
Da oltre un secolo, il petrolio ha un ruolo fondamentale nel definire le relazioni internazionali, le vicende della politica e dell'economia, la nostra vita quotidiana. A quarant'anni dalla prima crisi energetica, il libro analizza i rapporti tra l'Italia, gli Stati Uniti e i paesi produttori di petrolio, tracciando il ruolo svolto dall'ENI nel promuovere la motorizzazione di massa all'indomani della Seconda guerra mondiale. Attraverso la costruzione di stazioni di servizio, la formazione di efficienti benzinai e la diffusione di pubblicità incentrate sul "cane a sei zampe", l'ENI fece propria l'interpretazione americana del consumo di massa come motore di sviluppo economico e veicolo di cittadinanza, e si presentò come l'espressione della capacità dello Stato di distribuire ai cittadini i benefici di una moderna società dei consumi. Nei rapporti che instaurò con i paesi produttori l'ENI propose lo sviluppo italiano come un modello da seguire, istruendo una nuova classe dirigente, trasferendo tecnologia e incoraggiando l'espansione della motorizzazione e del turismo. L'importanza assunta dall'ENI fu tale che negli anni Sessanta venne considerata dagli Stati Uniti come uno strumento di diplomazia culturale nei confronti del Terzo mondo, e da quest'ultimo come una fonte di aiuti tecnici ed economici.
I poveri furono una presenza costante nella società medievale, caratterizzata, nel suo complesso, da un limitato livello di sviluppo e da forti disuguaglianze. Miseria economica, disagi sociali, privazione di diritti interagivano, creando situazioni di bisogno e, insieme, di marginalità. Era un universo, quello delle povertà, tutt'altro che immobile, perché le profonde trasformazioni, congiunturali e strutturali, dei secoli dal VI al XIV, generavano via via stati di necessità assai diversi tra loro. La percezione, personale e collettiva, della povertà era permeata dalla dottrina cristiana che, riconoscendo nei poveri l'immagine di Cristo, invitava ad aiutarli a sopportare le loro condizioni, per evitare forme di disperazione e di sovvertimento dell'ordine sociale. All'interno delle dinamiche di una società profondamente cristiana, dunque, si costruirono complesse reti di protezione (informali o organizzate), nelle quali avevano spazio sia iniziative individuali sia istituzionali (ecclesiastiche, anzitutto, ma anche civili). Nel confronto tra elaborazione teorica e pratica quotidiana, il libro vuol fare emergere volti e luoghi della povertà e della carità.

