
Questo trattato di arte militare bizantina del VI secolo, che ha costituito fino all'alto medioevo un punto di riferimento letterario, storico e documentale per generali, comandanti e imperatori, raccoglie in modo organico e sorprendentemente moderno le nozioni di arte militare dell'epoca, e costituisce forse il primo esempio nella storia occidentale di vero e proprio manuale militare pratico; vi vengono descritte nei minimi dettagli l'organizzazione, l'armamento e l'equipaggiamento delle truppe imperiali, le tecniche di marcia, di schieramento e di combattimento, e contiene inoltre una interessante e inedita descrizione degli usi e dei costumi militari dei principali nemici dell'Impero d'Oriente di quegli anni, soprattutto Persiani, Slavi, Avari e Longobardi. Tradotto per la prima volta dal greco in italiano, lo Strategikon è un documento prezioso anche per la comprensione degli usi e della mentalità del mondo romano più antico, di cui l'esercito dell'Impero d'Oriente si considerava legittimo e orgoglioso erede: i comandi in latino, rigorosamente conservati, la severa disciplina e le prestigiose tradizioni descritte da Maurizio aiutano a ricostruire "a ritroso" molti aspetti finora sconosciuti e inattesi dell'esercito più potente della storia.
Nell'ambito della demistificazione storiografica della retorica risorgimentalista otto-novecentesca, uno dei fronti più "caldi" e innovativi è costituito dalla riscoperta dell'opposizione italiana alla conquista piemontese. Questo saggio rivela al largo pubblico uno degli episodi più eclatanti e commoventi di questa lotta popolare per la libertà: un piccolo Stato, il Ducato di Modena, travolto dalla macchina da guerra piemontese, rifiuta di scomparire dalla storia. Il suo piccolo esercito per non cessare la propria lotta e ammainare la propria antica bandiera, rifiuta di sciogliersi e prosegue per anni la propria lotta come Brigata modenese autonoma, la Brigata Estense, assieme all'Esercito Austriaco contro i Piemontesi. Una storia rimossa che ha dell'incredibile, e ridisegna la storia dell'unificazione dell'Italia del nord, grazie ad una documentazione inedita e inoppugnabile.
Da un'accurata analisi delle fonti storiche e letterarie, dell'iconografia e dei più recenti ritrovamenti archeologici, nasce un'opera per gli appassionati italiani di ricostruzione dell'esercito Romano. In questo libro - il primo di tre volumi - vengono minuziosamente descritti e analizzati l'armamento, l'equipaggiamento, l'addestramento e le tecniche di battaglia dell'esercito romano, nel periodo che va dalla fondazione della Città Eterna alle imprese di Giulio Cesare. Con l'aiuto dell'esperienza acquisita dall'autore nell'ambito dell'archeologia sperimentale, l'opera copre una lacuna nel campo della conoscenza della materia. Il testo è corredato da oltre 200 disegni e schemi originali, foto, tabelle e 16 tavole a colori.
Con questo volume sull'esercito romano vengono analizzati nel dettaglio l'organizzazione, l'equipaggiamento, la tecnica militare e la vita quotidiana delle legioni e delle truppe ausiliarie nel periodo dell'alto impero, compreso tra il principato di Augusto e quello di Alessandro Severo, dove si concentra il maggiore interesse tra gli appassionati di storia militare romana. Una trattazione di tutti gli aspetti teorici, pratici e di vita comune dell'esercito più potente della storia, nei secoli in cui le legioni garantivano la sicurezza e il consolidamento della civiltà romana su un territorio che si estendeva dalle brume della Scozia ai deserti della Mesopotamia.