
Ricordare per capire. Da un viaggio ad Auschwitz attraverso questa motivazione è nato questo libro, che nella sua brevità tratta una grande ricchezza di temi: da una riflessione sul silenzio di Dio e dell'uomo ad Auschwitz, al racconto del viaggio dei deportati, al "caso Pio XII", alla lettera recentemente resa nota di Edith Stein a papa Pio XI, fino al caso del successo del film "Il pianista" di Roman Polanski.
Potremmo disgiungere la nostra identità (personale e geografica) dal cibo che mangiamo? No di certo. E non è forse vero che nel nostro immaginario, quando pensiamo a una civiltà lontana nel tempo o nello spazio, parte dello scenario è costituito da ciò che c'è nel piatto? Una chiave di lettura straordinaria per comprendere un popolo o un'epoca si cela proprio nel modo in cui l'essere umano processa ciò che la natura fornisce, preparandolo, mescolandolo, cuocendolo, conservandolo. E offrendolo ai propri ospiti, mentre sullo sfondo la grande Storia accade. Questo volume approccia con metodo scientifico l'arte culinaria medievale: scopriamo tutto ciò che è possibile saperne, e ci viene esposto con rigore da dove sono attinte le informazioni di cui disponiamo. Si parla del legame fra dieta e religione (a cominciare dai giorni di magro, su cui scopriamo curiosità sorprendenti), del diverso apporto della civiltà romana rispetto a quelle identificate come barbariche. Si racconta delle convinzioni mediche del tempo, in fatto di nutrizione. Sono descritte le esigenze delle dispense delle abbazie e di quelle dei signori, considerando anche la disponibilità locale degli ingredienti: vicino al Trasimeno, per esempio, l'anguilla era un ingrediente assai apprezzato. D'altro canto, se la cucina popolare rimase relativamente simile nel corso degli anni, quella nobiliare fu sorprendentemente aperta alle novità e alle contaminazioni, includendo - oltre agli elementi autoctoni - spezie di Paesi lontani acquistate a caro prezzo. Ecco dunque qualcosa che sembra attraversare tutte le epoche: l'idea che la propria tavola debba riflettere lo status, l'appartenenza a un ceto o a una categoria di persone. "La storia dell'alimentazione è storia culturale: storia di come l'uomo abbia definito sé stesso e il mondo che lo circonda in base al cibo, alla sua preparazione, ai complessi rituali con forte valenza sociale e culturale, nonché religiosa, che definiscono il sistema alimentare alla base di numerose culture".
1944. Due ebrei slovacchi in fuga da Auschwitz portano con se' appunti dettagliati di quello che hanno visto. Era la prima prova concreta dell'esistenza dei Lager. Con saggio introduttivo di Alberto Melloni.
La storia ricostruita da Arnold comincia a Parigi nell'agosto 1623, quando i misteriosi fratelli Rosa-Croce affissero manifesti che invitavano ad aderire alla Confraternita, promettendo in cambio cose meravigliose tra le quali il dono dell'invisibilità. Da allora fu appunto l'invisibilità a caratterizzare i Rosa-Croce, ed è forse per questo che la verità su di loro è sempre stata difficilmente raggiungibile. Il libro di Arnold permette di prendere confidenza su uno dei 'luoghi' più affascinanti e misteriosi della storia delle idee, del pensiero religioso e politico e delle società segrete.
Tutankhamon salì al trono a otto anni circa e regnò fino alla morte: queste erano le uniche notizie certe che si avevano di lui fino al 1922 quando, nella Valle dei Re, fu scoperta la sua tomba quasi intatta contenente più di 5000 oggetti di enorme pregio aristico. Questo ritrovamento fece letteralmente esplodere i mass-media dell'epoca e diede origine a fantasie e illazioni che ancora oggi, di tanto in tanto, riaffiorano. Questo libro non intende reinterpretare in forma originale la scarsa documentazione esistente su Tutankhamon, e tantomeno si propone di assegnargli un ruolo storico che non ebbe; l'obiettivo è di presentare nella giusta evidenzia i fatti come si svolsero.
Dormire non è soltanto una necessità fisiologica, ma è anche piacere, tenerezza, gioia suprema. Non a caso gli antichi Greci dedicarono alla camera da letto due divinità: il dolce Hipnos, il sonno che fa dimenticare ai mortali ogni dolore, e il malizioso Eros, figlio di Afrodite. In questo libro, l'etnologo Dibie dà vita e immagine alle fogge, agli usi, alle metamorfosi e perfino alle eccentricità di questo luogo "sacro" all'individuo. Inoltre ci parla delle consuetudini erotiche dei vari popoli, e ci illustra i diversi tipi di letto, dal lussurioso sofà al lieve tatami giapponese.
Si può discutere in eterno su Mussolini: su come sia pervenuto al potere, sulla sua politica, sulla sua ingenuità, sulla sua follia. Una cosa è però indiscutibile: egli fu uno dei più grandi giornalisti del suo tempo e il primo a servirsi della stampa come un'arma di propaganda micidiale. In questo volume, l'ultima opera curata da Renzo De Felice, potremo vedere Mussolini, direttore di due giornali, preparare la sua ascesa al potere, passare dal socialismo all'interventismo, scatenare le camicie nere, esaltare le masse. Il suo fiuto per la notizia, il saperla raccontare (anche distorcendola), l'attaccare gli avversari e il non concedere loro tregua. Con una prefazione di Indro Montanelli.
Il 10 dicembre 1812, una gelida giornata d'inverno, Napoleone giunge in slitta a Varsavia. Sparsi tra la capitale polacca e il fiume Niemen si aggirano esausti, con le divise lacere, in preda alla fame, 30000 uomini. Sono tutto ciò che resta della Grande Armée che nel mese di giugno aveva invaso la Russia, forte di 500000 soldati. In questo libro Nigel Nicolson ripercorre le tappe di questa disfatta.
Di questo libro Alessandro Galante Garrone ha scritto: "Non è solo e non è tanto uno spietato e rovente atto di accusa contro le cricche degli alti papaveri politici e militari, la criminale imprevidenza e impreparazione, le vergogne dei profittatori nelle retrovie, la prepotenza disumana e sprezzante dell'alleato tedesco. E' prima di tutto la tragedia dei "poveri cristi" gettati allo sbaraglio, beffati, traditi e che pure, nello sfacelo immane di un esercito e poi di uno Stato riscoprono in sé le ragioni profonde della dignità del vivere."
I Fenici e i loro eredi - i Cartaginesi - furono una presenza stabile in Sicilia e Sardegna, ed estesero il proprio controllo fino alla penisola italica. Importanti ritrovamenti archeologici rivelano un loro profondo influsso in tutta l'area circostante, e non solo dal punto di vista militare e commerciale, ma anche da quello artistico-culturale. Le stele di Mozia e di Sulcis, le eleganti figurine di Bitia e i preziosi gioielli di Tharros svelano una cultura evoluta che ha lasciato tracce di sé nelle civlità con cui ha avuto contatti. In questo libro l'autore ha ricostruito il panorama storico e culturale in cui vanno inquadrate le ultime scoperte, addentrandosi nei fatti che hanno decretato la fortuna e la fine di questi popoli.