato alla Madonna Addolorata di Rho. Rappresenta Maria con in braccio Gesù, la vittima innocente. Il 13 giugno 1920 Angelo Minotti fu ucciso a causa della sua fede religiosa sul piazzale del Santuario. Roberto Marchesini ricostruisce con passione ed abbondanza di documenti la vicenda dell'omicidio consumato sul sagrato del santuario, inserendolo nel contesto storico e politico dell'epoca. Emerge un'immagine ricca e inedita dell'Italia cattolica nella prima metà del Novecento. Un capitolo dell'opera è dedicato alla tanto importante quanto sconosciuta associazione Avanguardia Cattolica, nata con lo scopo di difendere fisicamente la religione cattolica e attiva tra le due guerre in tutto il nord Italia.
La Bosnia è una delle repubbliche della ex Jugoslavia che ha proclamato l'indipendenza nel 1992, ma è stata subito dopo sconvolta da uno dei più violenti e tragici conflitti scoppiati in Europa nel XX secolo. Solo l'intervento delle forze dell'ONU e della NATO è riuscito a riportare la pace, sancita nel 1995 dall'accordo di Dayton. I motivi dell'odio etnico tra croati e musulmani da una parte e serbi dall'altra ha radici antiche e Noel Malcolm, profondo conoscitore delle vicende balcaniche, con un meticoloso lavoro di ricerca basato sull'attenta analisi delle fonti di origini diverse ci fornisce una spiegazione documentata e convincente di quanto è avvenuto.
UN LIBRO AGILE MA INCISIVO, UN LIBRO DI RARA EFFICACIA, CHE DEL BRASILE CI FA SCOPRIRE O RISCOPRIRE ASPETTI NASCONTI E INSOSPETTABILI. Alla suggestione del titolo, fa riscontro l'abilita dello s crittore a riproporre, attraverso questi appunti di viaggio, il fascino di un immenso territorio, ricco di innumerevoli meraviglie profuse a piene mani da una natura generosa, ma anche estremamente denso di contraddizioni, causate dalla strana capacita dell'uomo dis co nvolgere e talvolta distruggere le piu`incomparabili armonie del creato. Chi visita il brasile, sperimenta le incongruenze esistenti: dagli straordinari spettaccoli naturali, alle disumane condizioni in cui vivono milioni di persone. Grattacieli e favelas, ricchezza e miseria, lusso sfacciato e poverta assoluta s'intrecciano s ovente nelle pagine di questo libro, costringendo il lettore a riflettere e a rivedere alcuni stereotipi sui quali ha costruito l'immagine di un paes e ricco e felice. Accanto a scene divertenti e curiosi per le singolari situazioni in cui qualche compagno di viaggio si viene a trovare, l autore ci offre pagine veramente sofferte" per i frequenti richiami "... Agli occhi sperduti, lontani, di tantissimi bambini incontrati" e alle raccapriccianti immagini di gente affamata e disperata che cerca invano un tozzo di pane. "
Un giovane tedesco, già espulso dal partito nazista, si arruola nelle SS "per vedere e testimoniare" - così dirà poi - che cosa veramente vi accada. La sua qualifica tecnico-professionale gli fa guadagnare la fiducia dei superiori e assumere incarichi delicatissimi, come l'ordinazione e la consegna dei gas destinati ai campi di concentramento. Ben presto cerca di mettersi in contatto con gli alleati e la Santa Sede per denunciare le atrocità naziste e soprattutto per sabotare l'utilizzo dello Zyklon B a scopo di sterminio. Questa doppia vita lo mina fisicamente e psichicamente e, nell'aprile del 1945, passa le linee e si consegna agli alleati. Chiuso in un carcere parigino, lo troveranno impiccato nella sua cella. Eroe o simulatore? Innocente o colpevole? Nonostante il fascino sottile di questo enigma, l'impegno storico dell'autore non concede nulla all'interpretazione di tipo psicologico: l'enigma non si risolve nell'individuo, ma nei suoi rapporti con il resto del mondo. E così l'interrogativo si ripropone, su una scala ben più vasta e inquietante: sono innocenti o colpevoli gli innumerevoli testimoni tedeschi volontariamente passivi e tutti coloro che, tanto più in alto nella gerarchia dell'autorità politica o spirituale, assisterono senza intervenire allo sterminio di milioni di esseri umani?
Alla fine degli anni Quaranta 695 fascicoli processuali sui crimini di guerra nazi-fascisti "scomparvero" dagli archivi della Procura generale militare; contenevano notizie su eccidi, omicidi, saccheggi compiuti in Italia durante l'occupazione tedesca. Recuperati solo nel 1994, hanno rivelato una verità troppo a lungo taciuta: la rappresaglia contro i civili non era per i tedeschi e i repubblichini solo un modo per reagire agli attacchi partigiani, ma una vera e propria tattica terroristica preventiva.