
Questo trattato di arte militare bizantina del VI secolo, che ha costituito fino all'alto medioevo un punto di riferimento letterario, storico e documentale per generali, comandanti e imperatori, raccoglie in modo organico e sorprendentemente moderno le nozioni di arte militare dell'epoca, e costituisce forse il primo esempio nella storia occidentale di vero e proprio manuale militare pratico; vi vengono descritte nei minimi dettagli l'organizzazione, l'armamento e l'equipaggiamento delle truppe imperiali, le tecniche di marcia, di schieramento e di combattimento, e contiene inoltre una interessante e inedita descrizione degli usi e dei costumi militari dei principali nemici dell'Impero d'Oriente di quegli anni, soprattutto Persiani, Slavi, Avari e Longobardi. Tradotto per la prima volta dal greco in italiano, lo Strategikon è un documento prezioso anche per la comprensione degli usi e della mentalità del mondo romano più antico, di cui l'esercito dell'Impero d'Oriente si considerava legittimo e orgoglioso erede: i comandi in latino, rigorosamente conservati, la severa disciplina e le prestigiose tradizioni descritte da Maurizio aiutano a ricostruire "a ritroso" molti aspetti finora sconosciuti e inattesi dell'esercito più potente della storia.
"Il libro di Fiano è un colpo al cuore perché lui non racconta di numeri, ma di persone con nome e cognome. Eppure, anche se è un libro che parla di morte, Fiano lo riempie di vita, di colori, di profumi. Questo è un libro indispensabile" (M. Renzi). "Questo libro porta un messaggio che oggi più che mai è importante: non bisogna mollare. Mai. Bisogna amare disperatamente la vita, la propria e quella degli altri" (G. Pisapia). Nedo Fiano ebreo, nasce a Firenze nel 1925 e nel novembre del 1943 comincia il viaggio nell'orrore della Shoah. Detenuto ad Auschwitz è liberato l'11 aprile 1945.
"Il libro di Jean Dumont - studioso noto in tutto il mondo come esperto di storia religiosa - è una galleria di tutte le menzogne rivoluzionarie e dei motivi per cui molti studiosi francesi si sono rifiutati di festeggiare il bicentenario del 1789. Vengono messe in luce le ignominie rivoluzionarie quali il Terrore, la ferocia, le deportazioni, i campi di concentramento e di sterminio - veri e propri predecessori dei gulag. Illustrato con 29 tavole a colori dell'epoca, il volume è ricco di dati e di informazioni ed ha l'ulteriore merito di porre in evidenza come fu la religione, ancor più che la stessa monarchia, il reale nemico dei rivoluzionari."