
L'eredit‡ dei secoli passati nel territorio della nostra penisola: un affascinante percorso storico attraverso lo sguardo della fotografia aerea.
All'interno del progetto Patrimonio Artistico Italiano, questo volume intende documentare la complessa stratificazione artistica italiana attraverso uno sguardo assolutamente peculiare e di straordinario fascino: la fotografia aerea con riprese da elicottero. Viene cosÏ reso appieno il contesto ambientale in cui il manufatto architettonico o urbano Ë inserito, senza perderne la tridimensionalit‡, la plasticit‡ e perciÚ stesso il valore formale e la qualit‡ artistica. Le riprese sono effettuate in modo da abbracciare in una sola visione monumento e contesto, architettura e territorio, qualit‡ plastiche e valori ambientali.
La storia parte dal paesaggio geometrico dell'epoca romana e individua successivamente via tipologie che perdurano nel tempo, lasciando la loro chiara impronta nell'Italia odierna.
La veduta "a volo d'uccello" permette di abbracciare con lo sguardo interi monumenti, borghi, castelli, abbazie, grandi opere urbane gotiche, rinascimentali o barocche.
I tre volumi Cafarnao VI, Cafarnao VII, Cafarnao VIII escono per ragioni pratiche separatamente, ma sono interdipendenti. Il trittico costituisce la descrizione (Cafarnao VI), la documentazione grafica (Cafarnao VII) e la documentazione fotografica (Cafarnao VIII) della ceramica raccolta nel sito di Cafarnao in Israele, di proprietà della Custodia di Terra Santa, in 23 campagne di scavi archeologici, alle quali l'autore ha partecipato come collaboratore del direttore V. Corbo (dal 1968 al 1986) e poi come suo successore (dal 2000 al 2003). Il materiale copre un arco temporale dagli inizi del periodo del bronzo al periodo mamelucco, cioè dal 3200 a.C. al 1400 d.C. circa.
Atti del VII Congresso nazionale dell'Associazione Italiana Studi Bizantini (Venezia, 25-28 novembre 2009).
“Vie per Bisanzio” è l’evocazione di molteplici percorsi e approcci al mondo bizantino: storia, letteratura, arte, archeologia, filologia, paleografia, filosofia, teologia. Una diversità poliedrica che rappresenta la ricchezza e la vitalità odierne della tradizione degli studi bizantini in Italia. “Vie per Bisanzio” sta a indicare i diversi itinerari seguiti: dal mondo classico seguendo il filo della grecità, dalla storia medievale volgendosi a Oriente, dalle letterature slave, partendo dalla filosofia e teologia russe moderne e contemporanee per andare a ritroso. Emerge una volta di più l’immagine di Bisanzio quale “Impero di mezzo”, luogo-cerniera di scambi e di irradiazioni, vero e proprio Knotenpunkt, non solo all’interno di quello che è stato felicemente indicato come Commonwealth bizantino, ma ben oltre, in Occidente, nel Nord, in Oriente.
Dal 25 al 28 di novembre 2009 si tenne a Venezia un Congresso intitolato “Vie per Bisanzio”, VII Convegno dell’Associazione Italiana di Studi Bizantini (AISB) e al contempo occasione di incontro della bizantinistica italiana in Italia e all’estero. I due volumi contengono i risultati dei lavori di quelle giornate.
A partire dall'emarginazione e dalla chiusura dei ghetti (processi che terminano solo a metà Ottocento) gli ebrei italiani acquisiscono finalmente uno status di cittadini "normali", il che accellera il processo di piena integrazione nella nascente società civile dell'Italia unita. Ma sul finire del secolo, un fenomeno di segno uguale e contrario rilancia l'idea della specificità ebraica: nasce il sionismo, e con esso il sogno di una patria ben diversa da quella di adozione. Proprio quando l'elaborazione dei temi sionistici sembra matura, la tragedia del fascismo e del nazismo segna una frattura irrimediabile con il passato, che prelude alla creazione dello stato di Israele e alle sue vicissitudini del dopoguerra.

