
Gian Giuseppe Liruti avviava nel 1760 la pubblicazione delle "Notizie delle vite ed opere scritte da" letterati del Friuli", divenute ben presto uno strumento fondamentale di consultazione storico-letteraria e biografica. Il "Nuovo Liruti. Dizionario biografico dei friulani" si propone quale aggiornamento, integrazione e arricchimento del lavoro del suo illustre predecessore, realizzato sulla base delle attuali prospettive culturali e delle nuove metodologie di studio. Ne risulta un'opera indispensabile per chiunque voglia conoscere in modo approfondito la storia del Friuli dalle sue origini ai nostri giorni. Il primo volume presenta oltre 320 voci redatte da una trentina di studiosi italiani e delle principali università italiane ed europee relative a personaggi che hanno contribuito alla crescita culturale del Friuli nel corso del medioevo
Il volume, in inglese, presenta la produzione ceramica dell'età del Bronzo Medio e Tardo proveniente dagli scavi della missione italiana dell'Università di Udine nel sito di Qatna. Identificandone i tratti caratterizzanti durante il II millennio a.C., lo studio giunge a definirne gli influssi sulla cronologia relativa in uso nel Levante settentrionale e a proporre una nuova scansione delle fasi finali del Bronzo Medio e dell'inizio di quello Tardo. L'analisi delle tecniche di produzione unite a dati paleoambientali e archeologici consente inoltre di estendere le conclusioni ad altre aree di ricerca, quali i cambiamenti di tipo socio-economico subiti dal sito e i fenomeni insediativi nella Siria centro-occidentale.
Caravaggio, Shakespeare, Vermeer, Rembrandt, Molière, Borromini, Monteverdi e poi Galileo, Pascal, Descartes, Cervantes, Newton e Leibniz... Ciascuno dei protagonisti di questo secolo porta con sé una "rivoluzione": nelle arti, che sperimentano architetture vertiginose e forme dinamiche oppure si addentrano senza esitazioni nel cuore ombroso del reale; nella visione del mondo e dell'Universo, che la novità galileiana scombina completamente catapultando il soggetto tra l'infinitamente grande e l'infinitamente piccolo (Pascal) rivelato dagli strumenti e dai metodi della nuova scienza; nelle forme teatrali e musicali, rinnovate radicalmente sul piano teorico e tecnico. Anche la storia politica ed economica viaggia su rotte diverse rispetto al passato. Il predominio di Inghilterra e Olanda sui mari e sulle terre del mondo scalza quello della Spagna e dell'Impero e apre nuovi scenari, generando mutazioni decisive. Addentrarsi nelle vicende del Seicento significa scoprire quanto la storia d'Europa si vada scrivendo in una relazione sempre più stretta con quella del resto del mondo: economia, società, sistemi di produzione e distribuzione dei beni, ricchezze e schiavitù descrivono un secolo che ha molto da raccontare alle nostre stesse contraddizioni.
Fra il 1914 e il 1918 nel relativamente piccolo spazio mediterraneo si affrontarono le Marine inglese, francese, italiana, russa, da una parte, alle quali poi si aggiunsero quella giapponese e americana, e tedesca, austro-ungarica e turca, dall'altra. A quel mosaico di settori, campagne e operazioni, apparentemente slegati l'uno dall'altro, è corrisposta nella storiografi a navale una grandissima quantità di studi, narrazioni e memorie, spesso assai valide, ma altrettanto scollegate, non sorrette da quella visione d'insieme che Halpern riesce, invece, per la prima volta a dare del teatro mediterraneo, partendo da un'imponente opera di ricerca incrociata in tutti gli archivi, mai prima svolta. Ciò consente al lettore, da un lato, di farsi un'idea più precisa sull'importanza del Mediterraneo nel quadro della guerra marittima e, in generale, del Primo conflitto mondiale, dall'altro, di apprezzare meglio il ruolo e il peso effettivamente assunti dai singoli settori e dalle singole Marine. Connessa è l'indagine che l'autore ha condotto su ambiti, poco o punto esplorati, come gli orientamenti politico-militari degli alti comandi navali, i piani di guerra e la stessa genesi delle operazioni navali nonché i rapporti fra le Marine all'interno dei rispettivi campi di lotta, i reciproci giudizi e le relazioni fra queste, la politica e le altre forze armate.
Un libro illustrato dedicato a chi voglia entrare nel mondo della litografia, ripercorrendone la sua storia, conoscendone le tecniche. Il volume contiene immagini dalle opere di artisti come Goya, Géricault, Daumier e Toulouse-Lautrec, Renoir e Picasso. Nei saggi monografici studiosi internazionali guidano alla scoperta del fascino della litografia e insegnano a riconoscere i capolavori e gli artisti che li hanno eseguiti.
Demografi, economisti e sociologi descrivono oggi la Liguria come una regione in accentuato declino. Il passato di grandezza sembra oramai lontanissimo; non solo quello della Repubblica aristocratica di Genova, ma anche quello del secondo Ottocento, quando è stata protagonista nella unificazione nazionale e nel decollo industriale. Questa opera è dedicata alla ricostruzione di questo percorso, ma, nel contempo, analizza e sviluppa i processi che stanno ad indicare la linea di futuro sviluppo. Il volume è completato da due inserti dedicati l'uno all'immagine cartografica e l'altro all'immagine fotografica della regione.